Provata. Percorso poco meno di 10km in salita con 1000mt di dislivello. La salita è la più sfiancante che le mie modeste capacità consentono per tre motivi: pendenza, terreno pietroso e sabbioso con l'ultima parte totalmente sabbiosa (10cm in media lo strato di sabbia), assenza totale di alberi e vegetazione (sole a picco su deserto lunare).
Il percorso è definibile come estremo in salita, meno in discesa dove il pericolo principale consiste nello scivolare con l'anteriore nei tornanti per via del fondo inconsistente. La discesa però è velocissima.
La bici è stata provata con Spd e xmax xl + gomme tubeless Vertical da 2.3 davanti e dietro per avere più trazione e confrontare meglio il comportamento del telaio rispetto alla mia Scale alluminio da Xc con le stesse ruote.
In salita: pedalabilissima. Si abbassa l'Eta e sale senza sforzi, ma anche alla massima escursione (150mm) non è un dramma. Si deve però pedalare con tranquillità, quindi niente fuorisella nè mulinate dei pedali da fuorisoglia. Del resto non avrebbe senso, la bici sale bene ma non accellera come una Xc, quindi meglio essere regolari. Il distacco tra me e amici molto allenati con mezzi Xc e equipaggiamento leggero (non avevano protezioni e casco da dirt appeso allo zaino) è stato di circa 40 minuti, penso riducibili a parità di allenamento e equipaggiamento. Distacco penso ancora riducibile in percorsi con salite "normali" perchè è solo su forti pendenze e fondi cedevoli che il peso maggiore gioca un doppio svantaggio.
Assorbimento: sembra avere un ammortizzatore con corsa da 90mm. In salita non si sente nulla delle piccole asperità e in discesa sembra incredibile ma filtra. A parità di ruote montate la Scale continuava a saltare sulle pietre e deviare traiettoria, la Dmr è invece molto facile e intuitiva. Non è una full, e andrebbe in crisi su pietraie ma rispetto alle front da xc in alluminio è un altro mondo decisamente.
Discesa: ripaga la fatica della salita. Parlo da frontista: mi capita spesso di spendere molte energie in salita e poi pensare con timore alla discesa per la fatica accumulata, non riuscire a scendere fluidamente perchè bruciano le gambe e non si è concentrati abbastanza per domare la front da xc, si è appannati. Ho provato lo stesso timore una volta girata la bici (abitudine...). Il Trailstar ha reso però la discesa incredibilmente facile. Non ho tirato i tornanti al limite perchè non conosco ancora il mezzo, poi su quella strada se sbagli una curva e arrivi lungo cadi da 50 metri di strapiombo perchè sono tutti tornanti esposti, sono molto larghi ma curvando all'esterno se si sbaglia si vola e si muore, ho quindi sfruttato la bici sotto il suo reale potenziale.
Non so bene come descrivere la sensazione ma è un telaio che NEL COMPLESSO rende facile la discesa, permette di affrontare senza paure cose che sono al di fuori di mezzi Xc. Ad esempio, una bici da xc ti permette di fare comunque tutto: una lunga scalinata? La fai. Ma il Trailstar ti permette di farla libero da quella titubanza che ti assale (o mi assale) quando sono sull'orlo del primo di venti scalini pendenti. Arrivi e scendi, senza pensieri, imposti il tornante e curvi senza sorprese senza sbandamenti e ruvidità. E' un telaio che non va bene perchè ha una forcella da 150mm su un telaio progettato per 130mm (dicono) e basta. Più volte ho provato bici con forcelle + lunghe del consigliato, la Scale stessa monta una Reba a corsa variabile 85-115mm che apre di molto l'angolo di sterzo, forse mezzo grado + di quello del Dmr (dovrebbe essere 68.5 con Reba a 115 con 69 del Trailstar) ma il risultato non è paragonabile. Il COMPLESSO acciaio, angolo sterzo e tubo sella (questo da 71 gradi circa), pipa da 6cm e riser molto largo rendono la bici un mix riuscito tra postura, angoli e risposta del mezzo, risposta FACILE (cosa che in telai da Xc pompati con forcelle lunghe non avviene perchè se allunghi la corsa perdi maneggevolezza, hai pipe + lunghe ecc.).
Forcella: la Am1 a molla con precarico ad aria è AUTORITARIA. E' lei che guida tutto. Molto più scorrevole e lineare della Reba (ad aria) e molto più rigida (ovviamente). Non eccessiavamente pesante.
Conclusione: decisamente promossa come front da all mountain. Un terreno con minore salita o anche solo con fondo più compatto avrebbe fatto soffrire meno e non rimpiangere nessun mezzo Xc.
E' pedalabile però solo da persone basse, al max 1,70m perchè è corta di orizzontale e in taglia unica. Per i più alti c'è lo Switchback.
Farò altre prove sui percorsi che frequento di solito dove ho anche dati cronometrici in salita e discesa con cui confrontarla alla Scale e quindi la review verrà aggiornata.
Ah, dimenticavo, è bella, esclusiva, ne girano poche, i più non la conoscono, montata con le mie mani mi sembra VIVA sin dal primo metro. A sensazione è unica, non come l'ennesimo front alluminio Xc tutti tremendamente uguali a prescindere dalla marca.
