Ambientalisti contro il DH in Trentino AIUTO !!!

TeoRema

Biker serius
6/4/08
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Trentino
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mah non so proprio se dargli torto o ragione, alla fine se andiamo avanti così delle nostre montagne cosa ne resterà? Allora perchè non fare anche piste per motocross e trial? d'altra parte però c'è già lo scempio degli impianti sciistici quindi non vedo perchè non poter fare bike park...

si infatti si parla di sfruttare le strutture già esistenti ferme durante il periodo estivo per creare un bike park, non di disboscare il bosco per fare una pista da dh, parchi protetti ce ne sono e tutti credono che siano d'accordo di non contaminare un parco naturale, ma qui stiamo parlando di una struttura dove ci sono impianti di risalita e piste da sci e sentieri già fatti ma durante il periodo estivo non sfruttati pienamente
 

Gerry

Biker urlandum
13/9/06
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vicenza
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E aggiungiamo i suv dei ricconi che vanno a farsi la settimana bianca non hanno un impatto ambientale, ma no, che quando stai in piazza a Corvara in val Badia c'è più smog che a piazzale loreto a milano...

i suv consumano, ma sicuramente inquinano meno delle utilitarie di qualche anno fà .... e i ricconi spendono !


comunque non è del tutto negativo il fatto che abbiano "bocciato" il progetto (per il momento)
Dai, guardiamo la realtà, non siamo ancora in tantissimi (come l'xc ) che praticano la specialità del gravity. Quindi, se nascono sempre nuove località non facciamo altro che disperderci tra le varie.
Con la conseguenza che alcune lavorano poco, non rientrano delle spese e chiudono. Sul monte Avena son 3 anni che si "sbattono" per tenere aperto l'impianto con le sue piste da dh/fr. Ma la poca frequenza nostra li hanno costretti a rinunciare e chiudere per sempre.
Quindi, secondo me, finchè non saremo numerosissimi (spero in fretta ;-) ) cominciamo a frequentare quelle esistenti in modo di dargli la possibilità di consolidarsi e ingrandirsi !
Altrimenti rischiamo che poi ci dicano che, oltre a "disturbare" l'ambiente, siamo anche un "cattivo" investimento economico.
Chi pratica la specialità del gravity è un vero appassionato. Non come per l'ex o il "bitume" che tanti lo praticano solo per mantenersi in forma. Quindi non penso sia un problema per l'appassionato farsi un pò di km per andare a divertirsi.
ciao :-) :-)
 

Albii

Biker serius
5/4/08
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modena
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i suv consumano, ma sicuramente inquinano meno delle utilitarie di qualche anno fà .... e i ricconi spendono !


comunque non è del tutto negativo il fatto che abbiano "bocciato" il progetto (per il momento)
Dai, guardiamo la realtà, non siamo ancora in tantissimi (come l'xc ) che praticano la specialità del gravity. Quindi, se nascono sempre nuove località non facciamo altro che disperderci tra le varie.
Con la conseguenza che alcune lavorano poco, non rientrano delle spese e chiudono. Sul monte Avena son 3 anni che si "sbattono" per tenere aperto l'impianto con le sue piste da dh/fr. Ma la poca frequenza nostra li hanno costretti a rinunciare e chiudere per sempre.
Quindi, secondo me, finchè non saremo numerosissimi (spero in fretta ;-) ) cominciamo a frequentare quelle esistenti in modo di dargli la possibilità di consolidarsi e ingrandirsi !
Altrimenti rischiamo che poi ci dicano che, oltre a "disturbare" l'ambiente, siamo anche un "cattivo" investimento economico.
Chi pratica la specialità del gravity è un vero appassionato. Non come per l'ex o il "bitume" che tanti lo praticano solo per mantenersi in forma. Quindi non penso sia un problema per l'appassionato farsi un pò di km per andare a divertirsi.
ciao :-) :-)
quoto gerry.... la storia dei suv @fuocoz facevi più bella figura se stavi zitto.....
chiuso o.t.
 

