Cacciatori lungo il percorso

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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akiro

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Akiro, permettimi di dire che tra i cacciatori, categoria alla quale NON appartengo e per la quale NON ho simpatia, non sono nè migliori nè peggiori di tutti gli altri frequentatori del bosco.

ed infatti io ho detto che i rifiuti non hanno nome (salvo quelli che ho citato propri dei cacciatori), per cui mi viene strano credere che ci siano delle sanzioni per i cacciatori "che non tengono pulito il bosco" che vadano oltre allo loro stesso dovere (e cioè raccogliere i loro rifiuti)
 

trekker

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Non è che si son dimenticati di dire che i sentieri che ripuliscono sono quelli che sporcano loro con cartucce, trappole, ecc...?

Per quella che è stata la mia esperienza di lavoro accanto ai cacciatori in Toscana, posso dire che quando si parla di pulizia dei sentieri e del bosco, si intende (generalmente) mantenere aperte tracce e passaggi poco frequentati, mantenere e consolidare i passaggi che possono essere stati rovinati dalle piogge o dal passaggio di mezzi a motore (anche autorizzati), liberare il sottobosco da rami e sterpi secchi, ripristinare la tebellazione andata persa, ecc... Per non dire del ripristino della vegetazione attorno ai canali e piccoli corsi d'acqua.
Che poi lo facciano perché obbligati e per rendere più facile la loro attività venatoria è, dal mio punto di vista, una questione secondaria: se non lo facessero loro, non lo farebbe nessuno, o quasi, con conseguenze facilmente immaginabili. Prova ad andare in giro per un parco (anche nazionale!) privo di un servizio di manutenzione dei sentieri e ti renderai facilmente conto che molti passaggi diventano impraticabili nel giro di poche settimane, anche a volerli fare a piedi!
La caccia, in linea di principio, come attività "sportiva" non mi piace per niente; ma, allo stato delle cose, senza cacciatori che pagano tasse di concessione e operano attivamente sul territorio, gran parte delle aree rurali e forestali non protette sarebbero in uno stato di profondo degrado. Ovviamente, con differenze significative tra regione a regione...
 

sembola

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si, ma una volta esistevano i signorotti ora multinazionali & co., mi pare che il potere di pochi di devastare o goder privatamente delle bellezze della natura sia aumentato esponenzialmente
Al tempo dei signorotti il "godimento della natura" non esisteva, in quanto la frequentazione della natura (leggi: faticoso sfruttamento) rappresentava l'unico mezzo di sostentamento dell'umanità. Per dire, ancor oggi nelle campagne gli anziani mi (ci) chiamano "corridori" perchè trovano inconcepibile l'idea che si possa andare in bici per divertmento. E al tempo dei signorotti cacciare nel loro terreno garantiva, se presi, di essere impiccati come ladri, quindi paradossalmente la caccia com'è oggi in Italia è semmai più democratica di prima.
E non è neppure vero che "una volta" non avvenissero "devastazioni" della natura: i mezzi erano diversi e richiedevano molto più tempo e molta più manodopera, ma una volta non mancava nè l'uno nè l'altro. Le bonifiche dei Romani o i disboscamenti dell'appennino sono i primi esempi che mi vengono in mente.
Poi possiamo discutere per anni sulla legittimità morale della proprietà privata, ma dove era stata abolita non mi pare che sia andata molto meglio...


ed infatti io ho detto che i rifiuti non hanno nome (salvo quelli che ho citato propri dei cacciatori), per cui mi viene strano credere che ci siano delle sanzioni per i cacciatori "che non tengono pulito il bosco" che vadano oltre allo loro stesso dovere (e cioè raccogliere i loro rifiuti)
OK, ho capito. Anch'io trovo difficile che sia così, a meno di accordi specifici legati alla frequentazione di zone particolari.
 

