Club Cazzari da Gara

[Blackdragon77]

Sono d'accordo con quello che dici Koro.
Vedo da me a lavoro dirigenti che guadagnano sicuramente moolto meglio di me ma sono capaci di mandarti mail alle 9 di sera o alle 5 del mattino, anche quando sono in vacanza al mare con la famiglia...
Non farei sicuramente cambio con loro, mi rompe che vogliano imporre la loro visione lavorativa anche a chi sta sotto di loro... sostanzialmente perchè intanto sono un dipendente, non è mia l'azienda... e poi c'è un piccolo concetto base della macroeconomia che si chiama costo/opportunità.... per farla facile... non puoi chiedere prestazioni di una ferrari e voler spendere come per comprare una panda...

Prodotti MTB scontati

 

[Velocity]

..se il tuo "tirare in ballo" conicide con il chiedere scusa come ha fatto invece Pietro, le cose non tornano.
E, ad ogni modo, basta con le polemiche: te l'ha anche detto che il messaggio era rivolto erga omnes...

DON

Evidentemente le polemiche le vedo solo io nel post di pietro68 ele richieste alla moderazione di intervenire


"Chiedo scusa a quell'utente che si è sentito offeso per la mia battuta e chiedo alla moderazione di cancellare il post.
Però chi si sente offeso per una battuta dovrebbe anche avere il coraggio di dirlo all'interno della discussione così da dare modo a chi l'ha fatta di spiegarla o di scusarsi."

Va beh lasciamo perdere che tanto vedo che è inutile

 

[ANDREAMASE]

Non ce l'avevo con te
Tu comunque sei giovane

ripeto: magari!!!

 

[Koroviev]

E' un argomento che mi interessa...potrebbe essere interessante parlarne - senza scannarsi come al solito spero-

Mi par di aver capito che al nuovo lavoro avrebbe guadagnato il doppio, ma anche lavorato il doppio. E secondo lui il proprio tempo libero ha più valore di quel guadagno.

Da un certo punto di vista lo stimo. Io son sempre qui a farmi in 5 per cercare di incrementare gli introiti...di contro smadonno tutte le sere che anche oggi -niente bici, niente spinbike, niente di niente-

ovvio, il fatto di essere libero professionista, invece che dipendente, influisce pesantemente sulla situazione...
non so voi come la vedete.

Lavorato proprio il doppio non penso ma lavorato di più si e sicuramente senza la flessibilità che ho ora. Non ho approfondito il discorso col tipo e l'ho troncato quasi da subito arogomentando col tempo libero anche se devo essere onesto che guadagnare molti più soldi mi "ha fatto gola" per i 2 giorni successivi ma non così tanto da sacrificare quel po' di tempo libero che mi rimane. E mia moglie che insisteva perchè telefonassi al tipo o passassi da casa sua e cercava di convincermi che avrei potuto comprare altre bici o cambiarne spesso. Nemmeno le bici nuove sono stato un argomento convincente. Mi tengo la vecchia ed eventualmente risparmio per comprarmi la nuova

 

[goz]

Koro for president!
(presidente operaio, ovviamente )

 

[ANDREAMASE]

Guarda che io e Andreamase siamo coetanei e io sono nettamente piu in forma di lui (non solo ad andare in bici) e di molti con 10/15 anni meno di me

e che ne sai tu???

 

[picca]

Lavorato proprio il doppio non penso ma lavorato di più si e sicuramente senza la flessibilità che ho ora. Non ho approfondito il discorso col tipo e l'ho troncato quasi da subito arogomentando col tempo libero anche se devo essere onesto che guadagnare molti più soldi mi "ha fatto gola" per i 2 giorni successivi ma non così tanto da sacrificare quel po' di tempo libero che mi rimane. E mia moglie che insisteva perchè telefonassi al tipo o passassi da casa sua e cercava di convincermi che avrei potuto comprare altre bici o cambiarne spesso. Nemmeno le bici nuove sono stato un argomento convincente. Mi tengo la vecchia ed eventualmente risparmio per comprarmi la nuova

Interessante...

forse -magari mi sbaglio- in Germania hai altri margini.

