Riprendo il discorso di settimana scorsa... ricordate? "andate in ufficio in bicicletta?"
ebbene.... l'ho fatto.
spinto anche dai vostri consigli, lunedi sera ho preso la mia mtb numero 2 (era la numero 1 una volta..., poverina..) e ho controllato che fosse tutto a posto. più o meno andava bene.
e cosi martedi mi sono svegliato, fuori c'era il sole, ho abbandonato la giacca e i pantaloni precisi per un abbiglamento più casual, recupero una molletta dallo stendino di mia madre, lo zaino che uso per le mie escursioni (ancora con la sacca idrica attaccata!) sono sceso in garage e ho tirato fuori la bici. e via... parto a tutta come un forsennato. non so per quale motivo, sarà stato l'entusiasmo, ma sembravo alla partenza di una gara di xc. zizzagavo tra le auto e quando ho visto il lontananza la fila di macchine che di solito mi blocca immancabilmente ho provato il primo sussulto di soddisfazione! un bel corridoio sulla destra, supero tutti con un bel sorriso stampato in faccia e mi trovo di fronte al semaforo che nel frattempo diventa verde... ahhhhh
il cambio salto un pochino, forse dovevo dare una piccola controllata. fa niente, rapposto agile e via... avvarto un certo caldo, forse perche sto andando come un pazzo.. arrivo al lavoro in 10 minuti (contro i 30 classici della macchina). dove la metto? trovo un posto che non mi convince molto, la lego ad un cancello e salgo in ufficio con passo spedito.
primo problema.... nel legare la bici attraverso un piccolo tratto di prato. sciaccio una merda! nooooooooooo
vabbè, dicono che porta fortuna..
salgo in ufficio dopo essermi pulito le scarpe alle domande dei colleghi rispondo con orgoglio!
ore 6, si torna a casa. riprendo la bici e la trovo molto scomoda... al mattino non avevo notato questa cosa, forse preso dall'entusiasmo. il cambio salta, le gomme fanno rumore, e poi la posizione è troppo distesa (manubrio flat e attacco 0° da 10 cm. la sella forse è un po' alta... insomma un calvario. proseguo con andatura lenta e ciondolante fino a trovarmi fermo ad un semaforo. in una frazione di secondo vengo circondato da un'orda di motorini e moto, destra, sinistra, davanti, dietro... fisso il semaforo concentrato... rischio di essere portato via!! intorno a me c'è silenzio.. (non c'è silenzio, ma sono io che ho isolato la mente). alzo il pedale destro pronto a scattare, impugno il manubrio..... verde.... parto deciso alzandomi quasi in piedi, partenza da velodromo... SKRTCHCRTCHHHH cling cing cling....
porcavacca, è caduta la catena.... pedalo a vuoto!! mi superano tutti, becco qualche strombazzata, mi ritrovo quasi fermo in mezzo all'incrocio. cerco di mettere in salvo la pelle, mi rifugio in una spartitraffico come fosse una zattera di salvataggio e controllo la trasmissione!! AHHHHHHH ho spezzato la catena!!!!
a questo punto penso? ma se ho schaicciato la merda, la fortuna che mi era dovuta dov'è??
cmq, non ero molto lontano da casa. tiro fuori il mio inseparabile I-POD e con un po' di musica scelta random mi incammino tranquillo tranquillo verso casa con la catena legata come un mamba sil manubrio..
arriva a casa e dopo essermi cambiato vado a riparare il mezzo, perchè il giorno seguente avrei cmq continuato nel mio progetto " in ufficio in bicicletta", non intendo desistere.
tiro fuori lo scatolone dei pessi e comincio a pensare. cambio l'attacco e il manubro con uno corto tipo freeride (che ho cercato di vendere un po' di volte ma nessuno ha mai vuluto, skizzinosi!) e lo attacco rivolto verso l'alto (mai fatto, io ho avuto sempre attacchi con angolo negativo) e un manubrio riser un po' rovinato. poi cambio le gomme. lisce da 1.5 pollici. trovo un parafango, lo monto. e già che ci sono una lucina posteriore piccola ma potente. tutta merce utilizzata quando ho fatto milano-tropea in bici nel 1999. bici un po ridicola.
la catena... non era tranciata ma si era aperta una maglia, perce l'avevo montata con il culo. trovo una falsamaglia. perfetto. rimonto il tutto e olè.. bici pronta a una nuova vita.
ieri secnda prova. la bici è molto comoda. non sarà molto performate, ma è comoda, maneggevole ed agile. il cambo è perfetto, la catena non salta più. evidentemente era un segno di imminente rottura. pedalo con un pochino più di calma e arrivo al lavoro bello arzillo e sempre nei miei 10 minuti. ormai mi sento legato a questo modo di vivere. ieri a tornare tutto liscio.
questa mattina invece pensavo a quanti problemi inutili mi facevo. per i pantaloni basta una molletta, e sei a posto. zainetto con dentro tutto il necessario.
vedremo con il gelo e la pioggia....
nel frattempo... VIVA LA BICI. fatelo anche voi se potete.
oggi leggevo un articoli su un sito che parla di ciclisti-urbani. forse lo conoscete. parlava del fatto che i viglili elogiano chi viene al lavoro in bici perchè riduce i tempi di tragitto di un terzo ed evita la congestione del traffico. e allora, mi chiedo io, perche non fanno qualche pista ciclabile in più?? come si fa a girare in queste condizioni? capisco perche siamo il paese d'europa con il maggior numero di morti per incidenti in bicicletta!
vabbè, soliti discorsi... tanto nessuno ci caga.
