Cacciatori lungo il percorso

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
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kikhit

Biker incredibilis
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Occam Lt, Alma
il fatto che un tentativo sia fallito non vuol dire che non sia quello giusto, forse non è stato organizzato bene, forse si doveva prima educare/coinvolgere la gente del posto o più semplicemente è stato attuato per troppo poco tempo.
quella che chiami ingenuità è lungimiranza, scusami ma il tuo punto di vista si ferma sulla punta del tuo naso.. i cicli naturali si misurano in centinaia/migliaia di anni e tu pensi che basti una stagione per ristabilire un equilibrio corrotto da decenni ?! ma poi quale equilibrio ? quello più comodo per gli uomini !? non è che la natura non riesce da sola a ristabilire un equilibrio è che ne avremo uno nuovo, diverso e magari peggiore per animali, ambiente e popolazioni umane ! la terra da quando è nata ha subito continui cambiamenti/sconvolgimenti, anche prima che esistesse l'uomo, ed il periodo in cui è presente l'uomo è un infinitesima parte della vita della terra, da sempre ambiente ed animali sono proliferati o scomparsi, è tutto naturale.
nella parte evidenziata si nota l'appannamento del tuo senso critico ,e mi permetto di fartelo notare perchè ti ritengo intelligente, ma come !? l'uomo introduce delle specie aliene alterando l'equilibrio naturale instaurato in chissà quanto tempo e la colpa alla natura che se lasciata da sola fa danni !!?? :rosik: via...
per il resto concordo con te..peace

mi sa che hai compreso poco del mio intervento.. ;-)

una volta alterati gli equilibri (dall'uomo), mantenendosi uguali le altre condizioni, non si ripristinano gli equilibri, e i nuovi che si potrebbero formare potrebbero non essere adeguati e sostenibili, portando al deperimento di un ecosistema. Questo il caso dei pesci...poche specie alloctone che rischiano di sostituire, per imbecillità umana, molte specie autoctone, facendo venire meno uno dei patrimoni fondamentali, la biodiversità.

Il lavoro sui lupi è stato fatto molto bene, te lo assicuro, così come quello della lince. Purtroppo raggiungere numeri di queste comunità così elevati da riequilibrare un ecosistema è impensabile. Però i lupi, che con i programmi di ripopolamento portati avanti da università e centri di ricerca nazionali non hanno 'attecchito', sono arrivatio dall'appennino..ora in val chisone c'è un branco molto grosso, forse uno dei più grossi d'europa (15 capi), dovuto a fortuita coincidenza...l'ipotesi attuale è che ci siano o due femmine alfa o una femmina alfa che ci ha dato dentro ed ha portato avanti più cucciolate di seguito ma...nonostante sia il branco più importante dell'europa centrale non basta a limtare gli ungulati che proprio in quella zona sono troppi..e le prede principali di questi lupi sono le pecore....e la provincia dovrà stanziare un fondo speciale proiprio per i pastori di questa zona, che hanno subito notevoli attacchi al bestiame.

Sui cicli naturali....giustissimo, sono lunghi, lunghissimi, e se si va a guardare i tempi geologici ancora di più...ma non si può pensare, visto che gli squilibri causano problemi qui e ora, di demandare ad un ipotetico futuro cosmico nla soluzione di questi problemi....la biodiversità si perde qui e ora, ed è importante preservarla...ponendo rimedio alle michiate fatte dagli essere umani. Per me è un dovere.

Se poi il problema è ammazzare un animale in termini assoluti, beh, allora valòga per tutti gli animali, compresi quelli che culturalemnte ammazziamo per nutrimento o per fabbricare vestiti scarpe cinture, o a causa delle industrie che producono ciò che ogni giorno utilizziamo, o anche quelli che muoiono sotto i tasselli della mtb...per me un bel coleottero o un verme ha pari dignità di un cervo o un capriolo o un cinghiale.


poi...questa è una tua arbitraria e pre-giudiziale interpretazione operata associando due passi e concetti separati, mai da me posta in questi termini ;-) " l'uomo introduce delle specie aliene alterando l'equilibrio naturale instaurato in chissà quanto tempo e la colpa alla natura che se lasciata da sola fa danni !!?? :rosik: via..."

