questo non l'avevo notato,
forse me lo son perso per la pausa bagno (per le prossime gare mi preparo delle bottigliette vuote a fianco al divano
questo non l'avevo notato,si, ma anche una 20ina di minuti prima uno era scivolato in ingresso sulla B-line ed era finito di faccia contro una delle pietre. probabilmente ha come minimo rotto il naso e spaccato tutti i denti davanti.
E comunque almeno i materassi (orrendi, ripeto) hanno fatto comodo:questo non l'avevo notato,
forse me lo son perso per la pausa bagno (per le prossime gare mi preparo delle bottigliette vuote a fianco al divano)
Il fatto è che negli anni novanta era oggettivamente impossibile fare certe cose in sella; oggi il paradigma si è capovolto, i mezzi sono tali (e la preparazione tecnica e fisica di pari passo) che drop, litogiardini e precipizi assortiti ne sono parte essenziale: andare a piedi è oggettivamente indice di inadeguatezza tecnica. Da questo a farcire il percorso di zone inutilmente rischiose per un mal compreso senso dello spettacolo la distanza è notevole: a piacerebbe vedere percorsi dove chi segue possa avere effettivamente una possibilità di confrontarsi con chi precede, sia in salita che in discesa, su linee tecniche equivalenti dove darsi battaglia.Non so se seguite emily batty sui social, ma ha postato un video molto carino di una tappa del mondiale mtb degli anni 90.. ebbene sul difficile scendevano a piedi, al giorno d'oggi sia a livello professionistico che (e ancora peggio) a livello amatoriale sembra impossibile mettere dei tratti dove far scendere le persone a piedi, anzi se sono tratti estremamente impraticabili dove TUTTI scendono a piedi vengono maggiormente tollerati rispetto ad altri tratti dove magari i bravi o i folli possono riuscire a farlo... non ci avete mai fatto caso?
Beh ma negli anni 90 le Mtb erano rigide o al max con una misera forcella a elastometri da 60mm..!Non so se seguite emily batty sui social, ma ha postato un video molto carino di una tappa del mondiale mtb degli anni 90.. ebbene sul difficile scendevano a piedi, al giorno d'oggi sia a livello professionistico che (e ancora peggio) a livello amatoriale sembra impossibile mettere dei tratti dove far scendere le persone a piedi, anzi se sono tratti estremamente impraticabili dove TUTTI scendono a piedi vengono maggiormente tollerati rispetto ad altri tratti dove magari i bravi o i folli possono riuscire a farlo... non ci avete mai fatto caso?
Ma davvero? Forse il mio commento era ironico din don...Si chiama enduro e già esiste.
Il XCO non è far salti di un metro e mezzo o pump track del caxxo...
"litogiardini" mi fa sognareIl fatto è che negli anni novanta era oggettivamente impossibile fare certe cose in sella; oggi il paradigma si è capovolto, i mezzi sono tali (e la preparazione tecnica e fisica di pari passo) che drop, litogiardini e precipizi assortiti ne sono parte essenziale: andare a piedi è oggettivamente indice di inadeguatezza tecnica. Da questo a farcire il percorso di zone inutilmente rischiose per un mal compreso senso dello spettacolo la distanza è notevole: a piacerebbe vedere percorsi dove chi segue possa avere effettivamente una possibilità di confrontarsi con chi precede, sia in salita che in discesa, su linee tecniche equivalenti dove darsi battaglia.
Povero, mi spiace per lui, vittima della spettacolarizzazione di uno sport che qualcuno vuole trasformare in quello che non è. Perché se vado su un rock garden e cado è questione di fortuna e basta, la differenza tra un graffio e 16 viti nella mandibola non posso sceglierla io.
questione di fortuna ma fino a un certo punto.Povero, mi spiace per lui, vittima della spettacolarizzazione di uno sport che qualcuno vuole trasformare in quello che non è. Perché se vado su un rock garden e cado è questione di fortuna e basta, la differenza tra un graffio e 16 viti nella mandibola non posso sceglierla io.
