be che dire, il giro è molto bello, la salita su asfaltopermette di ammirare tutta la valle con tutte le varie valli laterali, le cime, i possibili senteri da scoprire e provare, il gruppo di bitumari bresiani che andavano a fare lo julienpass, poi...poi...poi l'arrivo al passo e la prima parte di discasa a spluga dove pixel ha intrattenuto la ragazza dell'informazioni.
poi dopo un lauto pasto all hotel posta ci siamo dedicati ala discesa, il primo tratto il giro del lago di spluga, è abbastanza impegnativo, si ha un sentiero a saliscendi in mezzo a una frana con i sassi che ti ostacolano.
finalmente si arriva all'imbocco delle gole del cardinello, sotto la diga un baratro di alcune decine di metri, si scende lungo la strada a zig zag lungo la parete, molto spesso l'incapacità tecnica e il vuoto al lato del sentiero imponevano di fermarsi anche sui più banali passaggi tecnici e caricare la bike in spalla.
dopo circa 200-300 metri di dislivello nelle impervie gole il sentiero inizia ad inoltrarsi nella pineta, si passa dall'altro lato della valle (ovest) e si attraversano vari alpeggi e le frazioni più alte di isola, dove il turismo non arriva e le case sono in stile alpino senza un eccesso di confort, un ultimo km in single track e si giunge a isola dove si affronta un breve tratto di asfalto per ritornare sul lato est della valle, si procede poi per una sterrata fiancheggiando il lago per arrivare ad imboccare il single track immerso nella pineta che porta fino a campodolcino.
campodolcino viene tutto passato lungo un tratto della via spluga trasformato oramai in una ciclabile adatta ai turisti che empre più affollano ormai la valle, dopo 3 o forse 4 km di saliscendi veloce su quella che, dopo tanti impervi single track, pareva un'autostrada, si imbocca un breve single track carino e veloce, ha fondo erboso dove gli unici passaggi tecnici sono qualche gradino e dei passaggi stretti fra i massi.
si raggiunge dunque cimaganda dove inizia il pezzo più brutto della discesa, sarebbe stato l'ideale affrontarlo con una bici trial (e ovviamente con un buon manico), infatti il sentiero ormai immerso nei classici boschi di mezzamontagna, passa attraverso le numerose frane che hanno segnato profondamente questa facciia della valle, qui lo sconforto giunge al suo picco massimo, tra l'inesperienza e la stanchezza si affrontano gli ultimi km di discesa sperando che l'asfalto sia sempre più vicino, arriviamo finalmente all'abitato di san giacomo e vista l'ora e la fatica si sceglie di scedere lungo la strada asfaltata e finire così il tentativo di affontare tutta la discesa della via spluga in bike, forse gli ultimi km erano solo un veloce single track su un sentiero immerso nei boschi di castagno o forse nascondeva altre insidie tecniche ma questo verra svelato solo qunado si riuscirà(riuscirò) ad affrontarla tutta.
il giro è stato veramente stupendo, il posto, le gole, il cibo e la compagnia
consiglio vivamente di provare a completare tutta la discesa a chi diceva che oltre campodolcino si scendeva lungo una gippabile (
muldox
) perchè nasconde ancora passsaggi che meritano, e anche un pò di fatica
per pixel qunado si fa fino a thusis?