Ciao a tutti,
sono fermo da un mese, a causa di un'ernia (L5-S1) per la quale ho chiesto consulto nella sezione riservata al medico...
A metà luglio una risonanza magnetica (fatta su richiesta di un fisioterapista) ha evidenziato il problema, ho fatto subito un paio di tecar e manipolazioni, anche prendendo voltaren... sono stato bene, senza dolori (a parte i viaggi superiori alla mezz'ora in auto) e camminando bene (idem per la pedalata, che in realtà non mi ha mai dato problemi)
Poi a inizio mese (agosto) ho fatto una visita presso un ortopedico, che mi ha prescritto iniezioni di cortisone e riposo... il che ha avuto uno scarso risultato.
La scorsa settimana ho iniziato un ciclo di fisioterapia presso un centro molto serio, riscontrando qualche piccolo beneficio (che in parte è andato a farsi benedire - per non dire altro - tornando in ufficio, seduto alla scrivania).
Sono molto demoralizzato sia perchè non pedalo, ma soprattutto perchè non vedo la luce in fondo al tunnel... ho paura che la fisioterapia non basterà e sarò costretto all'intervento, dopo aver magari perso dei mesi (e aver patito dolori...)
In questo momento cammino, ma male... nelle varie visite non sono stati riscontrati deficit di forza o sensibilità, anzi i dottori guardando la risonanza pensavano di trovare una situazione clinica ben peggiore...
Il fisiot. dal quale sto andando mi ha detto di non pedalare, non nuotare (in questo caso contrariamente a quanto detto da un altro fisiot. e dall'ortopedico) e limitarmi a qualche camminata e a fare gli esercizi (uno per adesso) che mi ha assegnato.
Qualcuno di voi è riuscito a "guarire" o per lo meno convivere in modo più che decente con questo maledetto problema, senza ricorrere all'intervento?
Si accettano consigli!
[FONT=Times New Roman, serif]Ciao, scusa se arrivo tardi sulla questione, non mi collego molto ultimamente. Cercherò di spiegarti alcune cose che ti potrebbero tornare utili, anche se il consiglio che voglio darti è ovviamente quello di affidarti ad un bravo ortopedico e seguire le sue direttive.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Ti è stata riscontrata un ernia in sede L5-S1, immagino ti sia già stato spiegato cosa vuol dire, ma per riassumere.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]L'
ernia del disco è una affezione della colonna vertebrale consistente in una rottura o uno sfiancamento dell'anello fibroso del disco e conseguente dislocazione del nucleo polposo.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]La rottura o e lo sfiancamento del disco sono abitualmente secondari ad una degenerazione o invecchiamento del disco, fenomeno che parte dalle cartilagini discali. Le ernie più frequenti sono quelle lombari. La protrusione invece consiste nello schiacciamento da parte del nucleo delle fibre dell'anello. Tuttavia ciò non comporta una rottura delle fibre dell'anello stesso, come succede nell'ernia, ma il suo schiacciamento, soprattutto a livello del legamento longitudinale posteriore.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Immagino tu stia parlando di ernia e non di una protusione....[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]In rapporto al grado di fuoriuscita del nucleo, abbiamo:[/FONT]
- [FONT=Times New Roman, serif]ernia contenuta: quando il disco presenta una sporgenza circoscritta nel canale vertebrale (l'anello è sfiancato ma non completamente rotto) [/FONT]
- [FONT=Times New Roman, serif]ernia protrusa, da non confondere con la protrusione: è una vera e propria ernia, che consiste nello spostamento parziale del nucleo, a livello del midollo spinale, che quindi rompe le fibre dell'anulus e il legamento posteriore, ma lo stesso nucleo rimane, seppur in parte, attaccato al centro del disco nel quale alloggia normalmente. [/FONT]
- [FONT=Times New Roman, serif]ernia espulsa o migrata: quando vi è rottura dell’anello e fuoriuscita nel canale vertebrale di materiale discale.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Un possibile sintomo di ernia è appunto rappresentato dalla lombo sciatalgia che è un infiammazione del nervo sciatico (dolore che si propaga lungo la gamba).[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Chiarito questo, ogni paziente rappresenta un caso diverso e dunque laddove può risultare utile un intervento su di un soggetto, non è detto che lo stesso intervento sia consigliato ad un altro soggetto pur di stesso sesso, razza eta, etc[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Le variabili che entrano in gioco sono molte e per questo può succedere che a volte piccole ernie diano molto dolore, mentre ernie più grandi diano assenza completa di dolore ( sappi che ci sono persone che hanno scoperto per caso di avere una o più ernie e non ne sapevano nulla sino ad un controllo casuale o imputato ad altri motivi). Non ti parlerò di queste variabili per mancanza di tempo, cercherò di limitarmi a poche cose ma utili.[/FONT]
