News Indifesi contro la distrazione

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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pk71

Biker velocissimus
15/12/08
2.440
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Vicopisano
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Bike
Nicolai G16
Un articolo importante. Vorrei dire che l'Italia ultimamente fa le stesse fesserie che in Germania sono già all'ordine del giorno: Piste ciclabili. Che spesso poi finiscono sulla strada e hanno sempre le macchine la precedenza, a parte percorsi assurdi che ti fanno fare 100 curve a sinistra e a destra dove le macchine possono andare dritto.
Perché dico che le piste ciclabili sono fesserie? Molto semplice, creano un'atmosfera dell "uno contro l'altro" invece di obbligare tutti a collaborare.
In fine dei conti i ciclisti vengono cacciati via dalla strada e chi va in auto pretende che non ci siano più bici sulla strada e se ne fida anche.
Bisognerebbe creare "piste per le automobili" che loro siano costretti ad arrangiarsi con pedoni in mezzo e con corsie strette.
Aiuterebbe forse anche a qualcuno ad andare in bici per i due chilometri che fa ogni giorno in auto per andare al lavoro e ridurebbe il traffico.

Ti sbagli, te lo dico da "appassionato" e "studioso" di ciclabilità (un po disilluso). Unica soluzione sono i percorsi ciclabili, funziona così in tutto il mondo. Ovviamente devono essere fatte con criterio e con la determinatezza di dare più precedenza possibile alle bici, in questo modo, sopratutto in ambiente urbano, gli effetti sulla riduzione della possibilità di viaggiare con l'auto sono doppi, in quanto oltre a sfavorire l'utilizzo delle quattro ruote, quelle che girano (e ci saranno e devono esserci) avranno anche una velocità molto ridotta. In due parole, moderazione del traffico. L'unica cosa che serve veramente è la volontà politica. Guarda come ha fatto a diventare ciclabile l'Olanda, http://video.repubblica.it/mondo/olanda-cosi-sono-nate-le-ciclabili/89068/87461 .Il problema italiano è che siamo tutti tifosi del proprio gruppo di appartenenza, quindi i ciclisti chiamano gli automobilisti "assassini" (verosimile perché come dice Marco hanno/abbiamo un'arma) gli automobilisti chiamano i ciclisti "str..zi, bast..di, ecc." Nel mezzo ci sono le amministrazioni e la politica che cavalca un po d'onda quando capita ma non prende mai una decisione per non scontentare nessuno (l'arbitro di calcio che da un rigore per uno facendo il doppio errore). In auto ci andiamo tutti, e al telefono, inutile essere ipocriti, più o meno è capitato a tutti. Ma, siccome all'estero sono, ahimè sempre avanti, facessero vedere gli spot televisivi UK sugli incidenti stradali ( uno ad esempio
ma ce ne sono a iosa), ma con il nostro perbenismo sarebbe "troppo violento"...........
 

aleghe

Biker popularis
21/6/10
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Saronno
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Yt Capra 27.5 Carbon
Ciao, guardando bene la foto, non può sfuggire l'incredibile strisciata nera lasciata sulla strada presumibilmente dall'auto in frenata: è chiaro che una concausa sia di certo la VELOCITA'.
Il punto non è per me chi ha ragione o torto, chiunque può sbagliare, ovvio anche il ciclista, ma non è accettabile PAGARE un prezzo così alto per un errore.
Ha detto giusto qualcuno prima di me, le auto dovrebbero essere AUTOLIMITATE da un sistema tipo pitlane che riconosce e autolimita la velocità in base alla segnaletica stradale.
Il fattore distrazione, sempre a mio parere, è poi un altro grave problema: come risolverlo? Applicando leggi severe su tutti i fronti: ti becco al telefono la prima volta, megamulta, la seconda via la patente. Sei ciclista e non rispetti i semafori, multazza che si raddoppia la seconda e si triplica la terza. Sei pedone e cammini sulla ciclabile o attraversi in curva per non fare 5 metri e raggiungere le strisce, multazza come prima. In ultimo il fattore culturale che riguarda tutti noi, se le leggi non vengono seriamente fatte rispettare, se il furbo che parcheggia selvaggiamente o supera sulla destra 99 volte su cento la fà franca... E se noi al posto di indignarsi e farglielo notare facciamo lo stesso perchè anche noi abbiamo fretta, sarà sempre e solo caos.

