Cammino Di Santiago

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tettabeta

Biker dantescus
5/9/03
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Oleggio
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Mi viene grande voglia di vederti come scendi con portapacchi in un passaggio tecnico...

Nel lontano 2003 anch'io ho fatto il Cammino con una full + portapacchi + zaino + borsetta da manubrio.
Col senno di poi, lo rifarei, ma con un bagaglio ben piu' leggero (16 Kg), ma mantenendo la distribuzione sopraccitata.

Nella borsetta al manubrio: roba importante e utile da avere immediatamente sottomano (macchina fotografica, portafoglio, cellulare, mappe) e asportabile in un millisecondo per portarsela sempre appresso.

Zaino: sacca idrica e cambio.

POrtapacchi: tutto il resto :-)

Portapacchi: c'e' a chi piace e a chi non piace.

Ma GUAI a scambiare il Cammino per una megavalanche, passaggi tecnici ci saranno anche, ma mai niente di trialistico.


Passaggi tecnici: e' impensabile cercare un passaggio tecnico se hai i baricentri sfalsati.

MA e' anche vero che a far le cose facili son buoni tutti.

Quindi affrontare un passaggio difficile (quale possano essere i passaggi "difficili" del Cammino) con un portapacchi non puo' che far bene al bagaglio tecnico (aka esperienza) di ognuno di noi.


Ciass
(o )Beta
 

isartrails

Biker tremendus
30/12/07
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Baviera
www.bikemotions.de
...la domanda che tu poni lascia trapelare un'attenzione alla prestazione e all'estetica del gesto tecnico. Qui sta la differenza, io non le cerco. Per me viaggiare con la MTB è cicloturismo. Io e la mia MTB ci immergiamo nel territorio e ne diventiamo parte. Questa è la mia filosofia. E non mi vergogno a dire che spesso è capitato di scendere e spingere! Anzi sono stati momenti altrettanto belli,altre velocità altre emozioni.
Niente da vergognarsi e da litigare. Hai raggione e adesso ho capito la tua 'filosofia'.
Il nostro concetto è un pó diverso, ma non tanto, e non ha niente da fare con una Megavalanche o un downhill, come puo credere un 'cicloturista'.
Per me viaggiare con la MTB non è cicloturismo - perche non mi piace la parola. (anche uno che va a piedi o con un asino non fa piediturismo o asinoturismo).
Hai scritto giusto: Tu e la tua MTB vi immergiate nel territorio e ne diventate parte. E questo succede anche a me.
 

fifurnio

Biker extra
Niente da vergognarsi e da litigare. Hai raggione e adesso ho capito la tua 'filosofia'.
Il nostro concetto è un pó diverso, ma non tanto, e non ha niente da fare con una Megavalanche o un downhill, come puo credere un 'cicloturista'.
Per me viaggiare con la MTB non è cicloturismo - perche non mi piace la parola. (anche uno che va a piedi o con un asino non fa piediturismo o asinoturismo).
Hai scritto giusto: Tu e la tua MTB vi immergiate nel territorio e ne diventate parte. E questo succede anche a me.

sembra una questione di lana caprina...
credo che a nessun biker piaccia andare con protapacchi e borse, semmai si tratta di vedere se lo zaino sia meglio o no.

Approfitto per ripetere un appunto di "buona creanza":
Sul carattere del percorso vorrei ricordare, da ateo che sono, che si tratta di un pellegrinaggio, e quindi in presenza di estranei le velleità prestazionali di qualsiasi tipo vanno messe da parte, per rispetto di chi il dono della fede ce l'ha e affronta lo stesso tratto dove sei tu meditando, magari, o pregando il suo dio.
E lo dice uno che questo tipo di sensibilità spirituale non ce l'ha.
Io l'ho fatto diverse volte, come un viaggio-vacanza, per il territorio, il paesaggio, la gente e tutto quello che poi in una esperienza del genere può creare suggestione; l'ho fatto in fretta per questioni di tempo mie e degli altri, ma senza usare mai i pellegrini come bandierine dello slalom, senza chiedere strada urlando e , nei passaggi più stretti, aspettando che quelli a piedi si scansassero da soli, quando si accorgevano da soli di noi e decidevano di lasciarci passare; visto che ci sono ricordo che in linea di massima chi è a piedi non ti sente arrivare da dietro e spesso si accorge del ciclista con un sobbalzo, ergo, rispetto ed educazione.

