Escursioni tra naviglio e Ticino E ALTROVE!!!!! - (28/11/2010 Finale Ligure)

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timpano

Biker superioris
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qualcuno mi dice come allegare 8 mega di foto? comincio con la descrizione del giro.

qualcuno mi porta una bomboletta di CO2 usata e vuota?

@PIER sabato mattina all'alba presente.

ciao
 

timpano

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Perchè
Giravamo su e giu’ per il lambro (triuggio, canonica, mai capito dove fossimo) quando Iv tira fuori la storia del rifugio Arp, in val d’ayas: l’altra domenica abbiam fatto un bel giro, un po’ monotono, ma con una bella discesa. Eu si aggancia e dice: io con Ca ne ho fatto uno simile, 18 a salire e 18 a scendere. Cogne / Invergneux A/R. Scoppia la scimmia. Il primo weekend utile per tutti e’ il 15 ottobre. Siamo in 5: Eu, Ca, Iv, Al, io. Io l’avevo visto tre anni fa il mezzo giro a salire, in pieno agosto, fatto in macchina nell’unico giorno che si puo’ fare in macchina, con mia moglie di fianco che vomitava per le curve (e gli strapiombi) ed io con un braccio terronissimo fuori dal finestrino che dicevo: guarda quei pazzi in bici (erano due, con la lingua di fuori). Arrivati alla chiesetta, gli alpini arrostivano ed offrivano le salsicce ai bikers. Io mi sono fermato, ed ho fumato le mie solite sigarette. Ma mi sono detto: si deve fare, prima dei 40 poi e’ tardi.
Quindi la scimmia e’ diventata per me una sfida a distanza di tre anni. Una sfida contro l’ex-fumatore, spero ex per sempre.
Come sempre succede in queste robe, Iv ed Al danno forfait 15 gg prima (devono imbiancare la cameretta o qualcosa del genere), Ca da’ forfait il venerdi sera prima della partenza, perché meteo.it non era granchè e quindi inutile spararsi un 400 km per cosi’ poco (sabato mattina era già pentito).

Il giro.
Si parte alle 8:30, dalla piazza centrale di Cogne. Il 15 ottobre, alle 8e30, Cogne e’ totalmente deserta. Temperatura -1, display della farmacia. E’ la minima, e sono solo 1530 mt. Dobbiamo arrivare a 2900. Meteo.it, a quella quota, dà -8 e sarà per me un problema.
Asfalto fino al bivio per il sentiero 10. Potevamo fare anche fuori strada, e forse in estate la differenza si percepisce perché le macchine dan fastidio, ma con il freddo che faceva era impensabile iniziare a rampicare subito sullo sterrato. E comunque nessuno in giro, quindi l’asfalto andava benissimo.

La salita
Le bici comunque vanno, e cosi’ e’ praticamente fino a 2300 mt., 800 mt di dislivello. Ho un crollo psicologico per il freddo alle dita di piedi e mani: scendo e spingo fino a 2500, bivio con il rifugio sogno di berdze’. Ai piedi avevo due calze da sci, e le ghette di neoprene 1 mm. Come essere a piedi nudi. La crisi comunque ce l’ho solo io, Eu continua a pedalare. Sosta per mangiare, foto, etc. e poi via, inizia la spinta degli ultimi 400 mt di dislivello. Ancora con un po’ di baldanza ci godiamo il paesaggio verso l’alto (neve sui versanti nord, finestra di Champorcher) e soprattutto verso il basso (tutto il cammino che abbiamo fatto, che si snoda a serpente). Ma gli ultimi 100 mt di dislivello sono letteralmente disumani, non tanto per la pendenza, quanto perché arrivano dopo 3 ore di salita, freddo, altitudine, e desolazione tipica delle pietraie. Il passo si vede solo alla fine, quando mancano 100 mt (lineari) e 25 di dislivello. Un passo dietro l’altro, finalmente si arriva. Troppo freddo per attardarsi a fare le foto, godersi il panorama, magari mangiare (e/o fumarsi una sigaretta!). Io ho solo il tempo per cambiarmi completamente e mettermi addosso i 10 kg di abiti che avevo nello zaino (comprese scarpe da ginnastica che vi suggerisco caldamente xchè fare la pietraia con gli spd non e’ proprio indicato).

