Chi va in MTB è un vero ciclista?

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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oTToo

Biker forumensus
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Chi è senza peccato scagli la prima pietra: e con gli stradisti che amabilmente conversano appaiati occupando mezza carreggiata come la mettiamo ? Da un caso particolare come quello da te descritto non trarrei una legge generale, ecco. Ci son quelli che sanno di vivere in un mondo dove non si è soli e agiscono di conseguenza e quelli che no, tutto qua. Questo a prescindere dal mezzo che si pedala.
Aggiungo che anche i conducenti di MTB non sono esenti da cattivi comportamenti: durante la bella stagione i percorsi ciclopedonali come in sentieri si popolano di ciclisti dal ritmo diverso (come anche di ambizioni opposte) e di famiglie con bambini, passeggini e cani.
Siccome lo spazio è di tutti e tutti hanno il diritto ad usufruirne va da se che andature e comportamenti devono essere improntati all massima sicurezza. Purtroppo a volte vedo ciclisti di MTB, in solitaria e peggio ancor in gruppo, che si fanno forti della velocità per aprirsi un varco.
Questo, visto dal lato di chi subisce la cosa, è davvero irritante e prevaricante del diritto di godere del momento come meglio si crede e si può.
Non andare in strada perché, giustamente, si temono le auto non da diritto a cambiare atteggiamento quando il rapporto di forze diventa favorevole.
 
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oTToo

Biker forumensus
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Sabato in ciclabile mi sono messo a ridere: specialized sworks gravel allestita bike packing con borse vuote e ciclista vestito con casco e pantaloni da freeride e canottiera.:razz:
Non so cosa sia un abbigliamento freeride però anche a me Domenica mattina è venuto da sorridere quando ho incrociato in direzione opposta un gruppo di ciclisti su MTB sui sessanta, un po' pingui e tutti con la stessa divisa bianco-fucsia. :)
 
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BlastStiff

Biker urlandum
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Radon Skeen Trail CF 9.0
Non capisco perchè ci si arrabbia perchè dei ciclisti ti fanno rallentare, se invece trovi il pensionato che va a 20 km/h, uno con l'ape o peggio con il trattore non vi fate problemi ad aspettare? fino a quando si sta in massimo 2 più a destra possibile non vedo problemi invece se occupano tutta la carreggiata e sono anche tanti creano effettivamente dei problemi

Il vecchietto, l'ape o il trattore, occupano tutta la corsia, ma per una estensione di pochi metri.
Appena c'è un po' di visuale (calcolando anche il possibile motociclista che esce dalla curva ai 120 km/h), un'accelerata e passi.

Il gruppo stile giroditalia occupa mezza corsia per 50 metri di estensione. Se la carreggiata è stretta e quindi sorpassarli significa invadere parecchio l'altra corsia, devi solo sperare in un luuungo rettilineo.

Devo ammettere, però, che è la prima volta che trovo un gruppo così numeroso, senza che ci fosse una qualche competizione o manifestazione.
D'altra parte è anche vero che è la prima estate in cui mi muovo per le colline in auto. Prima la mtb non c'era e quelle strade le facevo in moto...
 

ginogino

Biker perfektus
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Sarzana (SP)
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Giant Reign 2008, Gary Fisher Paragon 2008, Specialized Camber Comp 29er 2012, turbo levo 2019, Niner RLT Steel 2019
Ho un amico che ogni volta che vado in macchina con lui e incontriamo dei ciclisti in mezzo alla strada, inveisce contro di loro, quelle poche volte che andiamo insieme in mtb, nei tratti su asfalto invesco io contro di lui perché sta sempre in mezzo alla strada, anche quando procediamo in fila indiana.

Per quanto riguarda chi è il vero ciclista, dove lavoravo qualche anno fa, c'era un tipo che faceva le iron man ad alto livello, una volta gli chiesi se aveva fatto qualche volta, una iron man dove la parte ciclo si faceva su mtb, mi ha risposto che una volta ci ha provato, ma poi ha rinunciato perché per fare quelle bisognava davvero sapere andare in bici.
 

