Premessa: ho terminato il test della niner rip 9 con queste parole per quello che piace fare a me in questo momento, la rip9 è ancora un po troppo poco, va sicuramente ancora meglio di quello che immaginassi, ma non basta.
Da quello che ho potuto capire in due settimane sulle 29, la mia bici ideale potrebbe essere la niner wfo. Quando ci sarà una wfo pesante non più di 15 kg, con una buona forcella tipo fox da 140 o 150-110, dovrebbe essere veramente una bici che potrebbe sconvolgere il mondo del AM, enduro e fr, una vera arma finale e totale!
Ebbene il giorno dopo mi telefona Mauro, il boss di Niner in Italia e mi dice: è appena arrivata in Italia lunica WFO che sarà disponibile nel nostro paese per questanno, vuoi essere il primo a testarla? Pesa circa sui 15 kg, hammerschmidt, marzocchi da 140, tutto quello che avevo chiesto, mi sembrava un sogno! In più, per renderla più rigida, ci ha messo due ruotine con cerchi edge in carbonio da 2500 ! Il prezzo finale di questa bici non voglio neanche immaginarlo! Mauro continua: se ti va bene passa domani a Torbole a prendertela e tienila per due settimane!
Io, con calma, si, si ,va bene, grazie; ma dentro di me: ma vieniiiii, ma vaiiiii, grandeeeee!
Insomma per farla breve mi catapulto a Torbole dove cè Francesco di Marzocchi che mi aspetta con la wfo, mi spiega che la 44 che è montata su non è la forcella definitiva, ma stanno uscendo i modelli più evoluti, libera la belva dalla catena e me la consegna!
E' veramente bellissima!
Ce lho in mano, sono al Garda, ho ancora unoretta di tempo, cosa devo fare se non andarla a provare subito?
E allora via, mi fiondo verso Riva e attacco il Ponale. La bici sale bene, molto comoda la posizione in sella, lhammer lo conosco bene dalla mia Canyon es9, ma dopo un po mi accorgo che cè un problema. Sono già sul rapportino più agile e la salita del Ponale non è certo estrema! Se già con la Rip ci voleva il 21 ed era già al limite, qui ci vuole per forza il 20, ma lhammer ha il 22! Allora, prima cosa: ho si mettono corone normali con il 20 o si chiede subito alla Truvativ di fare un hammer 29 con la 20! Mauro datti da fare! (rettifica: la niner sale bene, vedere più avanti la seconda giornata di test)
Come discesa test scelgo la casa della trota, che avevo già fatto un mesetto fa con la canyon, cosi posso fare un buon raffronto.
Abbasso la sella, ma il sistema automatico della cranckbrothers ha si abbastanza escursione, ma non abbastanza per una discesa estrema come questa, cosi decido di abbassare anche la parte fissa.
Parto, non è proprio il massimo affrontare una discesa come questa con una bici sconosciuta, ma il fatto di aver trovato un buon feeling con la rip mi da coraggio!
Lascio surfare un po la WFO sui sassi smossi, giro i primi tornanti mentre prendo confidenza con la forcella, e arrivo presto sui tratti tecnici, passo senza batter ciglio il primo scalone da 50 cm, arrivo al secondo, il più alto, sono circa 70 cm, da sopra fa impressione e devo confessare che con la canyon non ho avuto coraggio di passarlo e sono sceso, anche perché erano le 6 di mattina ed ero solo.
A dire il vero sono solo anche oggi, ma le ruotone mi danno un affidamento cosi grande, pur avendo una forcella da soli 140 mm contro i 160 della torque, che mi butto senza neanche pensarci, e in un attimo lo copio come se niente fosse!
Magnifico! Dopo un paio di droppettini, arrivo al famoso scivolo finale, metà cementato e metà gradinato, in curva e con una pendenza micidiale.
Anche questo non ci penso due volte e via, in un attimo sono in fondo senza problemi!
Mi volto indietro e da sotto fa veramente impressione, ma visto che un paio di foto sono dobbligo, torno indietro e me lo rifaccio tre volte! Lultima volta, preso dalla fretta dei 10 sec. dellautoscatto, non riesco a prendere bene un pedale e mi scendo senza neanche buttare indietro il sedere, paura, ma le ruotone mi salvano anche qui e arrivo miracolosamente in fondo senza il carpiato che mi ero immaginato!
Torno a Riva e sfrutto i 10 min che mi rimangono per scendere una scalinata piuttosto pendente, che la wfo trasforma in semplice rampa per disabili e per droppare da un muretto di circa 1 metro, con atterraggio veramente morbido, la sospensione posteriore da 140 lavora veramente bene.
