Report Che fine ha fatto il gruppo Shimano XTR 1x12?

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Tc70

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Picola ma carattarastica...
i pignoni da 45 e 51 si consumano troppo? E la corona da 32 o 34 invece tutto bene? Eppure sono dello stesso materiale....
Se prendi un xtr dell' usura te ne freghi, conta il risultato in classifica, altrimenti si prende un deore che dura di piu' e costa di meno, o un NX giusto per dire.
F


Ni,vero fino ad un certo punto,se prendo un XTR visto cosa lo pago,me ne frego delle classifiche,ma voglio che duri e che mi dia buone prestazioni,che non necessariamente devono essere legate a quelle di classifica.
 

Emilio1981

Biker superis
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Ni,vero fino ad un certo punto,se prendo un XTR visto cosa lo pago,me ne frego delle classifiche,ma voglio che duri e che mi dia buone prestazioni,che non necessariamente devono essere legate a quelle di classifica.
Scusate se mi permetto una riflessione, ma non sono d'accordo in quanto ho avuto sia cassette xt, che slx che xtr, ed oltre al vantaggio (risibile direi) del peso, anche l'usura era appannaggio della cassetta xtr. Il titanio da' maggior resistenza rispetto all'acciaio, quindi a me personalmente durava molto di più la xtr, che non la xt in semplice acciaio.
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
Scusate se mi permetto una riflessione, ma non sono d'accordo in quanto ho avuto sia cassette xt, che slx che xtr, ed oltre al vantaggio (risibile direi) del peso, anche l'usura era appannaggio della cassetta xtr. Il titanio da' maggior resistenza rispetto all'acciaio, quindi a me personalmente durava molto di più la xtr, che non la xt in semplice acciaio.

In che senso...sostanzialmente il mio intervento è sulla stessa onda del tuo...quindi perchè non essere d'accordo?
 

lollo72

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Romagnano Sesia
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Ciò che visivamente rende distinquibile un nuovo xtr 1x12 dal vecchio 1x11 sono il pignone da 51 denti e la guarnitura ( non più con quell'orribile forma a quattro razze che faceva tanto cerchione della vespa!) . Andare su soluzioni ibride miste o quant'altro è sicuramente valido per l'utente , ma svilente per il costruttore che dimostra di non essere in grado di sviluppare la migliore soluzione per l'utilizzatore finale ; poi considerare che tutto ciò è accaduto con il top di gamma che dovrebbe essere il meglio di quanto sappia esprimere il costruttore , bè ritengo sia una caduta di stile !
 
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Mi era sfuggito che fossero monoblocco, in ogni caso se i 4 piccoli sono separabili (quelli che consumo più frequentemente) e si possono sostituire, per me sarebbe già ottimo

Mah, il problema è che i più delicati in quanto in alluminio sono i 3 più grandi, mentre sull'Eagle quello in alluminio è solo il 50. E i 3 più grandi non sono acquistabili separatamente. Un meccanico in zona, riparando la bici di un pro che ha il nuovo xtr, ha notato come siano già belli usurati.
che vabbe detta cosi lascia il tempo che trova. Chi é il pro in zona? quanti km ci ha percorso?
 

85549

Biker ultra
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i pignoni da 45 e 51 si consumano troppo? E la corona da 32 o 34 invece tutto bene? Eppure sono dello stesso materiale....
Se prendi un xtr dell' usura te ne freghi, conta il risultato in classifica, altrimenti si prende un deore che dura di piu' e costa di meno, o un NX giusto per dire.
F


Ni,vero fino ad un certo punto,se prendo un XTR visto cosa lo pago,me ne frego delle classifiche,ma voglio che duri e che mi dia buone prestazioni,che non necessariamente devono essere legate a quelle di classifica.
tu non hai capito nulla di xtr, ma vacci pure al bar a farlo vedere ai tuoi amici
 

85549

Biker ultra
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Il fatto che diano, come SRAM fa per XD, la licenza Microspline, non toglie che abbiano aggiunto l'ennesimo standard senza un vero motivo, essendoci già l'XD per pacchi pignoni partenza 10. Potevano offrire l'XTR con corpetto XD su licenza SRAM ed eravamo tutti più contenti. Dopotutto SRAM ha sempre usato il corpetto HG.