Qui, parlo per me, lo spaccarmi il culò non mi consente certo di fare il signore, ma solo di non farmi mancare niente di quanto è necessario e non tantissimo di più...

 

[Don Juan]

Evidentemente le polemiche le vedo solo io nel post di pietro68 ele richieste alla moderazione di intervenire

"Chiedo scusa a quell'utente che si è sentito offeso per la mia battuta e chiedo alla moderazione di cancellare il post.
Però chi si sente offeso per una battuta dovrebbe anche avere il coraggio di dirlo all'interno della discussione così da dare modo a chi l'ha fatta di spiegarla o di scusarsi."

Va beh lasciamo perdere che tanto vedo che è inutile

Richieste alla moderazione di intervenire per CANCELLARE il post offensivo (o ritenuto tale).
Richiesta Erga Omnes per chi si SENTE OFFESO di dirlo per dare modo di SPIEGARSI O DI SCUSARSI.

Io in questo messaggio vedo solo molta umiltà e intelligenza.
Le polemiche le vede solo chi le vuol vedere a tutti i costi... così come colui che si ritiene il destinatario del messaggio stesso.
Hai ragione: lasciamo perdere che tanto è inutile..................

DON

 

[franz_quattro]

Lasciate perdere lavoro, soldi, scuse etc
là fuori ci sono molti più problemi e con sempre nuovi quesiti

tu be (less) or not tu be (less), this is the problem

Lo so che è un argomento abusato, ma non sono convinto e quindi chiedo un aiutino. La scorsa settimana, affrontando una discesona un poco complicata (per il mio livello basico) ho incocciato un bel ramo spinoso e ho forato malamente. Siccome sono un ottimista, non avevo con me nè camere d'aria...

www.mtb-mag.com

 

[Koroviev]

Interessante...

forse -magari mi sbaglio- in Germania hai altri margini.

Qui, parlo per me, lo spaccarmi il culò non mi consente certo di fare il signore, ma solo di non farmi mancare niente di quanto è necessario e non tantissimo di più...

Qua è lo stesso: trovi sia ci si spacca il culo e non arriva a fine mese, chi lavora normalmente e non si fa mancare il necessario ma senza lussi (io) e chi fa un cavolo e guadagna tanti soldi. Ovvio che nel caso l'attività sia tua, le preoccupazioni sono diverse e di più e, per come la vedo io, è giusto guadaganre di più.

 

[Koroviev]

Lasciate perdere lavoro, soldi, scuse etc
là fuori ci sono molti più problemi e con sempre nuovi quesiti

tu be (less) or not tu be (less), this is the problem

Lo so che è un argomento abusato, ma non sono convinto e quindi chiedo un aiutino. La scorsa settimana, affrontando una discesona un poco complicata (per il mio livello basico) ho incocciato un bel ramo spinoso e ho forato malamente. Siccome sono un ottimista, non avevo con me nè camere d'aria...

www.mtb-mag.com

Problemi seri una volta tanto

 

[goz]

Interessante...

forse -magari mi sbaglio- in Germania hai altri margini.

Qui, parlo per me, lo spaccarmi il culò non mi consente certo di fare il signore, ma solo di non farmi mancare niente di quanto è necessario e non tantissimo di più...

però ha ragione @Koroviev , se anche avessi la possibilità di fare il signore ma non il tempo per farlo, che senso ha?

poi, per carità, una volta parlavo col papà di un mio amico che era un "pezzo grosso", e lavorava anche la domenica.
mi disse: "c'è gente che la domenica si rilassa andando allo stadio o a pescare, io mi rilasso ad andare in ufficio"
de gustibus...

 

[AlexV]

Lasciate perdere lavoro, soldi, scuse etc
là fuori ci sono molti più problemi e con sempre nuovi quesiti

tu be (less) or not tu be (less), this is the problem

Lo so che è un argomento abusato, ma non sono convinto e quindi chiedo un aiutino. La scorsa settimana, affrontando una discesona un poco complicata (per il mio livello basico) ho incocciato un bel ramo spinoso e ho forato malamente. Siccome sono un ottimista, non avevo con me nè camere d'aria...

www.mtb-mag.com

Accipicchia... e @tostarello che asseriva che ormai tutto era già stato discusso. Questo mi pare un argomento assolutamente nuovo!!

