Il capriolo killer-La provincia paga ???

nemox

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Nel caso specifico non credo, il limite di velocità è sempre stato quello, e credo che non sia una questione di risparmio sulla manutenzione quanto di sottodimensionamento strutturale. Si tratta di una strada progettata e realizzata alla fine degli anni '60 per un flusso di traffico neanche lontanamente vicino a quello che deve sopportare oggi. Pensa che era una carreggiata unica :maremmac:

Ma che si tratti di un problema strutturale della strada è verosimile (anzi è certo per esempio nel caso che riportavo della SR308 dove le buche sono comparse pochi mesi dopo l'inaugurazione) ma non è certo questo il problema.

L'ente cui è affidata la strada (nel caso specifico l'anas immagino) ha o no il dovere (giuridico, altrimenti parliamo di aria fritta) di mantenere la strada in condizioni tali che ne garantiscano la percorrenza in condizioni di sicurezza? Mi auguro proprio di si altrimenti che altro compito dovrebbe avere?!
Da come la metti tu pare che siccome la strada non è adatta al traffico che sopporta allora il gestore ha il diritto di tenerla così com'è, il che non a proprio senso. Oppure si, come molte cose in questo paese...


Allora, dato che le ipotesi elencate mi sembrano veramente inverosimili, non mi resta altro che pensare che sia un problema di denaro e che nella penuria di fondi sia economicamente più vantaggioso rappezzare e mettersi al sicuro dal punto di vista legale piuttosto che investire per risolvere efficacemente il problema.

Del resto guarda le autostrade, almeno nella maggior parte dei casi sono dei biliardi... E ci credo!

La questione non è se il Parco possa ma se debba. L'orientamento della Cassazione è che è responsabile dei danni provocati dalla selvaggina l'ente che ha l' effettiva potestà di gestione della fauna, così come risulta dalle specifiche normative regionali.

Si in effetti ho appurato che l'eventuale risarcimento dei danni è in capo alla provincia. Ma se capisco bene lo è solo in quanto titolare della responsabilità sulla fauna che "partecipa" all'attività venatoria.
Nel caso specifico del Parco Colli Euganei la caccia non è consentita, quindi niente risarcimenti! Si parla infatti di fondi creati a hoc ma i fondi di questi tempi quando ci sono, sono vuoti.
 

sembola

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L'ente cui è affidata la strada (nel caso specifico l'anas immagino) ha o no il dovere (giuridico, altrimenti parliamo di aria fritta) di mantenere la strada in condizioni tali che ne garantiscano la percorrenza in condizioni di sicurezza? Mi auguro proprio di si altrimenti che altro compito dovrebbe avere?!
Come ho già scritto, l'ente gestore/proprietario ha il dovere giuridico di garantire della caratteristiche di sicurezza stabilite a) dalle leggi eventualmente esistenti in proposito b) dai principi di responsabilità "generale" stabiliti dal codice civile.

Da come la metti tu pare che siccome la strada non è adatta al traffico che sopporta allora il gestore ha il diritto di tenerla così com'è, il che non a proprio senso. Oppure si, come molte cose in questo paese...
Il punto a) di cui sopra è facilmente verificabile, visto che si parla di prescrizioni di legge e quindi di caratteristiche "misurabili". Il punto b) è invece tutt'altra cosa, non esiste una norma di legge che misuri genericamente la "pericolosità" di una strada e ne stabilisca un limite. Nel primo caso l'inadempienza alla norma quasi automaticamente comporta una colpa, nel secondo caso occorre dimostrarlo in tribunale con tutte le conseguenze del caso. E' una differenza abbastanza importante a livello giuridico, e che vale per chiunque e non solo per le strade.