mbike

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Terreno spinoso, pure questo della caccia...
Io sono decisamente contrario a questa pratica; l'unico aspetto positivo che colgo è la maggiore fruibilità di alcuni sentieri nel periodo della caccia.
Ma a parte l'avversione contro tale pratica, i praticanti sono gente che ama questo sport e che, come in tute le categorie (anche la nostra), come diceva sembola, è scindibile in brave persone e meno brave (anche per niente brave per la verità). Personalmente mai avuti eccessivi problemi, generalmente; un po' più di soggezione quando passo in zone dove stanno facendo battute al cinghiale (malgrado i cartelli di avviso passo, anche perchè non è vietato, a mio rischio e pericolo). Per il resto ci si saluta, come quando si incontra qualsiasi altra persona (un po' freddamente ammetto... non sono le persone con cui ho più piacere di stare a parlare) e, a parte la manutenzione dei sentieri, a volte mi sono tornati utili per avere informazioni mentre percorrevo zone a me sconosciute.
Solo una volta mi sono imbattuto in uno particolarmente idiota (come detto l'idiota può stare in qualsiasi categoria); mentre passavo vicino a dove lui stava appostato (non l'avevo nemmeno visto e in ogni caso sarei passato lì ugualmente, perchè era l'unica via che portava alla mia meta), forse in un momento cruciale, per lui, chissà forse gli ho scacciato la preda (meglio!), fattostà che mentre gli passavo a fianco ha iniziato a tirar giù tante di quelle bestemmie, tanto era incacchiato, buttandomi ogni tanto occhiate di fuoco!
Io avrei avuto anche voglia di chiedergli spiegazioni, ma ho desistito, sapete com'è uno così fuori giri, con un fucile in mano...
Preoccupato anche per il ritorno, dopo un'ora che costringeva a ripassare lì; ma non c'era più...


Come detto, decisamente contrario; avevo anche votato per il referendum, ricordo ancora la scena al seggio del paese dove tutti (cacciatori) mi conoscevano:
"No no, non votare, non hai capito? Puntiamo a non votare per non raggiungere il quorum; meglio ancora che votare!"
E io: "Il fatto è che io voglio votare, contro la caccia..."
Apriti cielo: "Ma come?!?! Tuo padre è cacciatore!!"
"E io no!" E sono entrato a votare...
 

sembola

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Comunque l'abolizione dell' art 842 non avrebbe impedito la caccia. Anzi, dal nostro punto di vista in certe zone sarebbe stato addirittura controproducente. Mi spiego meglio: l'arrività venatoria sarebbe possibile solo col benestare del proprietario del fondo, il quale ovviamente se lo farebbe pagare, di fatto trasformando le zone faunisticamente interessanti in riserve di caccia. E in una situazione del genere, dove il cacciatore paga per entrare, sarebbe molto facile trovarsi messi alla porta perchè fonte di disturbo; mentre oggi, pur con le limitazioni di cui ai primi messaggi, al proprietario del fondo agricolo in genere non fa nè caldo nè freddo se passa gente in bici.
 

akiro

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Che poi lo facciano perché obbligati e per rendere più facile la loro attività venatoria è, dal mio punto di vista, una questione secondaria: se non lo facessero loro, non lo farebbe nessuno, o quasi, con conseguenze facilmente immaginabili.

io so che la manutenzione di sentieri & co. è fatta da volontari, dal CAI e da qualche associazione.
La questione era se i cacciatori puliscono la maggior parte dei sentieri e se vengono o meno sanzionati per eventuali rifiuti. Che mi sembra un po' strana come cosa.

Poi ci sarebbe da stabilire con che criterio svolgono questa mansione...



senza cacciatori che pagano tasse di concessione e operano attivamente sul territorio, gran parte delle aree rurali e forestali non protette sarebbero in uno stato di profondo degrado. Ovviamente, con differenze significative tra regione a regione...

non credo che senza di loro ci sarebbe tutta questo degrado, resta poi da stabilire cosa si intende per degrado...
Se vuol dire più animali allo stato brado ed il 10% in meno di percorsi non credo sia una tragedia.
 

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io so che la manutenzione di sentieri & co. è fatta da volontari, dal CAI e da qualche associazione.

In 15 anni in giro per la Toscana (per lavoro e non) non ho mai incontrato ne volontari ne associazioni che si occupassero della manutenzione dei sentieri (in aree non protette); al contrario ho visto moltissimi cacciatori che svolgevano tali compiti. In alcune provincie hanno addirittura un libretto personale con i "compiti" assegnati da svolgere nel corso dell'anno per avere diritto al rinnovo della licenza.


non credo che senza di loro ci sarebbe tutta questo degrado, resta poi da stabilire cosa si intende per degrado...
Se vuol dire più animali allo stato brado ed il 10% in meno di percorsi non credo sia una tragedia.