Un po’ di misticismo
Prima di arrivare al passo ho meditato di tornare indietro almeno tre volte (senza troppe allusioni a chi portava la croce). A metà dei tornanti, ancora a 1800, ai 2300 della crisi da freddo, ed a 10 mt, si proprio 10 mt dal passo. Solo una cosa mi ha portato in fondo: la speranza di una ricompensa in discesa.

La discesa
La discesa inizia in un panorama lunare tipico dei 3000 mt: laghetto alpino subito, guadi ghiacciati, erbetta bassissima (forse rododendri, stelle alpine e similari, ma non capisco granchè di flora e fauna), fondo ghiacciato, nevischia negli occhi, a go-go. Il sentiero c’e’, ma e’ piccolo, ed il piu’ delle volte vado fuori sentiero, mi devo godere la discesa proprio bene, libero. Il panorama lunare e’ immenso e non si vede mai la fine del sentiero. A 2000mt comincia lo spettacolo del foliage: giallo/rosso acceso dei larici, misto al verde brillante dei pini. Si scende su un letto di aghi di pino, che attutiscono ogni rumore, compreso rumore bici. L’unico rumore e’ il rimbombare degli urti sulla camera d’aria. I colori sono mozzafiato, tutto il sentiero si scende in sella, tranne pochissimi passaggi un po’ troppo esposti (precipizio) o per me difficili o a rischio forature. A gimillan, 1700, le mani e le spalle non ci sono piu’, ci sarebbero altre300 mt di dislivello fino a cretaz, ma l’amico rinuncia, perché poi da cretaz a cogne sono altri 100 mt a salire. Rientro su asfalto, giusto per finire di congelarsi.
La discesa, come la salita sono 18 km di pura goduria. Ripaga di tutto.

Da rifare, magari d’estate, e con una polenta al rifugio di Berdze’.
Albergo Du grand Paradis, Cogne, 50 euro a notte la singola, incluso bagno turco e sauna e idromassaggio dalle 17 alle 20, il tutto fuori stagione. Il giorno dopo si puo’ fare la comodissima Cogne / Valnontey, 5 km circa per fare 200 mt di dislivello. Se si fa due volte A/R, passa la mattinata ed e’ molto divertente. Si puo’ salire anche su asfalto e scendere su sentiero.

Foto
(prima o poi capiro’ come fare…)

Cardio: ma anche il vostro ha i buchi di lettura?

next: SELLARONDA, km 82
dislivello: 4200 mt
• Selva Gardena 1.563 m
• Passo Gardena / Dantercepies 2.298 m
• Corvara 1.568 m
• Passo Campolongo 1.875 m
• Arabba 1.605 m
• Passo Pordoi 2.239 m
• Canazei / Campitello 1.450 m
• Passo Duron 2.204 m
• Selva Gardena 1.563 m

(salite con impianti ovviamente...)
 

Allegati

  • Ciclismo Cogne - Invergneux 16-10-2010, Altitudine - Distanza.jpg
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AMB

Biker superis
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La salita
Le bici comunque vanno, e cosi’ e’ praticamente fino a 2300 mt., 800 mt di dislivello. Ho un crollo psicologico per il freddo alle dita di piedi e mani: scendo e spingo fino a 2500, bivio con il rifugio sogno di berdze’. Ai piedi avevo due calze da sci, e le ghette di neoprene 1 mm. Come essere a piedi nudi. La crisi comunque ce l’ho solo io, Eu continua a pedalare. Sosta per mangiare, foto, etc. e poi via, inizia la spinta degli ultimi 400 mt di dislivello. Ancora con un po’ di baldanza ci godiamo il paesaggio verso l’alto (neve sui versanti nord, finestra di Champorcher) e soprattutto verso il basso (tutto il cammino che abbiamo fatto, che si snoda a serpente). Ma gli ultimi 100 mt di dislivello sono letteralmente disumani, non tanto per la pendenza, quanto perché arrivano dopo 3 ore di salita, freddo, altitudine, e desolazione tipica delle pietraie. Il passo si vede solo alla fine, quando mancano 100 mt (lineari) e 25 di dislivello. Un passo dietro l’altro, finalmente si arriva. Troppo freddo per attardarsi a fare le foto, godersi il panorama, magari mangiare (e/o fumarsi una sigaretta!). Io ho solo il tempo per cambiarmi completamente e mettermi addosso i 10 kg di abiti che avevo nello zaino (comprese scarpe da ginnastica che vi suggerisco caldamente xchè fare la pietraia con gli spd non e’ proprio indicato).

