Gruppo uscite Bolzano

samuelgol

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In realtà, molti dossi si riescono a fare lo stesso e dove non si passa, si scavalca a piedi....certo è che potrebbero concentrarsi sui morti e feriti della strada del passo Mendola, anzichè su Monticolo che non è mai successo nulla di rilevante. L'articolo, fra l'altro, scrive sciocchezze....quelle barriere non stanno dove ci sono St con passerelle per i salti, ma su strade larghe e non create dalle bici.
 
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doghy

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i soliti articoli da giornalai di bassa leva....

anche perché' molti degli alberi erano caduti da soli qualche mese fa secondo me..
 

samuelgol

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i soliti articoli da giornalai di bassa leva....

anche perché' molti degli alberi erano caduti da soli qualche mese fa secondo me..
No. Quelli delle foto non sono alberi caduti. Ci sono passato, so dove sono e sono messi lì apparentemente di proposito per sbarrare la strada. Idem i mucchi di terra. Solo che mi sembra un nosense dove sono messi essendo che non sono in punti strategici, pericolosi o creati dalle bici.
 

doghy

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io avevo visto intorno alle antenne un mesetto fa e mi sembravano caduti
ma in ogni caso, idioti
prima fanno autostrade per bici, scavano e abbattono alberi ovunque (che ci sta anche, alla fine ci sono persone che devono lavorare anche nel bosco) ma il problema sono 4 mtbikers che vanno in qualche sentiero sperduto
 

tirrolo

Cicliere Provetto
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Ah, allora mi sa che ne ho visto uno, una specie di mucchio di terra e poi un albero a tagliare... se erano quelli. Ho pensato fossero stati messi di proposito perchè in effetti erano fighi... che ad appiano vi sia una forestale di biker?

Infatti molto più pericolose quelle autostrade segnalate fatte da loro, dove condividono gli spazi gente che non sa andare (ma che comunque ci dà dentro, che divertimento ne avranno poi..) ed escursionisti, piuttosto che i sentierini non-segnalati in mezzo al nulla e che non portano da nessuna parte.

Senza contare che alla fine della fiera stiamo parlando del bosco delle zecche e dei rifiuti...
 
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Somis

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Il solito articolo di giornale dal quale non si riesce a capire nulla.
Ma esattamente dove sono stati messi quei tronchi? Su sentieri che il Comune definisce "non consentiti" (e quindi creati da appassionati senza che abbiano un cartello con il n° di sentiero o sentieri che hanno il simbolo di divieto mtb?), oppure su strade sterrate frequentate da famiglie a piedi come si legge nelle righe precedenti?
Io vedo più pericoloso costeggiare le sponde del lago grande e piccolo con tutta la gente a piedi piuttosto che i single track tipo zona Colterenzio dove non ho mai incontrato praticamente nessuno.
 

doghy

Biker forumensus
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troppe

uno lo hanno messo, anche "giustamente", sulla forestale asfaltata "shotterweg" (quella che sale alle antenne rai) dove prendi il sentiero sterrato nella curva

li capisco anche che se scendi a rotta di collo infilandoti senza guardare sulla strada non sia particolarmente sano...
altri non ne ho visti, ma visto il meteo e' da un mese che non passo nel bosco
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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io avevo visto intorno alle antenne un mesetto fa e mi sembravano caduti
Si ovviamente ci sono anche alberi caduti nel bosco, ma quelli delle foto e in generale quelli che hanno generato l'articolo, sono stati messi lì di proposito, come anche i mucchi di terra.
quindi il rad track e' salvo ? e' un mesetto che non vado piu' su...
alla fine sono qualche centinaio di metri innoqui che non fanno male e disturbano nessuno...
Si, il Rad Track è salvo come anche quelli sulla stessa collinetta (The hill) ma sull'altro versante, quello che scende sul lungolago e che hanno anche quelli salti e passerelle. Almeno l'ultima volta che sono passato, ben dopo il posizionamento di tronchi e cumuli di terra, erano tutti percorribili.
Proprio per questo mi stupisco. Non tanto il rad track che è si abusivo, ma non ci ho mai visto gente, ma gli altri due che scendono lato lago.
Insomma, se volevano colpire l'abusivismo e la potenziale pericolosità (i salti sono abusivi e pericolosi per chi non riesce a evitarli o non sa farli), questi di cui parliamo sono per l'appunto i tratti da inibire. E lo avrei capito, anche se non gradito. Invece, hanno sbarrato tratti larghi non sentieri creati da noi.......però la Mendola continua a mietere vittime indisturbate.

p.s. ultimamente, invece che a Monticolo, visto anche le temperature, preferisco farmi Buchwald a scendere e anche il punto che si chiama buche di ghiaccio, a fianco a Steinegger e sopra Ganda.
 

alesscoss

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Canyon Neuron
Tra l altro, ancora più grave è che monticolo a monticolo non si può cacciare. Quando caleranno gli introiti dei turisti biker piangeranno.

