Dollaro debole: i prezzi EU dovrebbero scendere?

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Jaky

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Più che complicarla dovrebbe renderla facile: si potrebbero abbassare i prezzi di brutto, in Europa.
E' vero...tenendo alti i prezzi, si innesca un circolo vrtuoso che parte dal prezzo alto per tirare avanti (come ha detto pres) ma che porta a perdere molto mercato soprattutto oggi che su internet si può acquistare di tutto...
E' il solito serpente che si morde la coda
 

Cattivik

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AMG l'ha fatto, da quest'anno i listini SRAM, Rock Shox, Avid e Truvativ si sono abbassati...percentualmente si sono abbassati anche i margini dei rivenditori, ma credo che alla fine questo abbia giovato un po' a tutti...
Vediamo cosa succederà con gli altri, io qualcosina mi aspetto
 

sembola

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I prezzi dovrebbero calare se quelli in dollari restano stabili; ma questo potrebbe non capitare, sia perchè chi vende in dollari verso l'area Euro cerca di recuperare una parte del deprezzamento (vedi anche quello che succede col petrolio) sia perchè la svalutazione potrebbe far costare di più l'importazione verso gli USA di materie prime e semilavorati.
 

Jaky

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I prezzi dovrebbero calare se quelli in dollari restano stabili; ma questo potrebbe non capitare, sia perchè chi vende in dollari verso l'area Euro cerca di recuperare una parte del deprezzamento (vedi anche quello che succede col petrolio) sia perchè la svalutazione potrebbe far costare di più l'importazione verso gli USA di materie prime e semilavorati.
Allora sugli acquisti di semilavorati e materie prime, ci sono diversi strumenti finanziari di protezione che le industrie usano in situazioni come questa...
Gli acquisti dagli usa avvengono in dollari quindi loro non lo sentono in quanto non avendo mai in mano euro non ci perdono sono solo gli europei a guadagnarci...
 

pres

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E' vero...tenendo alti i prezzi, si innesca un circolo vrtuoso che parte dal prezzo alto per tirare avanti (come ha detto pres) ma che porta a perdere molto mercato soprattutto oggi che su internet si può acquistare di tutto...
E' il solito serpente che si morde la coda

Jaky,

esatto hai colto una parte del problema . Se i numeri in Italia non crescono i costi saranno sempre altissimi e il materiale sarà sempre più difficile da trovare .
Inoltre tenete presente che per spuntare prezzi migliori bisogna spesso acquistare di più ; in questi giorni per finire mi è stata ventilata da parte di uno dei miei Fornitori USA un possibile aumento del listino di vendita nei nostri confronti ...

Sarebbe molto bello avere anche noi una mentalità e quindi un atteggiamento - molto in voga nei Paesi Anglosassoni - di "pre-ordine" che permetterebbe di fissare il cambio della valuta nel giorno dell' ordine (del pagamento) e di abbattere i costi di gestione con conseguente abbattimento dei prezzi finali !

Ma forse stò sognando: da quando ho proposto questo tipo di promozione / vendita (circa 3 anni fà) ad oggi pochissime persone - si possono contare sulle dita di una mano - hanno aderito alla stessa e quindi mi sembra estremamente difficile che ci possa essere una tendenza all' abbassamento dei prezzi di listino in Italia .

Io comunque nel passato l' ho fatto più volte senza mai ottenere risultati di rilievo anzi spesso mi sono SOLO sentito dire da chi aveva acquistato il telaio 2 o 3 mesi prima che l 'avevo penalizzato !

E con questo vorrei anche far presente che da noi - sempre a differenza dei Paesi Anglosassoni - è molto sentita la mentalità dello sconto a tutti i costi e anche ciò non aiuta.
Sempre per esperienza personale devo dire che l 'avere un prezzo di listino fisso in Italia corrisponde spesso ad un suicidio commerciale perchè ognuno si sente "appagato" SOLO quando ha ottenuto uno sconto !
Per assurdo potrei dire che in Italia è molto più facile vendere un prodotto ad Euro 1200,00.- partendo da un prezzo di listino di Euro 1500,00.- che vendere lo stesso prodotto ad Euro 1000,00.- senza sconto !!!

Si tratta di cambiare la mentalità e di conseguenza il mercato; senza poi calcolare gli aumenti di costi di gestione che ogni piccola Azienda da oggi devrà affrontare per la rivalutazione dell' Euro sul Dollaro (materie prime, petrolio, trasporti, energia etc. etc.) .

Io comunque sono sempre alla finestra sperando in un serio cambiamento che però non può escludere il cambiamento anche di mentalità ...

Grazie.

Ciao,
 
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OXYGEN

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Crema
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Se nel 2001 il cambio euro/dollaro era 0,98 e adesso è 1,50, forse il dubbio che qualcuno ci abbia guadagnato è legittimo. Voglio anche dire che le tasse sono aumentate per tutti, solo che i dipendenti non hanno potuto aumentarsi gli stipendi. Uno sforzo dovrebbero farlo un po' tutti...
 

sembola

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Allora sugli acquisti di semilavorati e materie prime, ci sono diversi strumenti finanziari di protezione che le industrie usano in situazioni come questa...
Gli acquisti dagli usa avvengono in dollari quindi loro non lo sentono in quanto non avendo mai in mano euro non ci perdono sono solo gli europei a guadagnarci...

