Aggiungo che anche i conducenti di MTB non sono esenti da cattivi comportamenti: durante la bella stagione i percorsi ciclopedonali come in sentieri si popolano di ciclisti dal ritmo diverso (come anche di ambizioni opposte) e di famiglie con bambini, passeggini e cani.Chi è senza peccato scagli la prima pietra: e con gli stradisti che amabilmente conversano appaiati occupando mezza carreggiata come la mettiamo ? Da un caso particolare come quello da te descritto non trarrei una legge generale, ecco. Ci son quelli che sanno di vivere in un mondo dove non si è soli e agiscono di conseguenza e quelli che no, tutto qua. Questo a prescindere dal mezzo che si pedala.
Siccome lo spazio è di tutti e tutti hanno il diritto ad usufruirne va da se che andature e comportamenti devono essere improntati all massima sicurezza. Purtroppo a volte vedo ciclisti di MTB, in solitaria e peggio ancor in gruppo, che si fanno forti della velocità per aprirsi un varco.
Questo, visto dal lato di chi subisce la cosa, è davvero irritante e prevaricante del diritto di godere del momento come meglio si crede e si può.
Non andare in strada perché, giustamente, si temono le auto non da diritto a cambiare atteggiamento quando il rapporto di forze diventa favorevole.
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