FedeNova12

Biker serius
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un campo di tiro con l'arco
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Rockrider 520 e triban gravel520
Fare 30 volte il paganella a cannone con la mia front in acciaio è molto piu sicuro del ciclista della domenica che si spara 100Km di statali.
Ma non solo per il pericolo di venire investiti, ma anche per l'aria. Come è possibile restare ore sotto sforzo con l'aria APPESTATA di puzzo di diesel ? io mi chiedo come si può. Mi piacerebbe tantissimo farmi una bici da corsa, ma sono frenato per questi gravi limiti. Con la mia mtb sto in mezzo al bosco e male che vada mi punge un tafano... al limite potrei farmi una gravel, e girare per strade basse e bianche. Ma mai e poi mai in città o su strade con un traffico diverso dal "quasi deserto"
Per rispondere alla domanda, si, sono tutti ciclisti. Anche se quest'anno con gli incentivi ce n'è sicuro troppi, dal prossimo anno vedremo chi regge e chi cede al divano. penso all'usato che inonderà il mercato...
Beh ma anche su asfalto devi saper scegliere che strada fare... Io nel mio giro solito se fuori dal paese trovo 20 auto è già tanto. Poi non faccio quasi mai le statali, piuttosto programmo il giorno prima il navigatore e faccio tutte stradine secondarie e sterrate... L'unica cosa è che prima o poi le trovi comunque le statali, quindi si riduce il raggio del giro:cry:
Nei paesi invece dipende da com'è la strada... Ovvio che se vivi a Milano o altre città grandi è uno schifo, ma in paesini con il 60% delle strade strettissime o a senso unico (tipo nei centri storici) mi sento quasi più sicuro che andare in una strada in campagna. D'altronde lì riesco a tenere facilmente il passo delle auto e mi piazzo in mezzo alla corsia senza rimorsi (almeno non tentano di fare la furbata dove non possono...)
PS: la puzza di diesel la sento solo fermo ai semafori :zapalott: :-|
 

SP57921

Biker novus
16/7/20
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Cirie' (TO)
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Scott G ZERO FX2+Cinelli PRO ESTRADA+ Scapin Diesis R8+Sintesi Vertigo
D'altronde lì riesco a tenere facilmente il passo delle auto e mi piazzo in mezzo alla corsia senza rimorsi (almeno non tentano di fare la furbata dove non possono...)
IO faccio lo stesso, purtroppo se ti tieni a dx ti sfiorano, se sei in mezzo alla strada ti suonano e ti mandano a c.....ma salvi la pelle...una cosa che la gente no capisce è che se ti suonano a 50 metri ti tiri a dx e sai che ti hanno visto e li lasci passare bene.....
Ma per fare un esempio, io quando sorpasso le bici metto sempre la freccia sia in moto che in macchina (in bici non mi capita di sorpassare altri che la vecchietta-più di me- che va a fare la spesa o porta i fiori al cimitero) ma spesso faccio rischiare il ciclista perchè sembra di essere al mugello ieri, appena metti la freccia e ti sposti un po a sinistral'auto o la moto dietro (non tutti per carità) subito pensa di passart a dx.......
 
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giacata

Biker novus
4/10/17
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Arezzo
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Haibike sduro fullnine 5.0 2017
Preferisco fare un volo su un fosso mentre vado per campi piuttosto che essere tirato sotto per strada, almeno (anche se preferisco evitare) me la son cercata da solo.
Purtroppo gli avvicinamenti alle zone in cui vado fuori dalle zone asfaltate li faccio in MTB, tranne quando vado verso i monti; giusto domenica mattina mi ero già visto tipo alce sul cofano di un SUV :-(

Per il resto, ritengo che se sei sopra due ruote tenute assieme con un telaio una catena e dei pedali sei un ciclista. Punto.
Anch'io lo preferirei, ma!.
Io cerco di fare strade poco trasitate da auto ma ho smesso di andare per boschi, perché andando in bici da solo i boschi spesso sono zone dove il cellulare non prende e anche se prende sarebbe un problema spiegare in quale fosso ci si trova se è capitato un infortunio importante.
Le strade che preferisco debbono essere percorse da altre persone, mi sento più sicuro.
 

Boston George1981

Biker novus
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Monza
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Scott scale 980
faccio una considerazione generale, causa buona frequentazione dell'europa sopra le Alpi (in bici come in auto) e dei tentativi più o meno maldestri che ho visto qui da noi per cambiare mentalità e favorire le due ruote. (sono della zona di Torino e qualcuno avrà letto di trovate più o meno sensate che si sono introdotte in città da noi).

Il punto cruciale è "la velocità in auto". punto. (e lo dico da automobilista a cui piace guidare e che guida un mezzo con parecchi cavalli).

