AS: nessuno vi costringe a leggere tutto. :-P
Ieri grande giornata freeride.
Pessima l'idea di fare il "riscaldamento" direttamente sulla nuova DH. Il povero paul era ancora nel "meccanismo pannolino" e già ansimava tra contropendenze e ripidi.
Non ce n'è... dobbiamo seguire la prassi. Prima discesa Montenero... s'è sempre fatto così, mica per caso...
Andare giù dritti nel bosco fuori dai sentieri è criminale per me, quindi dopo mezza discesa a scavare nel sottobosco, ho salutato tutti e sono andato per linee diagonali, godendo delle bellezze degli angoli più nascosti e senza essere sempre incollato ai freni.
Vado a pulire il drop da parte alle compressioni, scoprendolo soffice di foglie (evidentemente ero il primo di quest'anno a farlo).
Al pomeriggio quel soffice manto di foglie era solcato da una fila di sgommate che avevano scavato una trincea. PUTTAN@TROJ@!!
Mi incazzo come satana quando vedo certi stupri...
Ancora più odio m'è cresciuto quando ho visto una serie di lunghe strisce di sgommate che andavano giù dritti sulla pendenza. madonna santa... se fai Dh, cazzo, stai sul pista, no?! fare freeride non significa andare ad arare tutti i versanti giù dritti!! nervoso e depressione.
Il Mottarone prima era perfetto come Vigezzo. Poi sono comparsi i primi coglioni che hanno cominciato a solcare le pinete andando giù dritti, come sta diventando Vigezzo adesso. NON VOGLIO CHE ANCHE VIGEZZO
DIVENTI QUELLO SCHIFO CHE è DIVENTATO IL MOTTARONE!!!
Ma non posso farci niente. Dove passano le mandrie di bufali, devastano... e non è un pirla che si agita a cambiare le cose.
Mi auguro che presto Cane, come mi ha detto, riesca a fettucciare tutta la nuova pista, in modo da salvaguardare il resto.
So che servirà a poco. Ma non posso farci niente.
La Mecca del freeride purissimo e rispettoso è violata.
girare in pochissimi, continuare a cambiare posti, lasciare che la natura riassorba i pochi segni che si lasciano zigzagando... era la ricetta per avere una meraviglia sempre vergine che illuminava cuore e anima.
Addio. E' l'inizio della fine, come si dice, giusto?
La lezione del Mottarone, per chi ci girava da secoli, è davanti agli occhi di tutti. Poca gente = libertà; tanta gente = danni e successive cazziate/divieti.
Ma ho pensato che farò il concorso per fa r la guardia forestale... e se becco un pirla che va giù dritto a sgommare sulla traccia del precedente, gli faccio 360€ di multa, così impara un nuovo trick da freerider. E sequestro della sella.
A parte questo, penso che Cane&Lucas siano molto bravi a tracciare la pista, con idee fantastiche, sia per scelte di tracciato molto vario, sia per intuizioni di salti spettacolari. Il posto è molto bello; la cabinovia è comoda... in un ottica DH quindi stanno facendo un lavoro impeccabile.
Ma: il posto è bello perché fin'ora sono passate 10 volte meno di 20 persone. Quando saranno passate 500 volte 40 persone, credo che le contropendeze, le staccate sui ripidi e le curve toste trasformino la sottile linea sull'humus soffice in un canale pieno di radici.
Fra l'altro, se si guardano gli smottamenti naturali nei dintorni, ci si rende conto di quanto sia sottile lo strato di terra sopra la roccia del fondo... saran sì e no 50cm! e se le
ruote scavano 20cm, l'acqua scava il resto!
la gara sarà bellissima, ma sapendo com'erano quei boschi fino all'anno scorso, non potrò essere contento.
___________________________________________________
Grande soddisfazione per aver chiuso in sella il "tornante di zao", che prima mi pareva impossibile, ora l'ho fatto senza troppi problemi. Yeah!
