Sarà un mio limite ma i sandali in montagna fuori dall'avvicinamento semplice non riesco a capirli.
Bloccati a 2000 metri con i sandali di gomma: li salva il soccorso alpino
- Creatore Discussione marco
- Data di inizio
Esatto, è la stessa cosa che ho detto, il problema come giustamente hai menzionato, è che la massa manco sa cosa sia rispetto, timore, reverenza...se cosi fosse, non si vedrebbero orde di "sandalati" per andar a mangiar polenta e cervo, magari ascoltando della musica latina...Una cosa che ho imparato in tanti anni, anche conoscendo a memoria i percorsi, è l' umiltà e il rispetto nell' affrontare la montagna...condito con un pizzico di timore e adrenalina...ecco, penso che questi sentimenti manchino a molte persone che si avventurano in qualsiasi sentiero...
È ora di finire tutto questo, ormai per la massa Rimini e Ortisei son la stessa cosa, sandali e tenuta da spiaggia...
ero a oltre 2500m anche questo weekend, Lagazuoi, e ho visto molta gente, seppur vestita e attrezzata a dovere, che in quei sentieri sarebbe meglio non ci andasse, non basta una suola Vibram per superare un sentiero oltre le proprie capacità, questo è il punto.
(per fortuna agosto sta per finire!)
(per fortuna agosto sta per finire!)
A Finale è l’opposto per fortuna , in spiaggia arrivano bikers con il casco , le ginocchiere e le scarpe da freeride!!!
Ultima modifica:
Neanche io userei mai i sandali in montagna (ma non per questo esco solo con scafandri da alpinismo da 2kg il paio come vedo fare), però se uno ci riesce...cavoli suoi.
Ovviamente viene meno la protezione delle dita e del dorso, mentre per l'aderenza la questione si riduce alla suola e alla costruzione della calzatura, virtualmente tra un sandalo fatto ad hoc e una scarpa da montagna non c'è differenza per le prestazioni offerte. Al conrrario, a seconda della costruzione le prestazioni fornite dalle calzature, ancorché specifiche, cambiano abominevolmente tra modello e modello. Ho fatto voli con un paio di scarponcini che con le scarpe basse manco per sogno.
Quello che io noto dal video del soccorso oggetto del topic è che questi erano in giro dal "mattino presto" e i soccorsi li hanno chiamati alle 18. Magari più che un problema di calzature (che potrebbe starci, dipende da cosa avevano) era un problema da stanchezza imperante.
è un tuo limite e ci sta, d'altra parte anche i sandali per andare in bici non sono capiti, eppure esistono sia i sandali da bici che quelli da escursionismo e chi utilizza entrambi con soddisfazione, quindi si-può-fare...
il problema è che si può andare in montagna con i sandali per due motivi opposti:
1) perchè si ha una ottima consapevolezza di sè, del proprio corpo e dell'ambiente in cui si va, oppure
2) perchè non si ha nessuna consapevolezza di sè, del proprio corpo e dell'ambiente in cui si va.
in ogni caso il problema non sono i sandali.
oppure tra un po' salterà fuori che non si può neanche andare in montagna con le fivefingers
Dipende sempre che sentieri si fanno.
X andare a fare la passeggiata al rifugio su sentieri tranquilli o su forestali va bene tutto, se già c'è da "arrampicarsi" Su qualche rroccia alta, meglio un paio di scarpe adatte.
Io per le escursioni che ho fatto in montagna ho sempre usato scarpe da trekking "economiche" Del Dechatlon e mai avuto problemi anche se dovevo fare qualche metro su roccia o terreno friabile.
Di certo non andavo a fare vie ferrate
Il problema è: qual è la scarpa "adatta"?
Altissima, alta, media, bassa...?
Ramponabile, non ramponabile?
Rigidia, morbida?
Gorotex (o similari) oppure più traspirante?
Che tipo di protezione si desidera?
Cosa si cerca dalla suola?
La produzione è ormai a dir poco sterminata, anche il singolo catalogo di uno specifico marchio è ormai ingestibile tra decine di modelli che a momenti te le dovresti cambiare ogni 72 metri a seconda del tipo di terreno.
Quindi siamo sempre lì, spesso si considera come "non adatto" quello "che io non uso". Ma se in certi ambiti particolari (ad esempio alpinismo) la scelta si restringe, per andare a fare un sentiero "normale", qualsiasi cosa possa voler dire, la scelta si amplia. E quindi vedi quello con gli scarponi praticamente alpinistici e quello con le scarpe da trail running. E se il secondo viene a volte additato come "ah, quello in scarpe da ginnastica!", io mi chiedo come facciano i primi su certi sentieri con certe temperature.
Non c'è necessariamente un giusto o uno sbagliato, fintanto che, come dice fitzcarraldo, sai il perché di una scelta.
Altissima, alta, media, bassa...?
Ramponabile, non ramponabile?
Rigidia, morbida?
Gorotex (o similari) oppure più traspirante?
Che tipo di protezione si desidera?
Cosa si cerca dalla suola?
La produzione è ormai a dir poco sterminata, anche il singolo catalogo di uno specifico marchio è ormai ingestibile tra decine di modelli che a momenti te le dovresti cambiare ogni 72 metri a seconda del tipo di terreno.
Quindi siamo sempre lì, spesso si considera come "non adatto" quello "che io non uso". Ma se in certi ambiti particolari (ad esempio alpinismo) la scelta si restringe, per andare a fare un sentiero "normale", qualsiasi cosa possa voler dire, la scelta si amplia. E quindi vedi quello con gli scarponi praticamente alpinistici e quello con le scarpe da trail running. E se il secondo viene a volte additato come "ah, quello in scarpe da ginnastica!", io mi chiedo come facciano i primi su certi sentieri con certe temperature.
