Domenica mattina, ore 9, fà freddo, il cielo è grigio e non promette niente di buono, ho addoso una "carogna" che mi tormenta da 3 giorni e sono di cattivo umore... Scendo in garage per prendere un pò di legna per il caminetto e, con la coda dell'occhio, la vedo. La Rossa è lì al suo posto, appoggiata al muro tutta infangata (non l'ho più pulita dopo le 2 uscite in notturna fatte nel fango) e non mi "dice" niente... Poi mi viene in mente il titolo di questo 3d "il silenzio assordante" e decido che forse vale la pena riprovarci: esco in solitaria per cercare di mettere ordine nei miei pensieri e magari mi passa l'icazzatura galattica che ho da giovedì!
Mi preparo, apro il garage, esco a piedi con la Rossa spinta a mano fino al cancello, apro, lo passo e chiudo. Salgo in sella e tac, aggancio il primo
candy, tac, aggancio il secondo e parto. L'aria è fredda ma dentro al goretex non si stà così male, imbocco la Gavardina senza sapere esattamente dove andare e, mentre sto pensando a che giro fare, rischio la vita per colpa di un pescatore! Di fianco alla ciclabile scorre il Naviglio e oggi c'è una gara di pesca! Un pescatore lancia la lenza senza curarsi di chi passa dietro e quasi mi prende con l'amo (Cazzo! io sono un cinghiale, non un pesce siluro!!). Ne nasce subito una discussione e tutti e due gridiamo le nostre ragioni ma... che stò facendo?? Ho davvero così voglia di litigare? E' questo il modo migliore per farmi passare il malumore? Non esiste un'altra alternativa? 'Fanculo il pescatore e riparto, dopo poco esco dalla ciclabile e mi dirigo verso "l'autostrada". Per chi non lo sapesse vicino a casa mia ci sono delle cave di marmo e "l'autostrada" è una strada che collega tutte le varie cave e sale fino al paese di Serle, fino a non molto tempo fà era sterrata (oggi molti tratti sono asfaltati), larga (devono passarci i cammion da cava, non so se avete presente), e panoramica ma, soprattutto, DESERTA di domenica mattina. La salita è salita vera! Sono 4 km che non mollano mai, si passa a fianco delle varie cave e, guardandole, si pensa a come dev'essere duro il lavoro dei cavatori (già! il lavoro...), ecco che i miei pensieri nel silenzio assordante delle cave deserte mi perseguitano ancora... Arrivo alla fine dell' autostrada e imbocco "la foresta incantata". Praticamente entro nel bosco che è ancora ricoperto dalla brina ghiacciata e lo spettacolo degli alberi bianchi, lucenti (nel frattempo contro ogni previsione, stà uscendo il sole), mi danno l'impressione di entrare in una favola. Ancora salita! Finchè arrivo in localita "le aive" (le acque): è una piccola radura pianeggiante con alcuni tavoli da picnic dove d'estate molti si fermano per prendere un pò di fresco sotto l'ombrello di alberi secolari. Pedalo ancora e sbuco sulla strada asfaltata che da Botticino sale a Serle e la percorro per un paio di km fino a che svolto a sx per prendere la cementata che sale all'altopiano delle Cariadeghe. La salita è dura! ci sono dei punti che passano il 15% di sicuro, e poi arriva dopo la prima salita e quindi sembra ancora più lunga. Arrivato all'ex rifugio Valpiana (adesso è un ristorante chic dove ti cavano la pelle per un pasto), proseguo su bitume e arrivo al parcheggio dove inizia la passeggiata per l'ex monastero si S. Bartolomeo. Passo la sbarra e... la neve! Ghiacciata, croccante, scivolosa... che goduria pedalarci sopra. Anche quì la pendenza non scherza e più di una volta sono costretto al piede a terra, gli ultimi 20 metri mi carico la Rossa sulle spalle perchè è impossibile avanzare in sella. Ma alla fine ci sono! mi affaccio "al balcone" e mi si para davanti la pianura Padana, a sx il Baldo, a dx la Maddalena e dietro ad essa Il Guglielmo... Che cos'è che mi ha fatto incazzare così tanto per avere la carogna da 3 giorni?? Boh! non mi ricordo più...
Love the ride, Luca