Il problema principale è la tua premessa: "di fronte a questa forma mentis".
Appunto, si può essere d'accordo solo condividendo le premesse dell'utente, ma al contempo ignorando il principio generale. Es: a me il fumo dà fastidio, e se vado in un ristorante con terrazza all'aperto, dove si può fumare, se il tizio di fianco a me fuma mi dà fastidio. Il risultato è che o non ci vado, o se sono costretto, se un tizio di fianco a me si mette a fumare gli chiedo cortesemente di spegnere, ma se si rifiuta sono conscio che ha ragione lui.
Secondo, dove sta il problema del preferire il tuning elettrico al conquistare una vetta? Tu magari preferisci il cornetto alla marmellata, io al cioccolato, ma non chiedo al barista di vietarti di entrare. Glielo chiederò se cominci a sputare pezzi di cornetto in giro, ma lì non dipende dal fatto che tu preferisci l'uno o l'altro, ma al tuo comportamento (che posso presumere sarebbe lo stesso con un cornetto al cioccolato).
Terzo, come già ribadito da
@ANDREAMASE e come si accennava in un altro post recente, la "convenzione" che un certo giro sia in un verso o nell'altro non ti dà il diritto di pretendere che tutti lo percorrano nel tuo verso. Diverso se ci sono indicazioni specifiche apposte da qualcuno con l'autorità per farlo.
E' che probabilmente, nel dirlo, ti autorizzi a non prendere quelle minime precauzioni che assicurano la tua e altrui incolumità, e dunque ti permetti di percorrere curve cieche a velocità tali che, se c'è qualcuno dall'altra parte, non riesci a fermarti. Come successo recentemente nel pavese, dove lavoro...
