Oggi abbiamo fatto proprio un bel giro a Cereglio. Siamo partiti in 7+Bigatto e ci siamo messi a pedalare alle 8,30 in punto come da progetto.
Appena arrivati a Cereglio, mentre scarichevamo le bici dalle macchine, abbiamo subito incontrato un amico di Speedy che l'ha salutato calorosamente, ricordandogli che è e rimarrà sempre una "oca morta".
Bene, ma non benissimo!
Il giro è iniziato in modo easy giù per una dolce discesa su asfalto di 4-500 metri, che sembrava fatta apposta per farci riscaldare le nostre stanche membra.
Appena finita la discesa però, il giro ha cominciato subito a
salire in modo deciso, ma sempre su asfalto.
Dopo poche centinaia di metri, è invece iniziato a
salire su strada bianca.
Dopo un altro po', ha cominciato a
salire su di un bello sterro che lasciava ammirare i splendidi rustici della zona.
Dopo un po', la
salita ha cominciato a movimentarsi alternandosi su strada bianca ad asfalto.
Finalmente, dopo un altro po'....abbiamo iniziato a percorrere in
salita un stretto single-
trek in mezzo a rovi ed arbusti di un fiammante colore verde speranza.
Quando è finito questo sentiero, abbiamo percorso
salendo ancora qualche centinaio di metri su strada bianca e lì...abbiamo incontrato alcuni ragazzi che percorrevano il giro in senso inverso e ci hanno grosso modo descritto la
salita che ci aspettava.
Confortati dalle loro parole, abbiamo iniziato a
salire in modo più deciso verso la cima del monte.
Bellissimo! Gran varietà di fondi, bei panorami e finalmente.....il bosco!
Evvai!!!
Dentro al bosco, s'è iniziato a
salire con maggiore decisione con parecchi tratti a
spinta.
Dopo una mezzoretta di
spinta, abbiamo raggiunto un'altra volta la strada asfaltata e, girando a sinistra sulla stessa, abbiamo iniziato a
salire in modo dolce per rifiatare.
Quando proprio eravamo in piena estasi da biker, rapiti tutti dallo splendido e variegato percorso, ecco che è successo quello che veramente avrebbe dato un perché allo sforzo fino ad allora effettuato: abbiamo iniziato a
salire!
Ad un certo punto un contadino che abbiamo incrociato, commentando la nostra impresa, ha scosso la testa e ci ha detto: "vuetar a si mat ad ander so par edzà! Ai vol poca testa e dal boni ghemb....".
Rincuorati dalle sue parole, abbiamo continuato in
salita perseguendo il nostro intento....
Tuttavia, dopo aver scalato un altro monte
spingendo a mano la bicicletta, abbiamo finalmente trovato un'altra amata
salitella.
E
sali, sali e sali........abbiamo finalmente raggiunto l'auto.
Avete presente i quadri di Escher, dove ci sono i percorsi che continuano all'infinito a
salire?
Ecco, non sono illusioni ottiche, ma sono uguali al nostro giro di oggi.
Ps: chiedete a Bigatto.