Insomma, se con la rip mi sono servite due settimane, qui in tre quarti dora ho già capito abbastanza di questa belva, che si è fatta domare molto facilmente e mi ha dato subito grandi soddisfazioni!
Subito un immenso grazie a Mauro per avermi dato la possibilità di testare questa bici che mi sembrava irraggiungibile
Ecco le specifiche di questo montaggio decisamente alto:
Telaio niner wfo taglia m
forcella marzocchi bomber 44 29" 140
ammortizzatore fox float rp 23 140
sterzo fsa
freni avid elixir 180
cambio sram x0
pedivelle e corone truvativ hammerschmidt 22-36 am
sella wtb niner pure
reggisella automatico cranckbrothers con comando remoto a manubrio
manubrio niner flat top 9
pipa thomson elite x4
cerchi edge in carbonio
mozzi hope pro 2
gomme wtb stout 2.3
Peso totale 15.4
Prezzo: meglio non saperlo!
Seconda giornata di test:
Oggi insieme a muldox abbiamo fatto due discese toste, molto toste, nei dintorni di Merano.
Anzitutto subito una doverosa rettifica sulle doti scalatrici della wfo: la bici sale, sale senza problemi, certo un 21 sarebbe meglio, ma anche con il 22 dell'hammer oggi mi sono arrampicato su dei bei sentieri ripidi, probabilmente ieri ho attaccato il ponale a freddo e la gamba non ne voleva sapere di carburare, oppure, cosa più probabile, stavo salendo con il 36 davanti, visto che nellhammer non si vede su che corona si è. (alla faccia del tester affidabile, direte voi, e fate bene, ma del resto questo dimostra che per fare un buon test una discesa non è sufficiente, bisogna avere per le mani la bici molti giorni, e purtroppo non molti possono e vogliono farlo, neanche le riviste a volte!)
Chiarito allora questo equivoco, affrontiamo la discesa, come abbiamo detto molto impegnativa, scalinata su roccia e ripida con tornanti stretti. Qui la marza 44 mostra tutti i suoi limiti, purtroppo è un modello base e non ha la possibilità di regolare il ritorno, e la bici mi rimbalza sui gradoni dandomi qualche problema di stabilità. Tutto si dovrebbe risolvere con luscita del modello più evoluto, atteso a breve, con regolazione del ritorno e più leggera.
Per il resto la wfo conferma le sue doti sulle scalinate, mangiandosele via con grande stabilità, e sui gradoni, che copia senza problemi. Si dimostra anche divertente anche sui droppettini sotto il metro, assorbendo in atterraggio con grande stabilità e morbidezza.
Una nota sicuramente favorevole la dimostra nei tornantini stretti, con il nose press si passa senza problemi, ma il bello è che si dimostra molto agile, nonostante che con le ruotone sembri quasi di una misura maggiore, riuscendo a girare i tornanti molto stretti anche senza nose press, anche grazie al fatto che con il baricentro molto basso si riesce a tenere una posizione centrale anche sul ripido.
Non dico certo che si scende dappertutto, perché su qualche tornante particolarmente ripido ed esposto sono sceso dalla bike, mentre mister tornantinomuldox sfoderava tutta la sua tecnica ed abilità con la 26, ma sono sceso ne più ne meno di come scendo con la torque es da 160, con la differenza che sui tratti tecnici ripidi si può scendere anche con il freno anteriore tirato, se serve, e le ruotone fanno passare in ogni caso lostacolo, mentre con la 26 bisogna per forza mollare il freno anteriore per lasciare la forcella libera di assorbire, pena limpuntamento.
Ecco, in discesa la sensazione migliore è proprio questa, un paio di volte mi sono trovato con il peso troppo avanti e ho avuto limpressione e la paura di impuntarmi, invece la wfo ha passato lostacolo senza problemi.
Terza giornata di test:
Oggi salitona tosta, già fatta anche con la rip 9 29 e con la canyon torque 26, per confrontare bene come sale la wfo. La bici in effetti sale bene, certo bisogna prendersela un po con calma, visto il peso (15.4 kg). Ho cambiato pedali, flat al posto di spd.
La posizione in sella è comoda e salendo seduti la bici è ferma e stabile, con forka e ammo bloccati. Salendo in fuori sella invece, il carro bobba un po, mentre sulla rip e sulla canyon è molto stabile.