Happykiller

Biker pazzescus
4/3/05
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Lac Leman
broadbandsports.com
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Sentinella
Per me, meno gente fa gravity e meglio è.
I problemi sorgono quando le bici vanno in conflitto coi pedoni. Se non c'è nessuno che fa i peli e contropeli ai trekker, non nascono i divieti e ti fan salire un po' dappertutto. Certo... non ci sarà la pista preparata, ma chissenefrega! Meglio una funivia che ti porta sù che un divieto totale o una gabbia per criceti!
Quindi sulle masse la vedo un po' in modo differente, anche perché se trovo la funivia chiusa, pedalo senza troppe storie.

Detto questo, però capisco che la DH è DH, non freeride, e ha bisogno di una pista dedicata per scendere.

Io penso che i verdi o altri similari siano ormai terrorizzati da qualsiasi intervento che porta a modificare il territorio alpino, perché esasperati da una infinita serie di fallimenti nelle battaglie per la salvaguardia della montagna. Battaglie vinte sempre dagli interessi economici di albergatori e impiantisti che puntano a fare l'en-plain in inverno. Finora almeno in estate il turismo era rimasto abbastanza pulito... o meglio, non necessitava particolari interventi sull'ambiente.
Capisco che, dopo questa serie di battaglie perse, gli ambientalisti cerchino di averla vinta combattendo per questa piccola cosa, pur di vincere da qualche parte.
Se questa alzata di scudi serve semplicemente per brontolare e cercare di "sparare alto", per contrattare poi delle garanzie cautelative in più, ok... anche se sarebbe meglio che prima di cercare questa specie di vendetta trasversale, per una mera ripicca, studino nei dettagli la richiesta di aprire una pista da DH, ne studino l'effettivo impatto e cerchino di ottenere semplicemente una serie di garanzie sul tracciamento e manutenzione, in accordo con la Forestale.
Rispettati questi accordi, il problema non può porsi.

Bisogna semplicemente individuare delle responsabilità da subito, in modo che non ci sia quel tipico scaricabarile all'italiana, quando il danno è fatto.
Spesso se le responsabilità son ben definite, non solo il danno può essere riparato/risarcito, ma proprio non avviene!


Sputare addosso a chi la pensa diversamente è stupido e improduttivo.

Bisogna cercare di capire le ragioni di ciascuno se si vuol andare da qualche parte.
Sennò cosa si fa? una pista da DH senza manutenzione approvata a colpi di fiducia?! ahahah
Siamo in un Paese al delirio.

Penso però che in Trentino Alto-Adige, meglio che altrove, abbiano un desiderio piuttosto equilibrato di sfruttamento della montagna. Sanno bene che è una risorsa da non "consumare", perché rovinata quella, sono morti. Ma sanno offrire sempre un'accoglienza incredibile e tante proposte di attività invernali ed estive.

I Downhillers di certo non sono una risorsa su cui puntare per far cassa, visto che d'estate vivono benissimo di escursionisti e non sono 100 biker che fan solo discesa a cambiar loro il bilancio.
D'altra parte però i divieti espliciti-e-non sui sentieri pedonali, portano ad una palese necessità di percorsi dedicati alle bici, tanto quanto ci sono quelli dedicati ai pedoni (la maggioranza).
Quindi, la richiesta di tracciare una o più linee da DH non è poi così blasfema e insensata anche dal punto di vista della parità tra gli sport alpini.

In Svizzera sembra che questa convivenza sia tanto piacevole quanto ben regolamentata. Si può sempre imparare...


Io non ho visto in che termini è stata presentata la proposta di aprire una pista da DH sul tal monte.
In ogni caso penso che ci si debba venire incontro, perché ciascuno ha un po' di ragione e non si può cercare di imporre la propria volontà senza ammettere critiche.

Indubbiamente ci sono delle teste d'acciaio su entrambi i fronti, ma parlando con chi invece è meno ottuso, penso che potranno ottenere buoni risultati, portando proposte palesemente sostenibili. In fondo la pista da DH non è altro che un sottile sentierino che passa tra gli alberi! Risolto il problema della responsabilità sulla manutenzione, finiscono i problemi di compatibilità ambientale!

