Mi permetto alcune considerazioni. Innanzitutto, per funzionare correttamente il dispositivo ha bisogno di utilizzare delle mappe valide, tipicamente quelle Garmin o quelle OSM.
Le Garmin Cycling Europe sono state aggiornate all’inizio di quest’anno ed è possibile attivarle (menù > profilo attività > navigazione > mappa > informazioni/seleziona mappa) tutt’e tre contemporaneamente o solo quella dell’area che ci interessa (Est, Centro, Ovest); per funzionare correttamente hanno bisogno che siano attivati anche i tre files complemetari INTL Standard, Garmin DEM Map e Garmin GEOCODE, perché questi sono i livelli base (es.: caratteristiche del terreno, vie ferroviarie, nomi delle vie, ecc.) su cui poi poggia la mappa delle ciclabili vera e propria, che altrimenti sarebbe una ragnatela di sentieri e/o strade incomplete (ci sarebbe solo la viabilità dichiarata espressamente ciclabile) sospesa nel bianco dello schermo.
Le OSM sono più facili da utilizzare perché il file da attivare è unico e l’unica raccomandazione è di scaricare e installare quello per dispositivi Garmin o la rappresentazione grafica a schermo sarà inguardabile. Il vero inconveniente è che c’è una osm per ogni Paese e quindi bisogna switchare da una all’altra passato il confine o crearsi prima la propria mappa a cavallo tra due Paesi (ma questa con un’estensione piuttosto ridotta).
La seconda considerazione è che, malgrado venga poi tutto tradotto nei vari menù col termine percorso, in realtà il dispositivo può navigare seguendo un percorso o seguendo la traccia ed è una distinzione non da poco.
Di base si tratta di andare da A a B, ma mentre nel percorso la cosa importante è arrivare a B, nella traccia si deve arrivare a B solo seguendo un itinerario prestabilito e fissato.
Così, se siamo sulla cima del monte A e vogliamo andare a mangiare al rifugio B possiamo trovare quest’ultimo sulla mappa o nell’elenco dei POI e quindi dire al dispositivo di calcolare il percorso da A a B. Per far questo l'830 rispetta delle regole base preimpostate da noi, cioè vogliamo che il percorso sia il più diretto possibile o quello più veloce o quello con meno salita (menù > profilo attività > navigazione > calcolo percorso > metodo di calcolo) oltre a tener conto del tipo di bici che usiamo (stesso percorso > modalità di calcolo). Se poi andando verso B non seguiamo un’indicazione del dispositivo e prendiamo un’altra via, il dispositivo ricalcola il percorso dal nostro nuovo punto base a B, sempre seguendo le regole prefissate e ci dà le nuove indicazione. Il ricalcolo (stesso percorso > ricalcolo) di default è impostato in automatico su tutti i profili, ma per ognuno si può anche decidere se dare prima il consenso al dispositivo perché lo esegua o non farglielo fare per niente.
Uno dei limiti della navigazione seguendo un percorso è che se noi siamo in cima ad A e vogliamo andare a mangiare a B ma nel farlo vogliamo passare per il laghetto C, il dispositivo, malgrado gli abbiamo detto di essere in MTB, ci farà invece fare la via asfaltata da A a B perché è quella più diretta o più veloce o con meno salite ed è comunque percorribile da una MTB. Dobbiamo quindi inserire C nel nostro percorso e le tracce sono appunto questo, non più andare da A a B secondo delle regole generali ma passare obbligatoriamente per una concatenazione di punti specifici lungo il cammino. In questo modo durante la navigazione il dispositivo può solo avvisarci se lasciamo la linea tracciata e mostrarci sulla mappa la nostra posizione rispetto ad essa, sta a noi decidere se tornare indietro o se dalla nostra nuova posizione far calcolare al dispositivo un percorso fino alla posizione della traccia iniziale da cui ci interessa riprendere (ad esempio se il sentiero che stavamo seguendo è interrotto per un tratto).
Tutte le tracce che scarichiamo sul dispositivo le troviamo in navigazione > percorsi > percorsi salvati, così come le possiamo creare direttamente sul dispositivo (stesso percorso > creazione percorsi) oppure possiamo utilizzare la traccia di un’attività precedente (menù > cronologia > corse > scelta dell’attività che ci interessa in base alla data e salvataggio di essa nell’elenco percorsi salvati); un’attività precedente può anche essere scelta come riferimento per testare i nostri progressi: allenamento > gara contro attività > cronologia corse o percorsi salvati > scelta dell’attività che ci interessa. In entrambi i casi all’elenco delle pagine dati del profilo che stiamo usando verrà aggiunta per tutta l’attività anche la pagina del virtual partner che ci mostrerà graficamente e numericamente come stiamo andando rispetto alla volta precedente con un resoconto finale.
Per mia esperienza, le maggiori incomprensioni dispositivo – utente nascono dal fatto che quest’ultimo apre base camp e crea un percorso (non una traccia), la carica sul dispositivo e poi si aspetta che questo lo segua come una traccia, mentre invece il dispositivo si preoccupa del modo migliore per arrivare dal punto iniziale a quello finale rispettando le regole già citate perché appunto è un percorso e non una traccia.
Bisogna poi ricordarsi che quelle regole (e il ricalcolo) vanno impostate per ogni profilo attività, altrimenti si scelgono in MTB e si pensa di aver sistemato tutto come lo si preferisce, poi si esce in BDC ed ecco che il dispositivo riprende come prima a far apparentemente di testa sua. Se, ad esempio, vogliamo che il dispositivo non ricalcoli mai bisogna obbligatoriamente andare su ogni profilo che abbiamo creato a dirgli di non farlo…
Un’ultima cosa riguardo agli avvisi che si ricevono. Andando in menù > profilo attività > navigazione > istruzioni di navigazione si può decidere se ogni avviso deve essere solo una linea di testo in alto sulla pagina dati che stiamo usando in quel momento o se invece insieme all’indicazione la schermata deve switchare alla mappa per poi ritornare alla pagina dati precedente a indicazione conclusa.