.concordo, sarà che da piccolo facendo judo ho imparato prima di tutto a cadere e dissipare l'energia in modo da minimizzare i danni; ma è fondamentale in tutti gli sport, SAPER CADEREquestione di fortuna ma fino a un certo punto.
Comunque, fare una caduta così stilosa senza farsi niente ed avere pure una foto in bianco e nero così bella, è roba per pochi!.concordo, sarà che da piccolo facendo judo ho imparato prima di tutto a cadere e dissipare l'energia in modo da minimizzare i danni; ma è fondamentale in tutti gli sport, SAPER CADERE
Nella mia misera carriera da downhiller ho tirato certe mine da far tremare le ginocchia ai commissari, e fino ad oggi "SGRAT" son sempre ripartito sulle mie gambe
Una su tutte il muro IXS di Pila all' italiano del 2018; chi ha praticato judo, noterà l'impostazione assolutamente istintiva della caduta Ukemi Waza
Vedi l'allegato 652376
Vedi l'allegato 652377
non ho detto che non mi son fatto nulla, ma che ho minimizzato i danni!Comunque, fare una caduta così stilosa senza farsi niente ed avere pure una foto in bianco e nero così bella, è roba per pochi!
Complimenti
Ah ok! Ma ci sta, hai minimizzato bene.non ho detto che non mi son fatto nulla, ma che ho minimizzato i danni!
bacino criccato; dopo un quarto d'ora avevo la run di qualifica e l'ho fatta dal passaggio più estremo giusto per farmi passare la paura e il giorno dopo gara; ho portato i postumi di questa stoicità, fino allo scorso anno!
...per la foto bella, se parli di Alex Luise, è una certezza!
.concordo, sarà che da piccolo facendo judo ho imparato prima di tutto a cadere e dissipare l'energia in modo da minimizzare i danni; ma è fondamentale in tutti gli sport, SAPER CADERE
Con lustri trascorsi a sfiorare un tatami nel dojo di Aikido, non posso che essere d'accordo: ho fatto voli assurdi in posti pericolosi restando ortemente i danni, ma se non te lo aspetti, se ti credi già salvo, è allora che ti ritrovi in balìa degli eventi.
Bhe... permettimi di dissentire...Gli organizzatori delle garette amatoriali xc mai faranno un percorso del genere , perché organizzano non per il puro piacere di fare divertire i biker ,ma di far soldi e le costose iscrizioni penso lo facciano capire da un bel po’ .
Bhe... permettimi di dissentire...
Domenica PV nelle tue zone si corre la Bikenjoy, che ho provato sabato scorso... non è XC, ma una GF da 60KM e 3k mt: al di là delle salite di un'ignoranza letale - ma vabbé, la montagna è quella - quello che mi ha davvero lasciato senza parole sono state le discese, praticamente enduristiche.
Nota per il lettore: ricordo che quelli che la fanno hanno le tutine, tibie /radii /peroni sprotetti e sono senza casco integrale... comunque:
La prima discesa è un connubio di rocce smosse su trail stretto, con tanto di passarella per saltino (senza chicken line) e atterraggio in sottobosco, curva su assi di legno di appoggio SENZA rete grip, passaggini tra rocce su pendenze importanti.
Seguono altre discese e salite di ignoranza variabile e, alla fine, quando ne hai davvero pieni i cabbasisi, dopo 50 KM e l'ultimo GPM, ti aspetta un trail esposto, 60 cm di pura adrenalina, montagna a destra e strapiombo di 700 metri a sinistra, ottimo per foto artistica da non inviare alla moglie.
Ora, capisco che è un test event per i nazionali XCM del 25, capisco che gli ELT/OPEN abbiano bisogno di adrenalina... ma l'uomo della GF, quello la cui specie popola le GF di provincia, che il lunedì dopo si alza alle 7 e va a tirare la lima, quello che porta i dané al CO insomma... ecco, non sono così convinto che ne sia strafelice. Anzi, ho il velato sospetto che gli girino i maroons di fare trail running per il 20+% del tempo.
Sempre - ovviamente - che non piova. In quel caso le % salirebbero drammaticamente...
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