La rabbia monta alta e feroce, e le tue considerazioni sullo stato di cui facciamo parte vengono istintive. Viene spesso da chiedersi se siamo davvero un paese civile. A conti fatti direi proprio che siamo da 3° mondo.
Non darei la colpa solamente allo stato inteso come istituzione (che ha le sue...). Ma alla fine lo stato siamo noi...il nostro modo di vivere e di comportarci condiziona ed influenza le istituzioni. Se l'inail non recepisce la bici come mezzo di trasporto per andare al lavoro...siamo perduti!!! Mio babbo andava regolarmente al lavoro in bici...il lavoro era nel paese....
Oggi in quanti vanno a lavorare in bici? Io non posso/non riesco, ho oltre 40 km da fare e, oltre al tempo dovrei percorrere tratti di strada trafficata....non mi sento di rischiare la pelle....
nei paesi del nord ci sono piste ciclabile a diverse corsie....oltre ai mezzi pubblici che ospitano bici ecc...
Qui da noi per mettere la bici sul bus bisogna sperare che l'autista di turno ne abbia voglia (parole reali della compagnia della Val d'aosta)...
In Sud tirol va molto meglio.....nel resto d'Italia si fatica ad avere il mezzo pubblico...
Coraggio amico mio....
QUOTE=ottomilainsù;6255016]Proprio come da titolo.
I fatti: nella foto, scattata subito dopo, si vede la scena.
"Pista ciclabile" della Veneggia a Belluno, di fronte ad un bar.
Il furgone è parcheggiato sulla pista e ostruisce completamente il passaggio.
- ho cercato di passare con la bici spostando lo specchietto del furgone;
- il proprietario del furgone mi ha bloccato e disarcionato dalla bici;
- mi ha fotografato con il telefonino e mi ha minacciato "adesso ti faccio una foto così se ti ritrovo per strada so chi sei"
- mi ha messo le mani addosso;
- non contento, mi ha preso a calci.
Ho chiamato la Polizia, lui voleva filarsela ma è dovuto restare là, la bici era a terra davanti al furgone e io non la ho spostata.
La Polizia è arrivata, ha rilevato la situazione.
Esaurite le formalità io sono andato al Pronto Soccorso per farmi dare il referto sulle botte alla caviglia destra (calci con scarponi antinfortunistici!)
Nel frattempo spero che la Polizia abbia fatto quello che doveva fare, pare di si visto che il tipo aveva fretta e a quel punto gli hanno detto "adesso vada al suo furgone e aspetti che facciamo quello che dobbiamo fare".
Ovviamente non finisce qui.
Ho già preso contatti con le opportune persone per procedere nelle opportune sedi.
Vale a dire che, oltre alla probabile querela (di rilevanza penale, viste le minacce e le percosse!), tirerò in ballo anche il Comune di Belluno, perché quella "pista ciclabile" è una cosa demenziale, pensata e realizzata da gente che ha solo buttato nel cesso soldi pubblici, pericolosa, più pericolosa che andare sulla statale.
Dulcis in fundo, lo sapete che se ci si fa male andando in bicicletta al lavoro, l'Inail non riconosce l'infortunio in itinere?
Si sono subito premurati di farmelo presente, ma tant'è, qui ci sono fatti ben più gravi.
E vogliamo ancora chiamarlo un paese civile, questo cesso di stato in cui viviamo?
P.S.: Belluno, 46° latitudine nord, 12° longitutudine est.
Mi hanno chiesto un po' tutti da dove fosse il mentecatto che si è comportato così.
Di dove pensate sia?
Belluno, 46° latitudine nord, 12° longitutudine est.
"Ma per due minuti per bere un caffè, che cosa ho fatto di male?"[/QUOTE]