Assurdo per shimano usare il corpetto dei nemici col rischio di fare una cassetta che violasse qualche brevetto
e qui sram ha fatto il furbacchione
 
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iaio

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Monza
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Continuo a non comprendere questa continua contrapposizione dei due brand, come se fossero due squadre del campionato di calcio. Teorie curiose, per quale motivo Shimano dovrebbe essersi giocata reputazione e mercato ritardando di qualche anno la commercializzazione di un gruppo a 12 speed? Non perdiamo di vista che stiamo parlando di due aziende con fisico e corpo completamente diversi (SRAM fattura 0,75 miliardi di USD con 3000 dipendenti, il gruppo Shimano ne fattura 3 con circa 12000 dipendenti a livello consolidato. Non si fanno i numeri con i "TOPODIGAMMA", le strategie aziendali possono essere molto diverse. E attenzione a quando arrivera' l'XT 12v..
 

DG_MTBiker

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Non so quanti di voi lavorino o abbiano lavorato come "responsabili ricerca e sviluppo" di un prodotto qualsiasi.
Io lo sono stato per una non tanto nobile defunta azienda italiana della componentistica per biciclette, la fu Ofmega di Sarezzo, in Valtrompia, Brescia.
Sono passati tanti anni ormai. All'epoca Shimano la faceva da padrona, la Sram manco esisteva (*), la Campagnolo annaspava, i cinesi ancora non si erano affacciati (regnava Taiwan) e noi tentavamo di restare a galla nonostante la barca facesse acqua da tutte le parti e l'unico prodotto che eravamo ancora in grado di vendere erano le guarniture.
(*) Le vendevamo persino alla Sachs, che poi è confluita nella famiglia Sram.
Dovevamo inseguire la Shimano, cioè cercare di presentare in tempo per la stagione dei prodotti compatibili con quello che Shimano intendeva mettere in commercio quell'anno, in modo che i biciclettari della Brianza potessero mettere in vendita le bici con il cambio Shimano ma con la guarnitura dell'Ofmega che costava la metà e andava bene lo stesso (o quasi).
Avevo, con i colleghi, l'ingrato compito di sviluppare una guarnitura nel volgere di massimo tre mesi.
Che ci vuole, si dirà.
Beh, occorre avere il modello di riferimento (mica facile procurarselo quando ancora non è in vendita, avevamo i nostri canali riservati...).
Poi qualcuno deve studiarselo, deve disegnarlo, si devono realizzare i prototipi, verificarli, collaudarli, approvarli, ordinare gli stampi (consegna 6 settimane dall'ordine) e le attrezzature, attrezzare e mettere a punto le macchine, produrre i componenti, mandarli da chi è specializzato nei trattamenti termici/superficiali/eccetera, assemblarli, confezionarli, spedirli (il tutto con il controllo qualità sempre a rompere le scatole).
Il minimo intoppo e sei fottuto... se arrivi sul mercato entro metà marzo hai vinto, se sei pronto a maggio puoi dire addio alla stagione.
E all'epoca un prodotto durava per almeno tre anni, gli "standard" erano dei veri standard, non come oggi che cambiano ogni sei mesi, ma le tecnologie e le macchine per fabbricarli sono praticamente le stesse.
Insomma, solo chi non fa niente non sbaglia mai, ma dovrebbe anche pensarci su un attimo prima di parlare a vanvera.

