Colgo l'occasione per aggiungere una puntata alla "telenovela" che mi vede sempre a misurarmi con quella fedele compagna chiamata "sfiga".
Ieri pomeriggio decido di fare un'uscita improvvisata, quindi scelgo un percorso di una 30ina di Km divertente e da percorrere in un tempo relativamente breve, dal momento che da lì a poco farà buio.
Verso i 3/4 del percorso, dovevo percorrere un tratto in discesa sterrata con pendenza variabile, fondo a punti di tufo bianco e molte pietre, anche grosse, brecciolino ed altro materiale in selce sparso abbastanza mobile.
Niente di particolare dal momento che è un tratto che ho già fatto molte volte a tutta birra, quindi anche se becco qualche sasso so come amministrare la bici, anzi aumenta pure il divertimento.
Il caso vuole che dopo l'ultimo temporale, il fondo è abbastanza cambiato, è diventato un tantino più ostico, così che in un punto della discesa, per evitare un sasso più grosso sono andato per qualche metro nell'erba al lato.
Nel rientrare sul trail non so nemmeno io come è successo un sasso bello grosso (un paio di Kg) è saltato al passaggio della ruota anteriore e mi è arrivato nello stinco.
Un DOLORE ATROCE ed un buco nella pelle da dove ha cominciato subito ad uscire sangue.
Mi sono fermato per tenermi premuta la ferita e cercare di fermare il sangue, e mentre stavo immobile aspettando la fine dell'emorragia ho udito un suono inconfondibile.
Un leggero ma inesorabile soffio proveniente dalla ruota posteriore della mia bici, una fugace occhiata che ha focalizzato 4 spine enormi tutte della stessa zona (prese in quel metro d'erba).
Dopo quasi un'ora passata a tenermi la ferita, mi sono dovuto spostare in un vicino parco giochi (deserto ma illuminato) per mettermi a riparare la ruota.
Naturalmente, conoscendo bene dove arriva l'antagonismo della sfiga avevo con me le luci per circolare di notte con la bici.
Sono rientrato a casa con quasi 2 ore di ritardo e con lo stinco gonfio per la botta.