Allora, dato che le ipotesi elencate mi sembrano veramente inverosimili, non mi resta altro che pensare che sia un problema di denaro e che nella penuria di fondi sia economicamente più vantaggioso rappezzare e mettersi al sicuro dal punto di vista legale piuttosto che investire per risolvere efficacemente il problema.
Del resto guarda le autostrade, almeno nella maggior parte dei casi sono dei biliardi... E ci credo!
Il limite di 90 km/h è imposto dal Codice della Strada per via delle caratteristiche fisiche (misurabili, appunto) quali la larghezza della carreggiata, dell'assenza della corsia di emergenza e del raggio delle curve, non dalla presenza o meno di buche; in più a memoria ricordo un solo punto (tra Colle Sud e Monteriggioni, presso il lago di S.Antonio) dove esiste un limite di velocità inferiore. Per cui l'ipotesi che si scarichi la responsabilità con l'apposizione di cartelli mi pare improbabile se non smentita dai fatti.

Si in effetti ho appurato che l'eventuale risarcimento dei danni è in capo alla provincia. Ma se capisco bene lo è solo in quanto titolare della responsabilità sulla fauna che "partecipa" all'attività venatoria.
Nel caso specifico del Parco Colli Euganei la caccia non è consentita, quindi niente risarcimenti! Si parla infatti di fondi creati a hoc ma i fondi di questi tempi quando ci sono, sono vuoti.
Dal punto di vista giuridico è un nonsenso, la selvaggina esiste indipendentemente dal fatto che sia cacciata/cacciabile, e con essa le responsabilità connesse.
 

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Come ho già scritto, l'ente gestore/proprietario ha il dovere giuridico di garantire della caratteristiche di sicurezza stabilite a) dalle leggi eventualmente esistenti in proposito b) dai principi di responsabilità "generale" stabiliti dal codice civile.


Il punto a) di cui sopra è facilmente verificabile, visto che si parla di prescrizioni di legge e quindi di caratteristiche "misurabili". Il punto b) è invece tutt'altra cosa, non esiste una norma di legge che misuri genericamente la "pericolosità" di una strada e ne stabilisca un limite. Nel primo caso l'inadempienza alla norma quasi automaticamente comporta una colpa, nel secondo caso occorre dimostrarlo in tribunale con tutte le conseguenze del caso. E' una differenza abbastanza importante a livello giuridico, e che vale per chiunque e non solo per le strade.

Almeno questo ora mi è chiaro! Grazie!:prost:



Il limite di 90 km/h è imposto dal Codice della Strada per via delle caratteristiche fisiche (misurabili, appunto) quali la larghezza della carreggiata, dell'assenza della corsia di emergenza e del raggio delle curve, non dalla presenza o meno di buche; in più a memoria ricordo un solo punto (tra Colle Sud e Monteriggioni, presso il lago di S.Antonio) dove esiste un limite di velocità inferiore. Per cui l'ipotesi che si scarichi la responsabilità con l'apposizione di cartelli mi pare improbabile se non smentita dai fatti.

Ma io non penso tanto ai di limiti di velocità quanto ai cartelli, per esempio, di strada dissestata (Non mi ricordo però se ci siano o meno sulla Siena-Firenze). E faccio riferimento al tuo post nel quale dicevi che non è importante "la profondità della buca ma se sia segnalata o meno"

Dal punto di vista giuridico è un nonsenso, la selvaggina esiste indipendentemente dal fatto che sia cacciata/cacciabile, e con essa le responsabilità connesse.

Boh... cercherò altre informazioni in merito.
 

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Ma io non penso tanto ai di limiti di velocità quanto ai cartelli, per esempio, di strada dissestata (Non mi ricordo però se ci siano o meno sulla Siena-Firenze).
Non che io mi ricordi... :nunsacci:
Come ho scritto, è comunque difficile stabilire un limite tra il doveroso avviso di un pericolo e il semplice scarico di responsabilità.

ma le strade dissestate sono colpa dei caprioli-guastatori? mi sono perso.... ;-)
:mrgreen: In ogni caso l'esempio della SI-FI è servito a chiarire ulteriormente il principio di base della responsabilità, che vale per chiunque, noi biker compresi. :prost:
 

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