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Qua ti correggo, Totental o Wilder Mann "basso" (verso la Bassa Atesina) sono zone di caccia con tanto di cartello, ma devono essercene molte altre.. O come te le spieghi le casette dei cacciatori disseminate in ogni dove?
Purtroppo nel mondo esistono queste maledette armi ed a Monticolo, a pagarne le conseguenze sono la fauna e la sicurezza e tranquillità di noi biker e di chi frequenta il bosco..


E' da novembre che ho visto i primi sbarramenti, specie nell'area intorno a Maso Ronco, colle Wilder Mann e l'incrocio dove c'è il crocefisso.
Sono tutti stati creati sugli accessi alle tracce più strette e che tagliano il bosco tra i sentieri più battuti.. Tra l'altro dietro a Maso Ronco hanno creato un nuovo biotopo/prelevo acqua così come quello ultimato lo scorso anno sulla forestale asfaltata Stazione RAI..
Vicino al nuovo biotopo di Rungg c'è lo sbarramento più assurdo: un groviglio di tronchi e rami che chiude una vera e propria pista usata dalle pacchere quando hanno fatto i lavori, è larga 4/5 metri e si protrae verso est per non so quante decine e decine e decine di metri... credo qualche centinaia!


Contando cosa può offrire l'intero comprensorio (e da qui c'è ne possiamo fare una chiara idea grazie all'ottimo e duro lavoro del Rizzetto https://www.rizzetto.com/Blog/post/Progetto-Ride-ALL-the-Trails) la zona toccata dai lavori è la capocchia dello spillo perso nel pagliaio.
Queste ostruzioni riguardano tutte tracce minori e forse anche mal congegnate create magari dagli animali ed ampliate dai biker.

Non capisco (come tutti del resto) la motivazione di ciò, se non quella di lieve se non misera tutela flora-faunistica.. la vedo più come un alzare la voce per attirare un po' l'attenzione (di chi?), o un avvertimento senza troppo senno di poi
E' un messaggio forse più rivolto che a chi batte la zona a piedi (che magari ha segnalato biker uscire trasversalmente sui "loro" sentieri) che ai biker stessi.
Forse ancora è una "protezione" per i biker teutonici (DE) che come si sa non brillano di genio quando si trovano nel Bel Paese.
Ed accorreranno numerosi grazie al recente Montiggler Camping aperto sulla strada che sale da Appiano, proprio sul bivio Monticolo Grande/Maso Ronco.

Personalmente questi interventi non mi hanno fatto né caldo né freddo.. mi hanno solo lasciato il dubbio della motivazione, ma ci posso dormire su senza ripercussione.
I tracciati che preferisco, i percorsi abituali e le zone che ritengo più belle per mia fortuna non hanno subito questo trattamento.
E credo saranno pochi quelli toccati da questi lavori.

Non commento nemmeno l'articolo di giornale. La sola "biker appassionata" si commenta da sola!


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tirrolo

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Giugno 2019 - Rifugio Tschafon.

Foto di @succhiaforte .

A pasquetta sono rimasto incantato dal panorama che si poteva ammirare dal Rifugio Tschafon, rifugio adagiato in un prato in cima al monte Cavone, sopra la cittadina di Tires. Mi ha colpito anche la ripidissima stradina utilizzata dai mezzi di servizio al rifugio. Non c'era nessun escursionista a salire per quella via battuta dal sole, ma tutti erano sul ben più dolce (e panoramico) sentiero che si snoda a lato di essa.

In cima vi erano diverse e-bike, e così mi è venuto il pallino di creare un giro che passasse di lì.

Ho il sabato libero, e propongo a Gianluca (@gianluca1989 ) di andare a fare un giro stile enduro per affinare la tecnica in discesa. Purtroppo Gianluca ha impegni di lavoro, e quindi ripiego per un'escursione in puro stile All Mountain. Mappa alla mano, incomincio a tracciare una via che, partendo da Bolzano, si inerpica verso il rifugio Tschafon passando da Tires. Ovviamente inserisco la diabolica salita che tanto mi aveva colpito.

Il responso di Google Earth è impietoso: un chilometro attorno al 25%, fino a punte del 35%. La parte in discesa, inoltre, è un po' un'incognita... cerco di unire sentieri in maniera tale da evitare il bitume, ma non sempre ciò è possibile. Le curve di livello mi mettono in apprensione per gli ultimi 500 metri di giro, in cui la traccia "precipita" da Aica di Sopra giù nella valle dell'Isarco, sfiorando pendenze di oltre il 50%... Penso che ci sia qualche errore con la mappa, ma in ogni caso mi preparo un piano di riserva.

Propongo questo giretto su un gruppo Whatsapp creato da Gianluca, e mi risponde Gianfranco (@succhiaforte ) che si unisce all'avventura con la sua ebike.

L'indomani mattina partiamo da Bolzano ed incominciamo a salire verso Tires, lungo la vecchia strada che si snoda lungo la Thierser Tal. Di tanto in tanto ci guardiamo attorno alla ricerca di sentieri che vadano da qualche parte, ma purtroppo tutti paiono essere delle semplici vie d'accesso a dei capanni privati.



