Tutto vero, senonchè parliamo di due marchi che si presentano non certo come "più che dignitosi".
News Anche BMC in difficoltà
- Creatore Discussione Ser pecora
- Data di inizio
A me tutte queste "aziendone" in difficoltà non fanno ne caldo ne freddo... semplicemente perché sono "scatole vuote".
Cosa fa BMC (come il 99% delle altre case) ? Si, i telai li disegna, sviluppa e progetta poi fa un pò di marketing, verniciatura e montaggio, ma alla fine la produzione la fa taiwan, e la distribuzione e assistenza la fanno i negozi.
Se un domani sparissero il 90% delle case costruttrici probabilmente il settore bici non betterebbe ciglio perché tanto il cuore dei telai sono le fabbriche di taiwan, sarebbe molto peggio se un domani sparisse shimano o sram o bosch, in quel caso sarebbe molto più difficile rimpiazzare certe produzioni.
Cosa fa BMC (come il 99% delle altre case) ? Si, i telai li disegna, sviluppa e progetta poi fa un pò di marketing, verniciatura e montaggio, ma alla fine la produzione la fa taiwan, e la distribuzione e assistenza la fanno i negozi.
Se un domani sparissero il 90% delle case costruttrici probabilmente il settore bici non betterebbe ciglio perché tanto il cuore dei telai sono le fabbriche di taiwan, sarebbe molto peggio se un domani sparisse shimano o sram o bosch, in quel caso sarebbe molto più difficile rimpiazzare certe produzioni.
...hai detto niente... provaci tu a disegnare, sviluppare e poi fare un po' di marketing per vendere un prodotto. Anche se non te lo manifatturi a partire dalle materie prime in garage non è che sia esattamente una bazzecola come processo da gestire.
Guarda ad esempio Atherton, che ci ha provato a fare in un certo senso "in casa". Non è di sicuro l'ultimo degli str.... e di bici qualcosina dovrebbe capirci, ma non mi sembra che abbia poi rivoluzionato il mercato...
Il cuore manifatturiero sicuramente.... ma torniamo al punto sopra, il valore dell'ingegno di chi i telai li progetta per te è zero?
Non nego che spesso si venda polvere di unicorno quando si parla di telai, ma anche negare del tutto il progresso e il valore intellettuale che sta dietro al progetto di un telaio mi pare eccessivo.
E' finita l'era del geniale artigiano che salda tubi in garage e fa vincere gare ai campioni della sua squadra, ma secondo me è anche sbagliato pensare: "Vabbè ormai le bici son tutte uguali, mio cuggino col CAD te ne fa quante ne vuoi, mandi il progetto a taiwan e <inserire marchio blasonato> può anche chiudere bottega, che tanto non cambia niente".
Il valore dell'ingnegno di chi i telai li progetta non è zero ma poco ci manca..
Sinceramente ,APPARTE LE GEOMETRIE , non vedo grosse rivoluzioni nei telai mtb e bdc moderni rispetto a quelli di 5- 10 anni fa .
Penso che se prendi 3 ingegneri usciti dal politecnico e gli dici "progettami la nuova two stroke 2025 con lo sterzo più aperto e il piantone più dritto" non abbiano grosse difficoltà a fartelo in qualche mese di lavoro... quindi sì penso che nel progettare nuovi telai non sia tutto questo gran lavoro esoterico, molto più difficile progettare e produrre un nuovo modello di garmin o di cambio elettronico ad esempio
Qualcuno però con esperienza deve istruirli, no? Poi, non serve tutto questo tempo.
Entro ed esco dalla discussione: purtroppo dobbiamo accettare la situazione per cui, nella maggior parte delle situazioni, queste aziende (quindi società create per fare profitto) sono nate e gestite da appassionati (che magari non hanno le dovute esperienze in termini di finanza e commercio globale).
Neglu ultimi anni abbiamo visto anche marchi storici, che hanno fatto e creato questo sport, finiti in pessime condizioni economiche perchè il modo si evolve, il mercato cambia, le necessità degli utilizzatori sono diverse.
Non voglio per questo condannare nessuno e tantomeno giudicare il lavoro altrui. Ci mancherebbe.
Teniamo però sempre presente che si tratta di un business legato alla giocosità di non tante persone, a noi sembra un modo enorme, ma se raffrontato con altri sport è solo una nicchia.
Attenzione!
