buondì, buondì, buondì...
ringrazio tutti i miei compari d'avventura per essersi affidati allo scellerato sottoscritto!
e adesso, a voi cari compagni di scorribande sulle due
ruote, un resoconto di questa giornata passata a pedalare, a spingere le bici in salita e a portarle in alcune discese.
giro ciappi-ponti romani
distanza: 32,11 km
media: 10,2 km/h
vel max: 47,9 km/h (la mia su asfalto, in discesa)
terreno: bitume, rocce, terra, sterrato e greto di un torrente.
decisamente tecnico in diversi passaggi.
la mia giornata inizia con la sveglia che suona: sono le 6:05 e ho dormito solo 4 ore!
coi cisponi agli mi preparo la colazione, cercando di non perdere tempo perché alle 6:45 passa pulaster a prendermi.
alle 6:30 sento che una macchina sta manovrando sotto la finestra di cucina: è pulaster!
gli dico che sto finendo di far colazione e se vuole salire. gentilmente rifiuta.
caricata la bici, ci dirigiamo alla zelata e ho ancora le cispe agli occhi.
arrivati troviamo un enorme coso con 4 ruote e daniele dentro
ci buttiamo dentro le bici (io penso anche di metterci una brandina per poter dormire un po' durante il viaggio, ma ci ripenso: farà sicuramente freddo, meglio l'abitacolo!)
alla fine partiamo che sono le 7:25 e timpano comunica che dobbiamo incontrarci con due suoi amici, eugenio e carlo, lungo l'autostrada.
va benissimo, così posso farmi il panino al prosciutto per completare la colazione!
arriviamo a finale e parcheggiamo presso il bike park di finale freeride (al ritorno incontreremo i bambini con l'istruttore che fanno il corso di mtb: che numeri!).
il cielo è azzurro, di quell'azzurro invernale che è un piacere stare al sole a scaldarsi: siam tutti felici e contenti che pulaster abbia proposto di anticipare al sabato, perchè il tempo è favorevole ai nostri propositi di pedalare.
partiamo verso le 9:30 e considerato che dobbiamo cercar di rientrare per le 16:00, abbiamo un bel po' di ore davanti a noi per poter gestire il giro.
dopo un kilometrino di pseudoriscaldamento, cominciamo la salita bitumata che ci porterà al sentiero dei ciappi: dal livello del mare fino a circa 260m slm.
una sola curiosità durante la salita: al sole fa caldo, all'ombra si diaccia.
arriviamo all'imbocco del sentiero e baldanzosi ci buttiamo nella macchia ignari delle difficoltà incontreremo.
dopo un po' iniziamo a incontrare tratti di roccia che rendono caratteristico questo altipiano, e più difficoltosa la pedalata. ma non demordiamo e via a scavalcare questi blocchi.
più avanti, invece, troviamo quel che diverrà una costante: strappetti completamente su roccia, con difficoltà a tenere l'equilibrio per salire.
chi ci prova
chi ci riesce
chi non ci riesce (
)
e poi c'è chi, non contento, scende per rifarlo...
il giro prosegue affrontando un sentiero che diventa via via sempre più tecnico, con passaggi rocciosi anche proibitivi!
arriviamo al primo ciappo, quello dei ceci, e continuiamo.
i ciappi sono dei lastroni di roccia calcarea che affiorano dal terreno, grandi anche qualche decina di mteri quadri.
a un certo punto, chicchierando di varie cadute (i miei gioielli hanno avuto anche un incontro un po' troppo ravvicinato con il sellino...
) mi trovo a constatare che solo pulaster non è caduto! la cosa non sembra confortante.
arriviamo, così, tra cadute e passaggi con bici a mano, al ciappo delle conche, il più grande e più famoso.
pausa al sole di 5 minuti, foto di gruppo e ripartiamo verso quella che credevo fosse solo discesa...
cominciamo a scendere: timpano e i suoi due amici sono sempre i primi, poi pulaster, daniele, penny e io che volendo abbassare il sellino, divento utlimo.
il sentiero è sempre un misto di terra e rocce e roccioni, solo che stavolta sei in discesa e ci provi a farteli in sella alcuni passaggi.
in successione supero: penny (che stoicamente scende sui pedali finché può), daniele, carlo fino a stare incollato (molto pericoloso!) al sellino di timpano, che affrontando un passaggio tecnico tra le rocce, lo vedo prodigarsi in acrobazie circensi con salto mortale e atterraggio sulle gambe!
dopo avere tirato un sospiro di sollievo, però mi rammarico del fatto che mi ha fatto perdere il ritmo!
la storia non cambia e, anzi, peggiora poichè le ultime centinania di metri che ci separano dall'uscita del sentiero sull'asfalto è tutto trekking e non biking!
