Ci siamo passati sopra senza troppi commenti, ma in effetti è un giro che merita.
Bisogna però specificare alcune cose:
il tratto AM di questo giro inizia alla forca di Aviatico a ca. 1.060 mt.
La Forca la si può raggiungere in diversi modi, nel nostro caso siamo saliti da Gazzaniga verso Orezzo su asfalto, prima di Orezzo si prende uno sterrato sulla DX che conduce alla valle del Gru e da li si sale, per ripide rampe, fin sotto il Poieto e poi alla Forca.
Per farla più semplice, meno faticosa ma anche meno bella, si può salire per asfalto da Orezzo, Ganda, Aviatico.
Fin qui tutto OK.
Dalla Forca inizia il sentiero CAI 519, per qualche minuto si spinge la bici, poi inizia un mangia e bevi molto divertente fino ad una Chiesetta, dove parte a DX il CAI 525.
Noi abbiamo continuato, in salita, sul 519 ma il 525 sfilerebbe sotto tutte le creste mantenedosi in quota 1.200 mt. ca.
Non sappiamo come sia, ma pensiamo tolga la fatica della salita con la bici in spalla, ma anche l'ebrezza del sentiero sulle creste, che poi scende dalla cima del Succhiello fino a sotto il Roccolo Barbata.
La salita sulle creste è tosta, la bici è un "optional inutile" che per ca. 1 ora e 1/2 non tocca (quasi) mai le ruote in terra.
Ci sono delle rocce da scalare con l'aiuto delle mani e si è sempre in bilico sul costone della montagna.
Prima di arrivare alla cime del Suchello, si passa per numerose "anticime" che danno l'illusione di essere arrivati.
Solo alla fine, si vede finalmente il Suchello a la ripidissima ennesima salita da fare.
La cima è a ca. 1.540 mt. e quando ci si arriva si è mollllto soddisfatti ....
La discesa inizia subito ripida e divertente, con travesi un po' esposti e tornantini uno dopo l'altro ...
Dopo ca. 1 km. c'è un tratto in leggera salita, pedalabile fino al roccolo Barbata .....
Dal roccolo il sentiero da prendere, abbandonato il 519 che va in cima all'Alben od al bivacco Testa, è a DX.
Prima si prende il 52 (che è lo quello che passa basso), poi dopo poco a SX il 525A.
Questo è un continuo cambio di fondo: terra, prato, bosco, rocce fisse, pietroni, rocce smosse, di nuovo tornanti, traversi, ancora tornanti e ghiaioni.
Continui sono anche i cambi di pendenza, da ripidoni esagerati a traversi in leggera salita ..... insomma, un po' di tutto ....
Alla fine la discesa è lunga quasi 10 km. ed in fondo alla val Vertova il sentiero confluisce con il 527 che scende dal Testa nel tratto finale prima di arrivare sullo sterrato.
Lo ripeto, è un giro mlto bello, ma è faticoso e ci vuole un po' di attitudine al portage ed alla camminata in cresta. Le scarpe devono essere adatte, ben suolate, non certo da XC ...
PS: l'acqua non si trova fino in fondo alla valle (li anche troppa!), ma se ne consuma in quantità industriale cammiando a lungo sotto il sole.
Meglio farne una bella scorta già alla fontana della valle del Grù .....
NB: il giro lo ha proposto Marchino, ma di fatto è un giro stile "JAGgata", quindi ....
Bisogna però specificare alcune cose:
il tratto AM di questo giro inizia alla forca di Aviatico a ca. 1.060 mt.
La Forca la si può raggiungere in diversi modi, nel nostro caso siamo saliti da Gazzaniga verso Orezzo su asfalto, prima di Orezzo si prende uno sterrato sulla DX che conduce alla valle del Gru e da li si sale, per ripide rampe, fin sotto il Poieto e poi alla Forca.
Per farla più semplice, meno faticosa ma anche meno bella, si può salire per asfalto da Orezzo, Ganda, Aviatico.
Fin qui tutto OK.
Dalla Forca inizia il sentiero CAI 519, per qualche minuto si spinge la bici, poi inizia un mangia e bevi molto divertente fino ad una Chiesetta, dove parte a DX il CAI 525.
Noi abbiamo continuato, in salita, sul 519 ma il 525 sfilerebbe sotto tutte le creste mantenedosi in quota 1.200 mt. ca.
Non sappiamo come sia, ma pensiamo tolga la fatica della salita con la bici in spalla, ma anche l'ebrezza del sentiero sulle creste, che poi scende dalla cima del Succhiello fino a sotto il Roccolo Barbata.
La salita sulle creste è tosta, la bici è un "optional inutile" che per ca. 1 ora e 1/2 non tocca (quasi) mai le ruote in terra.
Ci sono delle rocce da scalare con l'aiuto delle mani e si è sempre in bilico sul costone della montagna.
Prima di arrivare alla cime del Suchello, si passa per numerose "anticime" che danno l'illusione di essere arrivati.
Solo alla fine, si vede finalmente il Suchello a la ripidissima ennesima salita da fare.
La cima è a ca. 1.540 mt. e quando ci si arriva si è mollllto soddisfatti ....
La discesa inizia subito ripida e divertente, con travesi un po' esposti e tornantini uno dopo l'altro ...
Dopo ca. 1 km. c'è un tratto in leggera salita, pedalabile fino al roccolo Barbata .....
Dal roccolo il sentiero da prendere, abbandonato il 519 che va in cima all'Alben od al bivacco Testa, è a DX.
Prima si prende il 52 (che è lo quello che passa basso), poi dopo poco a SX il 525A.
Questo è un continuo cambio di fondo: terra, prato, bosco, rocce fisse, pietroni, rocce smosse, di nuovo tornanti, traversi, ancora tornanti e ghiaioni.
Continui sono anche i cambi di pendenza, da ripidoni esagerati a traversi in leggera salita ..... insomma, un po' di tutto ....
Alla fine la discesa è lunga quasi 10 km. ed in fondo alla val Vertova il sentiero confluisce con il 527 che scende dal Testa nel tratto finale prima di arrivare sullo sterrato.
Lo ripeto, è un giro mlto bello, ma è faticoso e ci vuole un po' di attitudine al portage ed alla camminata in cresta. Le scarpe devono essere adatte, ben suolate, non certo da XC ...
PS: l'acqua non si trova fino in fondo alla valle (li anche troppa!), ma se ne consuma in quantità industriale cammiando a lungo sotto il sole.
Meglio farne una bella scorta già alla fontana della valle del Grù .....
NB: il giro lo ha proposto Marchino, ma di fatto è un giro stile "JAGgata", quindi ....