questa è la descrizione del giro... scusate se mi sono dilungato un "attimino" ma spero di avervi dato qualche indicazione utile sui sentieri e avervi stuzzicato l'appetito... abbiamo cercato di sistemare al meglio i sentieri, anche se la stagione "un pò piovosa" non ci ha aiutato (per il toscoforumraduno saranno al top
). Ho messo qualche piccola indicazione storica perchè fra di voi più d'uno si è dimostrato interessato all'argomento.
Ringrazio il team di MassaVecchia per l'aiuto (in particolare Fabrizio, l' L200 e la Hilti) e due local che se sopravviveranno al sabato sera
probabilmente saranno dei nostri, Marco "djmolotov" e Francesco "fra23".
Grazie anche ai miei compagni d'avventura in terra marocchina, nofix per l'organizzazione e le foto, kiko per le foto e per aver portato la machi, la machi per la simpatia, la morina per lo spirito e dario per
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Partenza dal Poggio, dove faremo anche la doccia a fine giro (presso i locali adiacenti al circolo tennis).
La zona è piena di parcheggi, in primis quello davanti al Bar La Lucciola.
Si percorre una parte del sentiero della Maremma Cup, saliscendi tecnico per una bici da xc, con qualche tratto roccioso.
Sotto al podere di Rigalloro si svolta a destra per l’omonimo sentiero, singletrack veloce, con qualche salto e cambi di pendenza e curve in appoggio.
Nella zona sottostante il single c’è l’accesso alla galleria Giulia, scavata nel 1849 dalla “Società anonima di Val Castruccio e Rigalloro”, piccola società che aveva in concessione, come molte altre, una piccola zona e scavava gallerie di ricerca mineraria.
Alla fine si passa un fosso e si risale fino a sopra il podere di Fonteporrina.
Breve discesa delle “paioline”, con tre drop, di cui l’ultimo non banale, con atterraggio pulito e in discesa.
(delle “paioline” rimangono solamente i basamenti in cemento delle vecchie teleferiche minerarie usate per trasferire il minerale dalle miniere di Boccheggiano e Niccioleta, fino al mare).
Trasferimento su single fino ad attraversare la strada asfaltata di capanne.
Risalita fino alla sommità di Serrabottini.
Single “del pozzo”, breve ma caratteristico per la presenza di un pozzo medievale.
Questa zona ne è piena, il Campo Minerario di Serrabottini era uno dei più importanti in Italia sin dal XIII secolo per l’estrazione di svariati minerali; qui la vegetazione infatti si dirada, a causa della gran quantità di discariche minerarie (scorie di fusione di ferro, pirite, rame) che coprono il terreno e che lo rendono particolarmente acido. I pozzi, detti “bottini”, sono di forma circolare, con una imboccatura larga tra i 2 e i 3,5 metri, ed una profondità stimata tra i 40 e gli 80 metri.
Discesa fino alla strada asfaltata del lago dell’accesa, su strada ampia ma da fare non a “manetta” specialmente in un tratto ripido dal fondo smosso e che inizia con un bel cambio di pendenza!!
Si attraversa l’asfalto e dopo aver attraversato un piazzale si entra in un single, detto del “Cavone” che con quattro risalite e altrettante discese ( la prima le capre, poi la minieretta, il laghetto e ultima i tornantini o “Camerotti) ci poterà fino al podere Felciaione.
Questi sono i tipici single della zona, senza difficoltà ma con una curva dietro l’altra..
Breve tratto asfaltato fino alla Pesta, si attraversa su un ponticello il torrente Bruna (emissario del Lago dell’Accesa, lago alimentato da sorgenti interne) e dopo un breve tratto pianeggiante si sale sul poggetto sopra il lago stesso, detto Poggio Montino, attraversando tra l’altro diverse zone archelogiche etrusche.. si ridiscende fino al lago, si raggiunge di nuovo la Pesta e da qui un lungo trasferimento fino alla cessa del Terminone, attraversando una zona di vecchi depositi minerari dell’ Ex miniera “La Pesta”, recentemente risanata.
Oltrepassata la cessa di lì a poco inizia il singletrack di “Padre Pio” uno dei più lunghi e belli della zona, alterna tratti pietrosi, tratti molto veloci, con l’ultima parte di discesa a tratti ripida. Dopodichè inizia la parte di saliscendi, detto single del “pungitopo”, che dopo aver attraversato svariate volte il fosso dei “Noni” ci porta fino alla strada sterrata.
Da qui andiamo a percorrere un tratto in pianura adiacente al fosso “La Zanca”, dopodichè dopo una svolta a sinistra inizia la salita appena ripulita fin sotto al podere “Brenne”, salita abbastanza impegnativa, soprattutto per il fondo smosso e ciottoloso e che non molla mai, probabilmente qui i frontisti saranno in difficoltà. (anche qui passeremo in prossimità di un importante miniera del 800’, la Miniera Piccioni, nota per l’estrazione di solfuri misti).
Quasi alla fine attraversiamo una uliveta abbandonata, altro piccolo pezzo di mulattiera, dopodichè su una curva a destra, tiriamo dritti andando a imbocare il single appena aperto detto “delle brenne”, single facile e intuitivo ma a tratti con qualche roccia che può essere insidiosa.
Arriviamo alla strada bianca dei noni, risaliamo leggermente e svoltiamo a sinistra su un singletrack in discesa, che ci regalerà uno dei posti più suggestivi della zona. Arriveremo infatti ad una zona di vecchie discariche minerarie, di colore giallo intenso, in cui l’acqua ha scavato un canyon che percorreremo in bici.
Risaliamo ancora leggermente e a questo punto valutiamo se salire o no in direzione massa, dipenderà dall’orario e da quante energie saranno rimaste.Se non saliremo a Massa in poche centinaia di metri saremo a Capanne, dove ci rimarrà l’ultima salita fino alla partenza del “canyon”.
Se invece decidiamo di salire a Massa, svoltiamo a sinistra in direzione “Santo” andando però a percorrere la salita di “Montoccoli”, appena ripulita e caratterizzata da alcune parti tecniche, belle impegnative.
Alla fine del single svoltiamo a sinistra e facciamo l’ultima parte di salita su strada bianca.
Alla sommità svoltiamo a sinistra e dopo un single veloce in discesa arriviamo a “Poggio ai Frati”. Da qui parte il pistino di “Capanne”, un single molto vario, con molti salti di cui un paio difficili (tutti corredati di via alternativa), appoggi e tratti ripidi. Il “pistino” finisce alla strada asfaltata in località Capanne, attraversiamo la strada e imbocchiamo un single in salita (l’ultima!!!) detta salita di “Pallhuber”, fino alla sommità del poggio adiacente a Serrabottini, detto Poggio Montierino, (percorso all’inizio del giro). Iniziamo la discesa che ci porterà al “canyon” il single più famoso della zona, molto suggestivo, tutto all’interno di un fosso, con wall ride di tre metri e più. Vi consiglio di non percorrerlo cercando la linea più veloce, ma di rilanciare dopo ogni curva cercando di salire più in alto possibile sulle paraboliche!!
Il canyon finisce in una ex zona mineraria, detta “Poggio al Guardione”.
Alla fine trasferimento di un paio di chilometri di asfalto fino alla statale in località schiantapetto e, toccasana finale, salita a Massa fino in Poggio. Doccia al circolo tennis e poi ci traferiamo alla Domus Bernardiniana per la visione delle foto e per la cena, prevista per le 19 - 19:30.