Finalmente la prova sul campo.
Il percorso: un 900 metri di dislivello con salite anche molto dure e, fra gli altri, un tratto di circa 400 metri di discesa tecnica costante, bella ripida e piena di bozzoni e rocce più o meno fermi con scalettoni anche di mezzo metro.
Premetto che il confronto è con una intense tracer con
lyrik da 160 che non è certo la prima venuta per i percorsi enduro, e con la quale fra l'altro ho un bel feeling da tre anni.
1) salita non troppo pendente su mulattiera leggermente scassata:
decisamente schiacciasassi, ho spolverato una coppia di 26isti senza nemmeno accorgermene.
2) tratti vallonati scorrevoli con rilanci:
l'inerzia delle ruotone mi sembra senz'altro superiore alla 26.
3) salitone nel bosco con rampe non troppo scassate ma molto ripide:
qui la mole delle
ruote, forse più che la bici in sè, si fa sentire, ci vuole sicuramente una bella gamba per non farla fermare.
L'impressione è che nelle salite molto ripide con fondo piano dove la velocità è prossima allo zero, la bici è decisamente più pesante da tirare su.
Diverso il discorso sui ramponi molto scassati, allora l'effetto spianatoia compensa la fatica di far girare i ruotoni, e allora direi che siamo lì con le 26.
La cima è comunque guadagnata con soddisfazione senza mettere piede a terra, e non è poco.
Finalmente la prova del fuoco: la discesa.
4) Discesa non estrema con molti marullones smossi su campo libero, cioè pietrame a bozzi anche grossi su pendenza media:
Basta tenere una direzione e la bici passa su tutto, l'impressione è che non vi siano proprio rischi di intoppo e ribaltamento (il chè forse è più pericoloso) e la bici spiana tutto.
5) Discesa fluente smossa:
La banshee da il meglio di se, bisogna stare solo attenti a non andare troppo forte; è come andare in autostrada con un macchinone, il rischio di oltrepassare i limiti è decisamente maggiore.
6) Discesa tecnica e impegnativa ripida:
Qui non saprei dare ancora un giudizio definitivo: in un percorso del genere senti tutta la differenza fra le due bici, Sia la bici che me stesso dobbiamo forse ancora settarci meglio. Oggettivamente gli ostacoli vengono sicuramente ridimensionati e la sensazione di possibile ribaltamento che avevo in qualche tratto con l'altra bici è del tutto assente, tuttavia la tracer 26 era più agile (15 cm di passo in più si fanno sentire) in particolare sui tornantini e sullo stretto. La forcella fox 34 140 mi è sembrata un pò legnosa (forse perchè è nuova e va ancora rodata).
L'unica delusione forse i freni, xo trail a doppio pistone con dischi da 200, speravo di non aver più problemi di sfiancamento dei tendini che fanno lavorare l'indice, ma invece mi sono dovuto fermare tre volte per far riposare le mani, cosa che accadeva anche prima ma non con questi freni.
Fastidioso il fatto che ho stallonato la gomma anteriore, una hans dampf su
fulcrum red metal, il chè non mi ha fatto proprio piacere visto che con l'altra bici, su fulcrum red zone, non ho mai stallonato in tre anni; ma forse dipende dalle tubeless ready nuove che non si erano assestate ancora bene con il
lattice e che forse avevo sgonfiato troppo. Comunque le ho rigonfiate a palla e non ho avuto altri problemi.
Credo in conclusione che con alcuni assestamenti, forse anche nel mio tipo di guida, la bici possa avere grandi potenzialità.
La sensazione in definitiva è che possa spianare anche i percorsi più tecnici ed impegnativi.
Alla fine direi che è un gran
bell'oggettino. Ci vuole una bella forma per sfuttarla al massimo, specie nelle salite impegnative , ma credo che di soddisfazioni ne possa levare parecchie. E' molto diversa dalla tracer 26, più veloce e meno agile:
in conclusione direi che è una bici che vuole andare più forte sia in salita che in discesa, forse per sfruttare meglio l'inerzia delle ruotone. In qualche caso da proprio la sensazione di essere uno shiacciasassi. Laddove invece la velocità si azzera, e ancora il discorso vale sia in salita che in discesa, allora bisogna impegnarsi un pò più che con la 26.