Nessuna conseguenza, spero!
Raccontaci qualcosa del percorso......
Strappetti tosti per gente magra, e con la gamba.
I primi km in piano, su asfalto e in mezzo ai frutteti e vigneti (con dei pergoloni....slurp).
poi le salite brevi ma ripide, un bel single track dove in una gobba mi son capottato sbattendo la spalla che mi sono rotto in quel di Borello (sempre adriatic coast).
Devo ringraziare alcuni ragazzi del gruppo Cesena Bike che si son fermati e mi hanno prestato soccorso offrendosi di accompagnarmi lungo il tragitto.
Per non farla lunga ho fatto il breve
poi tutto annebbiato, volevo solo arrivare al traguardo e tornare a casa, tra l'altro, in bicicletta, fino a Gatteo Mare....
Come al solito non ho vinto niente, questo lo dico per dovere di cronaca, penso però si debba istituire il premio per il più sfigato, altro che i 120 punti che ho ora.
Non mi esprimo quindi sul tracciato e nemmeno sull'organizzazione, il mio calvario personale mi impedisce di pronunciarmi.
Una cosa simpatica però mi è successa: durante il ritorno a casa, lungo la Rigossa arrancavo sotto il sole delle undici e mezza, il dolore e la stanchezza mi impedivano di scorgere la meta, la bici proprio non andava avanti.
Non so se qualcuno abbia mai provato questa sensazione, le nobby nic appiccicose e rumorose sull'asfalto, la salitella di un ponticello come la cima Coppi della giornata, mettendo il rapportino subito dopo più agile ogni cinquecento metri perchè non riuscivo più a tirarlo;
Così mentre vaneggiavo sul vendere la bici e comprarmi un pony per darmi all'ippica mi si affianca un tipo con la bici da corsa e mi fa segno di stargli a ruota.
Beh, per fortuna la strada era dritta e Lui mi ha portato fino a Gatteo Mare, io senza di Lui non ce l'avrei mai fatta!!!
Ti ringrazio cugino della strada che in quel frangente ti sei dimostrato più di un fratello.
Mentre gli stavo dietro ho avuto anche la forza di farmi una risata pensando a che visuale gli si fosse parata davanti a quel tale vedendomi da dietro, sporco di terra, con la maglietta e i panta sbrancati che mettevano in bella mostra bracioloni e graffi, un'andatura claudicante e sciancata, la faccia paonazza, il casco infilato nel gomito...
La "tragedia napoletana" all'arrivo a casa ve la risparmio.