Non c'è necessariamente un giusto o uno sbagliato, fintanto che, come dice fitzcarraldo, sai il perché di una scelta.
Chi arrampica in Dolomiti, sulle vie classiche, fa gli avvicinamenti fino al III slegato e con le scarpe da avvicinamento (delle scarpe da trail running in pratica). Di solito sta fuori una giornata intera con uno zainetto con mezzo lt d'acqua e 4 barrette.
E con quella attrezzatura sorpassa alla grande e in sicurezza il classico escursionista con lo zainone da 40lt, lo scarpone superrigido e la camicia a quadri da regolamento CAI.
Con i sandali, sperimentato, riesci a fare boulder fino al IV.
Il tema non è l'attrezzatura, ridurre tutto al "avevano i sandali" ed il fare l'elenco della attrezzatura "giusta" non porta da nessuna parte.
Anche perchè, diciamocelo, qualcuno potrebbe dire, facendo questi ragionamenti, che è sbagliato presentarsi in cima al Lavarella o al Puez con una bici in spalla.
Semmai il tema è: quanto la disponibilità di mezzi di comunicazione (cellulare) e di un pronto intervento (soccorso alpino) hanno influito sulla perdita di percezione dei potenziali pericoli? Quanto hanno spinto persone a sperimentare cose di cui non hanno nessuna nozione ed esperienza, tanto alla peggio "c'è il soccorso"? Quanti nemmeno si pongono il problema che il cellulare potrebbe NON prendere e che il soccorso potrebbe NON raggiungerci?
E quanto farebbe bene spegnere per un mesetto i ripetitori nelle zone montane per far capire alla gente dove realmente si trovano?
(si lo so, è una provocazione, non si torna più indietro, ma a ben pensare...)
E con quella attrezzatura sorpassa alla grande e in sicurezza il classico escursionista con lo zainone da 40lt, lo scarpone superrigido e la camicia a quadri da regolamento CAI.
Con i sandali, sperimentato, riesci a fare boulder fino al IV.
Il tema non è l'attrezzatura, ridurre tutto al "avevano i sandali" ed il fare l'elenco della attrezzatura "giusta" non porta da nessuna parte.
Anche perchè, diciamocelo, qualcuno potrebbe dire, facendo questi ragionamenti, che è sbagliato presentarsi in cima al Lavarella o al Puez con una bici in spalla.
Semmai il tema è: quanto la disponibilità di mezzi di comunicazione (cellulare) e di un pronto intervento (soccorso alpino) hanno influito sulla perdita di percezione dei potenziali pericoli? Quanto hanno spinto persone a sperimentare cose di cui non hanno nessuna nozione ed esperienza, tanto alla peggio "c'è il soccorso"? Quanti nemmeno si pongono il problema che il cellulare potrebbe NON prendere e che il soccorso potrebbe NON raggiungerci?
E quanto farebbe bene spegnere per un mesetto i ripetitori nelle zone montane per far capire alla gente dove realmente si trovano?
(si lo so, è una provocazione, non si torna più indietro, ma a ben pensare...)
Ah guarda, non serve arrivare a tanto. Con il mio telefono e il mio operatore (FW) sono "into the wild" per ore in due casi su tre 
Sarà pure una provocazione, ma è il GPS il primo strumento ad aver messo sui sentieri uno stuolo di sprovveduti (a piedi, in bici, in e-bike).
Il problema è che tra scegliere un attrezzo piuttosto che un altro in funzione delle proprie esigenze, oppure farlo per sentirsi più ganzi o per farsi guardare ci corre un mare (anzi una montagna),è un tuo limite e ci sta, d'altra parte anche i sandali per andare in bici non sono capiti, eppure esistono sia i sandali da bici che quelli da escursionismo e chi utilizza entrambi con soddisfazione, quindi si-può-fare...
il problema è che si può andare in montagna con i sandali per due motivi opposti:
1) perchè si ha una ottima consapevolezza di sè, del proprio corpo e dell'ambiente in cui si va, oppure
2) perchè non si ha nessuna consapevolezza di sè, del proprio corpo e dell'ambiente in cui si va.
in ogni caso il problema non sono i sandali.
oppure tra un po' salterà fuori che non si può neanche andare in montagna con le fivefingers
In montagna, così come in bici, c'è chi usa un attrezzo diverso da quello che usa la maggioranza perchè ha effettivamente esigenze diverse e chi perchè vuole distinguersi, più o meno consapevolmente.
C'è chi gli serve e chi "famolo strano". Anche in bici, lo ripeto.
Auguro a tutti i fenomeni che vanno per le montagne , anche senza arrampicare , in sandali di essere morsicati da un serpente ….. poi vediamo se non mettono lo scarponcino e le calze alte…
E se ti punge una vespa che fai? Se ti aggancia una zecca? In giro scafandrati? Stamattina in bici sono stato assalito da insetti a cui non ho chiesto la carta d'ientità e me la sono data a gambe, ma non posso andare vestito come un endurista in moto per evitare quel rischio (e di finire agganciato da qualche rovo, come puntualmente accade).
A parte che una vipera attraverso le scarpe non passa ma attraverso le calze si, quali sono le probabilità su base annua vs numero di escursionisti?
Chiaro, il rischio c'è ed è uno dei tanti, ma il problema non è quello. La montagna, negli ultimi 50, è cambiata anche nell'equipaggiamento, non è che si può pretendere che tutti facciano a modo nostro.
Nessuno pretende, semai consiglia, poi per chi non vuol ascoltar consigli, ci son sempre quei 4k da pagare al soccorso alpino eh...
Il CAI scorre forte in te, giovane Nonno Caiano.
Ma la quadri camicia dimenticato tu hai.