E possibile che con una regolazione di fino al fox (che non ho avuto tempo di fare) le cose migliorino, per intanto è cosi
Per i rapporti, con la canyon salgo con il 22-28 (hammerschmidt), con la rip con il 21-28, mentre con la wfo devo tenere un pignone in meno, 22-31 (hammerschmidt). Mi accorgo però che faccio fatica e arrivo in cima un po provato. Forse anche per il leggero movimento del carro, la bici sembra un po meno scattante e rigida rispetto alla canyon e si fatica di più, parlo però di salita impegnativa, 9 km al 12% di media. In ogni caso il tempo di salita è solo di un minuto (su un'ora) superiore alla canyon e di due minuti in più della rip con spd.
Dopo un meritato riposino, comincio la discesa, molto tecnica e con una successione infinita di tornantini stretti che richiedono il nose press. Niente da dire, sul tecnico la wfo gira bene ed è agile, ma il problema resta sempre la 44 che, senza la regolazione del ritorno, è troppo brusca e non riesco a scendere gradoni e radici in successione come vorrei io, mi sembra di essere tiramolla, mentre la parte posteriore lavora molto bene assecondando ogni asperità. Bene anche sui droppettini naturali non troppo alti. Magnifica sulle gradinate e scalinate anche ripide, le ruotone spianano tutto senza pietà. Insomma, per dare un giudizio definitivo in discesa bisogna sicuramente aspettare di montarle una forcella migliore, secondo me non deve necessariamente essere una 36, può anche essere una 44 come questa, a patto che abbia le regolazioni minime per una forcella seria (marzocchi la dà in uscita fra un paio di mesi), infatti le ruote da 29 fanno sembrare la 44 da 140 almeno una forcella da 160 di escursione, e la rigidità torsionale sembra sufficiente. Naturalmente una forcella con steli da 36 sarebbe ancora meglio, ma secondo me non strettamente necessaria
Quarta uscita:
Oggi ultima uscita con la WFO, dovevo riconsegnarla a Torbole, cosi sono sceso al Garda e mi sono fatto un bel giretto da Ledro al rifugio Pernici. Anzi, visto che sono arrivato al Garda molto presto, mi sono pure fatto un prologo sul Brione, salendo fino alle antenne e scendendo poi sul sentiero lato nord che non avevo mai fatto, si è dimostrato piuttosto impegnativo ma divertente, con molti droppettini da 50-80 cm, che la WFO con le sue ruotone poteva saltare o copiare a piacimento.
Mi sono spostato poi a Ledro, prima il giro del lago, poi la lunga salita fino al Pernici. Adesso ho imparato come affrontare le salite con la WFO, con calma, la bici non è scattante ma sale sempre, meglio non spingersi al limite delle pulsazioni e alla fine si arriva su bene, con solo uno-due minuti in più rispetto a 26 di pari peso.
Comincia poi il sentiero esposto sempre in leggera salita verso bocca di Savàl, qui la WFO sembra unaltra bici e affronta i tratti tecnici in salita con gradini e radici con grande personalità, lentamente ma senza mai fermarsi. Purtroppo il sentiero, pur già rimesso a posto, ha risentito del duro inverno e molti tratti finali sono da fare a spinta. Comincia la discesa verso il lago, appena si entra nel bosco il sentiero mostra alcuni tratti cattivi su roccia scalinata, ma la WFO non si scompone e passa senza problemi, questo è il suo terreno di caccia, si entra poi in un lungo canalone con i tipici sassi smossi del garda e anche qui le ruotone aumentano limpronta a terra delle 2.3 e si scende surfando sulle pietraie senza problemi. Ci prendo gusto, droppo da massi e radici sul tappeto di foglie che ancora resistono dallinverno, la bici atterra morbidamente e in breve supero i 1200 m. di dislivello da Savàl fino al lago superando con facilità gli ultimi stretti tornanti che scovo nel sentiero non segnato che arriva proprio fino in paese. Devo dire che oggi mi sono proprio divertito, anche grazie al fatto che con il sentiero più scorrevole la forcella lavorava meglio, minimizzando il problema del ritorno troppo secco che avevo notato lultima volta ( e che purtroppo non si può regolare).
Ottimo il trattamento anodizzato molto resistente ai graffi.