la consecutio è ciucca, non funziona, ed è una tua affermazione...non mia...caso mai.... "l'uomo introduce delle specie aliene alterando l'equilibrio naturale ecc....e la natura se lasciata sola non è in grado di ristabilere un equilibrio sostenibile senza, in tempi medi , ridurre la biodiversità" ... il cattolico concetto di colpa (che non uso neppure in ambito di coscienza, per quanto è odioso e opposto a quello me più caro di responsabilità), specie in ambito naturale, io non lo uso...semmai si parla di cause....ma anche in questo caso dimmi dove ho attribuito alla natura la causa di squilibri che sarebbero stato causati dall'uomo...questo tu hai interpretato ;-)

peace
 

claudio sarti

Biker tremendus
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Perdonami, ma stai dicendo tutto ed il contrario di tutto. Facci capire, quindi in Australia per ridurre il numero di volpi/gatti dovrebbero lasciar fare tutto alla natura, fino a quando si instaurerà un "nuovo equilibrio, diverso da quello precedente" e la popolazione di volpi/gatti si ridurrà spontaneamente per vari fattori, ovviamente non dopo aver sterminato l'intera popolazione di marsupiali dell'isola? Alla faccia della salvaguardia delle biodiversità. Sono d'accordo sul fatto che il ripristino (da parte dell'uomo) di un ecosistema sballato dall'uomo debba avvenire a seconda dei casi considerando un determinato periodo temporale, ma tirare in ballo questo, non ci azzecca proprio un piffero.;-)

[...] i cicli naturali si misurano in centinaia/migliaia di anni e tu pensi che basti una stagione per ristabilire un equilibrio corrotto da decenni ?! ma poi quale equilibrio ? quello più comodo per gli uomini !? non è che la natura non riesce da sola a ristabilire un equilibrio è che ne avremo uno nuovo, diverso e magari peggiore per animali, ambiente e popolazioni umane ! la terra da quando è nata ha subito continui cambiamenti/sconvolgimenti, anche prima che esistesse l'uomo, ed il periodo in cui è presente l'uomo è un infinitesima parte della vita della terra, da sempre ambiente ed animali sono proliferati o scomparsi, è tutto naturale [...]

dov'è l'incoerenza in quello che ho scritto ?
salvaguardare i marsupiali mi sembra giusto ma come pensi di risolvere il problema sterminando (lo riusata..) gatti e volpi !? non è meglio tentare di arrivare ad un equilibrio ?!
cos'è questa cosa del piffero :nunsacci:
 

claudio sarti

Biker tremendus
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mi sa che hai compreso poco del mio intervento.. ;-)

una volta alterati gli equilibri (dall'uomo), mantenendosi uguali le altre condizioni, non si ripristinano gli equilibri, e i nuovi che si potrebbero formare potrebbero non essere adeguati e sostenibili, portando al deperimento di un ecosistema. Questo il caso dei pesci...poche specie alloctone che rischiano di sostituire, per imbecillità umana, molte specie autoctone, facendo venire meno uno dei patrimoni fondamentali, la biodiversità.

Il lavoro sui lupi è stato fatto molto bene, te lo assicuro, così come quello della lince. Purtroppo raggiungere numeri di queste comunità così elevati da riequilibrare un ecosistema è impensabile. Però i lupi, che con i programmi di ripopolamento portati avanti da università e centri di ricerca nazionali non hanno 'attecchito', sono arrivatio dall'appennino..ora in val chisone c'è un branco molto grosso, forse uno dei più grossi d'europa (15 capi), dovuto a fortuita coincidenza...l'ipotesi attuale è che ci siano o due femmine alfa o una femmina alfa che ci ha dato dentro ed ha portato avanti più cucciolate di seguito ma...nonostante sia il branco più importante dell'europa centrale non basta a limtare gli ungulati che proprio in quella zona sono troppi..e le prede principali di questi lupi sono le pecore....e la provincia dovrà stanziare un fondo speciale proiprio per i pastori di questa zona, che hanno subito notevoli attacchi al bestiame.