ciao a tutti.
ebbene.... l'ho fatto.
spinto anche dai vostri consigli, lunedi sera ho preso la mia mtb numero 2 (era la numero 1 una volta..., poverina..) e ho controllato che fosse tutto a posto. più o meno andava bene.
e cosi martedi mi sono svegliato, fuori c'era il sole, ho abbandonato la giacca e i pantaloni precisi per un abbiglamento più casual, recupero una molletta dallo stendino di mia madre, lo zaino che uso per le mie escursioni (ancora con la sacca idrica attaccata!) sono sceso in garage e ho tirato fuori la bici. e via... parto a tutta come un forsennato. non so per quale motivo, sarà stato l'entusiasmo, ma sembravo alla partenza di una gara di xc. zizzagavo tra le auto e quando ho visto il lontananza la fila di macchine che di solito mi blocca immancabilmente ho provato il primo sussulto di soddisfazione! un bel corridoio sulla destra, supero tutti con un bel sorriso stampato in faccia e mi trovo di fronte al semaforo che nel frattempo diventa verde... ahhhhh
il cambio salto un pochino, forse dovevo dare una piccola controllata. fa niente, rapposto agile e via... avvarto un certo caldo, forse perche sto andando come un pazzo.. arrivo al lavoro in 10 minuti (contro i 30 classici della macchina). dove la metto? trovo un posto che non mi convince molto, la lego ad un cancello e salgo in ufficio con passo spedito.
primo problema.... nel legare la bici attraverso un piccolo tratto di prato. sciaccio una merda! nooooooooooo
vabbè, dicono che porta fortuna..
salgo in ufficio dopo essermi pulito le scarpe alle domande dei colleghi rispondo con orgoglio!
ore 6, si torna a casa. riprendo la bici e la trovo molto scomoda... al mattino non avevo notato questa cosa, forse preso dall'entusiasmo. il cambio salta, le gomme fanno rumore, e poi la posizione è troppo distesa (manubrio flat e attacco 0° da 10 cm. la sella forse è un po' alta... insomma un calvario. proseguo con andatura lenta e ciondolante fino a trovarmi fermo ad un semaforo. in una frazione di secondo vengo circondato da un'orda di motorini e moto, destra, sinistra, davanti, dietro... fisso il semaforo concentrato... rischio di essere portato via!! intorno a me c'è silenzio.. (non c'è silenzio, ma sono io che ho isolato la mente). alzo il pedale destro pronto a scattare, impugno il manubrio..... verde.... parto deciso alzandomi quasi in piedi, partenza da velodromo... SKRTCHCRTCHHHH cling cing cling....
porcavacca, è caduta la catena.... pedalo a vuoto!! mi superano tutti, becco qualche strombazzata, mi ritrovo quasi fermo in mezzo all'incrocio. cerco di mettere in salvo la pelle, mi rifugio in una spartitraffico come fosse una zattera di salvataggio e controllo la trasmissione!! AHHHHHHH ho spezzato la catena!!!!
a questo punto penso? ma se ho schaicciato la merda, la fortuna che mi era dovuta dov'è??
cmq, non ero molto lontano da casa. tiro fuori il mio inseparabile I-POD e con un po' di musica scelta random mi incammino tranquillo tranquillo verso casa con la catena legata come un mamba sil manubrio..
arriva a casa e dopo essermi cambiato vado a riparare il mezzo, perchè il giorno seguente avrei cmq continuato nel mio progetto " in ufficio in bicicletta", non intendo desistere.
tiro fuori lo scatolone dei pessi e comincio a pensare. cambio l'attacco e il manubro con uno corto tipo freeride (che ho cercato di vendere un po' di volte ma nessuno ha mai vuluto, skizzinosi!) e lo attacco rivolto verso l'alto (mai fatto, io ho avuto sempre attacchi con angolo negativo) e un manubrio riser un po' rovinato. poi cambio le gomme. lisce da 1.5 pollici. trovo un parafango, lo monto. e già che ci sono una lucina posteriore piccola ma potente. tutta merce utilizzata quando ho fatto milano-tropea in bici nel 1999. bici un po ridicola.
la catena... non era tranciata ma si era aperta una maglia, perce l'avevo montata con il culo. trovo una falsamaglia. perfetto. rimonto il tutto e olè.. bici pronta a una nuova vita.
ieri secnda prova. la bici è molto comoda. non sarà molto performate, ma è comoda, maneggevole ed agile. il cambo è perfetto, la catena non salta più. evidentemente era un segno di imminente rottura. pedalo con un pochino più di calma e arrivo al lavoro bello arzillo e sempre nei miei 10 minuti. ormai mi sento legato a questo modo di vivere. ieri a tornare tutto liscio.
questa mattina invece pensavo a quanti problemi inutili mi facevo. per i pantaloni basta una molletta, e sei a posto. zainetto con dentro tutto il necessario.
vedremo con il gelo e la pioggia....
nel frattempo... VIVA LA BICI. fatelo anche voi se potete.
oggi leggevo un articoli su un sito che parla di ciclisti-urbani. forse lo conoscete. parlava del fatto che i viglili elogiano chi viene al lavoro in bici perchè riduce i tempi di tragitto di un terzo ed evita la congestione del traffico. e allora, mi chiedo io, perche non fanno qualche pista ciclabile in più?? come si fa a girare in queste condizioni? capisco perche siamo il paese d'europa con il maggior numero di morti per incidenti in bicicletta!
vabbè, soliti discorsi... tanto nessuno ci caga.
ciao a tutti.