Oggi ho fatto una delle salite più belle del versante occidentale del Lago d'Orta (IMHO).
Stupidamente sono partito tardi da Borgomanero con poca acqua e senza cibo, visto che in teoria avrei dovuto fare un giretto brevissimo nel Parco del Fenera.
Invece sono andato ad Arola su asfalto e ho cominciato a pedalare in salita sulla sterrata che inizia poco 200m dopo la chiesa sul tornante (sulla sx si vede un deposito disordinato di materiale edile, con una piccola gru gialla, e a destra pochissimo più avanti inizia una stradina asfaltata che sale decisa, con segnali bianco-rosso evidenti.
30m più avanti l'asfalto prosegue verso una casa bianchiccia, mentre la salita sterrata prosegue a destra. E' impossibile sbagliare, ogni successivo bivio è ben segnato con i segni bianco-rossi fino ad incrociare la strada che va all'Alpe Sacchi venendo dalla Colma.
La strada sterrata è molto bella, superpanoramica, soprattutto in questa stagione.
Continuano ad alternarsi boschi di faggi, di betulla, di castagno e, in alto, di pini. La pendenza è piuttosto comoda e sono pochi gli strappi faticosi. Per più di metà salita lo sguardo può spaziare da nord a sud, guardando il Massone candido, il Mottarone innevato, Omegna e la punta del lago, il Vergante, il Monte San Giulio, Orta, l'Isola di San Giulio, tutta la parte bassa (argentata) del Lago d'Orta, la torre di Buccione e la pianura in lontananza. Bellissimo.
Oggi faceva un "finto freddo", tant'è che ad un certo punto mi son messo in maglietta (fradicia) e gillet, continuando a pedalare senza freddo. Il sole era tiepido e non c'era vento.
Il silenzio stupendo era disturbato solo dalle foglie che si incastravano tra il carro e la ruota.
Dopo una bella cascina con gli archi, col suo fienile, più o meno a 2/3 della salita, si passa sull'altro versante, quello che guarda verso la Colma, il Monte Barone bianchissimo e suppongo, più in là, dietro le nuvole, si dovrebbe vedere il Monte Rosa.
I boschi di questo versante sono molto belli e le pinete ripide estremamente invitanti...
La sterrata per lunghi tratti diventa pianeggiante pratosa, soffice... soffice come la neve che la ricopre a macchie. Atmosfera bucolica piacevole.
Ad un certo punto c'è un bivio: i segnali bianco-rossi portano a destra, continuando in falsopiano pratoso, mentre a sinistra si scende dolcemente. Entrambe le strade intercettano la strada che sale dalla Colma. Quella a sinistra la ribecca in basso, mentre quella di destra la becca in alto, poco più in basso della strada per l'Alpe Sacchi.
Io ho seguito i segnali bianco-rosso e, arrivati alla strada Colma-Alpe Sacchi, ho svoltato a dx verso l'Alpe Sacchi. Il fondo è liscissimo, con pendenza comoda in una pineta allettante.... troppo allettante... tant'è che decido di salire ancora un po', per poi buttarmi in picchiata nel libero, in esplorazione.
E' tardissimo, sono da solo... ma chissenefrega!
Salgo ancora qualche centinaia di metri, e passato un tornante a sx, da cui si può rivedere il lago d'Orta, mi corazzo e mi tuffo nelle pinete ripidissime (incredibilmente senza capottarmi né sgommare
). Da brivido.
Nel tratto successivo, dopo aver riattraversato la sterrata della salita, la ruota ant se ne va su una rolling stone e corro 10m a piedi prima di fermarmi (senza cadere). Mi ero fatto prendere un po' dall'euforia... ihih.
Dopo altro ripido, ribecco la sterrata pratosa in prossimità del bivio di cui parlavo pocanzi. Scendo sulla sterrata fino ad incorciare la parte bassa della salita dalla Colma, in prossimità di alcune cascine (c'è da tenere sempre la destra ai 2 bivi che si incontrano su questa discesuzza).
Poi basta sterrato... troppo facile! :-P
Salgo sulla cresta e giù nel libero! Yeah!
Ritoccata la strada, subito un'allergia mi porta a scappare fuori dalla carrareccia, ed individuare un sentiero abbandonato che "suonava bene"... ma suonava bene per poche centinaia di metri... poi si perdeva in una giungla impenetrabile di alberi caduti, felici e ginestre. Porc. Fame e crampi... bici in spalle e riguadagno la cresta.
Ancora emozionante libero... riattraverso la strada e giù nuovamente nel libero, pensando a quanto piacerebbe questa cosa al Tetta e Marco V Power e compagnia briscola. Crudo e selvaggio.
Giunto all'asfalto della strada Arola-Colma-Varallo, un altro prurito anti-asfalto mi fa cercare disperatamente un'alternativa. Presto soddisfatto, non faccio più di 15m su bitume e mi tuffo per una scalinata di legno che scende da un pertugio nel guardrail. In breve arrivo all'antica strada della Colma: una bella sterrata per lo più lastricata, a tratti a picco sul torrente Pellino che mi porta ad Arola. Carina! Forse si potrebbe percorrere anche in salita.
Da Arola alla statale ovest del Lago d'Orta prendo la vecchia mulattiera - via Crucis (che avevo già fatto col Tetta, fresco di TFTuning, un paio d'anni fa).
Infine mi rassegno all'asfalto... ma sono soddisfattissimo.
Ho una fame allucinante. I muscoli tirano in posizione "sospesa" da discesa.
Arrivato a Pella su una strada acciottolata nuovissima (da Alzo), comincio a non capire più niente. Comincio a ricordare il racconto di chi aveva visto uno con una crisi di fame alle Rive Rosse... e ho capito che mi stava per venire una crisi di fame. Porca vacca.
Quindi avviso i miei che arrivo in ritardo per pranzo e punto ad arrivare al supermarket di S. Maurizio per mangiare qualcosa prima di collassare.
Faccio per andare al Lido di Gozzano sulla litornea, poi il buon senso mi riporta sull'asfalto: obiettivo CIBO. Punto. Sono davvero in riserva...
Pochissimo dopo mi rendo conto che la riserva è esaurita e chiamo mio papò che mi venga a recuperare. Faccio la salita di Lagna in condizioni prossime al coma... mi trascino fino in cima, quando provvidenzialmente arriva mio papà e mi carica in macchina. Faccio una fatica allucinante a fare qualsiasi movimento.
Battito cardiaco da addormentato, respiro breve, veloce e appena accennato.... stavo per collassare, non capivo più un casso.
Mai successa una cosa così. Ci ho messo ore a riprendermi, anche perché facevo tutto a rilento, anche mangiare. Bruttissima sensazione.
Era la prima volta in anni e anni che esco in bici senza Plasmon!
Cacchio che brutto! Non era una stanchezza "classica", ma una debolezza mai provata prima, una riduzione al minimo delle funzioni vitali, che neanche dormendo in letargo penso che avrei raggiunto!
Mi auguro di aver recuperato abbastanza energie per domani. Non so se i miei muscoli sotto-alimentati, domani avranno smaltito l'acido lattico prodotto oggi.
Cmq... vi consiglio quella salita per raggiungere l'Alpe Sacchi o le varie sterrate che si intrecciano sopra la Colma. o-o Davvero panoramicissima e piacevole. La migliore di quel versante.