Divieti e multe nel parco della Lessinia

Tc70

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Picola ma carattarastica...
'azz, magari ci siamo incrociati!
se hai visto uno con una bici rossa che arrancava verso il rifugio Papa ero io :mrgreen: !

x la lessinia è un peccato, ci sono stato diverse volte.
pensare che ho un amico che ha un appartamento a Bosco Chiesanuova e che ci stavo facendo un pensierino pure io...
Può essere ci siamo incrociati, ma salivamo talmente veloci, che non facevamo caso a chi passavamo... :loll:
Scherzi a parte, può essere, ma al Papa ci siam fermati pochissimo, troppa ressa, troppo casino, passati e via giù subito...;-)
 

orso2020

Biker etrusco
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una front e una gravel
Ciao a tutti,
sono uno degli sventurati citato dal @Gianz. Ci hanno Fermati tra il Ristele e Val Fraselle. (Avevano parcheggiato la jeep a bocchetta gabellelle. Pensavo fossero in zona Gingerino visto l'incidente che era capitato due settimane fa).
La cosa è stata abbastanza surreale e poco chiara. La cosa è cominciata come una specie di ramanzina/avvertimento. Poi ci hanno chiesto i dati e annotati in un foglietto volante. Poi ci salutano e molto mellifluamente ci dicono che ci telefoneranno per andare a ritirare la multa di 102 EURO. Non ci hanno fatto firmare niente. Tutto molto strano. Sono posti che amo e che frequento spesso. Sono convinto che questo non sia il modo di educare le persone la cosasi poteva risolvere in altro modo. Detto ciò hanno fatto bancomat a 1500 metri di quota. forse il conto del carrozziere/meccanico per la manovra errata di ferrragosto a Giazza è stato salato. :-)
Una curiosità, chi vi ha fermato?
 

orso2020

Biker etrusco
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una front e una gravel
Ma come non vi han fatto firmare niente?
E arriva dopo la multa a casa? Ma veramente?
Ma funziona cosi? Da quando?
Secondo me han voluto solo far paura e non arriverà nessuna multa...
Strano ma non ne sono sicuro, ti spiego cosa mi è successo un paio di anni fa. andavamo a funghi, lasciando la provinciale entriamo in una strada bianca, all'inizio della strada c'è un cartello di divieto di transito ai non autorizzati con tanto di ordinanza comunale( non conosco il motivo) c'erano una cinquantina di macchine parcheggiate, noto una persona che conosco e chiedo info su quel cartello, mi risponde, tranquillo, è una vita che c'è, noi non abbiamo mai preso una multa(ultime parole famose). Parcheggio e partiamo, scendendo verso la macchina, al ritorno circa tre ore dopo, noto una macchina della forestale in mezzo alla strada, siccome eravamo fuori peso coi funghi aggiriamo quello che pensavamo fosse un controllo e arriviamo alla macchina, partiamo in direzione dell'entrata della strada e troviamo tre vigili urbani che chiedevano i documenti ad altri fungaroli, a noi non dicono niente, usciamo, che culo per oggi è andata bene. Un paio di mesi dopo mi arriva la multa per raccomandata redatta dal comando forestale di quel comune, circa 60 km. dal mio, uno dei due agenti è un mio paesano, lo incontro qualche giorno dopo e gli chiedo del fatto. Mi risponde che hanno fotografato tutte le targhe, circa 80 e hanno multato tutti per non aver rispettato quel segnale senza aver scritto nulla sul posto. Ah, è toccato pure a quello che mi ha detto che non c'erano problemi.
 

