.... la storia continua.
Al mattino mi sveglio puntualmente presto, l'orologio biologico difficilmente sbaglia. In un batter d'occhio sono già pronto, con la bici fuori, lo
zaino pronto per essere indossato, il carrello parcheggiato nella stanza. Vado a far colazione e scambio due chiacchiere con la signora del B&B: le racconto un po' le nostre avventure; anche suo marito è uno sportivo, ma rimane comunque piuttosto meravigliata quando le parlo della discesa dal Monte Baldo nella neve...
Speriamo di ripetere l'exploit del Capodanno 2009, o almeno andarvi vicino... felici ricordi riecheggiano nella mia mente malata... ingorda di emozioni.
Mi congedo dalla padrona di casa e pedalo infreddolito fino al Bar Dolce Vita, luogo dove ci si da appuntamento per la colazione. Al momento non c'è nessuno; comunque mi siedo ed ordino un cornetto con marmellata. Mi serve una ragazza dalle belle curve, la osservo attento, è decisamente carina e molto probabilmente il suo piacevole aspetto fisico costituisce una forte attrattiva per i frequentatori maschi del locale. Ascolto i suoi discorsi sui viaggi intrapresi nell'ultimo periodo, le sue avventure a New York, in coda nei supermercati, negli outlet e megastore... ne è entusiasta.
Perplesso ritorno a guardarle il culo.
Passa una bici, è Claudio! Mi aveva accennato il fatto che ci avrebbe potuto accompagnare per un tratto, ed eccolo qua! Grandissimo Frog!
Poco dopo arrivano Dario, Wilmer, Steen. Ci abbracciamo. Sono contento di vedere i miei amici e avverto un forte entusiasmo per quello che ci apprestiamo a fare...
Cappucci, caffé, crostatine; si paga il conto, si saluta la dolce fanciulla e si parte. Un primo tratto di salita su asfalto, poi da Prada ci immettiamo sulla solita stradina dell Pozze che man mano che saliamo si ricopre di neve. Riusciamo a pedalare bene sulla neve ghiacciata fino all'uscita dal bosco. A questo punto, salutato Frog, incominciamo la salita con la bici in spalla. Si decide di passare per i Fortini e si allunga di 1 ora la camminata che in alcuni punti non è semplice a causa del pendio piuttosto scosceso che ci mette un po' in apprensione. Abbiamo il peso della bici sulle spalle e ci manca una attrezzatura seria per camminare nella neve. Superate queste difficoltà giungiamo al Rifugio Fiori del Baldo. La giornata è superlativa. Non c'è una nuvola nel cielo, e il nostro sguardo spazia per Km: vediamo distintamente anche il Gruppo del Rosa. Il Guglielmo, la montagna a cui i bresciani sono maggiormente affezionati, spicca maestoso.
I più stanchi del gruppo si fermano per un té caldo al Fiori prima di ultimare l'ascesa al Chierego. La signora che gestisce e
vive nel rifugio assieme al marito ci riconosce: "ma siete quelli che sono saliti per l'ultimo anche l'anno scorso?". Dopo averci parlato, la signora ha percepito la passione che ci anima, e probabilmente è riuscita a capirci, distinguendoci da quella massa di turisti in ciabatte che sale sul Baldo in funivia con la stessa mentalità di uno che prende la scala mobile nell'ipermercato.
La salutiamo augurandole Buon Anno.
L'ultimo tratto di salita è il più ripido, ma è anche rapido. (Ne sa qualcosa Wilmer)
Al Rifugio non c'è Massimo ad accoglierci, questo lo sapevamo già, ma un valido gruppo di suoi collaboratori. Tutti simpatici amanti della montagna, disponibili e cortesi. Mentre gli altri si divertono, loro lavorano. Grazie di cuore a tutti loro.
Indossati abiti asciutti, nel pomeriggio ci riposiamo, chiacchierando ed osservando i colori delle montagne attorno a noi cambiare al calar del sole. Con il binocolo scrutiamo lungo il pendio della montagna per vedere a che punto sono gli altri BdB in arrivo: Vito, Elena e Seby. Loro hanno dovuto posticipare la partenza per motivi di lavoro (che palle sto lavoro) e arriveranno probabilmente con il buio.