Credo all'onestà della dichiarazione della Shimano, e aggiungo che nonostante l'XTR sia il prodotto di punta, quello che "guardate quanto siamo bravi", la Shimano i soldi li fa con tutto il resto.
La scelta tra sacrificare la guarnitura dell'XTR, piuttosto che penalizzare la produzione di quella dell'XT, a fronte dei numeri di produzione dell'una rispetto all'altra, deve essere stata abbastanza scontata.
Se uno non ha idea di che cosa significhi produrre una pedivella, posso dire che all'Ofmega avevamo tre presse da 1200 tonnellate (ingombranti, tra sopra e sotto il livello del pavimento, come un palazzo di tre piani fuori terra) che lavoravano su tre turni quasi tutto l'anno, per una produzione complessiva di circa 3 milioni di guarniture in acciaio per bici da supermercato e circa 400000 guarniture in alluminio. La sola serie di stampi per un modello di pedivella costava circa 150 milioni di lire dell'epoca (anno 2000).
Io mi ricordo i mozzi della ofmega a coni e e Calotte, indistruttibili ma dalle mie parti per il basso di gamma mozzi e freni sempre e solo di marca Ursuss! (indistruttibili pure quelli)
 

DG_MTBiker

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La Shimano segue sempre le logiche dei produttori giapponesi: il top di gamma deve essere tutto made in Japan (no Malesia o Singapore) presentato da solo in anticipo rispetto al resto della gamma. Bisogna poi portare avanti una certa tradizione costruttiva: largo uso della forgiatura a freddo invece del carbonio o del "ricavato dal pieno" e cassetta in più pezzi e materiali ma sempre con uso di parti stampate unite da ribattini. Per me il rinnovo di gamma andava fatto partendo dalla media gamma come è stranamente ed unicamente accaduto nel '96 con l'STX. Le nuove tecnologie Shimano le ha sempre messe in produzione sui gruppi per le bici da turismo (silent clutch, cambi elettrici ecc.). Troppe cappelle a livello di marketing negli ultimi anni per la MTB: XT Di2 con prezzo troppo alto ed XT monocorona tutto sbagliato (pedaliera revisionata x usura precoce, pacco pignoni col backpedalling, freni on/off a punto di stacco "variabile"). Hanno rovinato un mito/riferimento degli anni 90/00. Speriamo che di questo passo non rovinino anche il mito dell'XTR!
 

DG_MTBiker

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Io lo sono stato per una non tanto nobile defunta azienda italiana della componentistica per biciclette, la fu Ofmega di Sarezzo, in Valtrompia, Brescia.
Sono passati tanti anni ormai. All'epoca Shimano la faceva da padrona, la Sram manco esisteva (*), la Campagnolo annaspava, i cinesi ancora non si erano affacciati (regnava Taiwan) e noi tentavamo di restare a galla nonostante la barca facesse acqua da tutte le parti e l'unico prodotto che eravamo ancora in grado di vendere erano le guarniture.
(*) Le vendevamo persino alla Sachs, che poi è confluita nella famiglia Sram.
Dovevamo inseguire la Shimano, cioè cercare di presentare in tempo per la stagione dei prodotti compatibili con quello che Shimano intendeva mettere in commercio quell'anno, in modo che i biciclettari della Brianza potessero mettere in vendita le bici con il cambio Shimano ma con la guarnitura dell'Ofmega che costava la metà e andava bene lo stesso (o quasi).
Avevo, con i colleghi, l'ingrato compito di sviluppare una guarnitura nel volgere di massimo tre mesi.
Che ci vuole, si dirà.
Beh, occorre avere il modello di riferimento (mica facile procurarselo quando ancora non è in vendita, avevamo i nostri canali riservati...).
Poi qualcuno deve studiarselo, deve disegnarlo, si devono realizzare i prototipi, verificarli, collaudarli, approvarli, ordinare gli stampi (consegna 6 settimane dall'ordine) e le attrezzature, attrezzare e mettere a punto le macchine, produrre i componenti, mandarli da chi è specializzato nei trattamenti termici/superficiali/eccetera, assemblarli, confezionarli, spedirli (il tutto con il controllo qualità sempre a rompere le scatole).
Il minimo intoppo e sei fottuto... se arrivi sul mercato entro metà marzo hai vinto, se sei pronto a maggio puoi dire addio alla stagione.
E all'epoca un prodotto durava per almeno tre anni, gli "standard" erano dei veri standard, non come oggi che cambiano ogni sei mesi, ma le tecnologie e le macchine per fabbricarli sono praticamente le stesse.
Insomma, solo chi non fa niente non sbaglia mai, ma dovrebbe anche pensarci su un attimo prima di parlare a vanvera.

