I telai scadono ??

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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Comaz15

Biker dantescus
1/11/02
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-COLLI EUGANEI- Padova
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Focus Sam²
Ser Pecora ha scritto:
Solo ora ho avuto il tempo di leggerlo con la dovuta attenzione!
Veramente interessante e ben fatto!!!

Certo che salta subito all'occhio il limite dell'acciaio! E l'incredibile resistenza alla FATICA dei telai in ALLUMINIO!!! Proprio il contrario di quello che si pensa normalmente!!!

Inoltre, alla faccia del "per resistere deve pesare", i migliori telai sono anche tra i più leggeri!

Anche se c'è da sottolineare che per 5 telai la rottura è avvenuta in corrispondenza di punti critici dove sono state fatte delle "modifiche" al materiale base: prossimità di saldature, fori per i portaborraccia, saldature di fermaguaina, ecc... quindi conta molto anche la qualità di realizzazzione e la bontà di scelte tecnico/pratiche.
 

TipoMaranza

Biker extra
26/4/03
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Columbus steel forever
Nei giorni scorsi ho chiesto informazioni circa un piccolo problemino sul mio telaio.....
Il rivenditore così mi ha risposto:
-NON E' UN NOSTRO TELAIO.
ho mandato allora foto.....
-E' MADE IN TAIWAN ED E' GARANTITO 5 ANNI.


Insomma sono fatti miei e che il mio " metallo" e' garantito solo 5 anni perchè made in taiwan e dopo.... ciccia....mi ha classificato le email come spam e addio.....
Molto probabilmente ci penserò un attimo prima di riacquistare quella marca.....
 

ciavranèis

Biker superis
8/3/08
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Serra Morenica
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L'importanza del DISEGNO è sempre molto grande. Ho visto spuntare tantissimi fazzolettini di rinforzo nelle zone sterzo di tanti telai, specie alla fine dei 90s. Fortunatamente, telai come lo Specy M4, almeno quello più recente con il monostay (2006) non ne ha più bisogno: le tubazioni sono state maggiorate dove serviva (e con un'ampia raccordatura).

Per quanto riguarda gli spessori sottili, sono favorevoli e molto utilizzati con leghe ultraleggere (Mg), perchè non consentono l'instaurarsi, sotto sforzo, di uno stadio di tensione tridimensionale, ma solo tensione piana, che dà una componente equivalente meno pericolosa.

(Ammetto di dover ripassare la parte, perchè mi fermo qui. Sugli acciai sono ben pià preparato, merito/colpa dei programmi del Poli e del fatto che non ho avuto tempo/voglia di approfondire altre cose).

Sarei stato curioso di provare lo Specy M2, praticamente un MMC, cioè un composito a matrice metallica: tubi di lega Al 6000 caricati con whiskers di Al2O3 .
Il mio meccanico mi ha sempre detto che era un vero spaccaschiena.
 

Alexander83

Biker superis
19/11/07
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ciavranèis;2168193 ha scritto:
L'importanza del DISEGNO è sempre molto grande. Ho visto spuntare tantissimi fazzolettini di rinforzo nelle zone sterzo di tanti telai, specie alla fine dei 90s. Fortunatamente, telai come lo Specy M4, almeno quello più recente con il monostay (2006) non ne ha più bisogno: le tubazioni sono state maggiorate dove serviva (e con un'ampia raccordatura).

Per quanto riguarda gli spessori sottili, sono favorevoli e molto utilizzati con leghe ultraleggere (Mg), perchè non consentono l'instaurarsi, sotto sforzo, di uno stadio di tensione tridimensionale, ma solo tensione piana, che dà una componente equivalente meno pericolosa.



Questa me la devi spiegare perchè mi interessa :)
Cioè, tu dici, che preso un elementino cubico del telaio e posto in un sistema di riferimento x, y, z alla De Saint Venant con l'asse z in direzione perpendicolare al foglio, non si forma la componente Sigma z? Ma come è possibile? E' dovuto alla sezione o al materiale?
 

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Biker grossissimus
30/9/07
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Il problema esiste solo per il carbonio che tende ad aumentare la rigidità con il tempo: si tratta di una spece di stagionamento della resina organica che funge da legante, dopo 2, 3 anni non va più bene...
Per l'acciaio c'è il problema della ruggine (non è uno scherzo!), mentre l'alluminio ed il titanio non hanno paura di niente... :8):
le canne da pesca durano 5 anni e son più flessibili...diventando più rigide tendono a spezzaesi nella parte più sottile.
per i telai i tempi si allungano di molto.
 

ciavranèis

Biker superis
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ciavranèis;2168578 ha scritto:
Non ce l'avevo con il telaio in particolare, è una cosa che mi è venuta in mente parlando delle leghe di magnesio.

Ora (che ho ritrovato le 3 paginette di Firrao ) sarò molto più preciso:

(maledetta connessione)

Il Mg cristallizza in ret. esagonale compatto, che ha un basso assorbimento di energia durante la sollecitazione impulsiva. Quindi le leghe di Mg hanno una bassa resistenza a frattura.