Infatti così sarà. Con il sole ormai oltre l'orizzonte, ed un vento gelido, arrivano anche loro, ovviamente con un grande sorriso sul volto.
Siamo al completo, pronti per iniziare a mangiare...
La fame è tanta, ma dopo un'occhiata all'orologio, ci accorgiamo che è prestissimo. Sono le 18 circa e si incomincerà a cenare per le 20. Come faremo a resistere così a lungo! Ed ecco trovata la soluzione: una deliziosa birra rossa ci terrà compagnia fino a quel momento... o-o
All'ora prestabilita ha finalmente inizio il cenone, piatti semplici ma ben preparati: antipasti di affettati, sottaceti, formaggi, il minestrone, le tagliatelle, il cotechino con le lenticchie (abbondanti lenticchie), lo spezzatino con la polenta.
Le nostre capienti pance si riempiono, i piatti vengono ripuliti velocemente e impilati diligentemente sul tavolo. Le giuste pause tra una pietanza e quella successiva ci portano dolcemente, cullati dal cibo e da tante abbondanti risate, alla mezzanotte. Con il bicchiere di vino, il bastoncino pirotecnico in mano, usciamo tutti insieme al freddo e al gelo per augurarci un bellissimo 2011.
Arriva il panettone, anche se qualcuno avrebbe mangiato ancora qualche cucchiaiata di lenticchie.
E con la fine della cena, le palpebre incominciano ad appesantirsi; vuoi perché non siamo abituati alle ore piccole, vuoi per le fatiche della giornata, i bicchieri di vino, l'attività digestiva a pieno regime, ma le nostre teste incominciano ad appoggiarsi al tavolo sparecchiato. Steen si corica sulla panca di legno.
Altri ragazzi al contrario si animano, spuntano mazzi di carte, casse di vino e la
loro festa ha inizio.
Resistiamo un bel po', poi incominciano a spuntare materassi, coperte e sacchi a pelo. È la fine. "Tutti a letto!" Ordina imperioso Wilmer in piedi sopra un tavolo. Il suo sguardo tremendo, le sue parole di fuoco non offrono via di scampo...
Le luci si spengono, e tutti si infilano sotto le coperte. Le camerette sono tutte occupate, i posti letto terminati, e ci si arrangia quindi su materassi disposti nella sala principale.
All'alba, con le prime luci, ci svegliamo. Sui vetri si è formata un sacco di condensa, le lenticchie hanno sortito il loro effetto...
Sembrerà strano, ma dopo la pipì e la popò, si mangia di nuovo per la colazione.
Ovviamente panettone, caffé latte e té.
L'ultima ad alzarsi è Lisabike e una volta tutti in piedi, decidiamo per una passeggiata su di una cima a portata di scarpone, su cui si dovrebbe godere di una vista spettacolare. Le previsioni non sono smentite e riusciamo a godere di una vista a 360 gradi da lassù. Steen ci diverte con le sue scivolate stile tricheco, la sua tecnica di galleggiamento sulla neve è efficace, molto meno quella di Seby che affonda istantaneamente.
Ma finalmente è arrivato il momento di inforcare le bici e iniziare la discesa. Come al solito incuriosiamo molto i presenti. Il manto è piuttosto duro, ghiacciato, ma un minimo affondamento delle
ruote ci offre la tenuta e la sicurezza necessarie per divertirci senza rischiare la pellaccia.
Steen, il più spericolato, raggiunge velocità considerevoli, in qualche occasione si spiccano pure dei brevi salti; le sbandate si riescono a controllare quasi sempre e le poche volte che finiamo a terra, rotoliamo divertiti nella neve.
A metà discesa incontriamo Il Lonfo. Stà salendo con gli sci, ci ha fatto una piacevole sorpresa, un peccato solo non essere riusciti a scendere insieme, sarebbe stato spettacolare.
Scendendo di quota dalla neve incominciano ad affiorare i primi sassi, bisogna prestarvi attenzione. Alcuni sci-alpinisti si fermano incuriositi ad osservarci. Una volta entrati nel bosco, inizia il sentiero e anche qui gran divertimento...
Giungiamo velocemente a Prada, la discesa è terminata, ma un anno nuovo è appena iniziato. Chissà quante belle escursioni faremo nel 2011, quanti bei luoghi avremo modo di visitare...
Viva i BdB - AUGURI!!!
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