Quindi iniziamo a rispettare tutti i divieti, anche senza autovelox o fotocamera che ci controlla, e se vediamo uno che telefona o non mette la freccia, nel limite del possibile, facciamoglielo notare con il sorriso!
 

Zucchi

Biker serius
11/5/09
175
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Levico Terme (TN)
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Cube Stereo Super HPC 29er, Modello 2015.
Un articolo importante. Vorrei dire che l'Italia ultimamente fa le stesse fesserie che in Germania sono già all'ordine del giorno: Piste ciclabili. Che spesso poi finiscono sulla strada e hanno sempre le macchine la precedenza, a parte percorsi assurdi che ti fanno fare 100 curve a sinistra e a destra dove le macchine possono andare dritto.
Perché dico che le piste ciclabili sono fesserie? Molto semplice, creano un'atmosfera dell "uno contro l'altro" invece di obbligare tutti a collaborare.
In fine dei conti i ciclisti vengono cacciati via dalla strada e chi va in auto pretende che non ci siano più bici sulla strada e se ne fida anche.
Bisognerebbe creare "piste per le automobili" che loro siano costretti ad arrangiarsi con pedoni in mezzo e con corsie strette.
Aiuterebbe forse anche a qualcuno ad andare in bici per i due chilometri che fa ogni giorno in auto per andare al lavoro e ridurebbe il traffico.

Ti sbagli, te lo dico da "appassionato" e "studioso" di ciclabilità (un po disilluso). Unica soluzione sono i percorsi ciclabili, funziona così in tutto il mondo. Ovviamente devono essere fatte con criterio e con la determinatezza di dare più precedenza possibile alle bici, in questo modo, sopratutto in ambiente urbano, gli effetti sulla riduzione della possibilità di viaggiare con l'auto sono doppi, in quanto oltre a sfavorire l'utilizzo delle quattro ruote, quelle che girano (e ci saranno e devono esserci) avranno anche una velocità molto ridotta. In due parole, moderazione del traffico. L'unica cosa che serve veramente è la volontà politica. Guarda come ha fatto a diventare ciclabile l'Olanda, http://video.repubblica.it/mondo/olanda-cosi-sono-nate-le-ciclabili/89068/87461 .Il problema italiano è che siamo tutti tifosi del proprio gruppo di appartenenza, quindi i ciclisti chiamano gli automobilisti "assassini" (verosimile perché come dice Marco hanno/abbiamo un'arma) gli automobilisti chiamano i ciclisti "str..zi, bast..di, ecc." Nel mezzo ci sono le amministrazioni e la politica che cavalca un po d'onda quando capita ma non prende mai una decisione per non scontentare nessuno (l'arbitro di calcio che da un rigore per uno facendo il doppio errore). In auto ci andiamo tutti, e al telefono, inutile essere ipocriti, più o meno è capitato a tutti. Ma, siccome all'estero sono, ahimè sempre avanti, facessero vedere gli spot televisivi UK sugli incidenti stradali ( uno ad esempio
ma ce ne sono a iosa), ma con il nostro perbenismo sarebbe "troppo violento"...........
L'Olanda però vede proprio le bici un mezzo utile di ogni giorno e poi, prova ad andare a velocità eccessiva con la macchina... Secondo me è una domanda di cultura dell'insieme che evita il peggio. In Germania invece, grazie alle piste ciclabili, si è creato un clima di ostilità nel quale ognuno vuole aver ragione (sicuramente siamo anche noi tedeschi un po' fatti così, ma...): Chi va in macchina non accetta che ci siano bici sulla strada e chi va in bici insiste sul suo. Una vera guerra nelle città grandi. Per migliorare il clima ci vuole il diritto ufficiale per le bici di andare sulla strada e ci vogliono controlli. Prova a mettere una pattuglia di Carabinieri sul bordo della strada, anche se non fanno niente, la disciplina di chi guida in macchina aumenta drasticamente.
Se poi, ovviamente, si vedono i vigili urbani in Centro a Trento con il telefonino sull'orecchio mentre guidano, non è che facciano buon esempio.
 

sniffo

Biker superioris
29/8/10
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Padova
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Ma a sentire del metro e mezzo di spazio da lasciare al ciclista a nessuno viene da ridere?
Con la larghezza media delle strade italiane praticamente è come se si dovesse superare un'altra macchina, non una bici. Vuol dire che l'automobilista deve aspettare che sia libera anche la corsia dell'altro senso di marcia se vuole superare un ciclista (un ciclista solo, non due appaiati).
Chi credete veramente che lo farà?
E chi lo farà rispettare?
 
