Da qui tutto deve ricominciare.
Oggi, in questo spiacevole giorno per gli appassionati della mountain bike e per gli amanti delle escursioni nei boschi, dobbiamo trovare lo stimolo di portare avanti le nostre idee con maggior fervore ed entusiasmo. La cattiveria e l’invidia delle persone non deve scalfire, il sogno di far rotolare le nostre
ruote su sentieri sempre più divertenti e nel pieno rispetto della natura ma deve essere lo stimolo per ripartire. Urge al più presto la necessità di risolvere questa situazione diventata insostenibile e l’unico modo possibile è quello di essere dalla parte del giusto. Ci siamo sempre comportati con rispetto, reagendo con orgoglio e saggezza ai non pochi affronti-dispetti che fino ad oggi ci avevano causato danni e non poco dispiacere vedendo il nostro lavoro e con esso i nostri sogni più volte infranti di fronte all’ignoranza di chi crede che con la violenza e con la distruzione si possano rompere le ali dell’immaginazione.
Ogni volta, rimboccandoci le maniche, abbiamo ricostruito in silenzio piccoli pezzi di sentiero per il divertimento nostro e di tutti quei bikers, ed escursionisti di ogni genere che amano passare qualche ora in mezzo alla natura cogliendo anche l’opportunità di divertirsi.
Da ormai quattro anni, ossia da quando abbiamo cominciato a mettere nero su bianco il progetto del cinghialtracks abbiamo passato ore ed ore nel bosco spinti dalla sola passione che ci lega alla natura, alla mountain bike, ma soprattutto alla voglia che abbiamo di dare un piccolo contributo per cercare in qualche modo di far conoscere le bellezze dei nostri posti conosciuti in tutt’Italia per ben altre ed infelici caratteristiche (industrie, disoccupazione, inquinamento, malattie...). Eppure anche nel cercare di fare una cosa che nella nostra ingenuità ci sembra di nobile proposito, troviamo ombre che di nascosto distruggono il lavoro da noi fatto strappando fazzoletti di tempo alla frenetica vita di tutti i giorni. Mi stupisce che ci sia gente capace di proprio intento di compiere gesti come quello di asportare la segnaletica (tabelle di legno impresse a fuoco!) di un percorso escursionistico di biciclette, di tagliare alberi e farli cadere in mezzo ai sentieri per ostacolare il passaggio ed altri atti di inciviltà che evito di elencare per il troppo dispiacere che mi provocherebbe ricordarli.
Ogni anno quando organizziamo il raduno cicloescursionistico cerchiamo di avvicinare i bambini alla natura attraverso la pratica di una disciplina sportiva ad impatto ambientale zero, ma forse chi danneggia il cinghialtracks pensa che i bambini debbano stare chiusi in casa a bruciarsi il cervello con gli occhi attaccati come ventose al monitor di un videogioco.
Forse c’è chi pensa che la natura che dio ci ha donato non sia degna di essere vista e conosciuta da chi ha la voglia e l’entusiasmo di passare il proprio tempo libero in sella ad una bicicletta!
Fatto sta che la Riserva naturalistica dell’adelasia giace in uno stato di abbandono se non fosse per il lavoro e l’entusiasmo di poche persone che ricevendo il solo compenso di sentirsi appagati nello stare a contatto con la natura cercano di mantenere puliti i sentieri e di pubblicizzare di propria tasca (vedi il sito
www.wildadelasia.com) un angolo di valbormida che tanto gli è caro.
Oggi dopo aver ricevuto la notizia che gran parte dei lavori di manutenzione fatti in questi anni sono stati distrutti mi sento col morale a terra. ne prendo atto e da qui vorrei ricominciare cercando di sensibilizzare enti ed opinione pubblica alla necessità che abbiamo nella nostra valle di promuovere attività legate alla natura siano esse di aspetto sportivo, escursionistico, culturale, o scientifico ed è per questo che dico: CINGHIALTRACKS anno ZERO, da oggi si riparte.
Di tutto quello che vedete qui sotto non esiste più niente!!!
Da domani ci rimboccheremo le maniche...