E' il momento dei giudizi finali
Pianura: con forcella e ammo bloccati la WFO si comporta bene, forse un po più lenta in accelerazione, visto anche il peso, ma ho notato che alzandosi sui pedali lo scatto è buono. Del resto non è certo questo il suo ambiente naturale. Posizione in sella molto comoda. Per chi ama la comodità, con forcella e ammo aperti sembra di pedalare sprofondati su un divano, si va lenti ma comodi
salita asfaltata: la bici ha una posizione molto comoda, si sente molto meno il bisogno di alzarsi sui pedali per rilassare la schiena e il bisogno di avanzare verso la punta della sella quando aumenta la pendenza, la forcella e lammo sono ottimamente bloccati. Salendo bisogna prendersela un po comoda pena un maggior affaticamento rispetto ad una 26 di pari peso, lo sprint non è il suo forte, ma alla fine quel minuto o due in più allora non cambia la vita. In fuorisella si sente un po di bobbing, ma non ho avuto tempo di regolare alla prefezione lammo
Lhammerschmidt funziona alla perfezione e si adatta molto bene alla WFO, solo in caso di salite molto, molto ripide si sente il bisogno di un 21 (o 20) al posto del 22
salita sterrata anche ripida: la bici sale molto bene anche su salite ripide, basta spostare il peso (sedere) verso la punta della sella e trovare il giusto equilibrio fra trazione e spostamento peso
Salita tecnica: supera ostacoli tipo serie di gradoni e grosse radici piuttosto bene senza mai perdere aderenza, sembra come di salire al rallentatore ma continua ad avanzare senza mai fermarsi, è sicuramente uno dei suoi punti di forza
Discesa sterrata veloce: Sensazione di sicurezza e stabilità, le gomme da 2.30 si comportano almeno come delle 2.45, anteriore sempre ben piantata a terra e buona velocità
Discesa tecnica: Sicuramente il lato migliore della WFO, ho superato ostacoli impensabili con una forcella da 140 su 26, linsieme delle sospensioni sembra molto equilibrato e lavora bene, anche se per un giudizio definitivo bisogna aspettare la nuova 44 evoluta.
A dispetto delle sue dimensioni, in effetti solo in apparenza più grandi di una taglia, sui tornanti stretti è molto, molto agile, il nose press si fa in sicurezza.
Piccoli drop: si affrontano senza particolari problemi piccoli drop su massi che si incontrano lungo il percorso, diciamo fino ad un metro, il carro posteriore lavora molto bene, naturalmente su altezze maggiori comincia a mostrare i suoi limiti, ma non è nata per questo!
Per chi è: Per tutti quelli che usano la bici per divertirsi senza locchio sul cronometro, dall AM spinto allEnduro. Giri epici, salite e discese dietro casa, ideale per chi ama le discese tecniche ma ha paura di impuntarsi, è una bici polivalente e divertente
Difetti riscontrati: Della forcella si è già detto, è il modello base della Marzocchi 44, bisogna aspettare un paio di mesi quando sarà pronto il modello più evoluto, se poi altre case investiranno sulle 29, vedremo come funzionerà una forcella con steli più grandi, ma direi che anche una 32 pp può essere sufficiente.
Le gomme hanno un buon grip e una buona tenuta di spalla, ma sono molto morbide e dopo 4 uscite (mie, più qualcunaltra probabilmente) la posteriore è già discretamente consumata.
I gancetti di plastica che fissano i cavi al telaio sono belli, ma si staccano piuttosto facilmente in caso di uso pesante (spingere, portare in spalla, ecc) e ne ho perso qualcuno, meglio la tradizionale fascetta.
Comodo il reggisella telescopico, ma troppo corto, meglio sarebbe un modello con più escursione, in più la sella non si riesce ad abbassare al massimo in caso di discesa molto pendente.
Il giudizio è stato fatto confrontando la mia canyon torque es9 da 160+160 per 14.7 kg, che rimane ancora migliore in salita regolare e sui drop (per la forcella e lescursione posteriore), circa alla pari in tutto il resto, mentre la WFO dà una assoluta sicurezza nei tratti molto tecnici a rischio impuntamento.
Insomma, dopo la prova della Rip avevo chiesto una niner wfo pesante non più di 15 kg, con Hammerschmidt e una buona forcella da 140 o tipo fox da 150-110. Ringrazio infinitamente Mauro di Niner per avermi accontentato in pochissimi giorni con lunico modello presente in Italia, peccato solo per la forcella che però dovrebbe uscire a breve, per cui rimando la WFO a settembre , contento di aver potuto provare un mezzo che in breve potrebbe diventare una vera arma totale e finale.