Certo che le aziende usano i futures per coprirsi dai rischi del mercato, ma sono un costo lo stesso; probabilmente minore, ma sempre un costo. E sul fatto che gli europei a lungo termine guadagnino da una situazione del genere ho forti dubbi (e non solo io, purtroppo).
 

The Advocate

Biker tremendus
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E' singolare considerare come anni fa in Italia si sperava in un apprezzamento del dollaro per poter esportare di più e con facilità verso gli altri mercati.

I produttori americani, viceversa, in questo momento se ne battono altamente di aumentare le vendite in Europa dove tutto sommato i numeri (soprattuto per le bighe di alto livello) sono oggettivamente ridotti. Recuperano margini aumentando i prezzi.

C'è da considerare, peraltro, che il dollaro non è più la valuta di 15 anni fa che dominava incontrastata il mondo. Numerosi paesi hanno cominciato ad accumulare riserve in euro.

A livello macro credo che le aziende che se lo possono permettere (per numeri e dimensioni) usano (eccome) gli strumenti di copertura (materie prime, tassi e divise).

A livello micro il privato non può combattere con arco e frecce contro avversari che usano le bombre atomiche. Se fà un acquisto in valuta ha solo due strumenti:

1) usa strumenti di copertura per cifre contenute;

2) utilizza il sistema proposto da pres.

Del resto il secondo equivale ad un acquisto su internet ove l'addebito sulla carte di credito è praticamente immediato.
 

Mitzkal

Biker augustus
Certo che le aziende usano i futures per coprirsi dai rischi del mercato, ma sono un costo lo stesso; probabilmente minore, ma sempre un costo. E sul fatto che gli europei a lungo termine guadagnino da una situazione del genere ho forti dubbi (e non solo io, purtroppo).

Verissimo, le grandi aziende che hanno investito in $ negli USA quando questo era forte, hanno perso mucchi e mucchi di soldi in poco tempo.
 

sembola

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I produttori americani, viceversa, in questo momento se ne battono altamente di aumentare le vendite in Europa dove tutto sommato i numeri (soprattuto per le bighe di alto livello) sono oggettivamente ridotti. Recuperano margini aumentando i prezzi.
Appunto quanto ho scritto nel mio primo intervento.

A livello macro credo che le aziende che se lo possono permettere (per numeri e dimensioni) usano (eccome) gli strumenti di copertura (materie prime, tassi e divise).

A livello micro il privato non può combattere con arco e frecce contro avversari che usano le bombre atomiche. Se fà un acquisto in valuta ha solo due strumenti:

1) usa strumenti di copertura per cifre contenute;

2) utilizza il sistema proposto da pres.

Del resto il secondo equivale ad un acquisto su internet ove l'addebito sulla carte di credito è praticamente immediato.
Ti quoto in pieno :prost: ma... avvocato o economista? :mrgreen:
 

Aldone

Biker marathonensis
In realtà quelli che stanno messi peggio sono i pochi Italiani che ancora producono in Italia e non riescono più a vender nulla negli USA.

Un dollaro così basso paradossalmente penalizza ancora di più gli importatori, con un cambio del genere l'idea di comperare online direttamente negli USA diventa ancora più ghiotta uccidendo in questo modo il mercato italiano.

Per il Pres: il preordine, così come qualunque altro strattagemma volto ad abbassare il prezzo senza per questo far perdere soldi a nessuno sarebbe una grande idea, ma il mercato italiano non è adatto ad una cosa del genere.
Da quello che vedo la gente vuole prima vedere diffusamente il prodotto e poi comprarlo (magari online all'estero), nessuno compra a scatola chiusa.
 
E non solo pezzi di bici e bighe in genere. Scusate ma dimenticate anche il settore benzina. Qunado sale il costo del petrolio (petroldollaro) negli states aumenta dopo neanche un giorno anche il prezzo relativo in Italia.

Nel caso invece diminuisce guarda un po' scende di pochissimi millesimi soltanto dopo pochi giorni......

Allora se fate tutte queste belle considerazioni potete constatare che non basta che aumenti o diminuisca il valore del dollaro in proporzione con l'euro, ci sta qualcosa che non va nel mezzo di questo passaggio......in tutti i campi. Qualcosa che avviene appunto nella cosidetta "filiera" del mercato.

Ad ogni buon fine, l'unico vero vantaggio attuale è quello di recarsi oggi a fare un bel viaggetto negli Stati Uniti. Di persona e andando sul posto il cambio è molto piu' favorevole e agevoli sono pure gli acquisti.

Vorrei sapere che ne pensano di quello che ho detto gli importatori.....

Senza critiche per nessuno, solo semplici constatazioni.:il-saggi:
 

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