Forse uno scoiattolo verrà svegliato da un violento urto sul suo albero... o dalla bestemmia conseguente... ma sù... penso che anche i più integralisti dei verdi possano capire che, con rispetto, c'è spazio per tutti :-)
 

kanine

Biker tremendus
30/1/07
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Brianza
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l'unica colpa di noi bikers è che siamo troppo pochi e che non costituiamo un potenziale economico interessante....per adesso:cassius:

sbagliatissimo, in francia tutti provano a fare gravity perchè ci sono strutture e servizi per tutti (dai noleggi al bike park ecc....) a prezzi contenuti allora si l'investimento diventa appetibile...
se apri una funivia e una pista (anke super figa) ma solo per noi 4 "malati"
l'investimento non è valido...
riguardo al discorso ambientale, visto che è la materia di cui mi occupo (mi laureo tra 20 giorni yeahhhhh), posso dire che gli impianti da sci e piste, rappresentano un ambiente già costruito e che l'inserimento di un bike park, se opportunamente progettato e tracciato (vedi linee guida imba), non comporta un impatto ambientale rilevante, soprattutto in un ambiente artificializzato come la pista da sci, anzi può diventare uno strumento di controllo anke per il dissesto dei terreni.
Sul discorso dei pedoni citato da happykiller, posso solo dire che ci saranno contrasti finché non si distinguono i sentieri, e che è spesso proprio la pratica del freeride che porta ad utilizzare sentieri precedentemente usati dolo da pedoni a creare questi problemi, perciò la creazione di bikepark non può solo che fare bene a questo problema
 

unfo

Biker superis
21/10/09
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Cisano Bergamasco
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mmmah! anche in questo caso mi sembra un eccessivo allarmismo...sempre a Livigno ci sono decine di percorsi AM che passano tra le tane delle marmotte e dai quali si possono scorgere tutti gli animali tipici di quelle zone...io francamente tutta sto pericolo di diaspora di animaletti impauriti non la vedo...

a livigno, se si sa dove guardare ci sono anche le marmotte che si rilassano al sole vicino alle strade.
L'ambientalismo è la scusa piu facile per giustificare la non voglia di investire su determinate attività
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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sbagliatissimo, in francia tutti provano a fare gravity perchè ci sono strutture e servizi per tutti (dai noleggi al bike park ecc....) a prezzi contenuti allora si l'investimento diventa appetibile...

e infatti se loro hanno dei Fabien Barel e noi no, ci sarà pure un motivo...
 

toniway

Biker superis
c'è che qui in italia la gente che ci crede veramente fino in fondo in questa disciplina è poca..

più che altro investono capitali giganteschi per iniziare strutture che la maggior parte delle volte non vengono neppure finite o lasciate inutilizzate , quando potrebbero fare strutture per dh a livello mondiale con molti meno investimenti e forse più ritorno a livello di immagine
 

motobimbo

Biker nirvanensus
30/9/08
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Cimino
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e se vi lamentate voialtri al norditalia che cazz...dobbiamo fare qui al centro per non parlare del sud?...le strutture che avete voi lassù qui ce le sognamo.
 

marios

Biker popularis
11/12/07
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Riva del Garda
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...ho trovato solo oggi questo topic...
ieri ho scritto una mail anch'io al giornale Adige dicendo questo...

