Eccomi!
In quanto downhiller...spero di esserti utile!
Come punto di partenza occorre ragionare sul fatto che un downhiller non è ne un ciclista da strada o maratoneta, nè un pesista o uno sprinter sui 100mt.
Siamo di fronte ad uno sport "aciclico", dove la tecnica domina la preparazione atletica, ma dove senza preparazine atletica la tecnica fa fatica ad emergere e soccombe di fronte alla fatica.
E' uno sport dove il meccanismo anaerobico lattacido fa da padrone (si potrebbe stimare un un 70%), ed occorre quindi concentrare la fase della preparazione "speciale" proprio per incrementare quella che comunemente viene chiamata "Resistenza specifica e/o Resistenza alla velocità e/o Forza resistente" (è quella che ti permette di affrontare un tratto pieno di rocce (lavoro isometrico), e poi fare un potente rilancio dopo le curve (accumulo di lattato)).
Alla base di tutto occorre sviluppare una sufficiente capacità aerobica: sforzo continuo ed attività con durata complessiva di almeno 45-50 minuti.
In questa fase si inizia anche con la palestra, con lavori di resistenza generale muscolare.
2) Una volta raggiunta una almeno sufficiente base aerobica, occorre sviluppare una discreta potenza aerobica: per intensità di soglia anaerobica si intende la massima potenza aerobica ottenibile senza che il sistema lattacido entri in funzione.
L'allenamento prevede ripetizione di sforzi continui compresi tra i 3' e i 6', per un totale di almeno 20'.
In questa fase si continua con la palestra, gettando le basi con lavori di forza muscolare: si parte da circuiti per lo sviluppo della forza resistente, fino ad arrivare a sedute di forza pura (ma mai massimale!).
3) Una volta raggiunta una discreta potenza aerobica, occorre sviluppare una buona capacita anaerobica lattacida:
- Tolleranza al lattato: qualità che consente di mantenere, per il maggior tempo possibile, una determinata prestazione in condizione di acidosi muscolare senza riduzione di rendimento meccanico.
- Picco di lattato: quantità massima di lattato che il down hiller può accumulare. In allenamento può essere raggiunto un accumulo di lattato superiore a quello raggiungibile nelle competizioni.
- Esercizi di velocità: ricerca dello sviluppo della massima velocità di spostamento attraverso l'incremento della potenza muscolare.
In questa fase si continua con la palestra, con lavori di "forza specifica" (resistenza anaerobica lattacida) su circuito.
Nel tuo caso specifico, a mio parere non riesci più a dargli di pedale non tanto per il fiato, quanto per l'accumulo di acido lattico che non riesci a tollerare.
Occorre quindi:
- migliorare la potenza aerobica per far si che il meccanismo fisologico che fa intervenire la produzione di acido lattico venga "spostato in avanti". Occorrono quindi, ad esempio, ripetute ad alta intensità ed alto volume di lavoro, con scatti, ad esempio, di 30'' e recupero piuttosto breve e quini incompleto.
- migliorare la tolleranza al lattato, in modo che anche in situazioni di accumulo di lattato, riesci a sopportarlo. Occorrono quindi, ad esempio, ripetute ad alta intensità, con un volume di lavoro medio, con scatti, ad esempio, di 30/60'''' e recupero lungo, ma incompleto (ad esempio recupero pari alla durata dello sforzo).
Per far questo vanno bene tutti gli sport (per la tolleranza al lattato, nella DH, è utilissima la palestra), ma la cosa importante è organizzare le “ripetute” in modo da attivare i meccanismi fisiologici considerati come obiettivo.
I metodi presentati sono solo alcuni esempi.