...c'è un mio caro amico di Ancona che vive in Svizzera (whattis, sul forum) che mi raccontava di una situazione simile a Zurigo, dove per cercare un accordo i bikers si sono smossi, hanno fatto una associazione, una raccolta di firme (accompagnata da una campagna di informazione) ed hanno ottenuto la definizione di percorsi dedicati, su un monte appena fuori Zurigo, appunto oggetto della contesa.
Adesso senza cadere nelle facili conclusioni che gli Svizzeri sono Svizzeri, che qui siamo in Italia, e bla bla bla (ché anche questa è una bella scusa per non fare mai una cippa) non dovrebbe proprio essere impossibile tentare qualcosa di simile; ed uso il termine "tentare" perché anche se non è detto che ci si riesca sarebbe comunque un buon esperimento di convivenza civile, e magari tutti impariamo qualcosa di più da un'esperienza del genere...
Quindi: organizzare un incontro per incontrarsi e soprattutto "contarsi", se siamo quattro gatti tante vale rinunciare; capire se e quale tipo di associazione si vuol decidere di fare; scrivere comunque una sorta di atto costitutivo, anche se non ufficiale, con delle regole da rispettare e - per quanto possibile - da far rispettare; sottoscrivere il medesimo, tanto per metterci la faccia; sondare il territorio, capire cioè quali realtà turistiche, commerciali, sportive, amministrative, di tutela dell'ambiente, ecc. potrebbero essere favorevoli ad una regolamentazione dell'accesso delle mtb al Conero; riportare a tali realtà esempi positivi di altre zone della nostra regione (si potrebbe partire proprio da quelli di Ascoli o delle Cesane); organizzare una eventuale raccolta di firme contro i divieti di utilizzo della mtb sul monte Conero; dare un segnale di buona volontà e smontare e portare via tutte le rampe in legno, soprattutto quelle non integrate (cioè interrate) nel paesaggio; documentare sempre tutto; tentare infine di ottenere un incontro con i rappresentanti dell'Ente Parco.
Ma soprattutto, se si vuol dare un contributo onesto a tutto ciò, rinunciare all'idea di poter fare il cappero che ci piace in un territorio come quello di un Parco regionale (per capirsi meglio: dubito che se qualche accordo dovesse mai passare esso possa riguardare tutti i sentieri attualmente percorsi in MTB, ma almeno su quelli "ufficiali" ci sarebbe più sicurezza, un maggior margine di intervento e manutenzione, e magari dopo un po' eventuali ostacoli artificiali, segnalati e con delle varianti, potrebbero persino rientrare nelle regole...)
Più di questo non mi viene in mente, chiaramente tutti gli utenti del topic sono calorosamente invitati ad esprimersi, ed eventualmente ad avanzare proposte, anche per organizzare un incontro; e se poi dovessimo essere proprio quattro gatti allora portiamoci le frontali che dopo la birra ci si va a fare un giro in notturna, tanto per dare nell'occhio e smentire quanto detto fin qui...
salut