Gli articoli degli ambientalisti contrari alla creazione di un tracciato di downhill sul monte Bondone hanno sollevato un coro di reazione indignate da parte dei molti amanti della “bicicletta con le ruote grasse”, espresse in particolare nei forum a loro dedicati.
Vorrei farmi portavoce di queste lamentele per specificare come i praticanti di questa disciplina non debbano essere visti come un’orda di vandali devastatori che tutto distruggono al loro passaggio, ma piuttosto come un insieme di persone amanti della montagna e dell’ambiente in cui vivono e che intendono frequentarla il più possibile con la loro bicicletta che (ricordiamo) non emette rumori molesti (magari qualche freno che fischia, ma niente di più) e nemmeno emissioni inquinanti: la traccia che lascia sul terreno è larga pochi centimetri, spesso e preferibilemnte in luoghi non frequentati da escursionisti a piedi, contribuendo a scoprire (o ri-scoprire) e mantenere in efficienza sentieri anche abbandonati. Dopo il disastro degli schianti di alberi sovraccarichi di neve accaduto lo scorso inverno nei nostri boschi spesso molti ragazzi (e non più ragazzi) si sono armati di attrezzi e pazienza per rendere di nuovo agibili una moltitudine di sentieri. La maggior parte di chi gira per i boschi in Mtb lo fa con questo spirito, amando la montagna che gli sta regalando delle emozioni, gente che cerca la “frenata dolce” per non incidere il suolo e che si mette in tasca l’involucro della barretta per non sporcare. Il fatto poi di attrezzare un percorso contribuisce a mantenerlo in efficienza e non a distruggerlo, perchè rompere il giocattolo non è certo nell’interesse di chi vuole usarlo. Nel caso del progetto di aprire una pista sul Palon bisogna considerare che si va ad interessare una struttura già esistente, che ha bisogno di pochissimi interventi per renderla fruibile alle bici da discesa (ma anche in inverno quando sono coperte dalla neve da chi usa lo snowboard o gli sci per fare il saltino). La creazione di eventuali passerelle in legno (non in cemento o in metallo) che in termine tecnico si chiamano northshore evitano addirittura che le ruote tocchino il terreno, e se comunque il passaggio delle bici segna il tracciato c’è chi si impegna a ripristinarlo per poterci ripassare al più presto. Sarei curioso di conoscere quale sia la “visione sostenibile della fruizione del territorio montano” a cui si riferisce Legambiente. Non è pensabile mettere le montagne sotto una campana di vetro o guardarle dal finestrino di una astronave. Come dice Sergio Merz della Lipu sulla montagna di Trento sono stati creati migliaia di posti letto; pensa forse che chi ci va in vacanza lo faccia per guardare il paesaggio dal balcone della sua stanza d’albergo? Pensa poi anche che le aquile reali vadano a riprodursi proprio sopra i piloni della seggiovia (mossa da motore elettrico e non a scoppio)? Forse non è quello il luogo adatto per istituire il parco, meglio farlo qualche metro più in là visto che ormai del prato si sono impossesati gli sciatori. Anzi sostengo che se viene creato un punto di attrazione chi va in giro per i boschi lungo i sentieri della Sat è indotto a lasciarli per rivolgersi dove trova quello che cerca, e quindi “disturba” meno altrove. In più queste strutture hanno un decalogo di regole che i praticanti devono seguire e rispettare, regole invocate anche dai “protezionisti a tutti i costi” nello stesso articolo di domenica scorsa. Anche se si pronuncia “downhill” mutuando il termine dalla lingua inglese per capire subito di cosa si parla, non è una americanata; ricordiamo che i mondiali di questa disciplina nel 2008 si sono svolti proprio in val di Sole nel nostro amato Trentino (con tanto di battage pubblicitario per offrire ai turisti praticanti in seguito quali strutture? nulla) mentre a Livigno (Alpi italiane) o Pila (Val d’Aosta- Italy) o dietro l’angolo a Canazei ci sono realtà avviate ed apprezzate che aiutano chi vive ed investe sulla montagna a “campare” anche in estate. Ogni anno almeno 22.000 visitatori si riversano a Riva del Garda per il Bike Festival a testimoniare di come questo sport incontri il favore di molti sportivi (io lo pratico da 20 anni proprio per non respirare lo smog delle auto sulle strade asfaltate e per non rischiare di venire travolto ad ogni rotonda); pensate che nessuno farebbe un giornaliero in estate sul Bondone?

Ragazzi scrivete scrivete scrivete, ma non solo sul forum, anche ai giornali...
 

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