E per finire, come promesso, ecco il video del test (giusto qualche immagine per vedere le potenzialità)
<A href="http://www.vimeo.com/5183903" target=_blank>Test Niner WFO on Vimeo
Da quello che ho potuto capire in due settimane sulle 29, la mia bici ideale potrebbe essere la niner wfo. Quando ci sarà una wfo pesante non più di 15 kg, con una buona forcella tipo fox da 140 o 150-110, dovrebbe essere veramente una bici che potrebbe sconvolgere il mondo del AM, enduro e fr, una vera arma finale e totale!
Ebbene il giorno dopo mi telefona Mauro, il boss di Niner in Italia e mi dice: è appena arrivata in Italia lunica WFO che sarà disponibile nel nostro paese per questanno, vuoi essere il primo a testarla? Pesa circa sui 15 kg, hammerschmidt, marzocchi da 140, tutto quello che avevo chiesto, mi sembrava un sogno! In più, per renderla più rigida, ci ha messo due ruotine con cerchi edge in carbonio da 2500 ! Il prezzo finale di questa bici non voglio neanche immaginarlo! Mauro continua: se ti va bene passa domani a Torbole a prendertela e tienila per due settimane!
Io, con calma, si, si ,va bene, grazie; ma dentro di me: ma vieniiiii, ma vaiiiii, grandeeeee!
Insomma per farla breve mi catapulto a Torbole dove cè Francesco di Marzocchi che mi aspetta con la wfo, mi spiega che la 44 che è montata su non è la forcella definitiva, ma stanno uscendo i modelli più evoluti, libera la belva dalla catena e me la consegna!
E' veramente bellissima!
Ce lho in mano, sono al Garda, ho ancora unoretta di tempo, cosa devo fare se non andarla a provare subito?
E allora via, mi fiondo verso Riva e attacco il Ponale. La bici sale bene, molto comoda la posizione in sella, lhammer lo conosco bene dalla mia Canyon es9, ma dopo un po mi accorgo che cè un problema. Sono già sul rapportino più agile e la salita del Ponale non è certo estrema! Se già con la Rip ci voleva il 21 ed era già al limite, qui ci vuole per forza il 20, ma lhammer ha il 22! Allora, prima cosa: ho si mettono corone normali con il 20 o si chiede subito alla Truvativ di fare un hammer 29 con la 20! Mauro datti da fare! (rettifica: la niner sale bene, vedere più avanti la seconda giornata di test)
Come discesa test scelgo la casa della trota, che avevo già fatto un mesetto fa con la canyon, cosi posso fare un buon raffronto.
Abbasso la sella, ma il sistema automatico della cranckbrothers ha si abbastanza escursione, ma non abbastanza per una discesa estrema come questa, cosi decido di abbassare anche la parte fissa.
Parto, non è proprio il massimo affrontare una discesa come questa con una bici sconosciuta, ma il fatto di aver trovato un buon feeling con la rip mi da coraggio!
Lascio surfare un po la WFO sui sassi smossi, giro i primi tornanti mentre prendo confidenza con la forcella, e arrivo presto sui tratti tecnici, passo senza batter ciglio il primo scalone da 50 cm, arrivo al secondo, il più alto, sono circa 70 cm, da sopra fa impressione e devo confessare che con la canyon non ho avuto coraggio di passarlo e sono sceso, anche perché erano le 6 di mattina ed ero solo.
A dire il vero sono solo anche oggi, ma le ruotone mi danno un affidamento cosi grande, pur avendo una forcella da soli 140 mm contro i 160 della torque, che mi butto senza neanche pensarci, e in un attimo lo copio come se niente fosse!
Magnifico! Dopo un paio di droppettini, arrivo al famoso scivolo finale, metà cementato e metà gradinato, in curva e con una pendenza micidiale.
Anche questo non ci penso due volte e via, in un attimo sono in fondo senza problemi!
Mi volto indietro e da sotto fa veramente impressione, ma visto che un paio di foto sono dobbligo, torno indietro e me lo rifaccio tre volte! Lultima volta, preso dalla fretta dei 10 sec. dellautoscatto, non riesco a prendere bene un pedale e mi scendo senza neanche buttare indietro il sedere, paura, ma le ruotone mi salvano anche qui e arrivo miracolosamente in fondo senza il carpiato che mi ero immaginato!
Torno a Riva e sfrutto i 10 min che mi rimangono per scendere una scalinata piuttosto pendente, che la wfo trasforma in semplice rampa per disabili e per droppare da un muretto di circa 1 metro, con atterraggio veramente morbido, la sospensione posteriore da 140 lavora veramente bene.