Un po' rammaricati continuiamo a salire lungo questo grande serpentone nero in mezzo al nulla, finchè non raggiungiamo la strada principale e Tires.



La salita da Tires verso il sentiero 4B incomincia a svelarci i primi contorni del maestoso Rosengarten.



Il sentiero 4B si rivela essere un vero e proprio parco giochi in cui divertirsi tra rocce e radici in salita. Ci sono anche un paio di passaggi che sono decisamente trialistici.





Il sentiero diventa via via una più comoda, anche se meno divertente, strada forestale. Gettonata meta di svago delle mucche locali.



Dopo circa 2 ore e mille metri di dislivello arriviamo all'incrocio con la WeissLahn, l'ultima (e terribile) asperità prima del rifugio Tschafon...



Qui si trova un suggestivo laghetto con una splendida vista sulle dolomiti...





Alcune mucche sembrano apprezzare particolarmente...



Da questo paesaggio bucolico parte la salita infernale verso il rifugio. Metto la mia fida "Disonorevole", magnifica corona da 22 denti bandita dai bikers moderni perchè immorale, ed incomincio a scalare questo fatidico ultimo chilometro e quasi 300 metri di dislivello per arrivare al rifugio.

Nonostante faccia di tutto per recuperare energie, intervallando ad ogni colpo di pedale una buona frazione di secondo in cui sono completamente immobile ed in surplace (quindi, in sostanza barando in maniera ancor più disonorevole), nel tratto più duro devo comunque mettere il piede a terra per rifiatare un attimo... sono andato fuori giri. Il problema principale è dato, incredibilmente, dalle braccia: la bici è talmente impennata che devo scaricare tutto il peso in avanti per non ribaltarmi. Qualche flessione in più a casa avrebbe sicuramente aiutato....

Dopo qualche attimo di sosta, riparto.

In più di un'occasione rischio di perdere l'equilibrio e di dovermi fermare, sto comunque salendo ad un'andatura particolarmente lenta e l'equilibrio è molto precario. La sfida, in verità un po' inutile, rimane comunque quella di arrivare al rifugio "in sella" e voglio farcela.

Dopo 29 minuti interminabili sotto il sole a picco, Gianfranco immortala la maestosità di Rosengarten, ed il mesto me che riesce a vincere questa piccola sfida contro l'inclinazione positiva.



La struttura del rifugio è molto suggestiva, e la vista che si può godere dai tavoli è sul Rosengarten, la quale non è di certo una montagna qualunque.





Una foto la merita anche il ferro (in tutti i sensi) con cui è stata conquistata la vetta, con la catena ben salda sui denti della Disonorevole.



Immancabile, la foto con le nostre meritate bionde.



Dopo un lauto pasto ed una lauta ricarica, incominciamo la discesa verso Aica di Sopra. Purtroppo, però, scopriamo ben presto che tutto quel versante di montagna è stato devastato dalle tempeste di vento di pochi mesi fa.



Il sentiero è ostruito, ma con un po' di portaggio riusciamo comunque a passare la parte più malmessa e persino a fare qualche passaggio in sella.







Solo più a valle scopriremo che, in realtà, il sentiero è chiuso (inspiegabilmente il cartello di divieto era a valle ma non a monte).



Da qui in poi è tutto un susseguirsi di pascoli e cancelli, cancelli e pascoli... e comode carrarecce a collegare il tutto..

















Purtroppo prendo una buca un po' troppo profonda... e mi tocca proseguire con un raggio in meno..



L'ultima parte del giro, quella con la parte "dubbia" sulla mappa, si rivela in realtà essere meno complicata di quanto temessi. Sebbene ci sia infatti una linea verticale sostanzialmente impercorribile, essa è affiancata da un sentierino a zig-zag che, seppur molto sporco, ci permette di concludere il giro senza particolari intoppi.

Link Relive, con traccia GPS: https://www.relive.cc/view/2433326307
 

fr@nky

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tirrolo

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Lì è danneggiata, abbiamo proseguito sul sentiero. Comunque la discesa dallo Tschafon è disastrata dagli alberi caduti, conviene aspettare che la ripuliscano (sono già a buon punto).
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Ciao a tutti. Vorrei una info. La discesa dal Colle di Bolzano, cioè il 4 e il 4A come sono? Con una buona tecnica, fattibili con una full? Ci sono salti, scalini alti o robe del genere? Che tipo di sentiero è?
Un'altra domanda. Conviene fare il 4A fino in fondo o alla biforcazione prendere il 10?
 

tirrolo

Cicliere Provetto
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Il Colle è fattibile, ma ormai è abbandonato. Salti, passerelle e quant'altro sono tutti rotti.
Credo, inoltre, che ci siano ancora i divieti.
Evita il periodo in cui ci sono le foglie cadute, perchè la parte bassa diventa impercorribile.
 

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