SULLE PENDENZE:
il tratto dopo Castrojeritz è sicuramente il più tosto (anche fra i più belli), ricordo comunque fra i più difficili per la pendenza qualche tratto fra St Jean e Roncisvalle (ovviamente non la via in asfalto), e un tratto brevissimo a pendenza impossibile dove inizia lo sterrato pochi paesi dopo Belorado.

Su tutto l'incognita del fango: poco dopo Estella su una salita di 4-500 mt su 10-15 cm di fango rosso con le bici che non andavano avanti neanche a spinta uno dei nostri si è messo a piangere...
a scanso di dubbi: era disperazione !
 

24hpassion

Biker perfektus
..................Non è un piccolo ma un grande OT. (Su questo link non vedo niente.... :nunsacci: )
Se ti riferisci a mongoliabikechallenge.com, devo dire, che non si puo comparare. In prima linea è una GARA e È ASSISTITO da un team.
La domanda se portapacchi o zaino sia la scelta migliore non si pone. Aparte, sul filmino non ho visto nessuno con portapacchi e tutti con lo zaino...
Ma per favore, non comparare i partecipanti della gara in Mongolia con tutti quelli che vogliono arrivare a Santiago di Compostela per motivi personali. Sono due razze di bikers diverse, no?

Hai premuto "Play"? Hai visto il video nel centro della pagina?:spetteguless:

Sai di "CHI" si tratta?:medita:

Ciao:-)
 

Glicerina

Biker assatanatus
6/4/06
3.023
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Milano
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Cannondale Topstone 3
Approfitto per ripetere un appunto di "buona creanza":
Sul carattere del percorso vorrei ricordare, da ateo che sono, che si tratta di un pellegrinaggio, e quindi in presenza di estranei le velleità prestazionali di qualsiasi tipo vanno messe da parte, per rispetto di chi il dono della fede ce l'ha e affronta lo stesso tratto dove sei tu meditando, magari, o pregando il suo dio.
E lo dice uno che questo tipo di sensibilità spirituale non ce l'ha.
Io l'ho fatto diverse volte, come un viaggio-vacanza, per il territorio, il paesaggio, la gente e tutto quello che poi in una esperienza del genere può creare suggestione; l'ho fatto in fretta per questioni di tempo mie e degli altri, ma senza usare mai i pellegrini come bandierine dello slalom, senza chiedere strada urlando e , nei passaggi più stretti, aspettando che quelli a piedi si scansassero da soli, quando si accorgevano da soli di noi e decidevano di lasciarci passare; visto che ci sono ricordo che in linea di massima chi è a piedi non ti sente arrivare da dietro e spesso si accorge del ciclista con un sobbalzo, ergo, rispetto ed educazione.

SULLE PENDENZE:
il tratto dopo Castrojeritz è sicuramente il più tosto (anche fra i più belli), ricordo comunque fra i più difficili per la pendenza qualche tratto fra St Jean e Roncisvalle (ovviamente non la via in asfalto), e un tratto brevissimo a pendenza impossibile dove inizia lo sterrato pochi paesi dopo Belorado.

Su tutto l'incognita del fango: poco dopo Estella su una salita di 4-500 mt su 10-15 cm di fango rosso con le bici che non andavano avanti neanche a spinta uno dei nostri si è messo a piangere...
a scanso di dubbi: era disperazione !

Noi siamo stati fortunati, non abbiamo mai beccato pioggia (solo la sera di Logrono si è scatenato il temporale, ma eravamo già arrivati e, il giorno dopo, il terreno aveva drenato bene).
Il tratto di fango rosso cui ti riferisci è quello nel bosco subito dopo il Monastero di Irache (quello della fonte di acqua e vino) oppure quello poco prima di Villamayor in mezzo ai vigneti?
Se fosse questo ricordo anche io di aver detto a Laura: "se qui avesse piovuto sarebbe stato un disastro"
Quel terreno era argillosissimo!!!!