Insomma, se con la rip mi sono servite due settimane, qui in tre quarti dora ho già capito abbastanza di questa belva, che si è fatta domare molto facilmente e mi ha dato subito grandi soddisfazioni!
Subito un immenso grazie a Mauro per avermi dato la possibilità di testare questa bici che mi sembrava irraggiungibile
Ecco le specifiche di questo montaggio decisamente alto:
Telaio niner wfo taglia m
forcella marzocchi bomber 44 29" 140
ammortizzatore fox float rp 23 140
sterzo fsa
freni avid elixir 180
cambio sram x0
pedivelle e corone truvativ hammerschmidt 22-36 am
sella wtb niner pure
reggisella automatico cranckbrothers con comando remoto a manubrio
manubrio niner flat top 9
pipa thomson elite x4
cerchi edge in carbonio
mozzi hope pro 2
gomme wtb stout 2.3
Peso totale 15.4
Prezzo: meglio non saperlo!
Seconda giornata di test:
Oggi insieme a muldox abbiamo fatto due discese toste, molto toste, nei dintorni di Merano.
Anzitutto subito una doverosa rettifica sulle doti scalatrici della wfo: la bici sale, sale senza problemi, certo un 21 sarebbe meglio, ma anche con il 22 dell'hammer oggi mi sono arrampicato su dei bei sentieri ripidi, probabilmente ieri ho attaccato il ponale a freddo e la gamba non ne voleva sapere di carburare, oppure, cosa più probabile, stavo salendo con il 36 davanti, visto che nellhammer non si vede su che corona si è. (alla faccia del tester affidabile, direte voi, e fate bene, ma del resto questo dimostra che per fare un buon test una discesa non è sufficiente, bisogna avere per le mani la bici molti giorni, e purtroppo non molti possono e vogliono farlo, neanche le riviste a volte!)
Chiarito allora questo equivoco, affrontiamo la discesa, come abbiamo detto molto impegnativa, scalinata su roccia e ripida con tornanti stretti. Qui la marza 44 mostra tutti i suoi limiti, purtroppo è un modello base e non ha la possibilità di regolare il ritorno, e la bici mi rimbalza sui gradoni dandomi qualche problema di stabilità. Tutto si dovrebbe risolvere con luscita del modello più evoluto, atteso a breve, con regolazione del ritorno e più leggera.
Per il resto la wfo conferma le sue doti sulle scalinate, mangiandosele via con grande stabilità, e sui gradoni, che copia senza problemi. Si dimostra anche divertente anche sui droppettini sotto il metro, assorbendo in atterraggio con grande stabilità e morbidezza.
Una nota sicuramente favorevole la dimostra nei tornantini stretti, con il nose press si passa senza problemi, ma il bello è che si dimostra molto agile, nonostante che con le ruotone sembri quasi di una misura maggiore, riuscendo a girare i tornanti molto stretti anche senza nose press, anche grazie al fatto che con il baricentro molto basso si riesce a tenere una posizione centrale anche sul ripido.
Non dico certo che si scende dappertutto, perché su qualche tornante particolarmente ripido ed esposto sono sceso dalla bike, mentre mister tornantinomuldox sfoderava tutta la sua tecnica ed abilità con la 26, ma sono sceso ne più ne meno di come scendo con la torque es da 160, con la differenza che sui tratti tecnici ripidi si può scendere anche con il freno anteriore tirato, se serve, e le ruotone fanno passare in ogni caso lostacolo, mentre con la 26 bisogna per forza mollare il freno anteriore per lasciare la forcella libera di assorbire, pena limpuntamento.
Ecco, in discesa la sensazione migliore è proprio questa, un paio di volte mi sono trovato con il peso troppo avanti e ho avuto limpressione e la paura di impuntarmi, invece la wfo ha passato lostacolo senza problemi.
Terza giornata di test:
Oggi salitona tosta, già fatta anche con la rip 9 29 e con la canyon torque 26, per confrontare bene come sale la wfo. La bici in effetti sale bene, certo bisogna prendersela un po con calma, visto il peso (15.4 kg). Ho cambiato pedali, flat al posto di spd.
La posizione in sella è comoda e salendo seduti la bici è ferma e stabile, con forka e ammo bloccati. Salendo in fuori sella invece, il carro bobba un po, mentre sulla rip e sulla canyon è molto stabile.