Sui cicli naturali....giustissimo, sono lunghi, lunghissimi, e se si va a guardare i tempi geologici ancora di più...ma non si può pensare, visto che gli squilibri causano problemi qui e ora, di demandare ad un ipotetico futuro cosmico nla soluzione di questi problemi....la biodiversità si perde qui e ora, ed è importante preservarla...ponendo rimedio alle michiate fatte dagli essere umani. Per me è un dovere.

Se poi il problema è ammazzare un animale in termini assoluti, beh, allora valòga per tutti gli animali, compresi quelli che culturalemnte ammazziamo per nutrimento o per fabbricare vestiti scarpe cinture, o a causa delle industrie che producono ciò che ogni giorno utilizziamo, o anche quelli che muoiono sotto i tasselli della mtb...per me un bel coleottero o un verme ha pari dignità di un cervo o un capriolo o un cinghiale.


poi...questa è una tua arbitraria e pre-giudiziale interpretazione operata associando due passi e concetti separati, mai da me posta in questi termini ;-) " l'uomo introduce delle specie aliene alterando l'equilibrio naturale instaurato in chissà quanto tempo e la colpa alla natura che se lasciata da sola fa danni !!?? :rosik: via..."

la consecutio è ciucca, non funziona, ed è una tua affermazione...non mia...caso mai.... "l'uomo introduce delle specie aliene alterando l'equilibrio naturale ecc....e la natura se lasciata sola non è in grado di ristabilere un equilibrio sostenibile senza, in tempi medi , ridurre la biodiversità" ... il cattolico concetto di colpa (che non uso neppure in ambito di coscienza, per quanto è odioso e opposto a quello me più caro di responsabilità), specie in ambito naturale, io non lo uso...semmai si parla di cause....ma anche in questo caso dimmi dove ho attribuito alla natura la causa di squilibri che sarebbero stato causati dall'uomo...questo tu hai interpretato ;-)

peace

con te ogni risposta è un lavoro :spetteguless:
allora..intanto ho compreso il tuo intervento, ti dico che è vero non hai scritto esattamente " e la colpa alla natura che se lasciata da sola fa danni !!?? " ma è esattamente quello che hai detto..".lasciare fare alla natura, in questo caso, sarebbe dannoso eccome."
è la presunzione (altro termine legato alla chiesa..)che l'uomo debba gestire una natura non in grado di autoregolarsi, non è la terra ad aver bisogno di noi ma noi ad aver bisogno della terra, se non si tiene in mente questo concetto le nostre azioni saranno sempre sbagliate e contronatura.

per quel che riguarda i tentativi di reintroduzione dei predatori, non erano critiche verso il metodo usato(che non conosco) anzi sono contento del tentativo e capisco benissimo che sia molto difficile, converrai con me che la natura ci abbia superato e stupito facendo arrivare i lupi dagli appennini ;-)

il resto concordo
 
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Ernesto85

Biker ciceronis
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dov'è l'incoerenza in quello che ho scritto ?
salvaguardare i marsupiali mi sembra giusto ma come pensi di risolvere il problema sterminando (lo riusata..) gatti e volpi !? non è meglio tentare di arrivare ad un equilibrio ?!
cos'è questa cosa del piffero :nunsacci:

Ciao,
l'incoerenza sta nel fatto che nella parte che hai scritto, e che ho riportato in grassetto, si fa riferimento all'evoluzione che ha raggiunto un determinato ecosistema in un determinato arco temporale, in modo "naturale" come dici tu stesso. Altre situazioni, come l'esempio dei gatti e delle volpi, non ci "azzeccano un piffero" con questo poichè sono il frutto di azioni umane che hanno stravolto un ecositema creatosi in milioni di anni. Le volpi in Australia sono state introdotte secoli fa per saziare la passione degi inglesi per la caccia a questo animale (dato che siamo in tema), i gatti come animali da compagnia. In questo caso non si deve tentare di arrivare ad un equilibrio, poichè l'unico risultato auspicabile sarebbe la totale scomparsa delle piccole specie di marsupiali che in quei luoghi si sono evolute. L'unica soluzione in questo caso è lo sterminio (per utilizzare un termine già comparso poche pagine fa) delle due specie, in modo da poter salvaguardare le specie endemiche e ripristinare l'ecosistema come Gaia l'ha fatto. Un altro problema sempre del paese in oggetto è il famoso rospo della canna da zucchero, introdotto per contenere il numero di alcuni insetti. Peccato sia velenoso, e che le specie predatrici locali, non avendone ovviamente mai visto uno, continuano a predarli con esiti ben prevedibili.
Queste situazioni, risultato di attività antropiche, sono ben diverse dai cicli naturali/cambiamenti e sconvolgimenti di cui parli. Un esempio di questo potrebbe essere l'estinzione dei dinosauri ad opera del famoso meteorite precipitato in Messico, in questo caso è corretto parlare di una situazione "tutta naturale".
La soluzione che ha riportato Kikhit in riferimento alle specie ittiche alloctone è corretta e si rifà all'esempio australiano. Basti pensare che nei laghi di Mantova specie autoctone sono quasi scomparse in favore di specie alloctone introdotte dall'uomo, quali Siluro, Lucioperca, Tilapia e Bass, per citarne qualcuno.
 

poppo

Biker poeticus
16/2/06
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...perdonatemi...una domanda sciocca? ma prima i cinghiali e ungulati erano nel giusto numero perchè li mangiavano i predatori (lupi e linci)?
 

Ernesto85

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con te ogni risposta è un lavoro :spetteguless:
allora..intanto ho compreso il tuo intervento, ti dico che è vero non hai scritto esattamente " e la colpa alla natura che se lasciata da sola fa danni !!?? " ma è esattamente quello che hai detto..".lasciare fare alla natura, in questo caso, sarebbe dannoso eccome."
è la presunzione (altro termine legato alla chiesa..)che l'uomo debba gestire una natura non in grado di autoregolarsi, non è la terra ad aver bisogno di noi ma noi ad aver bisogno della terra, se non si tiene in mente questo concetto le nostre azioni saranno sempre sbagliate e contronatura.

per quel che riguarda i tentativi di reintroduzione dei predatori, non erano critiche verso il metodo usato(che non conosco) anzi sono contento del tentativo e capisco benissimo che sia molto difficile, converrai con me che la natura ci abbia superato e stupito facendo arrivare i lupi dagli appennini ;-)

il resto concordo

In "questo caso" è riferito ad una situazione provocata dall'uomo, ed in quanto tale è l'uomo che deve correre in soccorso della "terra". Lasciar fare tutto alla natura significa che i cinghiali, non avendo predatori naturali, se non l'uomo, continueranno a proliferare a dismisura grufolando, scavando e quindi danneggiando il territorio. Senza considerare che più animali della stessa specie significa anche incremento di patologie, in questo caso trasmissibili ai suidi domestici con tutti i rischi e problemi che ne conseguono.
 

claudio sarti

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Ciao,
l'incoerenza sta nel fatto che nella parte che hai scritto, e che ho riportato in grassetto, si fa riferimento all'evoluzione che ha raggiunto un determinato ecosistema in un determinato arco temporale, in modo "naturale" come dici tu stesso. Altre situazioni, come l'esempio dei gatti e delle volpi, non ci "azzeccano un piffero" con questo poichè sono il frutto di azioni umane che hanno stravolto un ecositema creatosi in milioni di anni. Le volpi in Australia sono state introdotte secoli fa per saziare la passione degi inglesi per la caccia a questo animale (dato che siamo in tema), i gatti come animali da compagnia. In questo caso non si deve tentare di arrivare ad un equilibrio, poichè l'unico risultato auspicabile sarebbe la totale scomparsa delle piccole specie di marsupiali che in quei luoghi si sono evolute. L'unica soluzione in questo caso è lo sterminio (per utilizzare un termine già comparso poche pagine fa) delle due specie, in modo da poter salvaguardare le specie endemiche e ripristinare l'ecosistema come Gaia l'ha fatto. Un altro problema sempre del paese in oggetto è il famoso rospo della canna da zucchero, introdotto per contenere il numero di alcuni insetti. Peccato sia velenoso, e che le specie predatrici locali, non avendone ovviamente mai visto uno, continuano a predarli con esiti ben prevedibili.
Queste situazioni, risultato di attività antropiche, sono ben diverse dai cicli naturali/cambiamenti e sconvolgimenti di cui parli. Un esempio di questo potrebbe essere l'estinzione dei dinosauri ad opera del famoso meteorite precipitato in Messico, in questo caso è corretto parlare di una situazione "tutta naturale".
La soluzione che ha riportato Kikhit in riferimento alle specie ittiche alloctone è corretta e si rifà all'esempio australiano. Basti pensare che nei laghi di Mantova specie autoctone sono quasi scomparse in favore di specie alloctone introdotte dall'uomo, quali Siluro, Lucioperca, Tilapia e Bass, per citarne qualcuno.


