Alan si allena 2 volte al giorno tra moto da cross, xc strada palestra e corsa a piedi e le cose le affronta da professionista perche lo svolge come un lavoro.
Se si vogliono risultati bisogna dedicarci tempo e energie, rinunciando anche a molte cose che fanno i coetanei a parte Alan che conosco bene gli altri si dedicano con tale impegno?
A ragione Ancillotti ma fà parte della mentalità Italiana quella di non sacrificarsi nello sport, comunque complimenti a tutta la nazionale per l'impegno e passione che ci mettete
KAP1 -> ma fà parte della mentalità Italiana quella di non sacrificarsi nello sport (???????????????)
Scusa, ma siccome ho avuto la fortuna di partecipare ad un Mondiale, 2 Europei e prove di Coppa mi permetto di trovare qualche spunto (più oggettivo del tuo...)
Ti faccio notare che in Italia di professionisti veri, che io sappia, ce n'è solo uno e si chiama Beggin.
Per la maggior parte dei nostri, anche quelli che hanno voglia di sacrificarsi, questo giochino diventa il dopo lavoro.....quindi 10 ore di ufficio, di furgone, di lavoro e poi inizi a poter pensare a come allenarti...e se è pieno inverno non riesci nemmeno ad andare in bici perchè è notte, se è estate magari ti capita l'imprevisto sul lavoro ogni 2 per 3 e tu sputtani tutti i tuoi piani = allenamento mal fatto.
Quindi anche volendoti sacrificare, ti alleni si è no una volta alla settimana in bici nei periodi più sfavorevoli. ( e sia nel 4X che nel DH l'allenamento specifico dovrebbe essere tanto)
Negli altri periodo, comunque, non hai solo la bici. Hai il lavoro, la scuola e poi la tua vita, quindi tutte le incombenze che questa (volenti o nolenti) comporta. Rinuncia pure a tutto ma non puoi pensare di allenarti 3-4 ore tutti i giorni dopo il lavoro perchè finisce che dai di testa e ottieni nessun risultato.
Credo invece, che i nostri sappiano sacrificarsi (in alcuni casi di più in alcuni di meno) ma almeno altrettanto altri. Il problema è che nè federazione nè sponsor consentono loro di dedicarsi al 100% all'attività sportiva.
Questo ha indiscutibili vantaggi sul lato della preparazione fisica ma non dimentichiamo anche l'aspetto mentale e psicologico che nella nostra disciplina è determinante, e sapere che quello è il tuo "lavoro" o puòà diventarlo ti pone in una condizione di libertà mentale molto diversa....
Come dice Simone, il livello tecnico non è così male (certo a volte in Italia dovrebbero esserci percorsi di un livello tecnico leggermente superiore per abituare i migliori al confronto internazionale) ma è un insieme di fattori nè puramente tecnici nè puramente atletici che condiziona i risultati dei nostri.
Personalmente credo che i campioni di cui stiamo parlando abbiano dalla loro sicuramente un talento superiore alla media ma anche grazie a :
- pane e bici -> perchè sono riusciti, grazie ripeto a federazioni e sponsor, a dedicarsi a tempo pieno a questo sport
- la spensieratezza di chi vive di questo sport (molto diverso l'approccio mentale di chi invece il lunedì dopo il mondiale se ne torna sul furgone, a scuola o altro)
Finchè, a parte Alan attualmente, anche altri italiani non potranno "sopravvivere" di questo sport faticheranno moltissimo ad avere risultati di rilievo se non sporadicamente e questo non creerà interesse nei loro confronti quindi ecco il gatto che si morde la coda.
As simple as that!
Ciao