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scnia

Biker serius
13/9/15
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Abito a Roma e a volte vorrei comprarmi una bici da strada, poi ci penso e dico chi me lo fa fare?
Quando passo su strade in mtb (e cerco di passarci poco) uso sempre le luci, sto sempre da solo e cerco di rispettare tutti, alcuni contraccambiano magari agevolandoti o magari mettendo una freccia in anticipo ma alcuni hanno solo il gusto o la cattiveria (senza motivo) di doverti fare la rasetta o romperti le @@. Secondo me non è il telefono il punto ma la mentalità, perlomeno qui a Roma dove per ogni cosa "uso a maghena" perché prima del telefono la gente leggeva i giornali mentre guidava. L'egoismo e anche l'imprudenza hanno portato, parlo per me, le strade a una sorta di mad max. Ribadisco che l'unico modo per prevenire è il controllo perché la legge applicate a disgrazia fatta servono ma nessuno riporta indietro una vita.
Spero comunque sia andata che hayden si rimetta. Roderebbe il culo perdere un altra vita per una stronzata.
 
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motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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reputazioni ricevute vecchio forum: 11.988
mi sa che quelli della compagnia assicurativa del tipo che ha messo sotto hayden sono un filino preoccupati.....
 
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salukkio

Biker imperialis
26/2/08
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Medolago (BG)
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Transition Patrol
L'Olanda però vede proprio le bici un mezzo utile di ogni giorno e poi, prova ad andare a velocità eccessiva con la macchina... Secondo me è una domanda di cultura dell'insieme che evita il peggio. In Germania invece, grazie alle piste ciclabili, si è creato un clima di ostilità nel quale ognuno vuole aver ragione (sicuramente siamo anche noi tedeschi un po' fatti così, ma...): Chi va in macchina non accetta che ci siano bici sulla strada e chi va in bici insiste sul suo. Una vera guerra nelle città grandi. Per migliorare il clima ci vuole il diritto ufficiale per le bici di andare sulla strada e ci vogliono controlli. Prova a mettere una pattuglia di Carabinieri sul bordo della strada, anche se non fanno niente, la disciplina di chi guida in macchina aumenta drasticamente.
Se poi, ovviamente, si vedono i vigili urbani in Centro a Trento con il telefonino sull'orecchio mentre guidano, non è che facciano buon esempio.

Concordo. Ho mio fratello che vive a Ratisbona dove le piste ciclabili abbondano ma la maggior parte di esse sono sullo stesso livello dei marciapiedi: prova tu pedone ad invaderne una e vedi che porconi di prendi dai Tedeschi che sfrecciano a tutta velocità!!
 

rad77

Biker scrausissimus
25/2/14
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>lake
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Skraus Barbon Race Team Replica Miticus Edition nera
Ciao, guardando bene la foto, non può sfuggire l'incredibile strisciata nera lasciata sulla strada presumibilmente dall'auto in frenata: è chiaro che una concausa sia di certo la VELOCITA'.
Mi scuso per il parziale OT, ma un auto con ABS non lascia segni (evidenti e continui) della frenata sulla strada e quella che chiami incredibile strisciata nera è solo l'ombra dei cavi dell'alta tensione...
 