 

[Big Steak One]

@picca se permetti comincio io.

Ho sempre lavorato sin da piccolo, dalle elementari. Capiamoci.
Mio padre mi mandava da amici suoi falegnami, muratori, idraulici, elettricisti ecc ecc ecc per spratichirmi e fammi imparare le cose. Cosi come quando frequentavo le scuole medie, durante la settimana e sempre dopo aver svolto i compiti, 2/3 volte a settimana da qualcuno e questo da settembre a giugno. A termine dell'anno scolastico ivece anche 6 volte a settimana fisso da qualcuno di questi.
Ho imparato tanto e anche guadagnato qualcosina (il primo motorino me lo sono comprato coi miei soldi).
Durante le scuole superiori invece papà non ce l'avevo più e fra le tante cose mi ha lasciato (insegnamenti) mi è rimasta quella di rimboccarmi le maniche e trovarmi i lavori più disparati.
Quando mi iscrissi all'università, ormai lacianto nell'ambito dell'assistenza ai bisognosi, non ho mai disdegnato le altre tipologie di lavoro, anche il cameriere e lo sguattero in cucina perchè no.
Attualemente svolgo 3 lavori.
Fisso coi miei turni in clinica
Fisso con un'assistenza sanitaria mattiniera da lunedi a sabato.
Fisso (per modo di dire) col cellulare che squilla nei momenti più disparati per prestazioni sanitarie sul territorio di vario genere.
Ho mollato il 118 infilato in tutto ciò dopo 2 anni perché davvero non avevo più tempo libero...
MAI! Smontavo da una parte e montavo dall'altra e in mezzo le assiatenze e prestazioni sanitarie.
Dormivo in ambulanza oppure a casa dopo 48/72 ore no stop...e pure quando finalmente tornavo a casa...DRIIIIIIIIN!!! TELEFONO.
Per le spese fisse che ho non posso rinunciare ma anche volendo non potrei per l'ormai tenore di vita che mi piace avere.
Vivere o morire, bere o affogare.

Questo è un piccolo scorcio cercando di essere stato più breve possibile.

 

[bonny92]

finché si vive dignitosamente preferisco il tempo

Spesso è questo il problema, mi è capitato di conoscerne di gente che pur di lavorare meno facesse campare la propria famiglia non proprio al massimo diciamo...ne è passato qualcuno in ditta cosi e sono durati come un gatto in tangenziale..per me queste sono persone egoiste, nessuno li obbliga a fare figli.
L'ultimo un mio socio...da 1400€ ha preferito passare a 500€ di meno perchè "eh ma bisogna lavorare tutte le 8 ora là che palle"..
eh si quando sei abituato a lavorare in aziende da migliaia di operai e passi ad una piccola impresa non ci sono di mezzo i sindacati e gli altri lavoratori che ti dicono in quanto tempo devi fare cosa...ma almeno nel suo caso non ha nessuno da mantenere..ma lo avrà tra poco e se la mentalità è quella...

 

[motobimbo]