Bel giro e bel post, ma quanto c'avete impiegato per arrivare in vetta?


ciao
 

AMB

Biker superis
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cari compagni di pedalate, devo comunicare la mia assenza per domenica ventura a san colombano.
il motivo è che è da tre settimane che ho un fastidio al ginocchio sx che in questa settimana è divenuto piuttosto rompiballe.
in attesa di una risonanza magnetica e di una diagnosi positiva per il mio gaio pedalare, dovrò accontentarmi di passeggiate a passo di lumaca sul ticino.

ps: ovviamente non sparisco nel frattempo

incrociamo le dita...

ciao
 

stambtena

Biker velocissimus
Perchè
Giravamo su e giu’ per il lambro (triuggio, canonica, mai capito dove fossimo) quando Iv tira fuori la storia del rifugio Arp, in val d’ayas: l’altra domenica abbiam fatto un bel giro, un po’ monotono, ma con una bella discesa. Eu si aggancia e dice: io con Ca ne ho fatto uno simile, 18 a salire e 18 a scendere. Cogne / Invergneux A/R. Scoppia la scimmia. Il primo weekend utile per tutti e’ il 15 ottobre. Siamo in 5: Eu, Ca, Iv, Al, io. Io l’avevo visto tre anni fa il mezzo giro a salire, in pieno agosto, fatto in macchina nell’unico giorno che si puo’ fare in macchina, con mia moglie di fianco che vomitava per le curve (e gli strapiombi) ed io con un braccio terronissimo fuori dal finestrino che dicevo: guarda quei pazzi in bici (erano due, con la lingua di fuori). Arrivati alla chiesetta, gli alpini arrostivano ed offrivano le salsicce ai bikers. Io mi sono fermato, ed ho fumato le mie solite sigarette. Ma mi sono detto: si deve fare, prima dei 40 poi e’ tardi.
Quindi la scimmia e’ diventata per me una sfida a distanza di tre anni. Una sfida contro l’ex-fumatore, spero ex per sempre.
Come sempre succede in queste robe, Iv ed Al danno forfait 15 gg prima (devono imbiancare la cameretta o qualcosa del genere), Ca da’ forfait il venerdi sera prima della partenza, perché meteo.it non era granchè e quindi inutile spararsi un 400 km per cosi’ poco (sabato mattina era già pentito).

Il giro.
Si parte alle 8:30, dalla piazza centrale di Cogne. Il 15 ottobre, alle 8e30, Cogne e’ totalmente deserta. Temperatura -1, display della farmacia. E’ la minima, e sono solo 1530 mt. Dobbiamo arrivare a 2900. Meteo.it, a quella quota, dà -8 e sarà per me un problema.
Asfalto fino al bivio per il sentiero 10. Potevamo fare anche fuori strada, e forse in estate la differenza si percepisce perché le macchine dan fastidio, ma con il freddo che faceva era impensabile iniziare a rampicare subito sullo sterrato. E comunque nessuno in giro, quindi l’asfalto andava benissimo.

La salita
Le bici comunque vanno, e cosi’ e’ praticamente fino a 2300 mt., 800 mt di dislivello. Ho un crollo psicologico per il freddo alle dita di piedi e mani: scendo e spingo fino a 2500, bivio con il rifugio sogno di berdze’. Ai piedi avevo due calze da sci, e le ghette di neoprene 1 mm. Come essere a piedi nudi. La crisi comunque ce l’ho solo io, Eu continua a pedalare. Sosta per mangiare, foto, etc. e poi via, inizia la spinta degli ultimi 400 mt di dislivello. Ancora con un po’ di baldanza ci godiamo il paesaggio verso l’alto (neve sui versanti nord, finestra di Champorcher) e soprattutto verso il basso (tutto il cammino che abbiamo fatto, che si snoda a serpente). Ma gli ultimi 100 mt di dislivello sono letteralmente disumani, non tanto per la pendenza, quanto perché arrivano dopo 3 ore di salita, freddo, altitudine, e desolazione tipica delle pietraie. Il passo si vede solo alla fine, quando mancano 100 mt (lineari) e 25 di dislivello. Un passo dietro l’altro, finalmente si arriva. Troppo freddo per attardarsi a fare le foto, godersi il panorama, magari mangiare (e/o fumarsi una sigaretta!). Io ho solo il tempo per cambiarmi completamente e mettermi addosso i 10 kg di abiti che avevo nello zaino (comprese scarpe da ginnastica che vi suggerisco caldamente xchè fare la pietraia con gli spd non e’ proprio indicato).