Tc70

Entomobiker
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Strano ma non ne sono sicuro, ti spiego cosa mi è successo un paio di anni fa. andavamo a funghi, lasciando la provinciale entriamo in una strada bianca, all'inizio della strada c'è un cartello di divieto di transito ai non autorizzati con tanto di ordinanza comunale( non conosco il motivo) c'erano una cinquantina di macchine parcheggiate, noto una persona che conosco e chiedo info su quel cartello, mi risponde, tranquillo, è una vita che c'è, noi non abbiamo mai preso una multa(ultime parole famose). Parcheggio e partiamo, scendendo verso la macchina, al ritorno circa tre ore dopo, noto una macchina della forestale in mezzo alla strada, siccome eravamo fuori peso coi funghi aggiriamo quello che pensavamo fosse un controllo e arriviamo alla macchina, partiamo in direzione dell'entrata della strada e troviamo tre vigili urbani che chiedevano i documenti ad altri fungaroli, a noi non dicono niente, usciamo, che culo per oggi è andata bene. Un paio di mesi dopo mi arriva la multa per raccomandata redatta dal comando forestale di quel comune, circa 60 km. dal mio, uno dei due agenti è un mio paesano, lo incontro qualche giorno dopo e gli chiedo del fatto. Mi risponde che hanno fotografato tutte le targhe, circa 80 e hanno multato tutti per non aver rispettato quel segnale senza aver scritto nulla sul posto. Ah, è toccato pure a quello che mi ha detto che non c'erano problemi.
Ecco perchè voglion mettere le targhe anche alle bici...
 
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Nessunego

Biker triathleticus
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Cannondale Trail Sl 3 (upgraded)
Tra poco metteranno anche le targhe alle persone... ah no, l'avevano già fatto nei campi di sterminio... a breve ci sarà da comabttere per la propria libertà
 

Gianz

Biker marathonensis
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Cannondale Topstone Carbon 3 + Stanton Sherpa super custom + GT Grade Carbon
Tra S. Giorgio e Castelberto è una strada, ci passano le auto. Non credo sia classificato sentiero.
Foresta dei Folignani non ti so dire.

Dipende, insomma, da come viene classificata la viabilità. Per ora, però, sembra che le multe provengano tutte dalla zona della Foresta di Giazza.
 

giannig

Ciclodisagiato
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Mondraker Dune
Buongiorno, vi scrivo come autore del Blog MTB "Enduro Senza Fretta". Vorrei chiedere la Vostra attenzione su alcuni spiacevoli episodi avvenuti nel territorio della Lessinia. Dopo aver pubblicato sul mio blog un itinerario nella zona veronese del Carega mi sono arrivate segnalazioni da parte dei follower di verbali redatti dai carabinieri forestali, anche piuttosto esosi (100€ a testa), verso biker che transitavano sui sentieri in totale inconsapevolezza di essere in zona interdetta alle bici. In tutto il parco vige infatti il divieto di transitare in mtb tranne sugli itinerari esplicitamente riservati. Trovo che tutto questo sia insensato ed ingiusto. Sarebbe ora di far sentier la nostra voce sia sull'assurdità dei divieti in sè che sul modus operandi del parco e della forestale. Ho inviato una pacata lettera ai responsabili del Parco. L'ho inviata lunedì e per ora non ho ricevuto risposta, se vi interessa ve la riporto per intero:

Agli Spett. responsabili del Parco della Lessinia,

Buongiorno, mi chiamo Raffaele Ganzerli e sono il fondatore del Blog Enduro Senza Fretta dedicato al mondo della MTB.
Il mio blog ha come missione quella di diffondere l'uso consapevole della Mountain Bike e di promuovere la conoscenza ed i valori del territorio.
Di recente abbiamo svolto un itinerario a ridosso del monte Carega, in una zona che abbiamo scoperto, in seguito, essere compresa nell'area di tutela del vostro Parco.
Diversi utenti che seguono il blog ci hanno segnalato di episodi, che definamo senza offesa spiacevoli, in cui sono stati fermati dal personale dei Carabinieri Forestali e pesantemente multati (100 euro) per il semplice fatto di essersi trovati sui dei sentieri. Tutto questo nella totale inconsapevolezza di aver violato regole.
Vorrei premettere che questa non è una lettera finalizzata alla polemica ma un tentativo di interlocuzione che probabilmente è mancato o non è mai stato intentato con chi usufruisce del parco con un mezzo ecosostenibile come la bici.

Mettetevi dal nostro punto di vista e permettetemi di farVi notare che è assolutamente assente qualsiasi forma di segnaletica indicante il divieto di percorribilità. In alcuni casi è presente anche se in modo non conforme alla segnaletica stradale ma tant'è: chi è stato fermato si trovava in zone dove non vi era alcuna indicazione. I funzionari dell'Arma hanno semplicemete fatto presente che dovevano informarsi prima. In tutta sincerità non ci sembra il modo migliore di interloquire o comunicare le regole del Parco.

