Concordo su tutto[emoji106]
Metto delle precisazioni.
In pista soltanto e no su asfalto eh, li ci si comporta in stile "no pista" ovviamente. Dicevo, in pista non cercavo il punto di non ritorno di proposito, le velocità e i costi di gestione non sono paragonabili ed è da stupidi incoscienti procurarseli. Lì il punto di non ritorno arriva spontaneo, non procurato e una volta caduti si ha "memoria" (errore) della dinamica.
Per tutto il resto, continuo ad essere d'accordo con te, in bici le condizioni sono molteplici e variabili. Lo stesso sentiero che il giorno prima era bello asciutto e compatto, magari il giorno dopo già solo per l'umidità notturna può farne cambiare il fondo.
Alberi, rocce e quel che li circonda possono essere degli ostacoli su cui rimanerci e penso anche io che i rider non si procurino le cadute di proposito per essere preparati ad esse...anche se ho visto vari video e tutorial dove il protagonista lo faceva apposta ma in luoghi ben aperti (lo misi un video del genere e se lo trovo lo ripropongo). Una specie di allenamento
Ok detto questo faccio un esempio.
Hai presente la sgommata col piede a terra?
Quanti metri si riesce a fare la stessa sgommata laterale senza piede? Abituarsi all'inclinazione e imparare l'equilibrio.
Metto un video di Wibmer dove al termine dei 10 semplici trick cade...
Guarda direttamente la parte finale se ti scoccia di guardarlo tutto.
Quel tipo di sgommata ad esempio.
Non tanto imparare a cadere, quanto a NON cadere ma penso che non è facile da trovare il giusto "equilibrismo" se non cadi e ricadi.
Fino a che punto la Merida tiene l'inclinazione fino a sfuggire dalle mani?
Ecco, a questo mi riferisco...e cose del genere.
A tempo perso nella campagna con terra morbida e vegetazione alta, provai e riprovai a saltare dal manubrio procurandomi l'overbar.
In tutto ciò ho trovato il video di quel "pazzo" che cadeva di proposito...buona visione[emoji6]
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