Il fatto di montare i flat per freeride e lasciarli per girare in città a divertirsi per scalinate e muretti e imparare manovre tutto con un'unica bici la rende UNICA.
Il percorso è definibile come estremo in salita, meno in discesa dove il pericolo principale consiste nello scivolare con l'anteriore nei tornanti per via del fondo inconsistente. La discesa però è velocissima.
La bici è stata provata con Spd e xmax xl + gomme tubeless Vertical da 2.3 davanti e dietro per avere più trazione e confrontare meglio il comportamento del telaio rispetto alla mia Scale alluminio da Xc con le stesse ruote.
In salita: pedalabilissima. Si abbassa l'Eta e sale senza sforzi, ma anche alla massima escursione (150mm) non è un dramma. Si deve però pedalare con tranquillità, quindi niente fuorisella nè mulinate dei pedali da fuorisoglia. Del resto non avrebbe senso, la bici sale bene ma non accellera come una Xc, quindi meglio essere regolari. Il distacco tra me e amici molto allenati con mezzi Xc e equipaggiamento leggero (non avevano protezioni e casco da dirt appeso allo zaino) è stato di circa 40 minuti, penso riducibili a parità di allenamento e equipaggiamento. Distacco penso ancora riducibile in percorsi con salite "normali" perchè è solo su forti pendenze e fondi cedevoli che il peso maggiore gioca un doppio svantaggio.
Assorbimento: sembra avere un ammortizzatore con corsa da 90mm. In salita non si sente nulla delle piccole asperità e in discesa sembra incredibile ma filtra. A parità di ruote montate la Scale continuava a saltare sulle pietre e deviare traiettoria, la Dmr è invece molto facile e intuitiva. Non è una full, e andrebbe in crisi su pietraie ma rispetto alle front da xc in alluminio è un altro mondo decisamente.
Discesa: ripaga la fatica della salita. Parlo da frontista: mi capita spesso di spendere molte energie in salita e poi pensare con timore alla discesa per la fatica accumulata, non riuscire a scendere fluidamente perchè bruciano le gambe e non si è concentrati abbastanza per domare la front da xc, si è appannati. Ho provato lo stesso timore una volta girata la bici (abitudine...). Il Trailstar ha reso però la discesa incredibilmente facile. Non ho tirato i tornanti al limite perchè non conosco ancora il mezzo, poi su quella strada se sbagli una curva e arrivi lungo cadi da 50 metri di strapiombo perchè sono tutti tornanti esposti, sono molto larghi ma curvando all'esterno se si sbaglia si vola e si muore, ho quindi sfruttato la bici sotto il suo reale potenziale.
Non so bene come descrivere la sensazione ma è un telaio che NEL COMPLESSO rende facile la discesa, permette di affrontare senza paure cose che sono al di fuori di mezzi Xc. Ad esempio, una bici da xc ti permette di fare comunque tutto: una lunga scalinata? La fai. Ma il Trailstar ti permette di farla libero da quella titubanza che ti assale (o mi assale) quando sono sull'orlo del primo di venti scalini pendenti. Arrivi e scendi, senza pensieri, imposti il tornante e curvi senza sorprese senza sbandamenti e ruvidità. E' un telaio che non va bene perchè ha una forcella da 150mm su un telaio progettato per 130mm (dicono) e basta. Più volte ho provato bici con forcelle + lunghe del consigliato, la Scale stessa monta una Reba a corsa variabile 85-115mm che apre di molto l'angolo di sterzo, forse mezzo grado + di quello del Dmr (dovrebbe essere 68.5 con Reba a 115 con 69 del Trailstar) ma il risultato non è paragonabile. Il COMPLESSO acciaio, angolo sterzo e tubo sella (questo da 71 gradi circa), pipa da 6cm e riser molto largo rendono la bici un mix riuscito tra postura, angoli e risposta del mezzo, risposta FACILE (cosa che in telai da Xc pompati con forcelle lunghe non avviene perchè se allunghi la corsa perdi maneggevolezza, hai pipe + lunghe ecc.).
Forcella: la Am1 a molla con precarico ad aria è AUTORITARIA. E' lei che guida tutto. Molto più scorrevole e lineare della Reba (ad aria) e molto più rigida (ovviamente). Non eccessiavamente pesante.
Conclusione: decisamente promossa come front da all mountain. Un terreno con minore salita o anche solo con fondo più compatto avrebbe fatto soffrire meno e non rimpiangere nessun mezzo Xc.
E' pedalabile però solo da persone basse, al max 1,70m perchè è corta di orizzontale e in taglia unica. Per i più alti c'è lo Switchback.
Farò altre prove sui percorsi che frequento di solito dove ho anche dati cronometrici in salita e discesa con cui confrontarla alla Scale e quindi la review verrà aggiornata.
Ah, dimenticavo, è bella, esclusiva, ne girano poche, i più non la conoscono, montata con le mie mani mi sembra VIVA sin dal primo metro. A sensazione è unica, non come l'ennesimo front alluminio Xc tutti tremendamente uguali a prescindere dalla marca.
Il fatto di montare i flat per freeride e lasciarli per girare in città a divertirsi per scalinate e muretti e imparare manovre tutto con un'unica bici la rende UNICA.