Una bella sorpresa: un freno a disco meccanico che non fa rimpiangere i sistemi idraulici. Merito delle molteplici regolazioni possibili e della corretta progettazione
Pieni voti
Tre sono gli aspetti che ci sono piaciuti maggiormente di questo impianto: la facilità di montaggio, il livello delle personalizzazioni effettuabili e la qualità della frenata in fuoristrada. Per montarlo a regola darte sono bastate pochissime operazioni: due click per ogni pomello rosso, leva freno tirata, leggero avanzamento della bici e serraggio delle due viti sullattacco. Fine. Non abbiamo dovuto fare altro per vedere la ruota anteriore scorrere libera e a lungo, senza attriti e senza tintinnii di sorta. Regolata la pinza, ci siamo potuti sbizzarrire nel configurare il funzionamento del sistema a nostro piacimento: corsa delle leve, punto di attacco della frenata (vicino o lontano dalla manopola), rapporto di leva, durezza della molla di richiamo e dunque sforzo richiesto alle dita per tenere le leve in posizione. Serrato bene il tutto, e ovviamente montato il disco da 203 millimetri, ci siamo avventurati in fuoristrada per raccogliere quante più sensazioni possibile. Ebbene: la presa delle pastiglie sinterizzate sul disco si è fatta sentire fin da subito, dimostrando di necessitare di un periodo di rodaggio piuttosto breve. La morsa è apparsa immediatamente tenace, ben poco spugnosa e direttamente proporzionale al tiro delle dita sulla leva freno