Gli agenti hanno poi proceduto ad identificare i biker senza nulla aggiungere e con la chiara intenzione di fare una sorpresa qualche giorno dopo comunicando la notifica di un verbale da ben 100€ !
In tutta sincerità: vi sembra corretto questo modo di porvi davanti a chi senza alcuna volontà di danneggiare il territorio si è trovato in infrazione per totale mancanza di informazioni adeguate a cui VOI ente parco dovreste provvedere?
Ma il punto non è solo questo. Al di là della gestione dei singoli episodi ho come l'impressione che non vi sia da parte delle istituzioni (parchi inclusi) alcuna volontà di instaurare una dialettica costruttiva con chi in un modo o nell'altro potrebbe rappresentare il punto di vista di chi va in bici. E' anche vero che a questo punto di vista è difficile affidare un interlocutore vero e proprio: il mondo della mtb è fatto di "spiriti liberi" e non ha veri e propri referenti, tuttavia anche quando si cerca un confronto tra persone civili non si trova altro che barricate.
"Le bici rovinano i sentieri" oppure "Chi va in mtb non ha rispetto per chi va a piedi" o con logica ancora più stringente "La mtb va bene solo su mulattiere e ciclabili, la montagna è fatta per chi va a piedi".
Quando i nostri tentativi di dialogo si infrangono contro questi irremovibili preconcetti non ci resta che sperare in un futuro migliore, dove finalmente si prenderà atto che anche chi va in bici sui sentieri è un escursionista a tutti gli effetti e che con i tutti i crismi del buon senso e della gentilezza c'è posto per tutti.
Se vi scrivo è perchè credo che questo futuro migliore si possa ancora costruire e non parlo in astratto. In qualità di blogger ho conosciuto diverse realtà in giro per la nostra penisola: alcune all'avanguardia, altre retrograde. La condivisione dei sentieri, il rispetto e l'aiuto reciproco tra pedoni e biker sono il futuro, i divieti sono una risposta melensa ad una realtà che sta cambiando.
Augurandomi di non aver inutilmente sottratto tempo alla vostra attività confido in una cortese risposta e disponibilità ad affrontare la questione.>>
Personalmente sono stanco di vedere vessata la categoria di chi va in mtb tra accuse di rovinare i sentieri peggio dei cinghiali e provvedimenti sanzionatori come questo. Purtroppo non abbiamo altra difesa che quella di farci sentire e sperare che col tempo la mentalità cambi.
Confido nel vostro sentimento di appassionati e mi auguro che in qualche modo riusciamo a far valere con più forza le nostre ragioni.
Un saluto
Raffaele Ganzerli
Non possiamo accettare passivamente queste ingiustizie
 

giannig

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Buongiorno, vi scrivo come autore del Blog MTB "Enduro Senza Fretta". Vorrei chiedere la Vostra attenzione su alcuni spiacevoli episodi avvenuti nel territorio della Lessinia. Dopo aver pubblicato sul mio blog un itinerario nella zona veronese del Carega mi sono arrivate segnalazioni da parte dei follower di verbali redatti dai carabinieri forestali, anche piuttosto esosi (100€ a testa), verso biker che transitavano sui sentieri in totale inconsapevolezza di essere in zona interdetta alle bici. In tutto il parco vige infatti il divieto di transitare in mtb tranne sugli itinerari esplicitamente riservati. Trovo che tutto questo sia insensato ed ingiusto. Sarebbe ora di far sentier la nostra voce sia sull'assurdità dei divieti in sè che sul modus operandi del parco e della forestale. Ho inviato una pacata lettera ai responsabili del Parco. L'ho inviata lunedì e per ora non ho ricevuto risposta, se vi interessa ve la riporto per intero:

Agli Spett. responsabili del Parco della Lessinia,

Buongiorno, mi chiamo Raffaele Ganzerli e sono il fondatore del Blog Enduro Senza Fretta dedicato al mondo della MTB.
Il mio blog ha come missione quella di diffondere l'uso consapevole della Mountain Bike e di promuovere la conoscenza ed i valori del territorio.
Di recente abbiamo svolto un itinerario a ridosso del monte Carega, in una zona che abbiamo scoperto, in seguito, essere compresa nell'area di tutela del vostro Parco.
Diversi utenti che seguono il blog ci hanno segnalato di episodi, che definamo senza offesa spiacevoli, in cui sono stati fermati dal personale dei Carabinieri Forestali e pesantemente multati (100 euro) per il semplice fatto di essersi trovati sui dei sentieri. Tutto questo nella totale inconsapevolezza di aver violato regole.
Vorrei premettere che questa non è una lettera finalizzata alla polemica ma un tentativo di interlocuzione che probabilmente è mancato o non è mai stato intentato con chi usufruisce del parco con un mezzo ecosostenibile come la bici.