Quanto al modo di interpretare il cammino, senza assolutamente nessun tipo di polemica (ci sono problemi mooolto più seri rispetto alla scelta di montare un portapacchi sulla nostra bici) non posso fare altro che quotarti.
Cosa rimane del Cammino? Rimane il viaggio, resta l'esperienza, resta la magia, resta la semplicità, restano i disagi e restano le piccole conquiste quotidiane.
Restano i sorrisi reciproci e i restano i momenti di tensione dovuti alla stanchezza.
Resta il cielo (non so quante volte ho letto sull'asfalto, sulle pietre, sui muri): Look at the sky!!!! Un cielo così azzurro a Milano te lo scordi...
Restano le storie delle persone che incroci, restano i loro sorrisi e l'assoluta mancanza di lamentele.
Resta lo spirito e la rinnovata/ritrovata capacità di amare la vita per quanto di più semplice e buono possa offrirti...
Resta la malinconia una volta tornati a casa.

Resta anche, ma è la parte marginale, la gioia di guidare su sentieri iper divertenti, restano gli incitamenti dei pellegrini a piedi lungo le salite (l'ultima tappa sembrava il Tour de France, io e Laura a smadonnare su una rampa assurda e due ali di pellegrini a urlarci "Go, go, go!!!" mentre ci applaudivano).

Restano anche i vari aneddoti sugli ostelli: dal tedesco di Fromista seduto sul "trono" (eufemismo) che dopo aver "creato" si mette ad urlare : "Ohhh Yeah!!!" alla sciura toscana che aveva le vertigini e non riusciva a scendere dal letto a castello dell'ostello di Leon...
Resta la sopa de ajo sempre di Leon (meravigliosa!!!!!) e la sopa de Pescado di Tricastela...

Il Cammino è un regalo, un dono destinato a chi lo sa cogliere...
E lo dico da totalmente ateo (che in alcuni punti, vedi collina sopra Atapuerca, con la croce piantata lì e vedi Cattedrale di Santiago, si è talmente commosso da piangere)...

Affrontiamolo come meglio crediamo: portapacchi, zaino...
In ogni caso ci renderà persone migliori
 

margherita7642

Biker infernalis
31/12/08
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Quanto al modo di interpretare il cammino, senza assolutamente nessun tipo di polemica (ci sono problemi mooolto più seri rispetto alla scelta di montare un portapacchi sulla nostra bici) non posso fare altro che quotarti.
Cosa rimane del Cammino? Rimane il viaggio, resta l'esperienza, resta la magia, resta la semplicità, restano i disagi e restano le piccole conquiste quotidiane.
Restano i sorrisi reciproci e i restano i momenti di tensione dovuti alla stanchezza.
Resta il cielo (non so quante volte ho letto sull'asfalto, sulle pietre, sui muri): Look at the sky!!!! Un cielo così azzurro a Milano te lo scordi...
Restano le storie delle persone che incroci, restano i loro sorrisi e l'assoluta mancanza di lamentele.
Resta lo spirito e la rinnovata/ritrovata capacità di amare la vita per quanto di più semplice e buono possa offrirti...
Resta la malinconia una volta tornati a casa.

Resta anche, ma è la parte marginale, la gioia di guidare su sentieri iper divertenti, restano gli incitamenti dei pellegrini a piedi lungo le salite (l'ultima tappa sembrava il Tour de France, io e Laura a smadonnare su una rampa assurda e due ali di pellegrini a urlarci "Go, go, go!!!" mentre ci applaudivano).

Restano anche i vari aneddoti sugli ostelli: dal tedesco di Fromista seduto sul "trono" (eufemismo) che dopo aver "creato" si mette ad urlare : "Ohhh Yeah!!!" alla sciura toscana che aveva le vertigini e non riusciva a scendere dal letto a castello dell'ostello di Leon...
Resta la sopa de ajo sempre di Leon (meravigliosa!!!!!) e la sopa de Pescado di Tricastela...

Il Cammino è un regalo, un dono destinato a chi lo sa cogliere...
E lo dico da totalmente ateo (che in alcuni punti, vedi collina sopra Atapuerca, con la croce piantata lì e vedi Cattedrale di Santiago, si è talmente commosso da piangere)...