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ANDREAMASE

Biker meravigliosus
9/10/03
18.515
10.066
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vicenza
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una da strada, una no e una via di mezzo...
Mi scuso per il parziale OT, ma un auto con ABS non lascia segni (evidenti e continui) della frenata sulla strada e quella che chiami incredibile strisciata nera è solo l'ombra dei cavi dell'alta tensione...
qui alcune foto, comunque non sufficienti a chiarire la dinamica.

in ogni caso STAY STRONG NICKY #69
 

menollix

Biker superioris
Su strada ci vado... metà dei miei 5-6000km l'anno sono su asfalto. parecchi su ciclabile, ma tanti anche su strade normali. Sverniciate ne ho prese tante e anche tanti spaventi. Così come ho visto tanti ciclisti capre che pascolano per la carreggiata ed ai semafori fanno quello che gli pare.
Secondo me il problema principale dell'Italia è che ci sono tante leggi, ma nessuno (o quasi) le fa rispettare. Invece di applicare le norme esistenti, quando succede qualcosa di eclatante si comincia con le solite menate dell'indignazione e si finisce a far qualche altra nuova legge demente, vedi femminicidio (l'omicidio è una cosa diversa?)
E' legale usare il telefono senza vivavoce alla guida? No. allora iniziamo a far multe!
E' legale passare col rosso in bici? No. allora iniziamo a far multe!
Questi sono solo 2 esempi ma se ne potrebbero far parecchi altri.
Purtroppo la gente (quando dico gente mi tiro dentro anche io) capisce qualcosa solo quando la tocchi su argomenti sensibili. il portafogli è uno di quelli.
 

marcus69

Biker delirius tremens
5/10/09
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Capoterra-CA
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Venture SL 27.5-Fiocco 26"-Bdc mc008
speriamo si rimetta presto.Forza Hayden!!!

per il resto che dire...uscita in bdc.pedalo oltre la riga bianca sul lato destro e cmq qualche idiota mi passa a 30cm.....che dire....8 automobilisti su 10 stanno al cellulare.
Pista ciclabili?non è possibile farle ovunque .alcune inoltre sono peggio che andare contromano( vedi quella del litorale di quartu s.elena )
che dire....alcuni dovrebbero tornare a scuolaguida....rotonde prese nel senso sbagliato,comportamento uguale di fronte a cartelli simili(vedi triangolo precedenza e quello di stop).
...che dire...anche oggi sono rientrato a casa.
 

Boro

Biker meravigliosus
25/8/04
17.635
13.453
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Reggio Emilia
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C'e' anche da dire che sia bdc che mtb a rigore non sono in regola col codice della strada. Saremmo sempre in multa, senza luci, catarinfrangenti, campanello.
La bici in regola non e' figa e poi ci sono in grammi in piu', diamine. Se si applicasse il codice alla lettera per tutti la vedo dura anche per i ciclisti, in mtb ti difendi di piu' se usi la macchina e vai nei boschi ma gli stradisti praticamente o spariscono o viaggiano da illegali. Mettere le lucine sulla superleggera carbon azzi e mazzi da 6 kg non ce li vedo...
 
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albatros_la

Biker assatanatus
25/6/09
3.195
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Collegno (TO)
www.flickr.com
Basta leggere i commenti sui social per capire che non c'è speranza. Il livello di ignoranza italiano (all'estero non lo so) è abissale. C'È gente che invocano a investire i ciclisti per educarli.
Vai tranquillo... In Germania è peggio, a Berlino si amazzano in media 20 ciclisti all'anno e poi se leggi certi commenti sotto gli articoli che raccontano le vicende. Secondo me colpa della troppa organizzazione che mira a tirar via le bici dalle strade dove viaggiano le macchine e provoca che chi va in auto pretende che le bici stiano lontane dalla "sua" strada. Piste ciclabili sono velenosi. Ci vuole un insieme, non un "tutti contro tutti".
A Berlino ogni giorno si muove in bici più di mezzo milione di abitanti. MEZZO MILIONE. Per quanto i 17 morti registrati nel corso del 2016 siano molti di più rispetto all'anno precedente, si tratta comunque di un numero basso (non me ne vogliano, sui morti non si dovrebbe fare aritmetica, ma la statistica è necessaria a capire l'entità). Senza dubbio è un numero su cui lavorare, e i tedeschi - proprio in virtù della loro "troppa" organizzazione - ci lavoreranno.
In Italia il numero di persone che usa la bici quotidianamente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che si registra in Germania e altri paesi del Nord Europa. Il numero di decessi è alto in rapporto, e per la maggior parte coinvolge persone anziane (over 65). È in aumento costante negli ultimi anni. In queste cose tutto fa brodo: distrazione al volante, distrazione al manubrio, guidatori non idonei alla guida sia dell'auto che della bici (anziani, con scarsi riflessi, o persone alticce, o stanche, quale che sia la loro età), e dolo - come si vede in quel video inglese che fa rabbrividire.
Trovo assurdo affermare che se c'è molta infrastruttura sia peggio che non averla (in Italia l'infrastruttura è fortemente carente, e quando c'è spesso induce all'errore il ciclista o l'automobilista - detto da uno che è stato investito su una ciclabile secondo me mal fatta -). È come dire che era meglio educare chi popolava il Far West piuttosto che sviluppare un apparato di legge e diritto per la tutela del singolo. Il mondo del "siamo tutti uguali e viviamo d'amore e d'accordo" è utopia.
Senza dubbio i fattori in gioco sono molti e il problema non è facile da esaminare sotto tutti i suoi aspetti. L'anarchia, tuttavia, non è certo la soluzione. Tanto meno la sola educazione, per quanto essa sia fondamentale.

