Se infatti tutti gli sport hanno aspetti che combinano tecnica e fisico, inevitabilmente quando si tratta di pedalare allo stremo senza cadere di sella il secondo assume importanza particolare e la prima diventa marginale.
Potrei dire "ni".
Nel senso che è vero che se pratichi gravity, o hai tecnica e sai quello che fai o fai una brutta fine, e se non hai fisico adeguato non reggi neanche una discesetta. Ma te ne puoi fregare abbastanza dell'alimentazione, mangi, bevi, ma non arrivi mai a consumare ogni tua riserva, l'impegno è talmente breve e discontinuo che recuperi tra una discesa e la successiva, almeno fino ad un certo punto.
Parlo per me: in bike park posso stare ore senza bisogno di mangiare, non sento lo stimolo della fame, mi basta bere un po' di acqua ogni tanto.
Nella lunga distanza magari si pensa che basti solo saper pedalare a testa bassa, forse, la "tecnica" non serve, forse (vediamo dopo).
Invece tutto diventa fondamentale. Se non conosci esattamente le tue possibilità fisiche è un attimo finire la benzina e piantarsi (successo, eccome, dopo 280 km con ancora 35 da fare per arrivare al primo avamposto di civiltà in Lettonia; quella sera ho imprecato, stramaledetto chi mi aveva tirato in quella avventura, ma arrancando sono riuscito ad arrivare 10 minuti prima che l'hotel chiudesse, incapace persini di fare la mia firma... ripensandoci, probabilmente stavo delirando).
Devi saperti gestire con estrema
cura, non devi mai superare un certo livello ma nemmeno ti puoi permettere di stare al di sotto del minimo necessario, devi mangiare e bere con assoluta regolarità, devi avere una testa in grado di reggere alla monotonia di percorsi in mezzo al nulla, devi saper affrontare ogni situazione di tempo e temperatura che si possa presentare.
Parlo per me: nei miei giri, parlo per esempio di una giornata in Polonia in cui ho percorso 300 km in solitaria con drittoni interminabili in mezzo a foreste e campagne, mangiando con regolarità a fine giornata avevo ingurgitato, contando pure la colazione, 8 panini formaggio + salame, 5 banane, 7 mars, 4 gelati, 3 croissant, bevuto 8 litri di acqua e 2 litri di coca cola, 1 litro di succo di frutta, e forse mi dimentico qualcosa... dopo l'esperienza precedente avevo preso bene le misure e avevo capito come fare.
Tornando alla "tecnica", sono dell'idea che i patiti si dovrebbero dare una ridimensionata per la loro presunzione, specie i leoni da forum.
Se uno segue gente che va forte in EWS e DH, si accorgerà che sono in grado di prendere su la bici da strada e farsi 300 km senza troppi problemi. Conosco un po' di gente che magari fa lo sborone in discesa e poi sulle risalite grida aiuto, se gli parli di 50 km da pedalare ti guarda storto, e poi a fine giornata in bike park magari è più devastato di me perché fiscamente sfatto o, peggio, si schianta perché non è in grado di sentire che ha raggiunto il limite fisico. Quando ti abitui alle lunge distanze impari molto bene ad ascoltarti e a capire quando bisogna fermarsi (e qui, c'è chi si ferma e chi "spegne" la spia di allarme e va avanti...).
La tecnica ti serve eccome, anche su strada, anzi, a volte ci si trova su strade e percorsi dove la differenza la fa il saper andare con tutti i tipi di bici, per, magari, non cadere quando ti trovi su una strada un po' brutta, o gestire i
freni su lunghe discese, o stare in piedi con la pioggia... Chi ha tecnica ha un vantaggio, e non piccolo.