Affrontiamolo come meglio crediamo: portapacchi, zaino...
In ogni caso ci renderà persone migliori


:il-saggi::il-saggi::il-saggi::il-saggi::il-saggi::il-saggi::il-saggi:
 

Glicerina

Biker assatanatus
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Cannondale Topstone 3
Ciao a tutti,
vorrei fare il Cammino di Santiago il prossimo anno. Chiedo a chi lo ha già fatto se può darmi qualche indicazione e informazioni sul percorso, ostelli e quant'altro possa servire per farlo nel migliore dei modi.

Logreq

Ciao Logreq e benvenuto in questo thread!

Per quel che riguarda il percorso e le informazioni ad esso riferite ti suggerisco la guida edita da Terre di Mezzo. Si chiama "Guida al Cammino di Santiago di Compostela in Bicicletta" che, anche se a volte sulle altimetrie non è il massimo della precisione, ti aiuterà tantissimo.

Se vuoi qualche riferimento web ecco a te un paio di indirizzi:

http://compostela.pellegrinando.it/index.php (un sito fatto molto bene e molto completo. Trovi suggerimenti e indicazioni praticamente su ogni cosa, puoi scaricare anche un file .zip degli ostelli);

http://www.pellegrinibelluno.it/index.asp?page=guidaonline (dal quale puoi scaricare una guida in formato .pdf che è fatta benissimo)

http://www.confraternitadisanjacopo.it/
(che è il sito dal quale puoi scaricare il modulo in formato .doc tramite il quale richiedere la credenziale. La credenziale è il documento che attesta che stai facendo il Cammino come pellegrino ed è l'unica carta che ti permette di avere accesso agli ostelli). La credenziale a noi è arrivata a casa dopo che avevo inviato via fax i due moduli compilati. E' stata una sorpresa anche per noi (ci aspettavamo di doverle andare a ritirare di persona). Eventualmente una volta inviato il fax puoi fare uno squillo e chiedere informazioni.
La credenziale puoi anche ritirarla direttamente a Saint Jean Pied de Port (ai piedi dei Pirenei francesi). Dipende da te, da come sei più comodo e da dove deciderai di partire.

Compostela:
è l'attestato che dimostra l'avvenuta conclusione del Cammino. La ritiri presso l'Oficina do Peregrino a Santiago e ti viene consegnata solo dietro presentazione della Credenziale correttamente timbrata e solo se certifichi di aver fatto il Cammino con scopi religiosi (in caso contrario ti viene rilasciato un attestato)

Ostelli: tieni conto del fatto che la precedenza viene sempre data ai pellegrini a piedi ma bene o male un posto da dormire lo trovi sempre.
Dipende molto dal periodo in cui decidi di partire.

Portapacchi/Equipaggiamento in generale: ti rimando direttamente a questo thread (troverai molte più cose di quante me ne riesca a ricordare in questo momento).

Sappi solo che sarà un'esperienza indimenticabile.

Se hai bisogno fai un fischio!

Ciao!
 
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Logreq

Biker perfektus
Ciao Logreq e benvenuto in questo thread!

Per quel che riguarda il percorso e le informazioni ad esso riferite ti suggerisco la guida edita da Terre di Mezzo. Si chiama "Guida al Cammino di Santiago di Compostela in Bicicletta" che, anche se a volte sulle altimetrie non è il massimo della precisione, ti aiuterà tantissimo.

Se vuoi qualche riferimento web ecco a te un paio di indirizzi:

http://compostela.pellegrinando.it/index.php (un sito fatto molto bene e molto completo. Trovi suggerimenti e indicazioni praticamente su ogni cosa, puoi scaricare anche un file .zip degli ostelli);

http://www.pellegrinibelluno.it/index.asp?page=guidaonline (dal quale puoi scaricare una guida in formato .pdf che è fatta benissimo)

http://www.confraternitadisanjacopo.it/
(che è il sito dal quale puoi scaricare il modulo in formato .doc tramite il quale richiedere la credenziale. La credenziale è il documento che attesta che stai facendo il Cammino come pellegrino ed è l'unica carta che ti permette di avere accesso agli ostelli). La credenziale a noi è arrivata a casa dopo che avevo inviato via fax i due moduli compilati. E' stata una sorpresa anche per noi (ci aspettavamo di doverle andare a ritirare di persona). Eventualmente una volta inviato il fax puoi fare uno squillo e chiedere informazioni.
La credenziale puoi anche ritirarla direttamente a Saint Jean Pied de Port (ai piedi dei Pirenei francesi). Dipende da te, da come sei più comodo e da dove deciderai di partire.