EDIT (così un raffronto numerico approssimativo è possibile): oggi Legambiente ha pubblicato il rapporto "L'A Bi Ci", dove si riporta che i ciclisti che in Italia utilizzano la bici per andare a lavoro sono circa 750 mila. Una volta e mezza i ciclisti berlinesi di cui sopra. È vero che i ciclisti italiani saranno più di questi 750 mila, perché non tutti coloro che hanno una bici e la usano per divertimento la utilizzano anche per andare a lavoro. Di conseguenza non tutti quei 250 morti all'anno sono parte di chi si reca a lavoro pedalando: è certo che una quota di essi è afferente a chi pedala per sport. Non si può dunque dire che ci sia un ordine di grandezza di differenza fra gli incidenti sul totale dei ciclisti berlinesi e quelli italiani, ma è abbastanza ovvio che c'è una differenza consistente tra le statistiche dei due gruppi.
A Roma - per aggiungere carne al fuoco, visto che ne ho parlato in un post successivo - solo il 5 per mille degli abitanti va a lavoro in bicicletta. Parliamo dunque di meno di 3000 persone. Sono poche, ma è inquietante che su 3000 ciclisti ne muoiano 5 (o giù di lì) ogni anno.
 
Ultima modifica:

Zucchi

Biker serius
11/5/09
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Levico Terme (TN)
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Cube Stereo Super HPC 29er, Modello 2015.
Basta leggere i commenti sui social per capire che non c'è speranza. Il livello di ignoranza italiano (all'estero non lo so) è abissale. C'È gente che invocano a investire i ciclisti per educarli.
Vai tranquillo... In Germania è peggio, a Berlino si amazzano in media 20 ciclisti all'anno e poi se leggi certi commenti sotto gli articoli che raccontano le vicende. Secondo me colpa della troppa organizzazione che mira a tirar via le bici dalle strade dove viaggiano le macchine e provoca che chi va in auto pretende che le bici stiano lontane dalla "sua" strada. Piste ciclabili sono velenosi. Ci vuole un insieme, non un "tutti contro tutti".
A Berlino ogni giorno si muove in bici più di mezzo milione di abitanti. MEZZO MILIONE. Per quanto i 17 morti registrati nel corso del 2016 siano molti di più rispetto all'anno precedente, si tratta comunque di un numero basso (non me ne vogliano, sui morti non si dovrebbe fare aritmetica, ma la statistica è necessaria a capire l'entità). Senza dubbio è un numero su cui lavorare, e i tedeschi - proprio in virtù della loro "troppa" organizzazione - ci lavoreranno.
In Italia il numero di persone che usa la bici quotidianamente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che si registra in Germania e altri paesi del Nord Europa. Il numero di decessi è alto in rapporto, e per la maggior parte coinvolge persone anziane (over 65). È in aumento costante negli ultimi anni. In queste cose tutto fa brodo: distrazione al volante, distrazione al manubrio, guidatori non idonei alla guida sia dell'auto che della bici (anziani, con scarsi riflessi, o persone alticce, o stanche, quale che sia la loro età), e dolo - come si vede in quel video inglese che fa rabbrividire.
Trovo assurdo affermare che se c'è molta infrastruttura sia peggio che non averla (in Italia l'infrastruttura è fortemente carente, e quando c'è spesso induce all'errore il ciclista o l'automobilista - detto da uno che è stato investito su una ciclabile secondo me mal fatta -). È come dire che era meglio educare chi popolava il Far West piuttosto che sviluppare un apparato di legge e diritto per la tutela del singolo. Il mondo del "siamo tutti uguali e viviamo d'amore e d'accordo" è utopia.
Senza dubbio i fattori in gioco sono molti e il problema non è facile da esaminare sotto tutti i suoi aspetti. L'anarchia, tuttavia, non è certo la soluzione. Tanto meno la sola educazione, per quanto essa sia fondamentale.
A Roma quanti ne muoino?
Prova a leggere un po' cosa succede a Berlino: Scuole dove le macchine passano come i pazzi e insultano gli ausiliari del traffico. Polizia assente perché "costa troppo" ed è stata ridotta al minimo.
Mi sa che hai troppa fiducia in noi tedschi... Facevo spesso giri a Roma in MTB dato che è un modo bellissimo per guardare le attrazioni turistiche. Mai trovato uno che rompeva con la macchina, anzi...
 