Tutto comincia da là, cercando il principio di quel rotolo di carta che sembra non trovarsi mai. Capita nei momenti del bisogno, ed è un’esperienza devastante sul piano emotivo, imbarazzante su quello sociale, incomprensibile su quello intellettuale. Perché se tutto ha una fine, ogni cosa deve pure avere un inizio, L’archè (ἀρχή), l’origine e il principio non è solo una metafora dell’universo, è la concentrazione dell’assoluto nel rotolo di cellulosa. Le mani lo afferrano, lo rigirano, imprecano a volte alla ricerca di quel primo strappo che sfugge alle leggi della logica e della fisica. E’ difficile non andare oltre nell’indagine; l’infinito si mostra nella sua essenza come qualcosa di reale: il principio deve esserci per anapodittica certezza. Il concetto di ápeiron (ἄπειρον) come illimitato e indefinito si genera proprio da quella inaccettabile mancanza, dove non c’è inizio non può esserci fine. Nella filosofia pratica le cose funzionano in maniera diversa e il tempo come il passaggio tra il prima e il poi ha ancora un senso; le mani sono poco propense al nulla e non concepiscono il vuoto. L’indeterminato è una bella idea aristocratica che non tiene però conto dei bisogni reali; il primo dei quali è di trovare l’origine delle cose, foss’anche di un rotolo di carta. La filosofia pratica precede quella teoretica, ed è evidente la ragione; le mani comprendono quello che utile e il resto sono solo parole. Anassimandro da quel luogo intimo del pensiero è andato anche oltre, ipotizzando che nell’ápeiron le cose fossero tutte quante unite in armonia, senza appunto contrari, principio e fine. Ed è questo il problema: il rotolo si mostra privo di un limite nonostante la sua fisicità. Ma è un approccio intellettuale il suo; i bisogni del corpo chiedono invece altro, una fondazione, un punto fermo da cui cominciare. Strappo dopo strappo, misurando il tempo e lo spazio fino all’ultimo rimando. Perché la carta igienica è come la vita, può anche essere a due veli, morbida o ruvida ma prima o poi finisce e lo sappiamo. Quel che rimane lo chiamano anima, per altri è solo il cilindro che non permette alla carta di deformarsi. Un uomo può anche fantasticare sulla bellezza di quel vuoto che dà consistenza al rotolo, ma la sostanza continua ad essere la carta. E quella è una verità che si capisce appunto nel momento del bisogno.

 

[franz_quattro]

Dai falegnami?!?
Ecco la spiegazione!

 

[Big Steak One]

Dai falegnami?!?
Ecco la spiegazione!

Vedi l'allegato 285489

Questo invece è colpa degli elettricisti

 

[Don Juan]

Vedi l'allegato 285488


Tutto comincia da là, cercando il principio di quel rotolo di carta che sembra non trovarsi mai. Capita nei momenti del bisogno, ed è un’esperienza devastante sul piano emotivo, imbarazzante su quello sociale, incomprensibile su quello intellettuale. Perché se tutto ha una fine, ogni cosa deve pure avere un inizio, L’archè (ἀρχή), l’origine e il principio non è solo una metafora dell’universo, è la concentrazione dell’assoluto nel rotolo di cellulosa. Le mani lo afferrano, lo rigirano, imprecano a volte alla ricerca di quel primo strappo che sfugge alle leggi della logica e della fisica. E’ difficile non andare oltre nell’indagine; l’infinito si mostra nella sua essenza come qualcosa di reale: il principio deve esserci per anapodittica certezza. Il concetto di ápeiron (ἄπειρον) come illimitato e indefinito si genera proprio da quella inaccettabile mancanza, dove non c’è inizio non può esserci fine. Nella filosofia pratica le cose funzionano in maniera diversa e il tempo come il passaggio tra il prima e il poi ha ancora un senso; le mani sono poco propense al nulla e non concepiscono il vuoto. L’indeterminato è una bella idea aristocratica che non tiene però conto dei bisogni reali; il primo dei quali è di trovare l’origine delle cose, foss’anche di un rotolo di carta. La filosofia pratica precede quella teoretica, ed è evidente la ragione; le mani comprendono quello che utile e il resto sono solo parole. Anassimandro da quel luogo intimo del pensiero è andato anche oltre, ipotizzando che nell’ápeiron le cose fossero tutte quante unite in armonia, senza appunto contrari, principio e fine. Ed è questo il problema: il rotolo si mostra privo di un limite nonostante la sua fisicità. Ma è un approccio intellettuale il suo; i bisogni del corpo chiedono invece altro, una fondazione, un punto fermo da cui cominciare. Strappo dopo strappo, misurando il tempo e lo spazio fino all’ultimo rimando. Perché la carta igienica è come la vita, può anche essere a due veli, morbida o ruvida ma prima o poi finisce e lo sappiamo. Quel che rimane lo chiamano anima, per altri è solo il cilindro che non permette alla carta di deformarsi. Un uomo può anche fantasticare sulla bellezza di quel vuoto che dà consistenza al rotolo, ma la sostanza continua ad essere la carta. E quella è una verità che si capisce appunto nel momento del bisogno.

..BSO esci da MOTOBIMBO!!!!

DON

 

[Big Steak One]

..BSO esci da MOTOBIMBO!!!!

DON