Nei luoghi in cui la cultura ciclistica è radicata (e non c'entrano le salite, guardate la svizzera p.e.) le auto sono sì tante, ma vanno piano. Soprattutto nei centri urbani o nelle statali fra i centri. Si corre solo in autostrada, fuori dall'autostrada si entra nella modalità pensionato, 40 km/h. Infatti non è raro in questi posti rimanere imbottigliati (traversatevi alcune città tedesche o svizzere in auto, ci mettete dei giorni...) ma nessuno si lamenta. E' la velocità standard per tutti e va bene così.

E' chiaro che in un contesto di questo tipo basta persino una striscia di vernice per delimitare i flussi, le auto a malapena mettono la seconda.

Proprio quest'estate riflettevo su questo fatto quando - su una ciclabile in Austria - ho traversato una specie di svincolo autostradale (baffi di ingresso e uscita, semafori, corsie canalizzate su una strada a grande scorrimento ecc.).
Qui da noi passare in bdc in una situazione del genere equivale a fare gli scongiuri, lì il traffico era a 20 km/h quindi anche due striscie di vernice in mezzo allo svincolo erano sufficienti a delimitare i flussi e a far stare tutti tranquilli.

Come dire: segnaletica, distanze ecc. tutto ok, ma se non passa la cultura di andare piano ovunque tranne che in autostrada non ne usciamo.
e non credo che mtb o bdc cambi qualcosa.
Scusa
faccio una considerazione generale, causa buona frequentazione dell'europa sopra le Alpi (in bici come in auto) e dei tentativi più o meno maldestri che ho visto qui da noi per cambiare mentalità e favorire le due ruote. (sono della zona di Torino e qualcuno avrà letto di trovate più o meno sensate che si sono introdotte in città da noi).

Il punto cruciale è "la velocità in auto". punto. (e lo dico da automobilista a cui piace guidare e che guida un mezzo con parecchi cavalli).

Nei luoghi in cui la cultura ciclistica è radicata (e non c'entrano le salite, guardate la svizzera p.e.) le auto sono sì tante, ma vanno piano. Soprattutto nei centri urbani o nelle statali fra i centri. Si corre solo in autostrada, fuori dall'autostrada si entra nella modalità pensionato, 40 km/h. Infatti non è raro in questi posti rimanere imbottigliati (traversatevi alcune città tedesche o svizzere in auto, ci mettete dei giorni...) ma nessuno si lamenta. E' la velocità standard per tutti e va bene così.

E' chiaro che in un contesto di questo tipo basta persino una striscia di vernice per delimitare i flussi, le auto a malapena mettono la seconda.

Proprio quest'estate riflettevo su questo fatto quando - su una ciclabile in Austria - ho traversato una specie di svincolo autostradale (baffi di ingresso e uscita, semafori, corsie canalizzate su una strada a grande scorrimento ecc.).
Qui da noi passare in bdc in una situazione del genere equivale a fare gli scongiuri, lì il traffico era a 20 km/h quindi anche due striscie di vernice in mezzo allo svincolo erano sufficienti a delimitare i flussi e a far stare tutti tranquilli.

Come dire: segnaletica, distanze ecc. tutto ok, ma se non passa la cultura di andare piano ovunque tranne che in autostrada non ne usciamo.
e non credo che mtb o bdc cambi qualcosa.
Scusa ma devo contraddirti per quello che riguarda i limiti nei paesi sopra le Alpi (soprattutto l'Austria che ho frequentato per molti anni) li nel centro abitato c'è il limite di 50 ma appena esci dal centro abitato il limite diventa 100...secondo me cosa più intelligente che fare come in Italia dove il limite è 50 sempre anche dove non ha senso di esserci. (costringendo poi gli automobilisti a non poterlo rispettare) Il problema delle bici non sta nel limite di velocità, ma nell'educazione stradale che purtroppo in Italia manca,insieme a molti altri tipi di educazione.
 

Tc70

Entomobiker
20/4/11
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Provincia di Bs
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Picola ma carattarastica...
Ma per 'vero ciclista' io metterei anche quelli che tutti i giorni inforcano la loro bicicletta per andare al lavoro...rischiano ogni santo giorno per andar a guadagnarsi di che vivere...c è chi fa e ha fatto la scelta di non usare più mezzi a motore e questi a parer mio, son quelli più 'veri'...2cents

Comunque a dirla completa...proprio la settimana scorsa in strada 2 grosse moto di Austria sono perfino andate oltre la carreggiata per sorpassarmi...al contrario di certi Valentino Rossi che puntualmente qui in zona Valsabbia, non mancano di passar piegati con saponetta a terra a non più di 60/80 cm dalle mie scarpe...ogni volta mi si rizzano quei pochi capelli restati per non dir altro...e sono italiani...
 