guarda che competizione tra specie di ecosistemi diversi ci sono sempre state e sono avvenute in maniera naturale o accidentale , sul fatto che l'uomo debba cercare di lenire i problemi che ha provocato posso essere daccordo ma con commettendo un altro sbaglio.
il fatto è che l'uomo ha accelerato questi processi ed ancora più velocemente vorrebbe risolverli.
quello che adesso ci sembra normale ed in equilibrio è soltanto una foto di un filmato che dura da milioni di anni ed in continua evoluzione.
anche alcune piante ed animali che riteniamo tipiche di una certa zona sono in realtà originarie di luoghi diversi, cosa facciamo allora ?! massacro di pomodori in italia o di leoni in africa perchè non sono specie autoctone !?
e te dimmi un po' non sarai mica nato in una città diversa da quella in cui vivi eh !!??
 

claudio sarti

Biker tremendus
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In "questo caso" è riferito ad una situazione provocata dall'uomo, ed in quanto tale è l'uomo che deve correre in soccorso della "terra". Lasciar fare tutto alla natura significa che i cinghiali, non avendo predatori naturali, se non l'uomo, continueranno a proliferare a dismisura grufolando, scavando e quindi danneggiando il territorio. Senza considerare che più animali della stessa specie significa anche incremento di patologie, in questo caso trasmissibili ai suidi domestici con tutti i rischi e problemi che ne conseguono.

intanto l'uomo non è il predatore naturale del cinghiale.
poi i cinghiali faranno quello che hanno sempre fatto da quando esitono : grufolare, scavare, mangiare, riprodursi.. ; è la loro missione in natura..non ce l'hanno la mtb loro :spetteguless:
 

SHARDBIKER

Biker tremendus
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...perdonatemi...una domanda sciocca? ma prima i cinghiali e ungulati erano nel giusto numero perchè li mangiavano i predatori (lupi e linci)?

si, cerano i predatori naturali, ma la caccia è comunque sempre esistita.. in passato però, non c'era il business che gira oggi intorno ad essa, quindi niente animali introdotti in natura solo con lo scopo di poterli cacciare alla prossima stagione venatoria..
 

sembola

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una nera e l'altra pure
...perdonatemi...una domanda sciocca? ma prima i cinghiali e ungulati erano nel giusto numero perchè li mangiavano i predatori (lupi e linci)?

La questione è simile, sebbene leggermente diversa, per i cinghiali e per i cervidi: è un combinato di genetica ed ambiente, come quasi sempre accade in campo biologico.

Per quanto riguarda i cinghiali, gli animali attualmente esistenti sono stati insanguati da esemplari provenienti dall' Europa dell' Est liberati per ripopolamento negli anni '60, tanto è vero che ormai non c'è più grossa differenza genetica tra gli animali di tutta Europa; sono ormai più robusti e si riproducono più velocemente di quanto fossero in grado di fare i loro cugini autoctoni. Dall' altro lato l'abbandono delle campagne ha fornito loro un territorio praticamente "vuoto" e ricchissimo di cibo, mentre in precedenza la pressione antropica sui boschi era molto elevata (taglio periodico del ceduo, sia per uso civile e rurale che industriale).