E possibile che con una regolazione di fino al fox (che non ho avuto tempo di fare) le cose migliorino, per intanto è cosi
Per i rapporti, con la canyon salgo con il 22-28 (hammerschmidt), con la rip con il 21-28, mentre con la wfo devo tenere un pignone in meno, 22-31 (hammerschmidt). Mi accorgo però che faccio fatica e arrivo in cima un po provato. Forse anche per il leggero movimento del carro, la bici sembra un po meno scattante e rigida rispetto alla canyon e si fatica di più, parlo però di salita impegnativa, 9 km al 12% di media. In ogni caso il tempo di salita è solo di un minuto (su un'ora) superiore alla canyon e di due minuti in più della rip con spd.
Dopo un meritato riposino, comincio la discesa, molto tecnica e con una successione infinita di tornantini stretti che richiedono il nose press. Niente da dire, sul tecnico la wfo gira bene ed è agile, ma il problema resta sempre la 44 che, senza la regolazione del ritorno, è troppo brusca e non riesco a scendere gradoni e radici in successione come vorrei io, mi sembra di essere tiramolla, mentre la parte posteriore lavora molto bene assecondando ogni asperità. Bene anche sui droppettini naturali non troppo alti. Magnifica sulle gradinate e scalinate anche ripide, le ruotone spianano tutto senza pietà. Insomma, per dare un giudizio definitivo in discesa bisogna sicuramente aspettare di montarle una forcella migliore, secondo me non deve necessariamente essere una 36, può anche essere una 44 come questa, a patto che abbia le regolazioni minime per una forcella seria (marzocchi la dà in uscita fra un paio di mesi), infatti le ruote da 29 fanno sembrare la 44 da 140 almeno una forcella da 160 di escursione, e la rigidità torsionale sembra sufficiente. Naturalmente una forcella con steli da 36 sarebbe ancora meglio, ma secondo me non strettamente necessaria
Quarta uscita:
Oggi ultima uscita con la WFO, dovevo riconsegnarla a Torbole, cosi sono sceso al Garda e mi sono fatto un bel giretto da Ledro al rifugio Pernici. Anzi, visto che sono arrivato al Garda molto presto, mi sono pure fatto un prologo sul Brione, salendo fino alle antenne e scendendo poi sul sentiero lato nord che non avevo mai fatto, si è dimostrato piuttosto impegnativo ma divertente, con molti droppettini da 50-80 cm, che la WFO con le sue ruotone poteva saltare o copiare a piacimento.
Mi sono spostato poi a Ledro, prima il giro del lago, poi la lunga salita fino al Pernici. Adesso ho imparato come affrontare le salite con la WFO, con calma, la bici non è scattante ma sale sempre, meglio non spingersi al limite delle pulsazioni e alla fine si arriva su bene, con solo uno-due minuti in più rispetto a 26 di pari peso.
Comincia poi il sentiero esposto sempre in leggera salita verso bocca di Savàl, qui la WFO sembra unaltra bici e affronta i tratti tecnici in salita con gradini e radici con grande personalità, lentamente ma senza mai fermarsi. Purtroppo il sentiero, pur già rimesso a posto, ha risentito del duro inverno e molti tratti finali sono da fare a spinta. Comincia la discesa verso il lago, appena si entra nel bosco il sentiero mostra alcuni tratti cattivi su roccia scalinata, ma la WFO non si scompone e passa senza problemi, questo è il suo terreno di caccia, si entra poi in un lungo canalone con i tipici sassi smossi del garda e anche qui le ruotone aumentano limpronta a terra delle 2.3 e si scende surfando sulle pietraie senza problemi. Ci prendo gusto, droppo da massi e radici sul tappeto di foglie che ancora resistono dallinverno, la bici atterra morbidamente e in breve supero i 1200 m. di dislivello da Savàl fino al lago superando con facilità gli ultimi stretti tornanti che scovo nel sentiero non segnato che arriva proprio fino in paese. Devo dire che oggi mi sono proprio divertito, anche grazie al fatto che con il sentiero più scorrevole la forcella lavorava meglio, minimizzando il problema del ritorno troppo secco che avevo notato lultima volta ( e che purtroppo non si può regolare).
Ottimo il trattamento anodizzato molto resistente ai graffi.