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shrubber83

Biker assatanatus
31/3/17
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Sesto Fiorentino
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Spectral 29
La differenza principale secondo me è che a parte il fatto di pedalare su strada in mezzo alle auto cosa che non amo, la BDC ha più senso per giri lunghi di almeno 3 ore dove riesci a mettere insieme un po' di kilometraggio e dislivello mentre con la MTB puoi anche uscire un'oretta (a me capita) ma farla bella intensa magari 15-16 km con 400/450 metri di dislivello su sterrato o ciottolato.

puoi uscire un'ora anche con la BDC. fai un allenamento intenso e torni a casa... se ti fai in 90 minuti 45-50km in piana non è che torni fresco
quando mi alleno sui rulli, fai 60-70 minuti fatti bene sono giù sufficienti
 

MauroPS

Biker acciaccatus
29/1/17
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Vicino Udine.
www.pistocco.com
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Ragley Big AL
Personalmente ho sempre odiato i ciclisti finché non ho cominciato ad andare in bici (mtb).

Adesso capisco certi comportamenti apparentemente arroganti, tipo stare in mezzo alla strada dove la strada è stretta.
Non li rifilavo prima e non li rifilo neanche ora, anche se trovarsi due ciclisti appaiati usciti da una curva, ti fa venir voglia di fermarli e dargli un sacco di botte, finché non capiscono che è la loro vita che è in gioco, perché chi sta nell'automobile comunque si salva.

In auto cerco sempre di superare andando nell'altra corsia e se non posso farlo subito rallento e aspetto. L'ho imparato dai tedeschi e dagli austriaci che in Friuli non mancano e che hanno un rispetto per le bici che noi non abbiamo.

Per il resto è una questione di dna. Che gli italiani siano allergici al rispetto delle regole è un dato di fatto, che siano dei biker o dei bitumari è la stessa cosa....


Buongiorno,
pubblico questo post con l’intento di sensibilizzare una mentalità più attenta alla sicurezza dei ciclisti su strada. Immagino che lo leggeranno solo persone attente e rispettose che si sentiranno offese e che mi ricorderanno che sono buoni autisti. Ecco, questo post non è dedicato a loro, ma a chi non si è mai posto il problema. Mi scuso se offenderò la sensibilità di qualcuno.

Tanti ciclisti usano la bici da strada e la MTB (o la XC, la gravel, l’ebike ecc…), altri ne prediligono una sola e difendono la loro scelta sminuendo la scelta differente.

Conosco alcuni stradisti che non amano l’mtb e soprattutto non considerano “veri” ciclisti quelli che vanno su mtb. La cosa m’ha fatto sempre un po’ ridere, anche perché uso tutte le bici che posso.

Ieri però m’è balenato il dubbio che abbiano ragione.

Stavo andando in bici con un amico verso l’Esatrail (un circuito MTB nelle Marche) passando per l’unica strada statale stretta e pericolosa. Ad un certo punto siamo stati sfiorati da una colonna d’auto con bici con in bell’evidenza sul tetto o sul carrellino.

Il codice della strada prevede il famoso metro e mezzo di distanza che nessuno rispetta, ma almeno chi è ciclista dovrebbe essere sensibile al problema dei troppi ciclisti morti su strada.

O forse è vero che chi va solo in MTB non è un vero ciclista ed una volta in auto dimentica che sui pedali si è deboli.

Cordiali saluti a tutti.
 

oTToo

Biker forumensus
9/9/20
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Forse è già stata citata ma una buona regola che si dovrebbe osservare in auto è quella di guardare dietro quando si apre la portiera. È la mia massima paura quando sono in bici e ci sono auto parcheggiate. In un parse nordico, non ricordo quale, usano la mano destra (con le auto a guida a sinistra) per afferrare la maniglia. Questo movimento porta automaticamente a vedere se arrivano ciclisti.
 
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arthur.dent

Biker novus
26/2/19
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Matelica
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Specialized Hard Rock 1987?
Buongiorno,
ho postato di proposito la domanda “chi va in mtb è un vero ciclista?” per sensibilizzare comportamenti più prudenti da parte dei ciclisti quando guidano le auto. Ho letto le opinioni degli altri, ma non sono soddisfatto. Così propongo un piccolo test, a cui rispondere, se si vuole, con
"Sono d’accordo"
"Non sono d’accordo"
Alle seguenti affermazioni:

1. È stata violentata, ma se l’è cercata, era vestita in modo succinto.
2. I mafiosi hanno il diritto di disporre della vita degli altri perché sono armati.
3. Il riscaldamento globale non è un mio problema, mica vivo sulla costa.
4. Sono un chirurgo e corro perché devo arrivare in fretta all’ospedale perché un paziente rischia la vita.