Per degrado intendo quella situazione di abbandono e di incuria cui versano tante zone cosiddette naturali e che naturali non lo sono per nulla (per quanto è stato invasivo l'intervento umano) come zone agricole demaniali lasciate incolte, pascoli esauriti ed abbandonati, boschi una volta utilizzati per la raccolta delle castagne piuttosto che della legna che sono bruciati in poche ore, vegetazione riparia e siepi estirpate dalle pratiche agricole più disinvolte, aree umide costiere interrate per incuria o per dolo, e così via. Nelle regioni in cui è molto forte la presenza di cacciatori e in cui si è affermata una "tradizione" di gestione del territorio, situazioni sopra descritte sono molte meno che in passato e sono molte meno che in regioni in cui "il cacciatore" non partecipa attivamente alla gestione del territorio, o lo fa molto meno.
Quanto alla presenza della fauna, nelle regioni, o meglio, nelle provincie in cui i cacciatori partecipano attivamente alla gestione faunistica, unitamente ad una politica di ripopolamento e di controllo delle popolazioni, si sta assistendo se non ad un aumento, per lo meno a una non-diminuzione di presenza di fauna selvatica. Faccio un esempio concreto: se in provincia di Siena (dove ho lavorato), in un solo Ambito Territoriale di Caccia esistono 7 zone di ripopolamento e 8 zone di rispetto venatorio, vuol dire che gran parte di quel territorio, che altrimenti resterebbe privo di alcuna protezione ambientale specifica, ha delle persone (cacciatori) che si dedicano ai miglioramenti ambientali, alle colture "a perdere" destinate alla alimentazione della fauna selvatica, ai censimenti per stabilire la numerosità delle popolazioni di selvatici, alla vigilanza per il rispetto dei calendari e delle zone di caccia. Senza contare la collaborazione con ricerche scientifiche mirate proprio al miglioramento delle condizioni ambientali e al ripristino dell'equilibrio delle popolazioni di fauna selvatica. Considera che in una zona destinata al ripopolamento (per esempio) di fagiani, non solo è vietata la caccia, ma sono obbligatorie tutta una serie di azioni di miglioramento ambientale, di gestione e di controllo che finiscono per giovare anche ad una moltitudine di specie, dal capriolo alla donnola, dalla lepre al fringuello, dal tasso all'allocco.
Naturalmente non è tutto così "bello" e facile, ci sono ovviamente problemi e difficoltà, ma come sarebbe la situazione senza un movimento venatorio forte e presente?
Una ultima cosa e poi smetto: la Regione Toscana, poco più di tre anni fa, in un convegno mostrò forte preoccupazione perché la diminuzione di cacciatori nei prossimi (di allora) dieci anni avrebbe comportato una drastica diminuzione dei fondi destinati alla gestione degli ambienti naturali al di fuori di aree protette (oasi, riserve e parchi). Fa pensare, non credi?
Ripeto, a me la caccia come "sport" non piace, ma al momento resta comunque una risorsa importante per la gestione ambientale.
Poi possiamo anche discutere sul fatto che uno stato "moderno" non dovrebbe aver bisogno di ricorrere al paradosso di rivolgersi ai cacciatori per proteggere la fauna e l'ambiente e che dovrebbe comunque trovare le risorse economiche per una corretta gestione ambientale... ma andremmo in profondo OT.
 

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non avrà sparato ma intanto è uscito con un fucile... poteva uscire con un bicchiere di birra e non l'ha fatto.
Per me doveva chiamare i carabinieri.

Sul fucile non posso darti torto. Sul bicchiere di birra un po' meno... Solo per il fatto che gli era stato detto di allontanarsi dalle case e per risposta dopo pochi minuti son partiti spari come se nulla fosse. Si potevano chiamare tranquillamente i Carabinieri, hai ragione, ma farli venire fin li e poi magari non trovavano più nessuno....
 

akiro

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Poi possiamo anche discutere sul fatto che uno stato "moderno" non dovrebbe aver bisogno di ricorrere al paradosso di rivolgersi ai cacciatori per proteggere la fauna e l'ambiente e che dovrebbe comunque trovare le risorse economiche per una corretta gestione ambientale...

ecco la parola giusta: paradosso.
per far aumentare la fauna devi prima sparagli... 8-D
 

sembola

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@trekker: io abito a Siena, e onestamente trovo molto da ridire in quello che affermi.