Come influisce lo spessore di un manufatto sulla res. a frattura?

Sottopongo un provino sottile ad una tensione di trazione, ortogonale alla direzione del difetto.
(Non posso fare il disegno, per ora)
"Le linee di forza seguono un profilo idrodinamico con una formazione, attorno al difetto, di una zona scarica da tensioni, mentre a bordo difetto avremo concentrazione di tensioni elevata".

Si ha una zona molto sollecitata e una, immediatamente adiacente, completamente scarica. La prima subisce una contrazione di Poisson molto elevata, si allunga e si restringe la seconda resta com'è, e pone un freno al restringimento della prima. Si crea una tensione ortogonale a quella principale della tensione applicata (stato di tensione biassiale).

Ora, con spessore NON trascurabile: sempre per Poisson, nella direzione dello spessore si avrà contrazione e formazione di tensione (quindi ortogonale alle due precedenti). Peraltro, la tensione sulle superfici (disegno: sezione dello spessore) è nulla, mentre cresce verso l'interno, tanto più quanto è spesso il corpo tensionato.

La formazione di uno stato tensionale triassiale è pericoloso e insorge soprattutto per spessori non trascurabili di manufatti in materiali fragili.
 

ciavranèis

Biker superis
8/3/08
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Ora, Al ha un ret. cfc, ma io progetterei comunque al minimo delle tensioni possibile. Poi magari i FEM mi smentiscono e ho detto vaccate. :hahaha:

Però adesso aspetto approfondimenti e precisazioni proprio sul perchè delle "prestazioni" dei reticoli cristallini, sbaglio o fai/hai fatto ing. dei materiali? Mi sono incuriosito e, se non ti spiace, sfrutterò la situazione. :prost:

PS- Firrao lo hai avuto anche tu?
 

Alexander83

Biker superis
19/11/07
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ciavranèis;2168763 ha scritto:
Ora, Al ha un ret. cfc, ma io progetterei comunque al minimo delle tensioni possibile. Poi magari i FEM mi smentiscono e ho detto vaccate. :hahaha:

Però adesso aspetto approfondimenti e precisazioni proprio sul perchè delle "prestazioni" dei reticoli cristallini, sbaglio o fai/hai fatto ing. dei materiali? Mi sono incuriosito e, se non ti spiace, sfrutterò la situazione. :prost:

PS- Firrao lo hai avuto anche tu?

No io faccio ing. per l'ambiente e il territorio, specializz geoingengeria...
Sui materiali so giusto qualcosa dai 2 cprsi di scienza delle costruzioni...
Comunque alla fine le cose sono quelle, se ripenso alla meccanica della frattura, alla teoria della plasticità e anche alle concentrazioni di tensioni sul bordo delle gallerie...
 

Alexander83

Biker superis
19/11/07
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Come influisce lo spessore di un manufatto sulla res. a frattura?


Io però, senza tirare in ballo le giustissime cose sulla meccanica della frattura da te esposte, semplificherei dicendo semplicemente che lo spessore aumenta il momento d'inerzia della sezione e dunque "contrasta" il crescere delle tensioni al suo interno ( e vale per qualsiasi tipo di sollecitazione applicata: compressione, trazione, flessione, ecc). Ossia, per sezione più spessa, a parità di sollecitazione esterna vi saranno tensioni minori. Questo è di grande aiuto perchè ci tiene lontani dalla tensione limite del materiale. E per quanto riguarda la formazione delle tensioni il materiale con cui abbiamo a che fare non c'entra nulla: sia esso acciaio o pastafrolla, a parità di tutto il resto le tensioni che si formeranno al suo interno saranno le stesse. Il materiale avrà gioco laddove vorremo calcolare le deformazioni della struttura, in quanto entrerà in gioco il modulo elastico che è proprio del materiale ( e poi il coefficiente di Poisson).
Quindi in definitiva il problema non è complesso: la geometria della sezione è l'unica cosa che influenza la formazione di tensioni al suo interno (oltre alla sollecitazione applicata), mentre la tensione limite del materiale ne comanda la rottura. Poi per materiali a comportamento elasto-plastico come acciaio o alluminio il discorso sarà più complicato una volta entrati in fase plastica, ma per il magnesio ed il carbonio in sè il problema non si pone perchè sono materiali fragili. Attenzione però che lo è il carbonio, non la fibra di carbonio, che grazie all'effetto scala ha una resistenza elevatissima e grazie alla struttura fibrosa è in grado di lavorare in campo elastico anche per grandi deformazioni senza rompersi. C'è anche però da tenere conto delle resine di incollaggio che si comporteranno ancora diversamente...
Non frequentare troppo i FEM, sono cattive compagnie... :)
Se ho detto qualche castroneria correggimi, l'esperto di materiali sei tu :medita:
 

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