Compostela:
è l'attestato che dimostra l'avvenuta conclusione del Cammino. La ritiri presso l'Oficina do Peregrino a Santiago e ti viene consegnata solo dietro presentazione della Credenziale correttamente timbrata e solo se certifichi di aver fatto il Cammino con scopi religiosi (in caso contrario ti viene rilasciato un attestato)

Ostelli: tieni conto del fatto che la precedenza viene sempre data ai pellegrini a piedi ma bene o male un posto da dormire lo trovi sempre.
Dipende molto dal periodo in cui decidi di partire.

Portapacchi/Equipaggiamento in generale: ti rimando direttamente a questo thread (troverai molte più cose di quante me ne riesca a ricordare in questo momento).

Sappi solo che sarà un'esperienza indimenticabile.

Se hai bisogno fai un fischio!

Ciao!

grazie di tutto

Logreq
 

longuelo

Biker popularis
11/12/05
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SULLE PENDENZE:
il tratto dopo Castrojeritz è sicuramente il più tosto (anche fra i più belli), ricordo comunque fra i più difficili per la pendenza qualche tratto fra St Jean e Roncisvalle (ovviamente non la via in asfalto), e un tratto brevissimo a pendenza impossibile dove inizia lo sterrato pochi paesi dopo Belorado.

![/QUOTE]

Il tratto più difficile in assoluto che ho incontrato è stata la salita ad Atapuerca prima di Burgos, che oltre alla pendenza anche per fondo di sassi mossi.
 

lucavt

Biker tremendus
9/1/08
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Böègn (Val Trompia)
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Non è un piccolo ma un grande OT. (Su questo link non vedo niente.... :nunsacci: )
Se ti riferisci a mongoliabikechallenge.com, devo dire, che non si puo comparare. In prima linea è una GARA e È ASSISTITO da un team.
La domanda se portapacchi o zaino sia la scelta migliore non si pone. Aparte, sul filmino non ho visto nessuno con portapacchi e tutti con lo zaino...
Ma per favore, non comparare i partecipanti della gara in Mongolia con tutti quelli che vogliono arrivare a Santiago di Compostela per motivi personali. Sono due razze di bikers diverse, no

Macchè mongolia bike challenge!!!!! Parlo del viaggio del mio amico Willy Mulonia, che nel 2001 è partito da Ushuaya (Patagonia) ed ha risalito da sud a nord le amieriche fino a Prudoe Bay (Alaska)

Comunque basta OT dai... Scusatemi...
 

flyzampa

Biker superis
14/2/08
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Resta anche, ma è la parte marginale, la gioia di guidare su sentieri iper divertenti, restano gli incitamenti dei pellegrini a piedi lungo le salite (l'ultima tappa sembrava il Tour de France, io e Laura a smadonnare su una rampa assurda e due ali di pellegrini a urlarci "Go, go, go!!!" mentre ci applaudivano).

è successo varie volte anche a noi..è una delle cose che mi è rimasta più impressa..temevo che tra ciclisti e camminanti ci sarebbero stati più problemi..invece se tutti si comportano a modino poi succede ciò che hai descritto.
 

Glicerina

Biker assatanatus
6/4/06
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Il tratto più difficile in assoluto che ho incontrato è stata la salita ad Atapuerca prima di Burgos, che oltre alla pendenza anche per fondo di sassi mossi.

Mamma mia quella salita!!!!
La prima parte siamo riuscita a farla in bici, la seconda no...
troppo dura lei oppure troppo stanchi noi...
Quello è stato il giorno in cui ho tirato più moccoli...andavamo verso Burgos

Però è stato anche il giorno al termine del quale ho capito che saremmo arrivati a Santiago (ha prevalso più la voglia di stringere i denti nonostante fatica e dolori alle ginocchia che la voglia di arrendersi...)
 

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