- [FONT=Times New Roman, serif]Terapie: di solito l'intervento chirurgico è sconsigliato e questo per alcuni motivi tra i quali uno fondamentale: non si può garantire che l'esito dell'intervento seppur positivo, faccia scomparire il dolore e questo sopratutto per il motivo legato alla cicatrizzazione del tessuto sul quale si va ad intervenire. Mi spiego: un dolore di solito diventa insopportabile quando l'ernia infiamma il nervo sciatico e questo avviene perchè il nervo che passa nel canale spinale viene "toccato" dal materiale espulso oppure, in caso di protusione, dal restringimento del canale stesso dato appunto dalla protusione (stesso discorso: esistono protusioni dolorosissime ed ernie senza dolore). Con l'intervento chirurgico è vero che si libera il canale ma purtroppo se la cicatrice , per vari motivi (perlopiù di natura genetica) tende ad essere spessa per cui occuperà il canale vertebrale e dunque, seppur l'ernia è stata tolta, di fatto il paziente lamenterà sempre forti dolori! Ovviamente in caso di ernie invalidanti, ovvero ernie che impediscono persino la normale deambulazione (e purtroppo capita) non rimane nulla da fare che tentare l'intervento tenendo presente che quasi sempre l'esito è cmq favorevole, nel senso che seppur il male si farà sentire ancora, il paziente noterà un grande miglioramento in confronto alla sua precedente situazione. Ma non è sicuramente il tuo caso, te l'ho spiegato solamente per farti capire del perchè il tuo medico probabilmente ha escluso l'intervento.[/FONT]
- [FONT=Times New Roman, serif]Terapie mediche e discorso legato all'attività motoria: bisogna essere molto cauti senza sentire troppe “chiacchiere” e consigli di persone che poco conoscono la materia. Dire “fai tutto perchè la forza di volontà vince su tutto” è un consiglio insensato e spesso conduce anche ad una degenerazione della patologia.. Ascolta bene: sino a pochi anni fa al paziente che soffriva di un attacco di mal di schiena (per semplicità uso questo termine sapendo che ci riferiamo alla patologia del tratto lombosacrale- il tuo) si consigliava riposo assoluto a letto o in posizione antalgica (posizione che causa meno dolore possibile) spesso per settimane. Oggi fortunatamente l'approccio è cambiato completamente e questo perchè ci si è resi conto che il riposo forzato spesso andava a peggiorare la situazione e non portava nulla di buono. Il consiglio che generalmente si da è quello di proseguire le normali attività quotidiane prestando particolare attenzione 1) a compiere movimenti non dannosi – tipo sollevare pesi, posizioni sconsigliate per lunghi periodi etc. 2) “ascoltare” il dolore, nostro amico che è pronto a segnalarci posture o movimenti inadatti. Purtroppo in fase di dolore acuto se prendiamo medicinali come antiinfiammatori etc, di fatto mascheriamo anche il dolore e questo è il motivo per il quale nei casi di mal di schiena “leggero” si consiglia di moderare le normali attività ma senza prendere alcun medicinale. Chiaro che se invece si di fronte ad uno stato infiammatorio importante, l'utilizzo di medicinali atto a ridurre suddetta infiammazione è sicuramente consigliato. In questo caso devi stare molto accorto, ovvero compiere le normali attività evitando di stare a riposo tutto il giorno ma senza compiere movimenti deleteri oppure attività sportive anche leggere, perchè, molto importante, non senti dolore per via dei medicinali ma l'infiammazione prosegue e potrebbe peggiorare.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Tempi di guarigione: sono lunghi, spesso ci vogliono anche 3 - 5 mesi perchè anche il minimo fastidio in certi movimenti scompaia completamente, ovviamente non significa che durante tutto questo tempo tu non possa pedalare, ma cmq è un periodo in cui lo stare “accorti” è vivamente consigliato.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Applicazioni locali di pomate: tempo e soldi sprecati (opinione personale) ma chiedi al tuo medico.[/FONT]
[FONT=Times New Roman, serif]Esercizio fisico: qui entriamo in un campo soggetto a moltissime variabili che parte da un presupposto oggettivo: se l'ernia non è stata generata da un evento traumatico, allora è dovuta o da una postura scorretta oppure da lavori pesanti e/o movimenti sbagliati ripetuti nel corso della giornata. Purtroppo non ho tempo di entrare nel dettaglio(sto già scrivendo molto di fretta -scusa per eventuali errori o per un linguaggio poco comprensibile), ti dico solamnete che in molti casi panche ad inversione, esercizi per gli addominali oppure nuoto possono peggiorare lo stato della tua schiena o rallentare la guarigione.[/FONT]
Spero di averti aiutato un poco.
Ciao