Zucchi

Biker serius
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Levico Terme (TN)
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Cube Stereo Super HPC 29er, Modello 2015.
Basta leggere i commenti sui social per capire che non c'è speranza. Il livello di ignoranza italiano (all'estero non lo so) è abissale. C'È gente che invocano a investire i ciclisti per educarli.
Vai tranquillo... In Germania è peggio, a Berlino si amazzano in media 20 ciclisti all'anno e poi se leggi certi commenti sotto gli articoli che raccontano le vicende. Secondo me colpa della troppa organizzazione che mira a tirar via le bici dalle strade dove viaggiano le macchine e provoca che chi va in auto pretende che le bici stiano lontane dalla "sua" strada. Piste ciclabili sono velenosi. Ci vuole un insieme, non un "tutti contro tutti".
A Berlino ogni giorno si muove in bici più di mezzo milione di abitanti. MEZZO MILIONE. Per quanto i 17 morti registrati nel corso del 2016 siano molti di più rispetto all'anno precedente, si tratta comunque di un numero basso (non me ne vogliano, sui morti non si dovrebbe fare aritmetica, ma la statistica è necessaria a capire l'entità). Senza dubbio è un numero su cui lavorare, e i tedeschi - proprio in virtù della loro "troppa" organizzazione - ci lavoreranno.
In Italia il numero di persone che usa la bici quotidianamente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che si registra in Germania e altri paesi del Nord Europa. Il numero di decessi è alto in rapporto, e per la maggior parte coinvolge persone anziane (over 65). È in aumento costante negli ultimi anni. In queste cose tutto fa brodo: distrazione al volante, distrazione al manubrio, guidatori non idonei alla guida sia dell'auto che della bici (anziani, con scarsi riflessi, o persone alticce, o stanche, quale che sia la loro età), e dolo - come si vede in quel video inglese che fa rabbrividire.
Trovo assurdo affermare che se c'è molta infrastruttura sia peggio che non averla (in Italia l'infrastruttura è fortemente carente, e quando c'è spesso induce all'errore il ciclista o l'automobilista - detto da uno che è stato investito su una ciclabile secondo me mal fatta -). È come dire che era meglio educare chi popolava il Far West piuttosto che sviluppare un apparato di legge e diritto per la tutela del singolo. Il mondo del "siamo tutti uguali e viviamo d'amore e d'accordo" è utopia.
Senza dubbio i fattori in gioco sono molti e il problema non è facile da esaminare sotto tutti i suoi aspetti. L'anarchia, tuttavia, non è certo la soluzione. Tanto meno la sola educazione, per quanto essa sia fondamentale.
Per quanto riguarda l'infrastruttura, teoricamente può migliorare. Se, però, manca la cultura dell'insieme non aiuta per niente.
E le piste ciclabili comportano una separazione e delle pretese da uno e dall'altro.
Bisognerebbe fare delle "piste automobilibili". Vuol dire limitare le macchine alle corsie strette... A Berlino cominciano a pensarci sopra visto il risultato delle ciclabili...
 

