grazie della fiducia accordatami, vedrò di meritarmela.
una premessa, tutte le trasmissioni possibili e immaginabili proposte per le bici funzionano, non voglio dire il contrario. sono tutti principi più che provati, non lo metto in discussione. quello che contesto è che siano meglio di pignoni e catene, ma solo dal punto di vista del rendimento.
dato che la potenza che possiamo generare è poca (almeno la mia, dato che viaggio con il contagocce), è controproducente sprecarne una parte nella trasmissione. ciò non toglie che a qualcuno stia bene. ripeto tutti i cambi e variatori proposti in questi anni per le bici sono realmente funzionanti.
prima ho fatto una ricerca in rete sul fluido magico della valvoline, il sito ufficiale non ne parla, gli unici due siti che ne parlano sono quello del nuvinci e questo blog
http://adventurecycling.org/blog/in...zed-information-from-the-Interbike-trade-show
dove, se il mio inglese non mi ha tradito, il giornalista è abbastanza scettico. lui dice che il costruttore dichiara una resa del 91% (dato importante).
quindi, per quanto riguarda l'olio resto scettico, credo che sia derivato dagli olii per trasmissioni automatiche, ma non sono sicuro e loro non danno dati tecnici al riguardo.
cmq faccio alcune riflessione:
se è vero che si addensa sotto pressione, significa che l'olio deve assorbire energia, quel 9% che manca alla resa.
se è l'olio che trasmette il moto allora non è un variatore ma un giunto viscoso
se si addensa sotto le sfere lo farà anche tra le sfere dei cuscinetti frenandoli.
funzionamento:
pedalando facciamo girare il disco di destra, questo fà girare la sfera che a sua volta fa girare il disco di sinistra che comanderà la ruota. la trasmissione è per atrito e il contatto è assicurato da delle molle che spingono i dischi uno contro l'altro chiudendo le sfere. le sfere hanno un foro passante nel centro con un perno, la sfera rotolerà sempre attorno a questo perno. quello che interessa è la distanza in linea perpendicolare al perno tra il punto di contatto sfera/disco e il centro del perno (raggio). inclinando il perno come nella figura avremo che il punto di contatto destro ha un raggio maggiore di quello sinistro.
dato che la sfera fà lo stesso numero di giri sia nel punto destro che in quello sinistro ma avendo i due punti di contatto raggi diversi, otterremo che i cerchi creati sulla sfera nei due punti hanno sviluppi diversi (cerchio=raggiox2pigreco) e gireranno a velocità periferiche diverse (v=cerchioxrpm), quindi i due dischi gireranno a velocità diverse. il mozzo centrale serve sia come contrasto alle sfere (servono sempre tre punti per mantenere l'equilibrio), sia come comando delle leve che muovono il perno.
girando, le sfere, rotolano sul mozzo centrale ruotando anche intorno all'asse centrale, come un pianeta (le sfere) attorno ad un sole (il mozzo centrale), cioè come nei sistemi epicicloidali.
variando l'inclinazione dell'asse sfera varierà il rapporto tra i due raggi, fino al caso limite di quando il perno è orizzontale e i due raggi sono uguali, dando, quindi rapporto di trasmissione 1:1
spero di essermi capito, anche se comincio a sentirmi leggermente pedante, poi rischio di montarmi la testa (comincio ad assomigliare al mio professore di meccanica?!?!....
)
sempre a vostra disposizione...