GROSTE' (DOLOMITI DI BRENTA -TN)
Alla nostra breve trasferta in Trentino si aggrega
Paolino, desideroso di percorrere quello che considero uno dei giri + belli che si possano fare in
Val Rendena e dintorni. Le vedute sono superlative, le discese tecniche il giusto, asfalto quasi zero e c'è la giusta dose di bici a spinta/in spalla.
Visto il nostro stato di forma partiamo da
S.Antonio di Mavignola rinunciando al bel sentiero che si fa sulla via del ritorno scendendo a
Pinzolo ma risparmiandoci anche 300 mt D+. Niente di difficile, ma preferiamo spendere il tempo risparmiato x qualche foto sulle placche del
Grostè.
La salita sino a
Madonna di Campiglio è sulla solita sterrata e la successiva risalita a
Campo Carlo Magno non è sul
Sentiero delle Grotte in quanto chiuso x lavori (era già chiuso a giugno).
La salita al
Rifugio Graffer invece non si è assolutamente spianata ed ha sempre il suo perchè:
Passato il
Rifugio Graffer, percorriamo la sterrata che s'inerpica verso il
Rifugio Stoppani con pendenze importanti che ci obbligano a spingere la bici in alcuni tratti:
spingere x spingere decido di salire sulla pista da sci;
non fatelo!!
Al
Passo Grostè:
e fin qui arriva la massa. Da adesso in poi spariscono sia mtb che e-mtb.
Dal
Passo del Grostè facciamo l'anellino che ci obbliga a spingere le bici ma ci regala vedute straordinarie.
...siamo venuti qui proprio x questo!!
le placche rocciose che ci ricordano un paesaggio lunare sono sempre lì:
Non è vero che si spinge solamente, diversi tratti si fanno pedalando:
al cospetto di
Cima Grostè:
il sentiero passa anche su diversi crepacci che si aprono all'improvviso tra le placche di roccia:
e siamo al punto dove si inizia a rientrare verso il
Rifugio Graffer:
sempre con la massima attenzione percorriamo le placche:
brevi tratti gradonati ci obbligano a fare due passi a piedi:
Il sentiero verso il Graffer è splendido:
Al
Rifugio Graffer plachiamo la delusione per non aver trovato le salamelle con tre mattoni di torta che ci danno la giusta energia x affrontare la bella discesa.
Discesa con tornanti, gradoni, tecnica al punto giusto. Ricordo x la cronaca che all'inizio del sentiero c'è però un bel cartello con obbligo di bici a spinta:
la parete della
Corna Rossa davanti a
Paolino:
Arriviamo in
Vallesinella, dove i sentieri diventano flow (o quasi):
...e per finire, ....visto che siamo in settembre
una 'sciutta ai funghi ci salta fuori