Un po’ di misticismo
Prima di arrivare al passo ho meditato di tornare indietro almeno tre volte (senza troppe allusioni a chi portava la croce). A metà dei tornanti, ancora a 1800, ai 2300 della crisi da freddo, ed a 10 mt, si proprio 10 mt dal passo. Solo una cosa mi ha portato in fondo: la speranza di una ricompensa in discesa.

La discesa
La discesa inizia in un panorama lunare tipico dei 3000 mt: laghetto alpino subito, guadi ghiacciati, erbetta bassissima (forse rododendri, stelle alpine e similari, ma non capisco granchè di flora e fauna), fondo ghiacciato, nevischia negli occhi, a go-go. Il sentiero c’e’, ma e’ piccolo, ed il piu’ delle volte vado fuori sentiero, mi devo godere la discesa proprio bene, libero. Il panorama lunare e’ immenso e non si vede mai la fine del sentiero. A 2000mt comincia lo spettacolo del foliage: giallo/rosso acceso dei larici, misto al verde brillante dei pini. Si scende su un letto di aghi di pino, che attutiscono ogni rumore, compreso rumore bici. L’unico rumore e’ il rimbombare degli urti sulla camera d’aria. I colori sono mozzafiato, tutto il sentiero si scende in sella, tranne pochissimi passaggi un po’ troppo esposti (precipizio) o per me difficili o a rischio forature. A gimillan, 1700, le mani e le spalle non ci sono piu’, ci sarebbero altre300 mt di dislivello fino a cretaz, ma l’amico rinuncia, perché poi da cretaz a cogne sono altri 100 mt a salire. Rientro su asfalto, giusto per finire di congelarsi.
La discesa, come la salita sono 18 km di pura goduria. Ripaga di tutto.

Da rifare, magari d’estate, e con una polenta al rifugio di Berdze’.
Albergo Du grand Paradis, Cogne, 50 euro a notte la singola, incluso bagno turco e sauna e idromassaggio dalle 17 alle 20, il tutto fuori stagione. Il giorno dopo si puo’ fare la comodissima Cogne / Valnontey, 5 km circa per fare 200 mt di dislivello. Se si fa due volte A/R, passa la mattinata ed e’ molto divertente. Si puo’ salire anche su asfalto e scendere su sentiero.

Foto
(prima o poi capiro’ come fare…)

Cardio: ma anche il vostro ha i buchi di lettura?

next: SELLARONDA, km 82
dislivello: 4200 mt
• Selva Gardena 1.563 m
• Passo Gardena / Dantercepies 2.298 m
• Corvara 1.568 m
• Passo Campolongo 1.875 m
• Arabba 1.605 m
• Passo Pordoi 2.239 m
• Canazei / Campitello 1.450 m
• Passo Duron 2.204 m
• Selva Gardena 1.563 m

(salite con impianti ovviamente...)

è proprio bello andare in mtb in montagna: la salita ti sfonda le gambe e la discesa ti spacca mani, braccia e spalle. eh sì, è proprio il mio sport!

bravo cumpà! :celopiùg:

ps: ma il sellaronda lo vuoi fare con gli sci, vista la stagione? :smile:
 

timpano

Biker superioris
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è proprio bello andare in mtb in montagna: la salita ti sfonda le gambe e la discesa ti spacca mani, braccia e spalle. eh sì, è proprio il mio sport!

bravo cumpà! :celopiùg:

ps: ma il sellaronda lo vuoi fare con gli sci, vista la stagione? :smile:

l'esplorazione la faccio a febbraio con gli sci. Il 2 luglio 2011, con la bici nuova. Riprenditi, che serve la compagnia a tavola, altrimenti la polenta non sa di niente...
 

Danix

Biker superis
26/10/08
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Rusà bèl (Rosate-MI)
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Haro Sonix
RAGAZZI organizziamo di andare tutti insieme alla FIERA DEL CICLO e Motociclo di Milano
il prezzo è di 18€ e potremmo andarci un sabato.
Che ne dite?





per dare un occhiata al sito ufficiale clicca qui o sull'immagine


Io vado, ma forse in settimana.
Non riesco a capire quanti marchi di bici ci sono, nei padiglioni si vedono solo quelli delle moto.
 
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