L'apporto dell'attività venatoria alla gestione ambientale è risibile, perchè nei fatti è finalizzata solo alla realizzazione di un prelievo, corrente e futuro, e non alla realizzazione degli obiettivi di gestione individuati dalla Provincia. I "miglioramenti ambientali" (quando ci sono) non sono certo opera delle associazioni venatorie ma della Provincia, e parlare di "colture a perdere" è roba da fantascienza. La verità è che ci sono degli agricoltori che coltivano (poniamo) il mais, lamentano danni dagli ungulati, la Provincia autorizza la squadra locale a fare abbattimenti, e poi la stessa squadra compera il mais (indirettamente dall'agricoltore, visto che lo vende "in loco") per pasturare gli animali e tenerli lì in zona. Così tutti sono contenti, ma la situazione si autoperpetua e non è pensabile che migliori mai.

In ogni caso ritengo che l'attività venatoria sia necessaria, se non altro per mantenere un controllo capillare del territorio e delle popolazioni animali, cosa impossibile senza gente che batte a tappeto la campagna e ha una memoria storica dei fenomeni. Così come è vero che molta della viabilità forestale sarebbe inagibile senza l'opera dei cacciatori (ed in effetti da aprile in poi è così).

Concludendo, non si può negare che ci sia un apporto dei cacciatori alla gestione ambientale, ma è incidentale, un effetto collaterale di un'attività finalizzata a tutt'altro. Ma a pelle, perdonatemi la vena polemica, preferisco un cacciatore che conosce l'ambiente a un ambientalista da poltrona che parla di cose che non conosce.
 

akiro

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Ma a pelle, perdonatemi la vena polemica, preferisco un cacciatore che conosce l'ambiente a un ambientalista da poltrona che parla di cose che non conosce.

scelta ardua, io propenderei per l'ambientalista: per lo meno cercando di far del bene si potrà anche sbagliare (ed imparare degli errori) ma almeno lo fa in buona fede e non parte con il piede sbagliato (uccidendo)
 

sembola

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scelta ardua, io propenderei per l'ambientalista: per lo meno cercando di far del bene si potrà anche sbagliare (ed imparare degli errori) ma almeno lo fa in buona fede e non parte con il piede sbagliato (uccidendo)

Comprendo la tua motivazioni morali, ma sono argomenti completamente irrazionali.

In un ambiente in cui un animale si moltiplica oltre misura puoi solo ridimensionarne la popolazione con un predatore; e se la specie in oggetto non ha predatori naturali possibili puoi solo abbatterli a fucilate. Oppure metter nel conto milioni di euro di danni alle attività agricole e, purtoppo, qualche morto per incidenti stradali come accade con caprioli e cinghiali.

Per cui ben vengano gli ambientalisti razionali, che hanno la conoscenza dei principi scientifici che regolano i meccanismi della natura. Chi parla di "poveri bambi" o si oppone a priori agli interventi di controllo non "fa del bene", la buona fede è un'attenuante ma non può giustificare l'irrazionalità delle azioni.
 

akiro

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In un ambiente in cui un animale si moltiplica oltre misura puoi solo ridimensionarne la popolazione con un predatore; e se la specie in oggetto non ha predatori naturali possibili puoi solo abbatterli a fucilate.

No, semplicemente in Italia si preferisce continuare con i soliti metodi dato che fanno comodo a poche persone più"potenti" della massa muta o semplicemente disinteressata.

sterilizzazione cinghiali

“In Italia – concludono gli esponenti dell’Enpa – la fauna selvatica è gestita a unico e diretto beneficio dei cacciatori e praticamente non esistono né fondi né volontà di studiare sistemi alternativi al fucile dei cacciatori quale soluzione per contenere il numero degli animali selvatici in soprannumero”.
 

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io so che la manutenzione di sentieri & co. è fatta da volontari, dal CAI e da qualche associazione.


