Roma, 17:03
CICLISMO, DI ROCCO A GIOVANI: PIU' FRUTTA, MENO FARMACI LECITI
No a vitamine integrative, sì a più frutta e verdura. Il presidente della Federazione cicilistica italiana, Renato Di Rocco, mette in guardia i giovani da stili di vita poco sani e, in particolare, "dall'abuso di farmaci e sostanze lecite". Parlando a margine di una conferenza stampa a Roma e ricordando alcuni casi di doping, a cui il ciclismo è sopravvissuto
"per la sua forza di onestà", Di Rocco ha invitato tutti i ragazzi che si avvicinano alle discipline sportive a puntare su "una buona alimentazione, piuttosto che su vitamine integrative. Sono sostanze lecite, ma si possono evitare", ha detto. Il presidente della Federazione ciclistica ha dato poi lo stesso consiglio alle famiglie, "prime agenzie educative, perchè sono loro ad avvicinare i bambini ai medici".
(14/03/2011) (Spr)
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Scusatemi ma viene da ridere..."per la sua forza di onestà"?
Soluzione per il doping? La mia è radiazione a vita per l'atleta.
Se collabora fornendo i nomi diminuzione della pena
(ma deve parlare tanto tanto tanto...)
Misura draconiana?
A mio parere assolutamente no, anzi...
Buona mtb
D'accordo sul principio: no doping e maggior attenzione ad un'alimentazione più sana ma...poi purtroppo il nostro caro presidente Federale fa un autogol clamoroso.
Niente vitamine integrative? Meglio frutta e verdura fresche?
Perfetto, allora gli spiego un paio di cose.
La frutta e la verdura che troviamo sui banchi del super o al mercatino del Sabato mattina potranno anche essere freschi ma, e non lo dico io, ma illustri oncologi del calibro di Veronesi, non possiedono più le proprietà nutritive che potevano possedere fino a qualche anno fa.
Per fare un esempio: il nostro corpo ha necessità di un determinato quantitativo di vitamina C (non prodotta naturalmente dal nostro organismo).
Nel 1996 per avere quel quantitativo di vitamina C bastava una sola mela (ricordate il detto una mela al giorno toglie il medico di torno?).
Oggi di mele ne servirebbero 10.
Solo che: ve lo vedete un pro o un amatore che si spara tutti i santi giorni dieci mele al giorno per avere la vitamina C necessaria?
Quante calorie finirà con l'assumere? E quanto peso andrà a mettere poi?
Dico anche un'altra cosa: con la domanda di cibo attualmente registrata e col fatto che sulla terra siamo diventati qualcosa come sette miliardi, la produzione di alimenti si è dovuta per forza di cose centuplicare.
I terreni vengono sfruttati (e mai lasciati riposare come ci insegnavano i nonni) e non si lascia il tempo a frutta e verdura di produrre le vitamine e i nutrienti che ci farebbero bene.
Questo perchè le vitamine e i nutrienti vengono sviluppati nell'ultima settimana in cui il frutto resta attaccato alla pianta.
Solo che quel frutto o quell'ortaggio (per esigenze legate all'aumentata domanda) non verrà lasciato maturare per il tempo necessario, ma verrà staccato prima.
Vi sembra normale trovare pomodori o fragole nei vostri piatti in ogni stagione?
Tutto sto predicozzo per dire che è vero che un'alimentazione sana è importantissima ma che è altrettanto vero che il problema dello sport d'alto livello NON sono gli
integratori.
Gli integratori (ovvio, se naturali) integrano ciò che il cibo che ci troviamo nel piatto non contiene più.
Non è demonizzando gli integratori che si arriva alla soluzione del problema.
E poi, scusatemi ma non ce la faccio a trattenermi, basta con sta favoletta che le famiglie devono educare i figli ai valori dello sport.
Andate su un qualunque campetto di periferia la domenica mattina e state a guardare i genitori che si scannano tra di loro o che insultano l'arbitro perchè il loro figlioletto non gioca (magari perchè è una mezzasega, ma guai ad ammetterlo)...
Al posto di insegnare i valori dello sport e a far vivere tutto come un divertentissimo gioco, iniziano da subito a trasmettere la cultura del "Non giochi? Allora l'allenatore ce l'ha con te"...
Sbagliatissima perchè, ripeto, se non giochi è perchè magari c'è una persona (l'allenatore) chiamata a fare determinate scelte che tu, genitore, dovresti insegnare a saper accettare.
E poi basta con la favoletta che i genitori non sappiano come gira il fumo nello sport.
Lo sanno benissimo e tranne pochi casi, a loro va bene così perchè il figlio deve riuscire dove loro magari non sono riusciti oppure deve ottenere il successo valido a riscattare l'intera famiglia dall'anonimato.
Scusatemi lo sfogo ma mi è venuto fuori