E' il momento dei giudizi finali
Pianura: con forcella e ammo bloccati la WFO si comporta bene, forse un po più lenta in accelerazione, visto anche il peso, ma ho notato che alzandosi sui pedali lo scatto è buono. Del resto non è certo questo il suo ambiente naturale. Posizione in sella molto comoda. Per chi ama la comodità, con forcella e ammo aperti sembra di pedalare sprofondati su un divano, si va lenti ma comodi
salita asfaltata: la bici ha una posizione molto comoda, si sente molto meno il bisogno di alzarsi sui pedali per rilassare la schiena e il bisogno di avanzare verso la punta della sella quando aumenta la pendenza, la forcella e lammo sono ottimamente bloccati. Salendo bisogna prendersela un po comoda pena un maggior affaticamento rispetto ad una 26 di pari peso, lo sprint non è il suo forte, ma alla fine quel minuto o due in più allora non cambia la vita. In fuorisella si sente un po di bobbing, ma non ho avuto tempo di regolare alla prefezione lammo
Lhammerschmidt funziona alla perfezione e si adatta molto bene alla WFO, solo in caso di salite molto, molto ripide si sente il bisogno di un 21 (o 20) al posto del 22
salita sterrata anche ripida: la bici sale molto bene anche su salite ripide, basta spostare il peso (sedere) verso la punta della sella e trovare il giusto equilibrio fra trazione e spostamento peso
Salita tecnica: supera ostacoli tipo serie di gradoni e grosse radici piuttosto bene senza mai perdere aderenza, sembra come di salire al rallentatore ma continua ad avanzare senza mai fermarsi, è sicuramente uno dei suoi punti di forza
Discesa sterrata veloce: Sensazione di sicurezza e stabilità, le gomme da 2.30 si comportano almeno come delle 2.45, anteriore sempre ben piantata a terra e buona velocità
Discesa tecnica: Sicuramente il lato migliore della WFO, ho superato ostacoli impensabili con una forcella da 140 su 26, linsieme delle sospensioni sembra molto equilibrato e lavora bene, anche se per un giudizio definitivo bisogna aspettare la nuova 44 evoluta.
A dispetto delle sue dimensioni, in effetti solo in apparenza più grandi di una taglia, sui tornanti stretti è molto, molto agile, il nose press si fa in sicurezza.
Piccoli drop: si affrontano senza particolari problemi piccoli drop su massi che si incontrano lungo il percorso, diciamo fino ad un metro, il carro posteriore lavora molto bene, naturalmente su altezze maggiori comincia a mostrare i suoi limiti, ma non è nata per questo!
Per chi è: Per tutti quelli che usano la bici per divertirsi senza locchio sul cronometro, dall AM spinto allEnduro. Giri epici, salite e discese dietro casa, ideale per chi ama le discese tecniche ma ha paura di impuntarsi, è una bici polivalente e divertente
Difetti riscontrati: Della forcella si è già detto, è il modello base della Marzocchi 44, bisogna aspettare un paio di mesi quando sarà pronto il modello più evoluto, se poi altre case investiranno sulle 29, vedremo come funzionerà una forcella con steli più grandi, ma direi che anche una 32 pp può essere sufficiente.
Le gomme hanno un buon grip e una buona tenuta di spalla, ma sono molto morbide e dopo 4 uscite (mie, più qualcunaltra probabilmente) la posteriore è già discretamente consumata.
I gancetti di plastica che fissano i cavi al telaio sono belli, ma si staccano piuttosto facilmente in caso di uso pesante (spingere, portare in spalla, ecc) e ne ho perso qualcuno, meglio la tradizionale fascetta.
Comodo il reggisella telescopico, ma troppo corto, meglio sarebbe un modello con più escursione, in più la sella non si riesce ad abbassare al massimo in caso di discesa molto pendente.
Il giudizio è stato fatto confrontando la mia canyon torque es9 da 160+160 per 14.7 kg, che rimane ancora migliore in salita regolare e sui drop (per la forcella e lescursione posteriore), circa alla pari in tutto il resto, mentre la WFO dà una assoluta sicurezza nei tratti molto tecnici a rischio impuntamento.
Insomma, dopo la prova della Rip avevo chiesto una niner wfo pesante non più di 15 kg, con Hammerschmidt e una buona forcella da 140 o tipo fox da 150-110. Ringrazio infinitamente Mauro di Niner per avermi accontentato in pochissimi giorni con lunico modello presente in Italia, peccato solo per la forcella che però dovrebbe uscire a breve, per cui rimando la WFO a settembre , contento di aver potuto provare un mezzo che in breve potrebbe diventare una vera arma totale e finale.
E per finire, come promesso, ecco il video del test (giusto qualche immagine per vedere le potenzialità)
<A href="http://www.vimeo.com/5183903" target=_blank>Test Niner WFO on Vimeo