Per i cervidi la situazione è leggermente differente, nel senso che non ci sono state modifiche genetiche degli animali quanto introduzioni e/o migrazioni di popolazioni selvatiche che hanno trovato ambienti ricchi di cibo e privi di predatori naturali dove moltiplicarsi.


A questo punto mi vedo costretto però a richiamare all'ordine i partecipanti a questa discussione.

Come ho dovuto scrivere altre volte, questo è un forum di mtb, e le discussioni devono attenere a questo argomento di base.

Se, come in questo topic, vogliamo discutere di come ci possiamo/dobbiamo rapportare con la caccia è un discorso perfettamente accettabile e coerente con gli scopi del Forum. Altra cosa se invece si vuole discutere sulla legittimità "morale" della caccia, che lo ricordo è un'attività esplicitamente consentita e regolamentata dalla legge ed implicitamente accettata dai cittadini italiani con il fallimento di un referendum.

Lascio le tre pagine di offtopic, ma non fatemi pentire della mia decisione.
 
Premessa: sul manubrio della bike ho fascettato un mirino da caccia, ricordo di mio padre grande cacciatore che da bambino mi ha fatto passare tante domenica "sfruttandomi" come cane da riporto, cosa forse da telefono azzurro ma che mi ha infuso la passione di stare all'aria aperta.... (ma non della caccia...).
Non l'ho mai ringraziato abbastanza, e purtroppo non lo posso più fare se non facendo scorrazzare il suo mirino.
Torno in topic. Tre domeniche fa, colline fiorentine, scendendo da Monte Cucco a Torre a Cona, ci imbattiamo in una cacciata, siamo praticamente sulla linea della posta, quindi ogni 50 metri troviamo un cacciatore. Ovviamente prima chiediamo di passare, ci danno l'ok visto che la cacciata ancora non era iniziata, tutti ci salutano cordialmente, ma di bello c'è la battuta di un cacciatore che, di fronte alla retorica domanda di uno di noi non ancora convinto: "Ma siete pericolosi?", risponde con "siamo pericolosi per noi, figuriamoci per gli altri...!!".
In realtà vi dico, per quel che conosco io la caccia, la battuta al cinghiale organizzata da squadre riconosciute dalla Provincia hanno un rischio praticamente nullo, in quanto il quadrilatero e spesso "chiuso" mentre diverso è il discorso per scacce (credo vietate) ed i cacciatori vaganti a lepri/fagiani (quelli che gironzolano col canino per intendersi). In ogni caso vi consiglio sempre di indossare un giubbino fosforescente se percorrete sentieri isolati in zona di caccia, e di parlare ad alta voce (se sono solo tossisco fortemente ogni pochi metri).
Buone girate a tutti, e W la convivenza tra chi ha modi diversi di vivere la natura, nel rispetto reciproco!!!
 
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Ernesto85

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Premessa: sul manubrio della bike ho fascettato un mirino da caccia, ricordo di mio padre grande cacciatore che da bambino mi ha fatto passare tante domenica "sfruttandomi" come cane da riporto, cosa forse da telefono azzurro ma che mi ha infuso la passione di stare all'aria aperta.... (ma non della caccia...).
Non l'ho mai ringraziato abbastanza, e purtroppo non lo posso più fare se non facendo scorrazzare il suo mirino.
Torno in topic. Tre domeniche fa, colline fiorentine, scendendo da Monte Cucco a Torre a Cona, ci imbattiamo in una cacciata, siamo praticamente sulla linea della posta, quindi ogni 50 metri troviamo un cacciatore. Ovviamente prima chiediamo di passare, ci danno l'ok visto che la cacciata ancora non era iniziata, tutti ci salutano cordialmente, ma di bello c'è la battuta di un cacciatore che, di fronte alla retorica domanda di uno di noi non ancora convinto: "Ma siete pericolosi?", risponde con "siamo pericolosi per noi, figuriamoci per gli altri...!!".
In realtà vi dico, per quel che conosco io la caccia, la battuta al cinghiale organizzata da squadre riconosciute dalla Provincia hanno un rischio praticamente nullo, in quanto il quadrilatero e spesso "chiuso" mentre diverso è il discorso per scacce (credo vietate) ed i cacciatori vaganti a lepri/fagiani (quelli che gironzolano col canino per intendersi). In ogni caso vi consiglio sempre di indossare un giubbino fosforescente se percorrete sentieri isolati in zona di caccia, e di parlare ad alta voce (se sono solo tossisco fortemente ogni pochi metri).
Buone girate a tutti, e W la convivenza tra chi ha modi diversi di vivere la natura, nel rispetto reciproco!!!

