Ultimamente, da quando ha iniziato a girare la voce che le orecchie erano state riaperte, si sentiva questo refrain nell'aria "le orecchie ti fan così"
Sinceramente non riesco a quantificare quanti anni fa ho percorso per l'ultima volta quel sentiero, ma di anni ne son passati davvero tanti.
Le orecchie venne alla ribalta nel periodo d'oro di CampoCecina e quando per essere un ganzo dovevi fare Freeride e tutti erano freerider.
Andavi al bar e la gente parlava di freeride e della corriera che ti faceva caricare le bici per salire a campocecina.
Eri in fila alle poste e i vecchietti parlavano di
ruote da 24" delle gazza da 3.
Che periodo!!!
Non so esattamente chi aprì le orecchie ne chi lo percorse per primo, certamente era un sentiero su misura per Lory Passerella, in tipico stile CAMPO.
Ripido, impiccato, a-ritmico.
Uno di quei sentieri dove non capisci quando la "follia" prende il sopravvento sulla tecnica pura.
In realtà chi fa bene questo sentiero ha, deve avere,tanta tecnica, almeno quanto pazzia.
Le orecchie non sono mai state uno dei miei top-trails eppure hanno sempre avuto su di me un certo fascino: gli riconoscevo senza dubbio delle caratteristiche che lo rendevano unico.
Nessuno lo può negare.
Le poche volte che l'ho fatto era solitamente l'ultimo sentiero di giornata alla fine di lunghe giornata passate sui "peggio" sentieri di campo, sistematicamente fatto dopo il BLOCCO INDIPENDENTE, che ritengo uno dei sentieri più duri e "massicci" di CampoCecina.
Delle orecchie ricordavo soprattutto il mal di gambe che ti prendeva dopo neppure metà discesa e la lotta per arrivare fino in fondo cercando il miglior equilibrio tra fare il massimo in sella e portare a casa la pellaccia
Ieri tornarci è stato bello, arrivare in fondo e pensare "bhe me lo ricordavo peggio" è una piccola soddisfazione anche se resta il conto aperto con quei 3-4 passaggi che sinceramente credo non digerirò mai, resta la coscienza di non avere il passo che magari altri riescono ad avere.
Ma poco importa, importa tutto quello che quel sentiero ha rappresentato e ancora rappresenta, importano i ricordi ed il piacere di esserci stato negli anni in cui sentieri come questi venivano scovati e percorsi.
Il riassaporare il gusto di quelle prime volte sapendo di essere i primi...
Importa scendere rubando sguardi ad un panorama fantastico sapendo che non puoi permetterti troppe distrazioni eppure non puoi farne a meno.
Importa esserci con le persone giuste in un misto di vecchia e nuova scuola e capire che dobbiamo essere orgogliosi dei nostri monti e dei nostri sentieri, perchè abbiamo un tesoro sotto le ruote.