marco

Not
Membro dello Staff
Diretur
29/10/02
43.023
18.264
113
52
Monte Bar
www.mtb-mag.com
TC
KM Percorsi
Bike
Diverse
Basta leggere i commenti sui social per capire che non c'è speranza. Il livello di ignoranza italiano (all'estero non lo so) è abissale. C'È gente che invocano a investire i ciclisti per educarli.
Vai tranquillo... In Germania è peggio, a Berlino si amazzano in media 20 ciclisti all'anno e poi se leggi certi commenti sotto gli articoli che raccontano le vicende. Secondo me colpa della troppa organizzazione che mira a tirar via le bici dalle strade dove viaggiano le macchine e provoca che chi va in auto pretende che le bici stiano lontane dalla "sua" strada. Piste ciclabili sono velenosi. Ci vuole un insieme, non un "tutti contro tutti".
A Berlino ogni giorno si muove in bici più di mezzo milione di abitanti. MEZZO MILIONE. Per quanto i 17 morti registrati nel corso del 2016 siano molti di più rispetto all'anno precedente, si tratta comunque di un numero basso (non me ne vogliano, sui morti non si dovrebbe fare aritmetica, ma la statistica è necessaria a capire l'entità). Senza dubbio è un numero su cui lavorare, e i tedeschi - proprio in virtù della loro "troppa" organizzazione - ci lavoreranno.
In Italia il numero di persone che usa la bici quotidianamente non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello che si registra in Germania e altri paesi del Nord Europa. Il numero di decessi è alto in rapporto, e per la maggior parte coinvolge persone anziane (over 65). È in aumento costante negli ultimi anni. In queste cose tutto fa brodo: distrazione al volante, distrazione al manubrio, guidatori non idonei alla guida sia dell'auto che della bici (anziani, con scarsi riflessi, o persone alticce, o stanche, quale che sia la loro età), e dolo - come si vede in quel video inglese che fa rabbrividire.
Trovo assurdo affermare che se c'è molta infrastruttura sia peggio che non averla (in Italia l'infrastruttura è fortemente carente, e quando c'è spesso induce all'errore il ciclista o l'automobilista - detto da uno che è stato investito su una ciclabile secondo me mal fatta -). È come dire che era meglio educare chi popolava il Far West piuttosto che sviluppare un apparato di legge e diritto per la tutela del singolo. Il mondo del "siamo tutti uguali e viviamo d'amore e d'accordo" è utopia.
Senza dubbio i fattori in gioco sono molti e il problema non è facile da esaminare sotto tutti i suoi aspetti. L'anarchia, tuttavia, non è certo la soluzione. Tanto meno la sola educazione, per quanto essa sia fondamentale.
A Roma quanti ne muoino?
Prova a leggere un po' cosa succede a Berlino: Scuole dove le macchine passano come i pazzi e insultano gli ausiliari del traffico. Polizia assente perché "costa troppo" ed è stata ridotta al minimo.
Mi sa che hai troppa fiducia in noi tedschi... Facevo spesso giri a Roma in MTB dato che è un modo bellissimo per guardare le attrazioni turistiche. Mai trovato uno che rompeva con la macchina, anzi...
@Zucchi
Ho vissuto per 13 anni a Monaco di Baviera e dintorni. Ancora oggi (me ne sono andato nel 2010), ogni volto che svolto a destra con la macchina, guardo d'istinto lo specchietto retrovisore per vedere se arriva un ciclista, visto che in Germania la ciclabile ha precedenza sulla strada.

In Germania e altri Paesi del nord il numero di gente che va in bici è molto maggiore a quello in Italia, grazie ad amministrazioni più oculate e a cittadini meno sedentari.

Che poi ci siano automobilisti aggresivi anche lì, non ci piove, ne ho fatto esperienza anche io. Ma, come detto, la categoria dei coglioni è trasversale rispetto ai fruitori delle strade.
 

nicola47

Biker serius
11/7/12
170
24
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Treviso
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Bike
cube ltd
Cmq io mi sono sempre chiesto, soprattutto sulle bici da corsa dove va di mod a integrare tutto nel telaio, perché nessuno ha mai pensato di fare un fanale integrato nel telaio o in qualche modo cercato di rendere le bici piú visibili, non sará la soluzione definitiva, ma sarebbe sempre un pure piccolo passo in avanti
 

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