Mettetevi dal nostro punto di vista e permettetemi di farVi notare che è assolutamente assente qualsiasi forma di segnaletica indicante il divieto di percorribilità. In alcuni casi è presente anche se in modo non conforme alla segnaletica stradale ma tant'è: chi è stato fermato si trovava in zone dove non vi era alcuna indicazione. I funzionari dell'Arma hanno semplicemete fatto presente che dovevano informarsi prima. In tutta sincerità non ci sembra il modo migliore di interloquire o comunicare le regole del Parco.

Gli agenti hanno poi proceduto ad identificare i biker senza nulla aggiungere e con la chiara intenzione di fare una sorpresa qualche giorno dopo comunicando la notifica di un verbale da ben 100€ !
In tutta sincerità: vi sembra corretto questo modo di porvi davanti a chi senza alcuna volontà di danneggiare il territorio si è trovato in infrazione per totale mancanza di informazioni adeguate a cui VOI ente parco dovreste provvedere?
Ma il punto non è solo questo. Al di là della gestione dei singoli episodi ho come l'impressione che non vi sia da parte delle istituzioni (parchi inclusi) alcuna volontà di instaurare una dialettica costruttiva con chi in un modo o nell'altro potrebbe rappresentare il punto di vista di chi va in bici. E' anche vero che a questo punto di vista è difficile affidare un interlocutore vero e proprio: il mondo della mtb è fatto di "spiriti liberi" e non ha veri e propri referenti, tuttavia anche quando si cerca un confronto tra persone civili non si trova altro che barricate.
"Le bici rovinano i sentieri" oppure "Chi va in mtb non ha rispetto per chi va a piedi" o con logica ancora più stringente "La mtb va bene solo su mulattiere e ciclabili, la montagna è fatta per chi va a piedi".
Quando i nostri tentativi di dialogo si infrangono contro questi irremovibili preconcetti non ci resta che sperare in un futuro migliore, dove finalmente si prenderà atto che anche chi va in bici sui sentieri è un escursionista a tutti gli effetti e che con i tutti i crismi del buon senso e della gentilezza c'è posto per tutti.
Se vi scrivo è perchè credo che questo futuro migliore si possa ancora costruire e non parlo in astratto. In qualità di blogger ho conosciuto diverse realtà in giro per la nostra penisola: alcune all'avanguardia, altre retrograde. La condivisione dei sentieri, il rispetto e l'aiuto reciproco tra pedoni e biker sono il futuro, i divieti sono una risposta melensa ad una realtà che sta cambiando.
Augurandomi di non aver inutilmente sottratto tempo alla vostra attività confido in una cortese risposta e disponibilità ad affrontare la questione.>>
Personalmente sono stanco di vedere vessata la categoria di chi va in mtb tra accuse di rovinare i sentieri peggio dei cinghiali e provvedimenti sanzionatori come questo. Purtroppo non abbiamo altra difesa che quella di farci sentire e sperare che col tempo la mentalità cambi.
Confido nel vostro sentimento di appassionati e mi auguro che in qualche modo riusciamo a far valere con più forza le nostre ragioni.
Un saluto
Raffaele Ganzerli
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Buongiorno, vi scrivo come autore del Blog MTB "Enduro Senza Fretta". Vorrei chiedere la Vostra attenzione su alcuni spiacevoli episodi avvenuti nel territorio della Lessinia. Dopo aver pubblicato sul mio blog un itinerario nella zona veronese del Carega mi sono arrivate segnalazioni da parte dei follower di verbali redatti dai carabinieri forestali, anche piuttosto esosi (100€ a testa), verso biker che transitavano sui sentieri in totale inconsapevolezza di essere in zona interdetta alle bici. In tutto il parco vige infatti il divieto di transitare in mtb tranne sugli itinerari esplicitamente riservati. Trovo che tutto questo sia insensato ed ingiusto. Sarebbe ora di far sentier la nostra voce sia sull'assurdità dei divieti in sè che sul modus operandi del parco e della forestale. Ho inviato una pacata lettera ai responsabili del Parco. L'ho inviata lunedì e per ora non ho ricevuto risposta, se vi interessa ve la riporto per intero:

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Buongiorno, mi chiamo Raffaele Ganzerli e sono il fondatore del Blog Enduro Senza Fretta dedicato al mondo della MTB.
Il mio blog ha come missione quella di diffondere l'uso consapevole della Mountain Bike e di promuovere la conoscenza ed i valori del territorio.
Di recente abbiamo svolto un itinerario a ridosso del monte Carega, in una zona che abbiamo scoperto, in seguito, essere compresa nell'area di tutela del vostro Parco.
Diversi utenti che seguono il blog ci hanno segnalato di episodi, che definamo senza offesa spiacevoli, in cui sono stati fermati dal personale dei Carabinieri Forestali e pesantemente multati (100 euro) per il semplice fatto di essersi trovati sui dei sentieri. Tutto questo nella totale inconsapevolezza di aver violato regole.
Vorrei premettere che questa non è una lettera finalizzata alla polemica ma un tentativo di interlocuzione che probabilmente è mancato o non è mai stato intentato con chi usufruisce del parco con un mezzo ecosostenibile come la bici.

Mettetevi dal nostro punto di vista e permettetemi di farVi notare che è assolutamente assente qualsiasi forma di segnaletica indicante il divieto di percorribilità. In alcuni casi è presente anche se in modo non conforme alla segnaletica stradale ma tant'è: chi è stato fermato si trovava in zone dove non vi era alcuna indicazione. I funzionari dell'Arma hanno semplicemete fatto presente che dovevano informarsi prima. In tutta sincerità non ci sembra il modo migliore di interloquire o comunicare le regole del Parco.

Gli agenti hanno poi proceduto ad identificare i biker senza nulla aggiungere e con la chiara intenzione di fare una sorpresa qualche giorno dopo comunicando la notifica di un verbale da ben 100€ !
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Ma il punto non è solo questo. Al di là della gestione dei singoli episodi ho come l'impressione che non vi sia da parte delle istituzioni (parchi inclusi) alcuna volontà di instaurare una dialettica costruttiva con chi in un modo o nell'altro potrebbe rappresentare il punto di vista di chi va in bici. E' anche vero che a questo punto di vista è difficile affidare un interlocutore vero e proprio: il mondo della mtb è fatto di "spiriti liberi" e non ha veri e propri referenti, tuttavia anche quando si cerca un confronto tra persone civili non si trova altro che barricate.
"Le bici rovinano i sentieri" oppure "Chi va in mtb non ha rispetto per chi va a piedi" o con logica ancora più stringente "La mtb va bene solo su mulattiere e ciclabili, la montagna è fatta per chi va a piedi".
Quando i nostri tentativi di dialogo si infrangono contro questi irremovibili preconcetti non ci resta che sperare in un futuro migliore, dove finalmente si prenderà atto che anche chi va in bici sui sentieri è un escursionista a tutti gli effetti e che con i tutti i crismi del buon senso e della gentilezza c'è posto per tutti.
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Personalmente sono stanco di vedere vessata la categoria di chi va in mtb tra accuse di rovinare i sentieri peggio dei cinghiali e provvedimenti sanzionatori come questo. Purtroppo non abbiamo altra difesa che quella di farci sentire e sperare che col tempo la mentalità cambi.
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Il problema è che in detto parco c è un regolamento, in cui si evince, che c è il divieto alle bici e se si è tenuti a farlo rispettare, qualcuno prima o poi finisce nelle maglie dei controlli, che sono per fortuna " occasionali"...e c è poco da fare, o si rischia o non ci si va, boiccottando.
Oppure qualche biker con preparazione buona, si deve infiltrare tra questi cattedrati e tentar di far cambiar qualcosa nel regolamento, un pò come la mafia nella politica...
E credo che fino ad allora non cambierà molto...
 

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