Parliamoci chiaro, lobiettivo di una gara è vincere, in una gara conta il primo arrivato, secondo e terzo posto già sono premi di consolazione; magari qualcuno avrà una visione più poetica o De Coubertiniana della cosa ma secondo me invece è così ed è insito nella definizione stessa del termine gara; piuttosto che partecipare con uno spirito diverso da questo allora è molto meglio farsi una bella gita per i fatti propri, senza ressa, in pace con se stessi o pochi amici, magari con una bella sosta per mettere le gambe sotto al tavolo (che poi è quello che faccio io di mettere le gambe sotto al tavolo intendo ).
...ma questa è una sciocchezza! allora nelle gare di coppa del mondo di XC dovrebbero partecipare in 5 tanto alla fine se ci sono Absalon, Shurter, Kulavy, e un paio di altri svizzeri, tutti gli altri hanno possibilità zero di vittoria.
Allora al tour de france dovrebbero partecipare solo Froome, Nibali, Contador e Quintana...
Ma sopratutto in ambito amatoriale il concetto di vincere non è quello che intendi tu...io considero una vittoria personale entrare nei primi 100 ad una gara con 1000 persone: vuol dire che ho messo dietro altri 900 bipedi come me, magari qualcuno che si allena più di me, magari qualcuno che sono due anni che mi sta davanti, magari qualcuno di cui non sopporto l'atteggiamento, magari qualcuno che ha 10 anni di meno, ecc.. tanto poi io il lunedì mattina faccio tutt'altro lavoro..con rispetto parlando non farei MAI cambio con il ragazzo colombiano che ha vinto la gara e che per vincerla ha fatto e fa una vita che non ci immaginiamo neanche o con l'amatore fortissimo che sono 10 anni che non fa un weekend con moglie e figli che non sia in un posto dove si gareggia...
ognuno si pone un traguardo alla propria portata...e raggiungerlo è una vittoria! L'importante è scegliere l'obiettivo bene: non troppo alto in modo che ogni tanto possa essere raggiunto, non troppo basso per riceverne soddisfazione quando ce la si fa.