Già, penso anche io sia il modo migliore di comportarsi, ancora meglio se si è in gruppo o almeno in coppia per essere maggiormente visibili ed evitare di...tossire.:i-want-t::i-want-t::i-want-t:
 

rob.cri

Biker forumensus
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Premessa: sul manubrio della bike ho fascettato un mirino da caccia, ricordo di mio padre grande cacciatore che da bambino mi ha fatto passare tante domenica "sfruttandomi" come cane da riporto, cosa forse da telefono azzurro ma che mi ha infuso la passione di stare all'aria aperta.... (ma non della caccia...).
Non l'ho mai ringraziato abbastanza, e purtroppo non lo posso più fare se non facendo scorrazzare il suo mirino.
Torno in topic. Tre domeniche fa, colline fiorentine, scendendo da Monte Cucco a Torre a Cona, ci imbattiamo in una cacciata, siamo praticamente sulla linea della posta, quindi ogni 50 metri troviamo un cacciatore. Ovviamente prima chiediamo di passare, ci danno l'ok visto che la cacciata ancora non era iniziata, tutti ci salutano cordialmente, ma di bello c'è la battuta di un cacciatore che, di fronte alla retorica domanda di uno di noi non ancora convinto: "Ma siete pericolosi?", risponde con "siamo pericolosi per noi, figuriamoci per gli altri...!!".
In realtà vi dico, per quel che conosco io la caccia, la battuta al cinghiale organizzata da squadre riconosciute dalla Provincia hanno un rischio praticamente nullo, in quanto il quadrilatero e spesso "chiuso" mentre diverso è il discorso per scacce (credo vietate) ed i cacciatori vaganti a lepri/fagiani (quelli che gironzolano col canino per intendersi). In ogni caso vi consiglio sempre di indossare un giubbino fosforescente se percorrete sentieri isolati in zona di caccia, e di parlare ad alta voce (se sono solo tossisco fortemente ogni pochi metri).
Buone girate a tutti, e W la convivenza tra chi ha modi diversi di vivere la natura, nel rispetto reciproco!!!
sono daccordo solo in parte con quello che dici, il problema più grande e che è il cacciatore che si deve responsabilizzare e vedere maggiormente dove spara, ormai il bosco è diventata la meta di molti dei nostri passatempi quindi i cacciatori non son più soli come prima, no quella del giubbino fosforescente,
 
sono daccordo solo in parte con quello che dici, il problema più grande e che è il cacciatore che si deve responsabilizzare e vedere maggiormente dove spara, ormai il bosco è diventata la meta di molti dei nostri passatempi quindi i cacciatori non son più soli come prima, no quella del giubbino fosforescente,

Sinceramente non credo che la stragrande maggioranza dei cacciatori siano irresponsabili e non guardi dove spara...... certo che visto che hanno un fucile e che non sai mai chi ti trovi di fronte (e in che stato psicologico), resta il caloroso consiglio a tutti di indossare un giubbino fosforescente e farsi sentire.....
sono pratiche che costano poco e possono evitare situazioni spiacevoli, così come in auto mi metto la cintura, e su un marciapiede tengo i bimbi lato "esterno".... spesso sono scelte irrazionali o comunque di poca efficacia, in altri possono essere decisive.... nel dubbio le applico.
ciao
 