Io non so come funzioni in Lombardia ma so bene come funzionano le cose in Liguria(a levante).
il CAI non sa neanche dove siano i sentieri.
Gli unici volontari,agiscono in cooperazione,sono i cacciatori insieme ai volontari antincendio e qualche "scemo" come il sottoscritto.
Per quel che riguarda le associazioni si muovono ed hanno buona volontà solo quando hanno il riscontro sul giornale.
 

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No, semplicemente in Italia si preferisce continuare con i soliti metodi dato che fanno comodo a poche persone più"potenti" della massa muta o semplicemente disinteressata.

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Senza offesa

Probabilmente non hai ben chiaro quanti ce ne sono(e sono "porcastri" e non cinghiali),spero che sia così,senno mi sento preso per i fondelli.

e tralascio i danni che fanno,non solo nel bosco,vedi muri a secco delle fasce,tanto a spaccarsi la schiena per sistemare quelli(che son lì da almeno 200 anni prima di questo incremento spropositato di cinghiali) non sono certo quelli che parlano e scrivono senza cognizione di causa.
 

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No, semplicemente in Italia si preferisce continuare con i soliti metodi dato che fanno comodo a poche persone più"potenti" della massa muta o semplicemente disinteressata.

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Ecco, questo è proprio l'esempio di ambientalismo romantico, rispettabile ma inutile, nel senso che non ottiene risultati.

Somministrare contraccettivi in maniera efficace ad animali selvatici è un' idea irrealizzabile e inefficace.
Irrealizzabile perchè parliamo di popolazioni disperse in ambienti enormi ed in larghissima parte inaccessibili. Inefficace perchè gli animali si spostano dalle zone più popolate a quelle meno popolate, e perchè in breve periodo associano l'anomalia della mancata riproduzione alla presenza di cibo estraneo e lo evitano. E' una strategia di contenimento che con i piccioni torraioli ha funzionato poco e male almeno dove abito io, e stiamo parlando di pochi ettari di tessuto urbano e di animali decisamente abitudinari. Senza contare che un cinghiale campa almeno 10 anni, e ne frattempo sarebbe lo stesso necessario operare con metodologie "tradizionali".

Tutto questo non significa che condivida come viene portata avanti la gestione faunistica e soprattutto le storture che ne derivano, come penso che sia chiaro dai miei precedenti messaggi. Però di fronte a soluzioni semplicistiche come queste mi viene da pensare che al di là della buona fede serve essere un po' meno romantici ed un po' più pragmatici.
 

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Io non so come funzioni in Lombardia ma so bene come funzionano le cose in Liguria(a levante).
il CAI non sa neanche dove siano i sentieri.
Gli unici volontari,agiscono in cooperazione,sono i cacciatori insieme ai volontari antincendio e qualche "scemo" come il sottoscritto.
Per quel che riguarda le associazioni si muovono ed hanno buona volontà solo quando hanno il riscontro sul giornale.
Oggettivamente, ognuno agisce per il proprio interesse. Il CAI traccia i "propri" sentieri e quelli manutiene, così come i cacciatori puliscono quelli che servono a loro e non altri.
La mia opinione è che comunque questo volontarismo "interessato" (come è giusto che sia) è molto meglio di una mancanza totale di controllo e presenza sul territorio.
 

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Oggettivamente, ognuno agisce per il proprio interesse. Il CAI traccia i "propri" sentieri e quelli manutiene, così come i cacciatori puliscono quelli che servono a loro e non altri.
La mia opinione è che comunque questo volontarismo "interessato" (come è giusto che sia) è molto meglio di una mancanza totale di controllo e presenza sul territorio.

Sono perfettamente d'accordo con te suol controllo del territorio ma il CAI da noi non fa proprio nulla
 

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Sono perfettamente d'accordo con te suol controllo del territorio ma il CAI da noi non fa proprio nulla

Non conosco la situazione nella tua zona; qui da me il CAI (di cui faccio parte) pulisce i "suoi" sentieri e non genericamente tutto il bosco, così come i cacciatori riaprono gli stradelli che servono a loro e non quelli che farebbero comodo ai biker. Ed io, nel mio piccolo, ripulisco i viottoli che poi percorro in bici e non certo altri ;-)
 

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