Per il sottoscritto questa nicchia è il mio 'piccolo mondo', ma cerco anche di vedere la situazione sotto differenti punti di vista.
Per quello che le mie modeste conoscenze possono permettermi.
Ma tutti quelli che "sono scatole vuote che progettano i telai e fanno al massimo un po' di marketing" che lavoro fanno? Hanno idea di come funziona un'azienda con produzione delocalizzata o non? 
Gross(olan)a sottovalutazione. Prenditi una laurea, se non ce l'hai, e prova a progettare un apparentemente banale ma funzionale scopetto del water. Scopriresti perché per farlo ci vuole un'industria, e perché non tutti gli scopetti del water funzionano bene e/o durano. Poi capiresti perché progettare bene una bici, piazzarla nel mercato premium e rimanerci, come fa BMC, non è qualcosa che possono fare tre ingegneri presi a caso.
Ultima modifica:
perchè a giro ne vedi zero....dato che costano come le Santacruz e non hanno il pedegree delle Santacuz...Me le ero totalmente perse, non ne ho mai viste in giro, pensavo fosse un marchio per puristi della gamba.
Bici assolutamente nella norma (soprattutto le elettriche) che ti fanno pagare un 30% in più della norma... ergo alla fine rimangono solo gli appassionati del marchio...
il mercato non perdona...
sid
Presi a caso no, ma lo possono fare benissimo anche i cinesi vedi giant/Merida, per una pipa di tabacco.
A dire il vero soprattutto le Twostroke e Fourstroke non le considero affatto nella norma. La prima perché di bici HT con sterzo così aperto non ce ne sono molte sul mercato; ormai sono di nicchia, ma tant'è, è un modello abbastanza caratteristico. La Fourstroke idem, visto che adotta praticamente il DW-link al posteriore, cosa che la rende una mosca bianca, buona per chi non apprezza i carri flessibili. Insomma, secondo me hanno un loro perché.
Credo che il problema in cui si ritrovano non sia legato alla qualità del prodotto (nemmeno in rapporto al prezzo, seppure alto), bensì all'aver fatto produrre troppo nella speranza di vendere tanto. Nei negozi fisici non so, ma online le trovi super scontate (vedi Alltricks, se non sbaglio), segno che stanno cercando di smaltire l'overhead di produzione.
In queste cose non vedo problemi di qualità, né di bontà del prodotto. Vedo piuttosto l'errore di affidarsi a qualche guru del mercato che ha fallito disastrosamente le previsioni di vendita. Sono prodotti vendibili, e si vendono, ma non nei numeri roboanti previsti da qualche super consulente super prezzolato.
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Giant è taiwanese. Merida pure, e ha R&D in Germania (oltre a proprietà importanti come Specialized). Comunque sia, non è che perché sono orientali sono degli scappati di casa. Sia Giant che Merida immagino che abbiano reparti di progettazione non proprio da boita nel sottoscala, considerando anche la quantità di modelli che hanno a catalogo.
Si chiama banalmente erosione del potere di acquisto della classe media, ovvero del 95% dell'utenza bici di gamma medio/alta. Il povirazzo squattrinato compra le bici cinesi da 200 euro da sempre, la classe media appunto non lo è più e non si può più permettere di spendere 8-9000 euro per una BMC: generalmente si tiene quello che ha in casa e se lo fa durare di più e - nel caso - si rivolge a marchi meno blasonati. I ricconi ci sono stati e sempre ci saranno e continueranno a comprare le S'Works o similari da 15.000 euro, ma i numeri sono risibili e non puoi campare solo di quello
Io quando leggo questi articoli non sono affatto contento, anzi queste notizie mi mettono inquietidune. La cosa che mi preoccupa sempre più non è il calo delle vendite di bici, ma la situazione attuale dell' economia reale e la perdita di posti di lavoro. Non voglio essere pessimista ma andando di questo passo con interi settori in grave crisi prevedo bruttissimi "tempi".
Non ho detto che sono scappati di casa, ho detto che un reparto rd taiwanese costa una frazione di uno europeo e fa prodotti altrettanto validi.
Senza contare che è pieno di aziende europee che vanno li e si fanno fare progetti già chiavi in mano col marchio europeo e prezzo elevato, senza nemmeno aver deciso nulla tranne forse le grafiche.
E forse gli Europei vanno anche a Taiwan per imparare a saldare i telai... dato che sono anche i migliori saldatori al mondo...