ora mi rammarico nel leggere che se si sale pedalando e si scende su percorsi tracciati non si parli di AM, anche perchè mi chiedo "cosa si intende per tracciati"?
Poichè anche la mtb non è esente da impatto ambientale, il passaggio ripetuto delle ruote crea un "tracciato". Per questo è necessario non uscire dai tracciati già esistenti o appositamente predisposti per non compromettere la natura e la stabilità del suolo (salvo rare eccezioni dove il suolo manca, come ad esempio uno scivolo di roccia).
Condivido l'utilità di "incasellare" le discipline secondo un ordine che giova al forum (quindi a tutti noi), ma non ne comprendo fondamenta, fine ed aautorità nel definire "cosa sia cosa" al di fuori di tali necessità organizzative (da me, ribadisco, pienamente condivise).
AM è la più ampia, soggettiva, intrigante, libera, "autoctona" interpretazione del rapporto biker/montagna... la lascerei libera dalle briglie ed aperta ad ogni opportunità intepretativa... ovviamente escludendo cronometro e depilazione.
Incasellare le discipline è importante. I fondamenti li puoi trovare nella legislazione regionale piemontese citata da kikhit.
Si tratta di una netta suddivisione tra attività ludico-sportive ed escursionistiche. Non si parla di DH, XC, AM o altro. Si tratta del modo di comportarsi.
Regola che poi banalmente discende dal Codice della Strada: chi vuol fare le corse in auto o intende divertirsi con evoluzioni varie o va in circuito o attende che la strada sia chiusa per una manifestazione sportiva (rally, cronoscalata o altro). Sulle strade aperte al traffico ci si attiene al CdS e non si fanno gare né evoluzioni.
Quindi i bike parks sono i luoghi dove si possono praticare attività ludiche o ci si può misurare con il cronometro; le gare di DH o XC si fanno solo nei momenti e nei luoghi appositamente indicati. In tutti gli altri casi si rispettano regole per la salvaguardia dell'ambiente e la sicurezza degli altri.
In questo senso è giusto dire che si può fare DH senza guardare al cronometro.
Però in questo senso è altrettanto vero che è sbagliato affermare che AM è la più ampia, soggettiva, intrigante, libera, "autoctona" interpretazione del rapporto biker/montagna... da lasciare libera dalle briglie ed aperta ad ogni opportunità intepretativa. O meglio: se parli di libertà di esplorazione (sotto un profilo culturale, psicologico), sono d'accordo con te. Se invece intendi libertà di azione, permettimi qualche perplessità. La montagna non è tua, la condividi con altri e ogni rapporto sociale è inevitabilmente soggetto a regole. Vale sempre il vecchio aforisma che la tua libertà finisce dove comincia quella degli altri.