Splendida escursione free dal 1k°ni in solitaria, un po' in posti nuovi, un po' ritrovando riferimenti già visti (e neanche una traccia di dov'eravamo già passati). Bello è stato rifare lo skinny di 20m su un grosso albero caduto (che non avrei mai creduto di riuscire a ritrovare; e ancora più bello zigzagare beato nel prato di felci tra i larici della parte finale, parallelo all'
Highroller, dopo un lungo tratto congestionato su pendeze da capottamento... contropendenze da paura, rami e alberi caduti, fronde in faccia, silenzio, ecc... tracce? sì, ho spostato qualche foglia e son scivolato un paio di volte in contropendenza, ma domenica prossima sarà già scomparso tutto.
Questo è freeride. Emozione, silenzio e rispetto.
Per andare a mangiare da Vittoria Orgasman ho avuto la malaugurata idea di passare sul sentiero in falso piano che porta alla MDTIR. "A Nord - pensavo - la neve sarà più dura!" invece, mannaia porcella, si sfondava un casino! ad un certo punto mi son trovato dentro fino alla cintura!! Fabio è tornanto indietro a fare il giro dall'altro lato (sud), il tetta è fuso.
Prima della MDTIR ho fatto un bel tratto lanciatissimo giù per la pista di sci. D'estate sassosa, ora con un sottile strato di neve marcia incontrollabile. Brividi!
Poi la Variante alla Madre di Tutti i Ripidi, fatta tutta in sella, nonostante lo sporco, è stata una grassa soddisfazione.
Abbiamo provato immenso piacere nel tornare dalla nostra Vittoria Orgasman, che blocca l'inflazione a 16€ all inclusive anche quest'anno (alla faccia del caro funivia), con una costante bontà sublime e abbondante di un glorioso pranzetto.
Tra il Barbera, la grappa abbronzata e lo stomaco pieno da scoppiare, è stato poi impegnativo guidare per le successive discese.
Il Tetta tira i remi in barca, ma gentilissimo mi consente di girare ancora, aspettandomi sul furgobeta.
Con la risalita delle 4, io e Fabio andiamo a esplorare i sentieri che scendono dal lato opposto al Vietkong della valle.
Dopo una mattina caratterizzata da un cielo azzurrissimo e sole, si è passati a nuvole sempre più dense, finché alle 5 si mette a nevicare per una buona mezz'oretta.
Noi spingiamo parecchio, dopo la Colma di Craveggia, saliamo in diagonale verso l'Alpe Marco, raggiungendo diversi alpeggi in ottimo stato di conservazione. Purtroppo i cumuli di neve non ci consentono di pedalare se non per brevi tratti.
Il paesaggio è splendido. La conca costellata di alpeggi e striata da lingue di neve... la Colma verso il Vietkong completamente imbiancata, le vette aguzze con le nuvole impigliate... il silenzio assoluto...
perfino fabio affaticato taceva (e ho detto tutto)
Dopo alcuni problemi di orientamento dovuti all'assenza di tracce sul terreno e a rari segni sugli alberi, riusciamo ad imboccare un bellissimo montenero bis, meraviglioso come l'originale due anni fa.
Giù di tornantini e noosepress, fino ad un guado. Poi diversi attraversamenti su depositi nevosi, con la bici alzata calcando i piedi sugli accumuli pendenti verso il temibile burrone.
Incrociamo alcune cascate suggestive che scendono da quel versante molto ma molto ripido. La mulattiera però taglia in diagonale, senza mai essere ripida, regalandoci tratti scorrevoli e tecnici, con scorci splendidi sulla vallata. Ogni tanto un raggio di sole ci accarezza, aumentando l'esaltazione.
Mi sento in forma, spalle, mani, polsi non fanno male; ho ancora energie e sto guidando bene.. cazzo che posto... ero tornato a respirare freeride puro.
Non so quante bici siano mai passate per quel trail. Figata!
Successivamente dalla pineta si passa a faggi, poi querce... un po' di salitelle, discese ripide, poi tranquille, poi scorrevoli e ancora ripide ecc...
uno spettacolo.
Ripagati appieno della fatica di quel traverso (quasi un'ora a spinta, mi pare).
M'è spiaciuto un casino che non ci fosse il Tetta, intenditore di queste emozioni. Ma la fatica è stata tanta. Oltre alla salita, anche la discesa era molto impegnativa, sia per la concentrazione sia per la fisicità.
Tanti km, tante emozioni.
Grosso difetto: neanche una foto. Diventa urgente l'acquisto di una compatta...
Per far Freeride non ci resta che pedalare. E così sia.