PRESO DA PIANETA MTB:
Per scelta o per necessità, per pura soddisfazione o per qualche circuito, sono sempre più i coraggiosi che sfidano la sorte nelle lunghe distanze, gare affascinanti che per il solo fatto di avere chilometraggi elevati e dislivelli esorbitanti innescano un'inevitabile e curiosa dinamica, a metà tra il disperato e il tragicomico: quando vincitori e vinti sono già sotto la doccia, magari addirittura sulla via di casa, in tanti continuano ancora ad arrivare, inseguiti dal più subdolo nemico che il biker delle retrovie possa avere... il tempo massimo.
Andare 'fuori tempo massimo' è infatti l'incubo di molti, soprattutto tra chi non ha nulla da perdere e vuole esserci per il solo gusto di arrivare alla fine.
Ecco allora che il timore reverenziale si tramuta in una forsennata rincorsa ai cancelli orari, tra continui calcoli su tempi e velocità, sperando che tutto fili liscio: basta anche una semplice foratura per mandare in paranoia il popolo delle retrovie.
Appunto, quelli delle retrovie: se arrivano al traguardo lo fanno a pomeriggio inoltrato, nel totale anonimato e nel bel mezzo della triste aria di smobilitazione che segue una bella festa. Anche se qualche volta capita che non trovino neanche più l'arrivo, già smantellato da qualche organizzatore frettoloso, per loro l'importante è solcare il tappetino colorato sinonimo di certezza: un 'bip' elettronico che sancisce l'impresa.
Non può poi mancare la giusta ricompensa: per il semplice fatto di essere 'gli ultimi', a questi bikers aspetta il privilegio di godere appieno di quel che resta del post-gara, dalle docce calde e deserte al pasta party 'fino a esaurimento scorte'.
Esiste però anche un altro aspetto legato al tempo massimo, spesso poco considerato: è il mondo dei volontari che vigilano sulla nostra sicurezza e di tutte quelle persone che dedicano il loro tempo al nostro divertimento.
Proviamo per una volta a metterci nei loro panni: immaginatevi quanto possa essere impegnativo stare ore e ore sotto il sole cocente o nell'asfissiante umidità del bosco, nei casi peggiori sotto la pioggia, a presidiare un incrocio o i ristori, a distribuire piatti di pasta o pronti a intervenire per qualche incidente che si spera sempre non avvenga. A Gunn Rita Marathon queste persone sono centinaia: club ciclistici, associazioni del territorio, Protezione Civile, Alpini, semplici appassionati in gran numero.
Tutti accomunati dalla proverbiale operosità ed accoglienza della Marca Trevigiana, si mettono al servizio di ogni partecipante, dal primo all'ultimo, fino al tardo pomeriggio quando arriva la bassa (bassissima) classifica.
Eccoci quindi al punto d'incontro tra quelli del tempo massimo, bikers da una parte e volontari dall'altra, entrambi accomunati dal restare nel cuore dell'evento fino alla fine, tenaci e irriducibili nel fare il proprio dovere fino all'ultimo secondo dell'ultimo minuto, mentre magari gran parte dei partecipanti sta già oziando sul divano di casa.
Tutto questo fino all'inequivocabile segnale di fine gara, sinonimo di rompete le righe per i volontari e di ritiro certo per il biker: il carro scopa.
Che alla fine nient'altro è che una semplice moto di fine corsa.
Il sul significato è però molto più denso e profondo di quanto si possa pensare: è un elemento infame ma necessario, per alcuni addirittura un incubo, un'onta per chi ne è vittima, a volte pure una valida scusa per chi non ce la fa più.
Tranquilli, a Montebelluna non arriverà prima delle 17.00: avrete perciò circa otto ore e mezza per portare a termine la gara, che significa pedalare a una media di 13,5km/h sull'Extreme.
Sul Marathon o sul Classic decisamente meno. Insomma, di tempo per farcela ce n'è a sufficienza.
E state pur certi che quando finalmente raggiungerete il traguardo (meglio 'tardi' che mai?) ad accogliervi ci saranno ancora tutti i volontari, lì per voi ad aspettarvi a braccia aperte.
Questo fino alle 17.00, poi la musica cambia: lo spauracchio è in agguato... arriva il carro scopa!
Stefano De Marchi
CARO STEFANO SPERO DI NON USARE IL CARRO SCOPA, MA VISTO CHE PROBABILITA' SONO ALTE, UN PICCOLO SUGGERIMENTO, PERCHE' SUL CAMION SCOPA, NON METTETE 2 BELLE MISS A FARE SBOLLIRE L'INCACCHIATURA.
ALTRI IDEA METTERE UN PREMIO ANCHE PER L'ULTIMO ARRIVATO,.