e dice che qualcuno riesce a fare quel tratto tutto in sella: cazzo che manico e che fegato!!!
a questo punto il peggio è passato, ma ci abbiamo messo un'eternità: quando arriviamo a orco per mangiare una cosa al volo sono le 13:00 (credo).
mangiamo e ci cambiamo per fare un tratto in discesa: so che è un bel flow, quindi c'è solo da lasciare che la bici scenda.
partiamo con uno strappettino in salita e poi si scende.
a un certo punto io ed eugenio ci troviamo tra le ruote timpano che fa tappo: dopo diversi avvertimenti minatori
, ci lascia passare e finalmente possiamo andare come vogliamo noi.
il sentiero è largo con terreno compatto e basta solo far attenzione a qualche sasso che ogni tanto sta nel mezzo.
una goduria!
successivamente diventa più tecnico, con qualche piccolo strappetto, ma tendente alla discesa.
pulaster si duole dei suoi v-brake che non sono proprio ottimali, ma rallegrandosi del fatto che almeno non rischia di ribaltarsi per un'inchiodata!
daniele e penny son sempre ultimi, ma anche loro con calma scendono.
arrivati a valle ci aspetta un'altra salita per circa 200m di dislivello.
io propongo una variante per evitare l'asfalto, ma quando di nuovo ci troviamo a spingere le bici per uno pseudo sentiero, maledico me stesso per la scelta fatta. ma ormai siamo in ballo e perderemmo più tempo a scendere e risalire che a continuare.
penny, intanto, inizia ad accusare stanchezza con le gmabe che non riescono a spingere sui pedali. iniziamo a considerare la possibiltà di accorciare il giro per non far crollare penny lungo la strada.
per arrivare a un selletta, comunico che c'è un po' di "falsopiano in salita" (bitume e sentiero): come cominciamo a salire, daniele con la sua ironia inizia a infamarmi! diciamo che era più salita che falsopiano
. e ovviamente, il sentiero si rivela per buona metà impraticabile in sella. ma ormai ci siamo abituati.
arrivati alla selletta, dove comunque ci aspetta ancora un po' di salita pedalabile, decidiamo di accorciare il giro tagliando le manie: sono le 14:15, il cielo è coperto e comincia a far freschino. e più o meno tutti sono provati dalla stanchezza alle gambe. anch'io in salita spingo a piedi
.
...e sofferenza...
arrivati alla colla di magnone, chiuderemo il giro scendendo per i ponti romani, tecnicamente misto (che io avevo fatto a salire), per poi finire su sterrato e asfalto fino al mare e poi alle macchine.
dopo due chiacchiere con due escursionisti alla colla di magnone, invito tutti ad abbassare la sella perché tanto sarà solo discesa.
stavolta parto per primo e mi butto giù a cannone per il sentiero un po' sassoso: stacco tutti!
la prima parte di discesa è impegnativa, perché veloce su terreno smosso (in parte è il greto di un torrente) e bisogna stare attenti a tenere la bici ferma; ci sono diversi drop naturali che sfrutto con somma gioia e grande goduria
; poi si passa a un bel singletrail scorrevole fino ad arrivare al primo ponte romano dove mi fermo ad aspettare gli altri. penny e daniele sempre utlimi.
ripartiamo senza dar fiato a daniele che inveisce.
il sentiero diventa più tecnico, con tratti rocciosi e tecnici (ma dopo quelli della mattina, questi ce li beviamo, più o meno).
io, sempre primo, rischio in due occasioni di farmi tamponare da carlo per una frenata improvvisa; timpano si prodiga in nuove evoluzioni circensi sempre più ardite e pericolose; daniele sfonda la sella (cfr. foto di penny). ma sani e salvi arriviamo alla sterrata, dove daniele bestemmia per una foratura. durante il cambio camera d'aria notiamo che non ha bucato: ha tagliato il copertone e tutti a far scongiuri perché riesca ad arrivare alle macchine senza problemi.
arrivati all'asfalto il giro è pressoché concluso: solo 5 km circa su bitume con sosta sulla spiaggia. gli amici di timpano scappano verso le macchine.
timpano ha le allucunazioni con tema focaccesco!
sosta in spiaggia con foto di rito per chiudere questa splendida e massacrante giornata.
notare gli sguardi
ripartiamo per le macchine quando con orrore daniele si ritrova con la ruota a terra: unica soluzione arrivare alle auto per poi venirlo riprendere, solo che fa freddo e bisogna far presto.
una volta recuperato daniele, docciati e cambiati, timpano comanda per la focaccia. in giro per finalborgo, ci divoriamo una focaccia che è buona solo grazie alla nostra fame da lupi, e poi un po' di pizza e panzerotti che ci fanno recuperare tutte quelle calorie spese in giornata!
cotti, ma sazi partiamo per tornare a casa.