Credo all'onestà della dichiarazione della Shimano, e aggiungo che nonostante l'XTR sia il prodotto di punta, quello che "guardate quanto siamo bravi", la Shimano i soldi li fa con tutto il resto.
La scelta tra sacrificare la guarnitura dell'XTR, piuttosto che penalizzare la produzione di quella dell'XT, a fronte dei numeri di produzione dell'una rispetto all'altra, deve essere stata abbastanza scontata.
Se uno non ha idea di che cosa significhi produrre una pedivella, posso dire che all'Ofmega avevamo tre presse da 1200 tonnellate (ingombranti, tra sopra e sotto il livello del pavimento, come un palazzo di tre piani fuori terra) che lavoravano su tre turni quasi tutto l'anno, per una produzione complessiva di circa 3 milioni di guarniture in acciaio per bici da supermercato e circa 400000 guarniture in alluminio. La sola serie di stampi per un modello di pedivella costava circa 150 milioni di lire dell'epoca (anno 2000).
Ed è stata sicuramente ancora più dura per i produttori di componenti aftermarket dopo che shimano ha presentato il primo XTR nel 92!
 

DG_MTBiker

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Sempre che SRAM l'avesse concessa. Non è così scontato.
La licenza per il corpetto XD è open, quindi no problem.
Poi Shimano coi suoi 200 ingegneri doveva trovare il modo di fare dei pignoni che andassero sul corpetto XD senza violare i brevetti SRAM, oppure trovare un accordo con SRAM per i pignoni.
Comunque volevo solo dire che non sarebbe stato male evitare di introdurre un nuovo standard, microspline, che inizialmente ha dato solo a DT ma ora sta dando a tutti, ovviamente aggiungo, visto che se vuoi vendere i gruppi devi dare la possibilità alle aziende di offrire ruote compatibili.
Mah io ho sempre il sospetto che Shimano abbia proposto il nuovo standard per forzare i produttori di ruote ad usare i propri mozzi, un mercato in cui Shimano ha perso terreno negli anni in favore proprio delle ruote assemblate sempre più economiche di altre marche.
 

DG_MTBiker

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Avuto due modelli xt ice ....
Gli sram code r e i guide rs che ho da un anno .. li preferisco.... più modulabili e mordono forte allo stesso modo..
Non ho provato gli xt ultimo modello e neppure xtr però anche nei test comparativi non eccellono, la concorrenza si è fatta sentire, es anche i formula cura 4 etc..
mentre i pedali sono sempre al vertice..


Non conosco le ultime novità,ma dopo anni tra Magura,Formula e Grimeca (per chi se li ricorda) passato a Shimano...manutenzione 0 con M-785 mai avuto un problema...certo molto fa la disciplina/uso a cui vengono messi sotto sforzo...per i pedali so che Shimano è super affidabile,non eccelle nel peso,ma è affidabile ;-)
Confermo freni M785 zero problemi e modulabili. Gli M8000 troppo on/off e punto di stacco che varia a seconda di quanto il freno è scaldato. I pedali vanno bene finché c'è grasso. Grasso che perdono un po' alla volta dall'unica guarnizione in gomma non sigillata che si usura col tempo.
 

frenco

Edonista della MTB
21/11/16
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padova
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Fuel ex8
Mah io ho sempre il sospetto che Shimano abbia proposto il nuovo standard per forzare i produttori di ruote ad usare i propri mozzi, un mercato in cui Shimano ha perso terreno negli anni in favore proprio delle ruote assemblate sempre più economiche di altre marche.
Forse era la speranza iniziale quando ha dato la licenza solo a DT, ma ora la sta dando a tanti altri...
 

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