rob.cri

Biker forumensus
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Sinceramente non credo che la stragrande maggioranza dei cacciatori siano irresponsabili e non guardi dove spara...... certo che visto che hanno un fucile e che non sai mai chi ti trovi di fronte (e in che stato psicologico), resta il caloroso consiglio a tutti di indossare un giubbino fosforescente e farsi sentire.....
sono pratiche che costano poco e possono evitare situazioni spiacevoli, così come in auto mi metto la cintura, e su un marciapiede tengo i bimbi lato "esterno".... spesso sono scelte irrazionali o comunque di poca efficacia, in altri possono essere decisive.... nel dubbio le applico.
ciao
io ti dico per esperienza personale che non guardano na bella mazza, sono a casa in degenza con 50 pallini nelle chiappe e coscia, credo di essermi fatto un ampia esperienza della leggerezza che hanno nel maneggiare un arma
 

Robybil

Biker extra
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Canyon Strive AL 7.0 (2013)
Ho letto con interesse l'intera discussione. Il reale problema di esubero di alcune specie....caccia come unica soluzione per rimediare a ciò che si è venuto a creare...etc.

C'è tanta tristezza in tutto questo, e ammetto che,per quanto nel mio piccolo cerchi di sforzarmi, devo ammettere che è difficile trovare soluzioni alternative a quella di annoverarci il diritto di decidere un tal giorno a tale ora quale animale dovrà vivere o morire.

Certo, la tristezza maggiore è che tutto ciò venga chiamato sport....ma quello è un discorso diverso...

Mentre voglio continuare a credere che soluzioni alternative ne possano esistere, mi viene in mente una frase scritta da Milan Kundera:"Il vero esame morale dell'umanità, l'esame fondamentale (posto così in profondità da sfuggire al nostro sguardo) è il suo rapporto con coloro che sono alla sua mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento dell'uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri"

Scusate per l' O.T
 

Oniriko77

Biker augustus
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In ogni caso vi consiglio sempre di indossare un giubbino fosforescente se percorrete sentieri isolati in zona di caccia, e di parlare ad alta voce (se sono solo tossisco fortemente ogni pochi metri).
Buone girate a tutti, e W la convivenza tra chi ha modi diversi di vivere la natura, nel rispetto reciproco!!!

se consigli di andare in mtb con il giubbetto fosforescente e di gridare ad alta voce per paura di essere impallinati non vedo come tu possa vedere positivamente la convivenza tra cacciatore e ciclista.
 
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se consigli di andare in mtb con il giubbetto fosforescente e di gridare ad alta voce per paura di essere impallinati non vedo come tu possa vedere positivamente la convivenza tra cacciatore e ciclista.
Infatti vedo positivamente la convivenza nel rispetto reciproco, chi ti spara addosso non credo abbia molto rispetto.... ripeto che la stragrande maggioranza dei cacciatori è responsabile e sa cosa fa (e li rispetto), la ristretta minoranza no. Ma questa è la premessa, mentre il punto è che la possibilità di trovare un imbecille armato esiste.
Quindi applico tutto quello che ritengo utile a ridurre la probabilità di un incidente senza ledere la MIA libertà di andare per boschi (che poi come sappiamo tanto libertà non sarebbe). Quindi spesso metto giubbino e mi faccio sentire, altri si sentono più sicuri a non andare proprio per boschi in questo periodo, altri non attuano nessuna contromisura e girano con una bella giacca traspirante ma mimetica.
Non esiste un modo "universale" di affrontare questo rischio (come qualunque altro), ho solo proposto il mio.
D'altro canto, giro in MTB anche perchè su strada ho sempre avuto il terrore di essere spianato da un automobilista, nonostante che tutti i giorni decine milioni di automobilisti sorpassano milioni di ciclisti senza conseguenze..... eppure è cronaca di questi giorni......... d'altra parte non credo che stare su un divano a vedere la TV sia la soluzione. :medita:

io ti dico per esperienza personale che non guardano na bella mazza, sono a casa in degenza con 50 pallini nelle chiappe e coscia, credo di essermi fatto un ampia esperienza della leggerezza che hanno nel maneggiare un arma

Ecco, tu hai trovato l'imbecille. Tanti auguri ti buona guarigione!!!
 

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