Ecco cosa penso:
1. Se hai risposto “sono d’accordo” a questa affermazione stai colpevolizzando la vittima. È un comportamento che serve a scaricare la colpa. Ora prova a tradurre: “i ciclisti su strada se la cercano perché adottano comportamenti scorretti”. Tra l’altro, in questo esatto momento, mentre affermi che i ciclisti “se la cercano”, non ti senti un ciclista, quindi non lo sei.

2. Se hai risposto “sono d’accordo” a questa affermazione ritieni che il potere sia fonte di diritto: non c’è niente di male, lo pensava pure il filosofo Spinoza, ma sappi che il codice della strada è basato sulla tutela. D’altronde la legge non serve a chi è potente, ma serve a tutelare chi è debole. Il fatto che tu sia al volante non ti dà il diritto di ammazzare chi non ha mezzi altrettanto potenti. Se invece pensi sì, pensi come un mafioso: “Io sparo, sei tu che ti devi spostare”.

3. Se hai risposto “sono d’accordo” a questa affermazione ritieni che non esistano problemi comuni, ma solo problemi individuali. Il riscaldamento globale è generato dal comportamento di ognuno, indipendentemente su chi ha effetto immediato. Chi si sposta in bici ad esempio, limita l’apporto di gas serra contribuendo ad un ambiente migliore. In Italia, a differenza di altri Paesi, pochi scelgono la bici perché pericolosa. Cito dal sito scopricopenhagen.com “Nel 2018, il 50% degli abitanti di Copenaghen ha usato la bicicletta come mezzo di trasporto abituale”. L’alternativa è possibile, ma se non rendi la strada più sicura, pochi sceglieranno mezzi alternativi.

4. Se hai affermato “sono d’accordo” a questa affermazione ritieni che abbiano più diritto a vivere alcune persone che altre. La vita del paziente vale più di quella di un ciclista. Secondo quali criteri lo affermi? Conosci il ciclista che sfiori? Se pensi che la sua vita valga meno perché il suo comportamento è sbagliato, torna all’affermazione 1.

Concludo dicendo che non mi piace affatto sollevare polemiche, ma ritengo che possiamo rendere le strade più sicure adottando comportamenti migliori. Per fare questo vi invito a cambiare prospettiva. Qualcuno ha detto: “da quando vado in bici…” Esattamente così, provate a mettervi nei panni di chi va in bici, non solo per sport, non solo nei parchi giochi per mtb.

Cordiali saluti e buone pedalate a tutti.
 

ginogino

Biker perfektus
7/6/03
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Sarzana (SP)
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Bisogna vedere cosa intendi per ciclista, perché parafrasando tutti quelli che hanno la patente sono automobilisti, ma tutti non sono piloti di formula uno.
 

Quiabo

Biker novus
26/3/19
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Toscana
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Bianchi
Arthur mi permetto di obiettare riguardo al alcune approssimazioni che ho trovato un po'grossolane per essere realistiche...nella mia disamina procederò per punti per non creare confusione:
1) In un processo per stupro l'abito succinto non può essere un'attenuante per il colpevole ma se abiti in un quartiere di Johannesburg e mandi tua figlia in minigonna e calze a rete a passeggiare nella notte allora sei un incosciente.
2) Quando stai pedalando in salita ed un tir ti sorpassa in un tornante fai meglio a controllare che non ti stringa a bordo strada perchè fra rallentare perdendo 5"sul KOM di strava ed essere schiacciato (seppur col proporzionale risarcimento danni sancito dalla legge) trovo più saggia la prima scelta.
3) Questa la condivido.
4) Si torna alla logica del primo quesito (come hai indicato pure tu) cioè di qualcosa che pur non essendo una giustificazione tuttavia accade nella realtà, ad esempio è innegabile che all'orario di punta buona parte degli automobilisti abbiano una guida più pericolosa perciò quando ci troviamo a pedalare in quelle situazioni è necessaria una maggior attenzione.
In conclusione alla guida dell'auto bisogna porre la massima attenzione ma ancora di più quando stiamo pedalando perchè (senza voler giustificare niente e nessuno ma solo per portare a casa la propria pellaccia) ci troviamo costretti a riparare anche agli errori degli altri.
 
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